venerdì 31 gennaio 2020

Philippe Meirieu: "Che cosa è la pedagogia"

In attesa dell'apertura delle iscrizioni alle Conferenze educative con il pedagogista francese Philippe Meirieu, ho il piacere di condividere una sua intervista rilasciata a margine del convegno del 10 ottobre 2018 (Università LUMSA) dal titolo "Per una pedagogia scolastica. Un sapere per la cittadinanza".
 

Conferenze educative con Philippe Meirieu

Sono felice di informarvi che nel mese di maggio avremo l'onore di ospitare, all'interno delle iniziative promosse da "Il cambiamento nasce da dentro", che fa capo al nostro Istituto, due conferenze educative del pedagogista francese Philippe Meirieu, Professore emerito di Scienze dell’Educazione all’Università Lumière Lyon II.

Gli incontri sono rivolti a insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, a genitori, studenti universitari e altre figure educative.

Le ISCRIZIONI saranno aperte da SABATO 1 FEBBRAIO 2020, tramite i seguente form: https://forms.gle/SHRjqAzTYBip6NaJ8

Educare alla libertà
Iglesias, 21 maggio 2020
17.30-20.00
Centro Culturale Comunale, via Cattaneo, 82

L'eredità dell'Educazione Nuova per la scuola di oggi

Villacidro, 22 maggio 2020
17.30-20.00
Casa Dessì, via Roma 65

Interviene:
Enrico Bottero, pedagogista, traduttore di libri e articoli di Philippe Meirieu in lingua italiana.

Introduce:
Enrica Ena, insegnante e responsabile della progettazione e del coordinamento de "Il cambiamento nasce da dentro".

Le conferenze sono proposte con il sostegno della Fondazione Giuseppe Dessì di Villacidro e dell’Associazione Casa Emmaus Impresa Sociale di Iglesias.

È possibile partecipare a una sola conferenza educativa o ad entrambe.

La partecipazione è gratuita.

Alla scheda informativa completa: http://bit.ly/31bo7AV
Alla Locandina in formato pdf: http://bit.ly/36r0d5s

sabato 25 gennaio 2020

Dalla parte dei Giusti

Quando, due anni fa, ho incontrato Liliana Segre a Milano, con i miei bambini della classe precedente, lei ha voluto accertarsi che non avessi iniziato a parlare di Shoah troppo presto. Una cosa che la preoccupava, e che invece io avevo fatto parlandone fin dalla prima elementare. Ma l'ho rassicurata, spiegando che avevo rispettato la gradualità e che ero stata molto attenta, scegliendo con cura tutto ciò che proponevo loro. Lei mi ha detto che non deve esserci fretta, che la memoria va consegnata ma che i bambini vanno rispettati.
Ho riflettuto molto su ciò che contenevano le sue parole e, in questo nuovo ciclo, pur avendo scelto di occuparmi della Memoria da subito - credo molto nella forza della ricorsività che mette pezzo su pezzo e che consegna appropriazione e consapevolezza - ho scelto di portarla in classe partendo dai Giusti, partendo da ciò che ritengo importante insegnare più di tutto: c'è chi non si fa vincere dalla paura ma sceglie chi vuole essere, sempre.
L'anno scorso, in prima, l'ho fatto portando in classe la lettura de La Portinaia Apollonia, la portinaia strega tanto temuta da Daniel, ma che, nascondendoli, salverà la vita a lui e a sua madre. L'ho fatto poi, facendo nostro il bellissimo canto dell’IC Trento 6 - L'Altalena - e portandolo ai giardini pubblici con genitori, nonni, amici della classe, in risposta al razzismo di oggi che sembra aver dimenticato quei cartelli che avevano tenuto fuori dai parchi i bambini ebrei.
Abbiamo respinto con parole piumate quelle appuntite di un mondo che dimentica troppo presto.
Quest'anno, la Memoria ha fatto il suo ingresso a settembre, con Gino Bartali, grazie a una consegna aperta sul libro di Riccardo Gazzaniga Abbiamo toccato le stelle. Ancora una volta dalla parte di un Giusto. Abbiamo approfondito la sua storia e ci siamo soffermati su Gino Bartali campione nella vita, mettendoci tutti alla ricerca di tanti materiali: articoli, foto, video, frasi... e ascoltando in diretta le parole di Gioia, sua nipote, che il mese prossimo avremo il piacere grande di incontrare via Skype.
E poi, per concludere, in attesa di riservarci un minuto di raccoglimento, lunedì, alle 11.59 in punto, abbiamo portato in classe una nuova lettura, una delle quattro storie contenute ne Le valigie di Auschwitz di Daniela Palumbo. La storia di Émeline, una bambina francese dell'età dei miei bambini, 7 anni, che scopre di essere ebrea solo quando, ad attenderla al parco, trova un cartello con il divieto di ingresso agli ebrei. Una bambina che conoscerà le leggi razziali assistendo a una commovente discussione (tutta da leggere) tra i suoi genitori e che scoprirà la profonda solitudine consegnata dalla stella gialla cucita sul braccio, quella che allontanerà tutti i suoi amici, anche René, il suo fidanzatino.
Ma anche qui, in questa storia così delicata, la nostra attenzione è stata su Jacques, il barbone che non ha paura di essere amico di una bambina ebrea, e su Fabien Durand, che salverà Émeline, consentendo a Brigitte e Pierre, i suoi genitori, di partire per Auschwitz sapendo sua figlia in salvo.
Ecco, c’è tanta Shoah in questi nostri mesi di gennaio della prima e seconda elementare, ma l'abbiamo raccontata dalla parte della bellezza. Dalla parte di chi rispetta i bambini e che desidera consegnare loro l'insegnamento più importante. Ognuno di noi ha sempre una possibilità. Scegliere chi vuole essere. Scegliere di restare umano.
Ieri, in classe, con la voce ancora rotta, che mi ha costretto a passare il libro in altre mani per la lettura dell'ultima frase, quella scritta da Brigitte sulla valigia “Ti voglio bene, Émeline. Mamma”, mi sono alzata in piedi e ho detto ai miei bambini che non avrei consentito di allontanare uno solo di loro dalla mia classe e che se, allora, fossi stata io al parco con il mio Alberto, non avrei permesso che nessun bambino lasciasse il parco davanti ai miei occhi.
C'era un'atmosfera bella in classe, eravamo tutti Émeline, ieri, e un po' tutti anche Gino Bartali.
È vero, Liliana Segre ha ragione, ci vuole attenzione e delicatezza con i bambini. Il nostro impegno, forse, è sufficiente che sia quello di fare sì che ascoltino forte il loro cuore e che sentano quello degli altri perché, credetemi, loro ne sono capaci.

martedì 21 gennaio 2020

Autovalutazione periodica e colloqui con i bambini

 

Vi informo che a partire da venerdì 24 gennaio 2020 sono programmate le attività di autovalutazione periodica che si completeranno con i colloqui con i bambini. Questi si svolgeranno in data venerdì 31 gennaio e martedì 4 febbraio 2020.
Anche quest'anno l'autovalutazione sarà preceduta da spazi di riflessione in gruppo, guidati dalle carte-domanda. 

Post precedenti sull'argomento:

venerdì 17 gennaio 2020

Riflessioni sulla scuola viva: rubriche "in chiaro"

Per due anni ho fatto parte della redazione di due riviste scolastiche: Scuola Italiana Moderna, Editrice La Scuola, annata 2016/17, e EaS Essere a Scuola, Editrice Morcelliana, annata 2017/18, coordinando, in entrambe, la rubrica che apriva al dialogo con la scuola viva: SIM/a-r e Aula aperta.

Nel tempo, previo accordo con la Casa Editrice, mi è capitato di anticipare la pubblicazione di qualche contributo su quei temi che mi erano particolarmente cari; adesso, superati i tempi dei vincoli editoriali, ho il piacere di portarli integralmente sul blog, in quello che sento ancora essere il mio spazio di comunicazione e riflessione privilegiato. Un po' casa, come piace dire a me.

La scelta di questa condivisione viene anche dal fatto che, nonostante mi sia spostata su altri impegni professionali, ogni volta che mi trovo davanti alle rubriche, sento che mi rappresentano ancora e che sono un buon modo per dialogare con genitori, studenti e colleghi con i quali condivido spazi importanti.

Nelle rubriche non sono mai sola, perciò incontrerete le tante voci di chi ha collaborato con me, con la volontà di offrire uno sguardo che fosse il più rotondo possibile.

Stabilmente, fin da SIM, troverete due mamme: Isabella Ongarelli e Simona Banci, alle quali avevo chiesto di offrire ai lettori lo sguardo delle famiglie sulla scuola, e Giuseppe Scarpa, allora dirigente scolastico dell'IC Santu Lussurgiu. A loro si è unita, con EaS, Alessandra Patti, dirigente scolastica dell'IC Sestu, e un gruppo di colleghe, colleghi e operatori sul territorio, che ancora ringrazio per aver accolto l'invito a riflettere insieme sui temi via via messi sul piatto.

All'interno delle rubriche, sono anche presenti le lettere al direttore che affrontano contenuti ancora oggi di grande interesse.

Vi auguro una buona lettura.

Scuola Italiana Moderna - Editrice La Scuola
Rubrica SIM-a/r


Settembre 2016 - Primo giorno di scuola
Ottobre 2016 - Sguardo lungo e sguardo tondo
Novembre 2016 - La didattica è una cosa seria
Dicembre 2016 - Verso le iscrizioni: le iscrizioni come opportunità
Gennaio 2017 - Verso le iscrizioni: qual è la scuola migliore?
Febbraio 2017 - Aula Aperta
Marzo 2017 - Che insegnante sono?
Aprile 2017 - Il tempo al centro: tra viaggio e vela e tempi invisibili
Maggio 2017 - Arriva l'Invalsi: addomestichiamo il mostro
Giugno 2017 - Riflessioni aperte: lo scrutinio più veloce

EaS Essere a Scuola - Editrice Morcelliana
Rubrica Aula Aperta

 

Giugno 2017 - "Essere a scuola": la rivista come opportunità
Settembre 2017 - Un lavoro di squadra
Ottobre 2017 - Parola chiave: scegliere
Novembre 2017 - Essere comunità
Dicembre 2017- Compiti per casa? Parliamone!
Gennaio 2018 - Anticipo sì, anticipo no
Febbraio 2018 - Fuori scuola, con la scuola
Marzo 2018 - Così inizia la lezione
Aprile 2018 - Il grande salto
Maggio 2018 - Il grande salto - seconda parte
Giugno 2018 - A che cosa serve la scuola


Altri contributi fuori rubrica:

SIM Maggio 2016 - La documentazione come strumento dell'alleanza educativa, Insegnare a porte aperte, Il bisogno di documentare; obiettivi, modi e strumenti della documentazione
SIM Settembre 2016 - Scuola aperta all'adozione

giovedì 16 gennaio 2020

Gino Bartali, campione nella vita


Oggi, in classe, abbiamo avuto una bella sorpresa. Abbiamo potuto assistere alla diretta della trasmissione su TV2000 (Bel tempo si spera), durante la quale veniva intervistata Gioia Bartali, la nipote di Gino Bartali, la cui storia stiamo approfondendo proprio in questo periodo, all'interno del nostro percorso dedicato alla Memoria della Shoah.

Come i bambini vi avranno certamente detto, infatti, nei giorni scorsi, riprendendo in mano il libro di Riccardo Gazzaniga "Abbiamo toccato le stelle", siamo ritornati proprio su questa storia, particolarmente importante perché che ci avvicina a conoscere i Giusti tra le Nazioni, coloro che, nonostante le leggi razziali, hanno messo a rischio la loro stessa vita, scegliendo di fare la cosa giusta.

Quella di oggi è stata un'opportunità molto bella, di cui abbiamo avuto notizia solo questa mattina proprio grazie a Gioia Bartali, con la quale ci siamo messi in contatto con il desiderio di raccogliere la sua testimonianza diretta e farle qualche domanda.

Impossibile, infatti, non innamorarsi della storia di un uomo che, senza dire niente a nessuno, neanche alla sua famiglia, approfittò del suo esser ciclista per mascherare dietro agli allenamenti tra Firenze ed Assisi, il trasporto di documenti falsi, grazie ai quali salvò la vita di tantissimi ebrei.
“Il bene si fa, ma non si dice. E certe medaglie si appendono all'anima, non alla giacca.”


Per noi, il prossimo appuntamento con questo campione è per il 22 gennaio, giornata interamente dedicata a condividere i materiali reperiti dai bambini (video, foto, articoli di giornale, frasi, disegni...) che ci aiuteranno ad arricchire ancora la nostra conoscenza.

Benvenuti Alberto e Davide!


Non lo abbiamo ancora condiviso, ma il rientro dalle vacanze ci ha riservato una bellissima sorpresa: l'arrivo di due nuovi compagni di classe, ai quali desideriamo dare il nostro benvenuto anche qui, sul nostro blog, con l'impegno a fare di tutto perché nella nostra classe-comunità possano trovare un luogo in cui stare bene e tanti amici con i quali innamorarsi del sapere e insieme crescere.

Perciò, da parte di tutti noi... Benvenuto Alberto! Benvenuto Davide!

disegno di Toma
Alcune foto scattate durante l'intervista ai nuovi compagni, curata dagli stessi bambini:


 

 

Spettacolo teatrale: Biancaneve la vera storia


Vi comunico che in data martedì 28 gennaio, alle ore 10.30, assisteremo allo spettacolo teatrale "Biancaneve la vera storia", che si terrà al Teatro di Bacu Abis.
Quanto prima, riceverete il modello per autorizzare la partecipazione dei bambini.
Si precisa che lo spostamento a Bacu Abis avverrà con bus ARST, linea pubblica.

Informazioni sullo spettacolo

Teatro Crest
Biancaneve la vera storia
testo regia scene e luci Michelangelo Campanale
con Catia Caramia, Maria Pascale, Luigi Tagliente
costumi Maria Pascale
assistente alla regia Serena Tondo
assistente di produzione Sandra Novellino
tecnici di scena Walter Mirabile e Carlo Quartararo

Spettacolo vincitore Premio Eolo Award 2018 e Premio Padova 2017 – Amici di Emanuele Luzzati (XXXVI Festival Nazionale del Teatro per i Ragazzi)

Alla scheda dello spettacolo
Al sito del Teatro Crest

lunedì 13 gennaio 2020

Occasioni ghiotte

Al rientro dalle vacanze, uno degli impegni ad attenderci era quello di raccogliere le quote dell’assicurazione che le famiglie sono state invitate a versare alla scuola.

Come sempre, in questi casi, anziché occuparci semplicemente di raccogliere i soldi e appuntare in un foglietto i nomi di chi li consegna, abbiamo aperto il nostro foglio Excel, destinato a questo genere di adempimenti, in modo da lavorare sulla capacità dei bambini di orientarsi in una tabella a doppia entrata, utilizzando in modo adeguato le coordinate.

Da qui, ho colto l’occasione per riportare dentro alcuni contenuti di ambito matematico che ci torneranno utili successivamente e per rinforzarne altri…

Una volta registrati gli importi versati, infatti, ho proposto di indicare il numero delle quote consegnate utilizzando la frazione. I bambini, ormai abituati a queste richieste, hanno prontamente risposto: 12/17. Ho chiesto poi di indicare, sempre con una frazione, le quote totali (l’intero: 17/17) e le quote mancanti (frazione complementare: 5/17).


Subito dopo ho invitato la classe ad individuare una strada per conoscere l’importo delle quote già raccolte. La risposta è arrivata immediata: “Bisogna ripetere i 6 € per 12 volte!".
Di seguito, per verificare il risultato che qualcuno ha prontamente calcolato, abbiamo proceduto con lo schieramento del 6, per poi contare e scoprire che il totale delle quote già consegnate doveva essere pari a 72 €.

Quindi ho chiesto di individuare quale fosse l’importo corrispondente alle quote mancanti: "6 € x 4!" (una quota era già stata consegnata da una famiglia con bonifico diretto), totale individuato da Samuele che ci ha tenuto a specificare la strategia di calcolo utilizzata: “Dato che 12 è due volte sei, ho ripetuto il 12 due volte e ho subito trovato 24!”.


Per completare il lavoro, abbiamo messo sul tavolo tutti i soldi consegnati, e ci siamo avvalsi dell’aiuto di Ettore per contarli, partendo dalle banconote più grandi, per poi passare alle più piccole e, infine, alle monete.

Man mano che Ettore contava, registravamo alla lavagna.


Davanti ai 50c c’è stato un attimo di perplessità perché la moneta da 50 risultava di un valore maggiore, fino a quanto abbiamo ragionato sul fatto che in questo caso si trattava di centesimi e non di euro; occasione che ci è stata utile per soffermarci sulle parti più piccole dell’euro e sui tanti modi in cui questo può essere formato (ci torneremo ancora).

Quindi, abbiamo calcolato i centesimi e, alla fine, eseguito una trasformazione in euro per poter completare il totale; abbiamo così verificato che i soldi raccolti corrispondevano a quanto registrato in tabella.


Due le anticipazioni cognitive particolarmente utili: le frazioni e le trasformazioni (equivalenze). Su queste torneremo ogniqualvolta le cose ce ne daranno occasione, così da farne preziosa risorsa nel momento in cui questi contenuti diventeranno centrali.

domenica 12 gennaio 2020

Buone notizie: l'attività motoria ritrova il suo spazio

Con grande piacere, vi informo che i lavori che hanno interessato la palestra della scuola sono stati completati, così pure le pulizie dei locali e delle attrezzature. Pertanto, a partire dal 10 gennaio abbiamo potuto riprendere il regolare svolgimento dell'attività motoria che, come da nuova calendarizzazione interna, per la nostra classe è programmata il venerdì dalle 11.30 alle 12.30.








sabato 11 gennaio 2020

Vacanze finite... che cosa porto con me?

Condivido con voi, con una settimana di ritardo, una riflessione posata prima della ripresa delle attività. Oggi sono lavori in corso, a cui si sono aggiunti i fatti di cronaca. Impossibile tenerli fuori.

Mentre le vacanze giungono al termine, è davvero difficile trattenere il pensiero continuo che vaga sulle tante cose posate e da riprendere, sui nuovi temi da aprire, sulle strategie più adeguate per avvicinarsi ai nuovi contenuti da affrontare. Ed è difficile non sentire la pressione della chiusura del quadrimestre che si avvicina, che ti dice che è quasi tempo di avviare i percorsi di autovalutazione, i colloqui con i bambini, l'apertura della classe alle famiglie…

Poi, però, sono le cose piccole a farti tornare in classe serena. Sono quelle che basta guardarsi attorno e sono già lì con te, pronte a farti riprendere il viaggio dentro percorsi di senso, ritrovando motivazione. La tua e la loro. Essenziali, entrambe.

Perciò respiri. Sospendi il resto. E ti fai solo una domanda.
Che cosa porto con me?

La data, innanzitutto la data, così leggeremo il nuovo anno – il 2020 - e giocheremo un po' con la rappresentazione non canonica del numero. Poco importa se, di norma, in seconda ci si trattiene entro le centinaia. Ai bambini piace essere sfidati e a me piacciono le provocazioni alte. Fidarsi della testa dei bambini riserva sempre belle sorprese.


Subito dopo, posizioneremo il nuovo anno sulla linea del tempo per riflettere un po' sul fatto che non significa che siamo davvero qui solo da 2020 anni, ma che le civiltà (senza andare troppo indietro) sono presenti da tanto prima. E allora nella linea inseriremo l'anno 0 e introdurremo l'avanti e il dopo Cristo, soffermandoci brevemente su questa scelta adottata per contare il tempo.

Poi mi fermerò sul mese che apre l'anno e ragioneremo sull'anno solare, simulando ancora una volta la rotazione della terra intorno al sole, per poi parlare della differenza tra questo e l'anno scolastico, dei mesi che compongono ognuno.

Ho preparato un filo e delle mollette in cui stendere i mesi. Ai bambini il compito di rimetterli in ordine. Qualcuno fa ancora fatica a ricordarli tutti e in successione; allora ne approfitteremo per giocare un po'.


Porterò tra loro la filastrocca dell'anno nuovo di Gianni Rodari, perché fa sempre bene ricordare che “anche quest’anno sarà come gli uomini lo faranno" e che, allora, occorre che tutti noi ci si rimbocchi le maniche perché a costruire ciò che ci attende saremo soprattutto noi.

Giocheremo poi con le parole-aggettivo, cercando quelle più adatte per le nostre vacanze. Prima delle festività, avevamo trasformato il nostro appello fonologico giocando con le parole-azione, ora è l'occasione giusta per ragionare di qualità.

Tireremo fuori le nostre calamite e andremo a viaggiare con Google Earth nei luoghi visitati. Ci soffermeremo sulle carte, con la nostra solita curiosità per il mondo che non fa che crescere, per poi dare spazio ai racconti.


Da parte mia, metterò sul piatto le piccole cose portate dal Vietnam e le fotografie, così da avvicinare i bambini ad un mondo lontano, e cercherò di farglielo conoscere partendo dagli i interessi a loro più vicini. Poi li inviterò ad esplorare i dong (le banconote vietnamite) perché molti bambini non sanno che ci sono paesi dove si cambia moneta, e che fino a non troppo tempo fa era così anche in Europa. Li inviterò a giocare a trasformarli in euro, avvicinandoli così al concetto divisione e rinforzando quello di moltiplicazione. I tanti zeri non saranno un problema, di questo sono certa.

Racconterò del mio triplice brindisi per Capodanno: il primo – il mio – con l’orario di Ho Chi Minh (ex Saigon); il secondo, quello italiano, con il pensiero su parenti e amici; il terzo, quello colombiano, in contatto diretto con mio figlio. 

Ritorneremo così, mappamondo gonfiabile alla mano, sui fusi orari, già incontrati prima delle vacanze con l'astuzia di Babbo Natale che, stanco di spostarsi velocemente da una parte all’altra della terra, aveva escogitato un trucco: fermarsi in un punto, in alto, e aspettare che fosse la terra a girare per lanciare i pacchetti sotto di mezzanotte in mezzanotte.

Parlerò della mia valigia multi stagione, per raccontare del clima che ho trovato percorrendo il Vietnam dal nord al sud, per poi proporre il video di Paxi, che spiega l’alternanza del giorno e della notte e quella delle stagioni.



Sarà poi il momento di ritornare sul libro di Riccardo Gazzaniga, ormai posato da troppo tempo per fare spazio al Natale. Siamo a gennaio, presto ricorrerà il giorno della Memoria. Perciò quale mese migliore per tenere con noi Gino Bartali?
Sarà bello ritornare alla storia che ha introdotto in classe la nostra piccola Alice, per avvicinarci ai Giusti tra le nazioni e costruire l’insegnamento più importante di tutti: qualunque sia lo scenario, ognuno di noi ha sempre la possibilità di scegliere chi vuole essere, di scegliere di restare umano.

E ancora... accoglieremo un nuovo compagno (forse due) e sarà occasione per riorganizzare gli spazi e condividere la nostra organizzazione come classe-comunità, dove ognuno ha i suoi compiti e ha sempre maggiore consapevolezza che, sì, siamo tutti diversi, ma uguali davanti a diritti e doveri.

Piano piano poi ritornerà anche tutto il resto...

Se facciamo scuola affacciandoci sui nostri vissuti e sul mondo, il materiale non manca. A noi il compito di avere chiaro che cosa osservare e di affinare la capacità di scegliere cosa tenere e che cosa lasciare andare. Questo sì.

E così, ne sono certa, sarà una buona ripresa.