martedì 29 novembre 2016

IC Taddeo Cossu: "Scegliere per innovare"

Ieri ho svolto il secondo incontro all'Istituto Comprensivo "Taddeo Cossu" di Teulada con la proposta "Scegliere per innovare: didattica a bassa direttività e altri capovolgimenti necessari".
Voglio ringraziare i colleghi e il Dirigente Paolo Meloni per l'invito. Ho trascorso con voi due pomeriggi belli e mi sono portata via restituzioni importanti. L'ultima mi ha raggiunto mentre andavo via e ha fatto il viaggio di rientro con me: "Una cosa è certa, da domani non potrò più insegnare allo stesso modo".
È sempre un piacere sentire che si è condiviso fino a contagiarsi.

sabato 26 novembre 2016

I bambini insegnano

Post di Manola Pisano

Questa doveva essere una semplice considerazione personale su quanto avevo visto e notato durante un'attività svolta in classe, invece mi ritrovo a mettere su questo post emozioni, considerazioni e sentimenti scaturiti dalla mia breve ma intensa presenza in classe. 
Sono entrata ad ottobre, felice di iniziare una nuova esperienza, ma allo stesso tempo piena di paure. Paure dettate dal mio considerarmi inadeguata a ricoprire un ruolo così importante e impegnativo. La mia poca esperienza e le mie poche conoscenze sul piano delle metodologie didattiche mi facevano restare sempre un passo indietro ad osservare e captare tutto per capire sempre qualcosa in più che mi permettesse di salire il gradino successivo della mia scala mentale perché potessi sentirmi un po' più adeguata e più sicura.
Paradossalmente, in questo caso, l'insegnante, che deve essere sicura e forte, si sentiva debole e insicura.
Non mi sono però scoraggiata! In classe, una frase scritta in un cartellone mi ha particolarmente colpita: "Il sapiente è colui che sa di non sapere e sempre scopre con gioia e con piacere!". Queste per me sono state parole che hanno acceso una piccola lampadina e che mi hanno dato coraggio per andare avanti a scoprire e conoscere di più. 
I miei maestri sono stati prima di tutto i bambini. Vedendo il loro entusiasmo quotidiano nello scoprire e apprendere nuove conoscenze, affrontando ciò che la realtà metteva loro a disposizione, è stato veramente illuminante. Spesso, noi insegnanti crediamo che pianificare tutto nei minimi particolari, concentrandoci su nozioni, contenuti, regole e procedimenti vari, sia la strada giusta per farli crescere e diventare bravi studenti; in realtà, ho potuto osservare che sono proprio loro, grazie alla motivazione ed entusiasmo verso la scoperta del nuovo che diventano bravi studenti e bravi cittadini.
L'insegnante è la guida che li accompagna per mano a esplorare quel mondo nuovo che, se scoperto con gioia e motivazione, sarà la loro personale conquista, la chiave che aprirà le porte alla capacità di imparare ad apprendere.
In questo mio breve periodo, ho visto nei bambini la presenza dei valori che realmente contano nella vita di un individuo e che, spesso, noi adulti dimentichiamo o facciamo finta di non conoscere; valori come rispetto dell'altro, aiuto reciproco, condivisione e amicizia profonda, che loro mettono in pratica tutti i giorni e in tutte le circostanze.
Questa è la scuola! La scuola che ti insegna a vivere nel mondo e che ti dà gli strumenti necessari perché tu possa scoprire e far tesoro di tutto ciò che hai scoperto per farti diventare ciò che vuoi realmente essere.
Il mondo fuori da quelle mura è grande e difficile, ma sono sicura che se continuerete così, diventerete fortissimi e nulla e nessuno potrà mai farvi paura. Andate e scoprite.
Con affetto, i miei auguri.

Maestra Manola

Uno Steller sul nostro concorso di creatività

Eccomi a condividere con voi uno Steller di sintesi sul nostro Concorso di creatività "Hai mai visto un cappello così?". É stata una mattina straordinaria... grazie a tutti i bambini per aver accolto e aver messo in campo tutta la loro creatività e ai genitori per la loro sempre preziosissima collaborazione.
Un grazie speciale ad Anna per aver portato tra noi "Piccolissimo me", il libro di Gigliola Alvisi che ci ha fatto conoscere Mrs. Bianca Black.
Non sarà più possibile dimenticare che non ci si può fermare all'apparenza. 
É proprio vero...
 "L'importante non è essere alti, ma essere all'altezza".

giovedì 24 novembre 2016

Manola

Questa mattina, per l'ennesima volta, arriverà in classe una nuova insegnante di sostegno. Io non posso fare a meno di esprimere il mio disappunto per una scuola che, nonostante tutto, continua a non trovare la strada per offrire figure di riferimento stabili proprio laddove la specificità dei bisogni dovrebbe vederle garantite. E, non mi vergogno a dirlo, mi trovo a vivere lo stesso disagio dei bambini.
Fermo restando che accoglieremo con gioia qualunque nuovo insegnante, è impossibile negare che ogni volta è necessario tanto tempo: ai bambini, per gestire il distacco e costruire un nuovo rapporto di fiducia; a noi, per far conoscere la nostra organizzazione e il nostro fare scuola che, ne siamo consapevoli, risulta abbastanza particolare, e per costruire una nuova relazione professionale che veda valorizzare ogni presenza a vantaggio di tutti.
Oggi, poi, sarà particolarmente difficile perché a lasciarci è Manola. A qualcuno potrà sembrare strano quello che dico, perché lei era con noi solo da un mese, non aveva specializzazione per il sostegno e aveva pochissima esperienza, come lei stessa ha espresso quando ci hanno presentate. Ma Manola, mi permetto di dirlo, aveva le caratteristiche giuste, aveva e ha, per la fortuna di chi la incontrerà, tutto ciò che è necessario per essere una brava insegnante.
Il giorno che l'ho conosciuta, alla sua preoccupazione, unita alla nostra che vivevamo un momento molto particolare, ho risposto solo: - Non preoccuparti. L’assenza di esperienza non è un problema, anzi, nel nostro caso può essere un vantaggio. Tu inizia osservando, e guarda i bambini. Loro ci dicono tantissimo su ciò che è necessario sapere. E poi noi siamo qui. Non sei sola, lavoreremo sempre insieme.
Lei ha fatto proprio cosi. È entrata in classe in punta di piedi, ha cercato con attenzione la posizione e lo spazio giusto per osservare, rendendosi utile allo stesso tempo. Ha capito da subito che non era lì per un bambino, ma per la classe. Ha osservato il nostro modo di fare scuola e tutti i bambini, ha letto i bisogni specifici e ha chiesto ogni volta che aveva bisogno di sapere, che voleva capire, e poi è partita. Una mattina si è presentata in classe con un quadernone con le sue proposte e ce le ha mostrate.
In un mese, Manola ha partecipato a diversi incontri, ha fatto un verbale GLH e un PEI, ha collaborato alla condivisione della relazione bimestrale e ai diversi PDP, ha indagato le strategie metodologiche usate in classe, domandando tutto, aspettando sempre il momento in cui era possibile farlo, ha espresso curiosità e meraviglia. Ha partecipato a tutte le proposte e ha avviato un percorso sistematico con un sottogruppo. Un percorso preparato con attenzione, dopo aver condiviso e ascoltato i consigli in sede di programmazione. Ha letto tutto quello che poteva passarle tra le mani, ci ha chiesto copie per soffermarsi sulle cose, per poterle capire e farne risorsa per il futuro.
Ieri pomeriggio, quando abbiamo saputo che aveva perso l’incarico, stavamo per iniziare l'interclasse e ci siamo ritrovate tutte con gli occhi lucidi. Proprio ieri mattina, ormai a più di due mesi dall'inizio di un anno che ci ha messo davanti a tante nuove sfide, dicevamo che eravamo riuscite a diventare squadra. Lo abbiamo detto fra di noi, lo abbiamo detto con i bambini e stava scritto nella relazione che stavamo per presentare.
In tutto questo, Manola, ieri sera ci ha regalato le parole più belle:- Questa era la scuola per me. Questa era la scuola di cui avevo bisogno per imparare.
Te l'ho detto ieri, e te lo ridico questa mattina all'alba, rinnovandoti il mio abbraccio: - Grazie per questo mese, per quello che hai espresso. La nostra porta quando si apre, non si chiude più. Torna per confrontarti, torna per programmare con noi. Ci piace nutrirci di scambi professionali e questi continuano ad essere possibili.
Proprio in questi giorni lavoravo sulla figura del docente per un articolo. Mi chiedevo, e chiedevo a diversi colleghi, che cosa sia a renderci l’insegnante che siamo. La nostra formazione? Le nostre caratteristiche personali? Un incontro particolare? In te, credimi Manola, ho letto la risposta. Credo che più di tutto contino le tue qualità: attenzione, curiosità, desiderio di capire, di trovare strade e tanta voglia di fare.
Per questo, ti faccio i miei più cari auguri. Hai tutto ciò che ti serve e spero che porterai con te questo mese. Ieri mi sono commossa davanti alle parole che ti ha rivolto Maria Efisia: - Dovunque andrai, adesso sai che è possibile un altro modo di fare scuola. Proveranno a dirti che non è così, ma tu lo sai e non lasciarti convincere.
Io aggiungo solo ciò che ormai sai già: - Quando tutto ti sembrerà difficile, ricorda che è sufficiente imparare a mettersi il mantello.
Da me e da tutte noi, un abbraccio carico di bene.

mercoledì 23 novembre 2016

ClassDojo: consegna codici d'accesso

Carissimi genitori, vi informo che domani riceverete i codici che consentiranno l'ingresso in ClassDojo sia a voi che ai bambini. Per facilitare la procedura di registrazione, ho preparato un breve video che spero possa esservi d'aiuto.
Per qualunque difficoltà, sono a disposizione.
Grazie per la collaborazione!

martedì 22 novembre 2016

Sospensione delle lezioni

Vi informo che nei giorni sabato 3 e lunedì 5 dicembre le lezioni saranno sospese in quanto i locali saranno impegnati per lo svolgimento del Referendum.
Le attività riprenderanno regolarmente martedì 6 dicembre.

Concorso di creatività: "Hai mai visto un cappello così?"

Carissimi bambini, sono felice di ricordarvi che per sabato 26 novembre 2016, è programmata la presentazione dei lavori per il Concorso di creatività "Hai mai visto un cappello così?", ispirato all'eccentrica e simpaticissima Mrs Black, che abbiamo avuto il piacere di conoscere con il bellissimo libro proposto da Anna: "Piccolissimo me" di Gigliola Alvisi.

Vi ricordo il Regolamento condiviso:
  • i cappelli potranno essere realizzati singolarmente o in coppia;
  • ogni cappello presentato dovrà essere accompagnato dal disegno del progetto e dall'elenco dei materiali utilizzati;
  • al momento della presentazione, il cappello dovrà essere indossato dal/la suo/a ideatore/trice.
Non vedo l'ora che sia sabato... avrete la meglio voi o Mrs Black?

Vi ricordo che sempre per sabato 26 novembre aspettiamo con grande curiosità il quattordicesimo capitolo del libro. Già... vogliamo tutti sapere che cosa accadrà mercoledì al nostro Maicolangelo!
Un forte abbraccio a tutti e... mi raccomando: liberate tutta la vostra creatività!


P.S. Non vi ho detto che anche io sto preparando il mio (il regolamento non escludeva le maestre ;-) e sappiate che mi sto sbizzarrendo molto.... 


lunedì 21 novembre 2016

Scatti di un sabato mattina

Questo è un periodo particolarmente intenso e sta diventando difficile documentare con puntualità tutto ciò che stiamo vivendo. Tuttavia, ci tengo particolarmente a portare qui almeno qualche scatto del nostro sabato mattina in cui si sono alternate tre attività per noi molto importanti: l'incontro via skype con la classe 4ª dell'insegnante Patrizia Locci (Istituto Comprensivo Don Milani Carbonia), organizzato perché i bambini potessero confrontarsi sull'esperienza del Rally matematico transalpino; la simulazione del Rally, con lo svolgimento di ben sette problemi, e l'autovalutazione con ClassDojo che questa settimana sarà oggetto di un'interessante attività programmata in italiano.

Incontro via Skype con i compagni di Carbonia
Rally matematico: collaborazione tra gruppi diversi per la soluzione dell'ultimo problema
Autovalutazione settimanale con ClassDojo



sabato 19 novembre 2016

Verso il Rally matematico

Anche se di corsa, voglio informarvi che questa sarà una mattina speciale. Prima di tutto incontreremo su Skype la classe di Carbonia della collega Patrizia Locci (IC Don Milani), in modo che i bambini possano confrontarsi sul Rally matematico con i compagni che hanno già fatto l'esperienza; poi, dopo la ricreazione, intraprenderemo una impegnativa prova di simulazione con ben sette problemi. Chiaramente, sempre in squadra.
Per ora è tutto, torneremo a condividere con più calma...

venerdì 18 novembre 2016

Scegliere, sporgersi, liberare

Ieri sono stata al Liceo "Eleonora D'Arborea" di Cagliari, invitata dallo stimatissimo Luciano Pes, padre dell'ambiente IMPARI, per un incontro formativo. Ai colleghi mi sono presentata con la proposta "Scegliere per innovare: didattica a bassa direttività e altri capovolgimenti necessari", caratterizzata dai contenuti che ho portato ad Adro per l'EAS Day e che porterò ai colleghi dell'Istituto Comprensivo di Teulada nel nostro secondo incontro, programmato per il 28 novembre.
Centrali nel mio contributo sono state parole come SCEGLIERE, SPORGERSI, LIBERARE. Una serata bella, in cui ci si è confrontati sull'idea di innovazione per poi ragionare sulle caratteristiche di didattica ad alta e bassa direttività, sui diversi ruoli che questa assegna a docente e studente e sugli effetti in termini di motivazione e di significatività degli apprendimenti. Il tutto in stretta relazione alla metodologia EAS, nella cui logica mi sono completamente riconosciuta.
Rientrando, riflettevo sul fatto che ogni occasione di confronto sta rinforzando sempre più la mia convinzione che il vero cambiamento non può stare in una didattica flipped che, nella sua più diffusa applicazione, propone la lezione a casa, quanto nello spostare questa alla fine. La scuola ha un compito urgente: far crescere la motivazione dei nostri studenti. La lezione in apertura, in qualunque forma venga proposta, fa arrivare le risposte subito e mortifica la motivazione che si alimenta con le domande, che ha bisogno di provocazioni, di sollecitazioni che creino tensione verso la scoperta, che mettano gli studenti nella condizione di implicarsi con la testa e il cuore, per poi riflettere sui propri percorsi e sui propri apprendimenti.
Da parte nostra, di noi docenti, tutto questo vuol dire sporgersi e avere il coraggio di liberare.
Sporgersi per cambiare il paradigma. Ragionare in termini nuovi: organizzare proposte, ambienti, materiali e strumenti per poi mettersi a disposizione accettando il rischio di non avere il controllo di tutto.
Liberare per lasciare ai nostri studenti il tempo della scoperta e far percorrere loro nuove strade, anche quelle che noi non riusciamo a contemplare; dar loro il tempo di sbagliare, di riflettere sui propri errori e infine sui processi e sugli apprendimenti.
E liberare noi stessi dalla logica della valutazione continua, dalla valutazione subito, quella che ci porta a separare per poter controllare che cosa ognuno sa fare da solo, per assumere invece l'impegno alla costruzione con tutti che apre all'apprendimento sociale, alla possibilità di mettere in comune i saperi, le abilità e le competenze per esplorare nuovi territori.
Se non avremo il coraggio di scegliere, di sporgerci, di liberare e liberarci, continueremo ad assistere a piccole esperienze di cambiamento, circoscritte a pochi o comunque estemporanee.
Passando negli anditi delle nostre scuole continueremo a respirare la scuola che noi stessi abbiamo frequentato. I banchi continueranno ad essere in fila, il docente in cattedra, al centro ci saranno ancora loro: il programma, i libri, i quaderni. E non potremo sorprenderci a osservare i nostri studenti immobili davanti a situazioni nuove.
(…) La maggior parte del tempo di una lezione viene impiegata per porre domande illegittime ed esigere risposte. Una domanda è illegittima, così la definirei, se la sua risposta è già nota. Se un insegnante pone questo tipo di domande, è una porcheria e una meschinità, poiché egli già conosce bene le risposte. Le domande legittime, al contrario, sono domande autentiche: per loro non esiste ancora alcuna risposta pronta. Non sarebbe bello se un’istituzione come la scuola si interessasse in via prioritaria di domande legittime?” (Heinz von Foerster)

mercoledì 16 novembre 2016

Avere cura

Ci sono riflessioni sulle quali, di tanto in tanto, occorre tornare...

"Averne cura è molto importante, sta in questo il segreto della guarigione. É un rimedio che fa passare il dolore. Il bambino si sente al sicuro se qualcuno gli dà attenzione. Un abbraccio, un bacio affettuoso. Sono parole che dicono: - Ti do attenzione. Ti voglio bene, figlio adorato. Se hai qualche difficoltà, parlamene. Non fa niente se cadi, se sbagli. Ci sono io. - É proteggerlo, è impegnarsi."

"Nelle isole Salomone, quando la gente di quelle tribù vuole deforestare un pezzo di jungla, per ricavarne terra da coltivare, beh insomma... quella gente non abbatte gli alberi, si avvicina all'albero e lo insulta, con ostinazione, poi lo maledice, e piano piano l'albero alla fine si secca, poi cade a terra da solo."

Da "Stelle sulla terra", diretto da Aamir Khan, 2007.


Consiglio di interclasse: 23 novembre 2016

Vi comunico che in data mercoledì 23 novembre 2016, alle ore 15.30, è convocato il Consiglio di interclasse, in seduta allargata, per discutere il seguente ordine del giorno:
  1. Lettura e approvazione del verbale della seduta precedente.
  2. Programmazione didattica ed educativa.
  3. Piano didattico personalizzato per gli alunni DSA/BES.
  4. Attività di orientamento.
  5. Insediamento dei rappresentanti dei genitori neo eletti.

Quello che non so di te

Con piacere condivido il bando del Concorso "Quello che non so di te", promosso dall'Associazione Amici dell'Università Cattolica - Istituto G. Toniolo di Studi Superiori - Milano, con l'obiettivo di Favorire occasione di conoscenze e di dialogo fra ragazzi e ragazze di religioni e culture differenti.
Sono previste tre categorie di concorrenti: studenti della scuola primaria (a partire dalla classe terza); studenti della scuola secondaria di primo grado; studenti della scuola secondaria di secondo grado. É previsto un premio speciale anche per insegnanti e genitori.
La partecipazione è gratuita e non comporta nessuna iscrizione, può essere solo individuale e implica l’accettazione integrale del Regolamento. Ogni concorrente può partecipare al concorso inviando una sola tipologia di elaborati (grafico, narrativo, multimediale); questi dovranno essere inviati entro il: 10 marzo 2017.

Per ulteriori informazioni: Associazione Amici dell’Università Cattolica, tel. 02/72342817/2818 (dal lunedì al venerdì ore 9.00-16.00), e-mail associazione.ragazzi@unicatt.it 

Locandina
Bando
Regolamento

venerdì 11 novembre 2016

Diventare buoni cittadini digitali

Come tutti i giorni, da tre anni a questa parte, chiudo la giornata tornando ancora nella classe virtuale. Rispondo alle richieste, vedo eventuali consegne, entro nei diversi sottogruppi, controllo gli aggiornamenti nei file condivisi, scambio anche qualche bacio della buonanotte.
Mi piace scorgere la vivacità crescente di questo spazio e accorgermi di quanto sia diventato prezioso per tutti noi.
Per i bambini, ormai è il luogo dove si precipitano subito dopo pranzo per raccontare la giornata ai compagni assenti, per condividere materiali, svolgere le attività proposte, ma anche semplicemente per rivolgersi scambi informali, rigorosamente nello spazio "Chiacchiere in libertà". Sono felice di essere riuscita a tenerli dentro, di aver trovato sempre nuove proposte che solleticassero il loro interesse e di avergli fatto apprezzare i vantaggi di questo spazio, così da vederlo resistere anche davanti alla velocità dei WhatsApp dei genitori. Ma l'aspetto che più apprezzo, al di là del piacere di sentire la presenza ormai quasi fisica di questo ambiente che estende il nostro spazio e il nostro tempo, è di avere avuto l'opportunità di guidare i bambini, giorno dopo giorno, a diventare buoni cittadini di un ambiente social, mostrando loro i vantaggi in termini di collaborazione e condivisione, ma anche le regole e i limiti, con interventi puntuali in presenza ogni volta che qualche fatto meritava la nostra attenzione.
Per questo, stanotte, mentre leggevo gli ultimi post, che non vanno mai oltre gli orari stabiliti, mi sono trovata a pensare, con grande gioia, che i nostri bambini, oltre a essere ogni giorno più sicuri e più indipendenti, stanno diventando proprio dei buoni cittadini digitali e che un domani sapranno certamente abitare anche spazi non protetti.

martedì 8 novembre 2016

Patente del buon cittadino: si parte!


Cari bambini, ho trovato lo strumento giusto per accompagnarvi alla conquista della patente del buon cittadino. Ora siete tutti ufficialmente iscritti a ClassDojo, da domani si parte!
Dovrete impegnarvi molto  perché la conquista della patente dà vantaggi straordinari che dovranno essere scelti democraticamente. Ma la rosa delle possibilità è una sorpresa e per conoscerla dovrete pazientare a domani... Riuscirete a resistere?

Grazie Debora!

Sono felice di comunicare che anche quest'anno è risultata eletta, quale rappresentante della nostra classe, la Sig.ra Debora Cavalli.
A lei il nostro grazie per aver rinnovato la sua disponibilità e per il suo impegno costante che, sin dalla prima elementare, facilita e sostiene ciò che abbiamo considerato da subito più prezioso: l'alleanza educativa scuola-famiglia.
Grazie anche per essere quella presenza discreta, sempre pronta a supportare tutte le iniziative perché tutto funzioni nel modo migliore e perché nessuno si senta mai escluso.
Siamo felici di averti ancora al nostro fianco, Debora.  A te, e a tutti  noi, l'augurio di un buon lavoro!

venerdì 4 novembre 2016

Noi genitori: Se la vita è un enigma le soluzioni possono essere infinite

Post di Simona Banci

Ci risiamo!! 
In questa scuola niente è come sembra e tutto è molto più profondo, stimolante, accattivante, oserei dire capovolto...
Le mura, le aule, i libri, i programmi, il personale, sono ugualmente visibili a tutti, ma solo a chi osa aprire la mente ed è capace di guardare lontano è data la facoltà di cogliere il miracolo che ogni giorno una maestra compie sui suoi bambini.
Venerdì 28 ottobre. 
Un soleggiato pomeriggio autunnale mi accompagna mentre mi reco a scuola per partecipare alla riunione per l’elezione del rappresentante dei genitori nei Consigli di interclasse, con l'aspettativa di un normale genitore di vivere le candidature, la discussione, la votazione, la partecipazione (nella nostra classe sempre molto attiva e coinvolgente).
E tutto ciò è stato. 
Anche.
Ma in verità molto altro. 
Ciò che ho vissuto.
L’emozione che vive ogni giorno mia figlia quando oltrepassa la porta della sua aula: una magia che ti invade; una serenità che ti accoglie; una voglia sfrenata di metterti in gioco; il risveglio della curiosità...quando stupita mi sono ritrovata studentessa alle prime armi a cercare di decifrare un problema talmente evidente che io, adulta ipnotizzata e standardizzata, non sono riuscita a risolvere; l’apogeo della meraviglia...quando, di fronte alla geniale quanto semplice soluzione, vengo indotta a riflettere su come il pensiero degli adulti e il loro modo di ragionare, sia omologato (duro colpo per una persona che nella vita ha cercato di conformarsi il meno possibile!!!)
La nostalgia dei colori con cui i bambini vedono la vita rispetto alla sbiadita realtà, senza fantasia, che noi adulti ci costruiamo.
La semplicità nell'esprimere il proprio pensiero senza rimanere intrappolati dalle certezze confezionate da altri.
La necessità di insegnare ai bambini ad andare oltre gli schemi precostituiti (possibilmente cercando di presentargliene il meno possibile!), latori dei limiti, condizionamenti e certezze che bloccano le infinite potenzialità dell’intelligenza e chiudono le porte alla genialità, poiché - nel tentativo di cercare la “soluzione”, la “regola”, quella standard, definita e riconosciuta valida - impediscono al cervello di esplorare strade alternative, indefinite, quasi improbabili…
Può sembrare un paradosso, quasi un’assurdità, che una maestra impieghi tutte le sue energie per evitare di fornire ai bambini le risposte, quelle giuste, belle e preconfezionate; per non ingabbiare il loro pensiero; per non abituarli ad uno studio esclusivamente mnemonico; lasciando gli stessi liberi di pensare e ragionare, di porsi domande e di ricercare tutte le possibili soluzioni, anche quelle che possono sembrare contrarie al sentire comune.
E’ bastato un quesito logico-matematico per palesare l’approccio e le potenzialità di una simile scelta educativa.
Lo stesso metodo vale, peraltro, per tutte le discipline.
Una classe capovolta va semplicemente letta all'incontrario!
E se pensate che ciò sia poco o addirittura folle, chiedetevi: “per quanto tempo è per sempre?”
E lei vi risponderà: “a volte solo un secondo!”

P.S. Ovviamente siamo riusciti anche a votare ed eleggere la nostra rappresentante che, grazie ad un gruppo di genitori unito e affiatato, al valore attribuito alla continuità e alla disponibilità della persona, anche per quest’anno è la nostra carissima Debora!

IC Teulada: "L'altra possibile faccia della scuola"

Questo pomeriggio, dalle ore 15.30, saró all'Istituto Comprensivo "Taddeo Cossu" di Teulada per proporre le riflessioni a me più care, quelle relative a "L'altra possibile faccia della scuola". Insieme ai materiali che ho preparato porterò con me tre libri: "Diario di scuola" di Pennac, "Postprogrammazione" di Gabriele Boselli e un ultimo contenente una poesia di Prévert che dice tanto della mia idea di insegnamento. Non so se li userò, ma sentivo il bisogno di saperli fisicamente presenti nella mia cassetta degli attrezzi.
A questo incontro ne seguirà un altro, il 28 novembre. Il tema sarà "Scegliere per innovare: didattica a bassa direttività e altri capovolgimenti".

giovedì 3 novembre 2016

Ricorrenza del 4 novembre

Oggi, grazie al prezioso supporto del papà di Alessia, abbiamo dedicato la prima parte della mattinata a conoscere la ricorrenza del 4 novembre, avvicinandoci per la prima volta alla storia che va dall'Unità d'Italia fino alla fine della prima guerra mondiale. In particolare, abbiamo ragionato sull'importanza di conoscere la storia per costruire un futuro migliore e sul ruolo della difesa per salvaguardare i diritti e la pace, tutte riflessioni sulle quali siamo ritornati anche grazie a un ricco brainstorming.
Domani, giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze armate, ci attende la visita alla Caserma Trieste.

Ricordiamo che il 4 novembre evoca la vittoriosa conclusione della Prima Guerra Mondiale - 4 novembre 1918 - che vide per la prima volta gli italiani sotto la stessa bandiera uniti nella prima drammatica esperienza collettiva che si verificava dopo la proclamazione del Regno.
Il 4 novembre è diventata Festa nazionale, con il Regio decreto n.1354 del 23 ottobre 1922, per onorare i sacrifici dei soldati caduti a difesa della Patria.

Il 4 novembre 1921, ebbe luogo, a Roma, la tumulazione del “Milite Ignoto” nel Sacello dell’Altare della Patria, mentre nella nostra città il monumento ai caduti si trova in piazza Oberdan (la piazza nella quale ci ritroviamo ogni anno per il 25 aprile) ed è un'opera dello scultore sardo Francesco Ciusa, commissionata nel 1921 e inaugurata nel 1929.

Informazioni sul monumento ai caduti della nostra città:
http://monumentiaperti.com/it/monumenti/piazza-oberdan/