sabato 29 febbraio 2020

Un libro per amico: "Sei folletti nel mio cuore"


Con grande piacere, condivido alcune foto del Laboratorio "Un libro per amico", che i bambini hanno svolto ieri, venerdì 28 febbraio, con le colleghe Maria Francesca Caddeo e Rita Pisani, responsabili della progettazione e della conduzione.

Il tema individuato è stato quello delle emozioni. Tutto è partito con la lettura del libro "Sei folletti nel mio cuore. Una storia sul valore delle emozioni." di Rosalba Corallo, ed. Erickson, per poi svilupparsi con più attività utili alla riflessione sulle proprie emozioni, completate con la costruzione del fiore delle emozioni.
Il nostro grazie a maestra Francesca e a maestra Rita per la bella opportunità e la cura con la quale hanno gestito l'attività e accompagnato i bambini.

Alla cartella con le foto

Le resistenze alla scuola che cambia

Questa mattina, mentre inevitabilmente vengo raggiunta da tanti commenti negativi sulla trasmissione sulla scuola andata in onda ieri su Rai3 (Presa Diretta: "Cambiamo la scuola") non posso evitare di tornare a quella frase che mi ha raggiunto in aula dall'andito diversi anni fa: "Quando capirà che la didattica è una cosa seria?"
Non me la presi, abbiamo appeso un cartello fuori dalla porta "Scusate il rumore, siamo felicemente impegnati a imparare" e abbiamo continuato il nostro lavoro.
Poi, qualche tempo dopo, ho risposto con un numero su SIM (nell'ormai lontano novembre 2016): "La didattica è una cosa seria", raccontando il mio fare scuola dalla scuola (l'unica testimonianza che posso porgere da maestra), per poi offrire la voce degli stessi studenti (ex alunni appena iscritti alle superiori) e la riflessione-preoccupazione di una madre.
A chi oggi posa commenti così faticosi da leggere, vorrei dire che possiamo raccontarci quello che vogliamo, ma la scuola è ancora quella lì. Quella di chi guarda con sospetto - e al sospetto invita - la scuola che sceglie di spostarsi dagli apprendimenti ripetitivi e riempitivi per andare sui percorsi di senso; che sceglie di costruire motivazione (lo diceva Freinet: come dare da bere a un cavallo che non ha sete?); che mette in discussione un equilibrio per mettere in movimento verso la costruzione di uno nuovo; che sceglie di fare dell'errore risorsa; che accoglie gli apprendimenti nati altrove e spalanca loro le porte; che si apre al mondo; che si muove con impegno verso la costruzione di autonomia e responsabilità; che non ha paura di fidarsi, dando spazio ai progetti autogestiti, al pensiero divergente...
Che sceglie i ponti ai muri.
Perciò a tutto ciò che leggo rispondo solo con una domanda: quando inizieremo a chiederci "Che cosa fa bene alla scuola?". Se ce lo domandassimo, forse, riusciremmo a farle meno male e a costruire qualcosa di solido perché la scuola che i nostri bambini e ragazzi incontrano non può proprio essere questione di fortuna.

La didattica è una cosa seria: leggi

PresaDiretta: "Cambiamo la scuola"

È stata trasmessa ieri - venerdì 28 febbraio 2020 - su Rai3, a Presa Diretta, una interessante puntata dal titolo "Cambiamo la scuola". La riporto qui, invitando alla visione chi non fosse riuscito a seguirla in diretta:


"L'Italia è prima in Europa per numero dei Neet, giovani che non studiano, non lavorano, non si formano. La sfida della nostra scuola è cambiare, rinnovarsi. Una nuova didattica, è questo che chiedono a gran voce studenti, presidi, professori e scienziati. Basta con le lezioni frontali basate solo sulla trasmissione dei contenuti, c'è bisogno di una didattica che metta al centro lo studente quale protagonista attivo del suo percorso di studi. Presa Diretta ha visitato le scuole più innovative, anche nel Mezzogiorno. Ma quanti sono gli innovatori delle nostre scuole? Perché non riescono a fare sistema? In Finlandia ci sono riusciti. Come hanno fatto?"

giovedì 27 febbraio 2020

Conosciamo il Coronavirus e la sua diffusione


Ieri mattina, in classe, ci siamo dedicati a conoscere il Coronavirus e la sua diffusione in Italia e nel mondo.

Il nuovo Coronavirus ha fatto la sua comparsa a Wuhan, in Cina, tra dicembre 2019 e gennaio 2020, causando migliaia di contagi in poche settimane e diverse morti. Dalla scorsa settimana si sta diffondendo anche in Italia.

Il virus che causa l'attuale epidemia è stato chiamato "Sindrome respiratoria acuta grave Coronavirus 2" (SARS-CoV-2). Secondo gli scienziati, il nuovo Coronavirus è fratello di quello che ha provocato la Sars (SARS-CoVs). 
La malattia prende il nome di COVID-19: 

- CO (corona)
- VI: virus
- D: disease (malattia in lingua inglese)
- 19: 2019 (anno di scoperta).

I sintomi più comuni che caratterizzano l’infezione sono: febbre, tosse secca, difficoltà respiratoria. Nei casi più gravi, l'infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.  
Generalmente i sintomi sono lievi ed a inizio lento. Alcune persone si infettano ma non sviluppano sintomi né malessere.
La maggior parte delle persone guarisce dalla malattia senza bisogno di cure speciali. Circa 1 persona su 6 con COVID-19 si ammala gravemente e sviluppa difficoltà respiratorie.

Le persone più suscettibili alle forme gravi sono gli anziani e quelle con malattie pre-esistenti.
Al momento il tasso di mortalità è di circa il 2%. (Fonte OMS).

Possono essere portatori del virus quelle persone che abbiano avuto contatti con pazienti infetti o provenienti dalla Cina o altre zone a rischio nei 14 giorni precedenti la comparsa dei sintomi.
La diffusione avviene tramite goccioline che rimangono nell’aria quando le persone malate tossiscono, starnutiscono o parlano.
Il contagio può avvenire anche tramite il contatto con gli oggetti: quando una persona tocca una superficie o un oggetto contaminato dalle goccioline e poi si porta le mani sulla bocca, sul naso o sugli occhi.

Per approfondire, abbiamo utilizzato diversi materiali, tra cui le mappe della diffusione nel mondo e in Italia, un documento con i dieci comportamenti da seguire fornito dal Ministero della Salute (che abbiamo letto in classe), la sezione dedicata sul sito del Ministero della salute e un video sul lavaggio accurato delle mani. Abbiamo completato il lavoro colorando, su una mappa appositamente realizzata, le regioni dell'Italia in cui sono presenti casi di persone contagiate (aggiornamento: ore 20:31 di martedì 25 febbraio), per poi riflettere sull'attenzione necessaria, evitando gli spostamenti da e per le zone a rischio.

Molto importante nelle nostre riflessioni è stato ripensare alcune convinzioni maturate nei bambini in merito ai comportamenti da seguire e sottolineare l'importanza di andare sempre alle fonti ufficiali evitando di lasciarsi influenzare dalle fake news.

Oggi rinforzeremo il lavoro con un brainstorming e ripercorrendo i diversi materiali.

Siti e documenti utilizzati per la nostra attività:

Sito del Ministero della Salute
Mappa della diffusione nel mondo in tempo reale
I dati aggiornati sulla diffusione in Italia 
Pieghevole del Ministero della Salute: dieci comportamenti da seguire
Coronavirus, come lavarsi le mani: video
Cartina muta dell'Italia con legenda della diffusione

Alcuni momenti della nostra attività:


 

sabato 22 febbraio 2020

Incontro con Gioia Bartali


Oggi, in classe, grazie a Skype, abbiamo avuto un incontro speciale che fa da ponte tra il nostro percorso sulla Memoria e la Fiera del Libro di Iglesias, durante la quale i bambini consegneranno alla città le storie di quattro Campioni nella vita. È l'incontro con Gioia Bartali, nipote di Gino, che ci ha testimoniato la storia di suo nonno, nel 2013 riconosciuto Giusto tra le Nazioni.
Gino Bartali, dopo il settembre del 1943, quando l'Italia era ormai occupata dai nazisti, sfruttò la sua fama di ciclista per continuare ad allenarsi nel percorso Assisi-Firenze e trasportare, nascosti nel telaio della sua bicicletta, fotografie e quanto necessario per preparare documenti falsi utili a salvare la vita di numerosi ebrei.
Una storia che ci dice tanto sull'importanza di scegliere chi si vuole essere, anche quando significa mettere a rischio la propria vita.
L'impegno di Gino Bartali fu svolto in assoluto silenzio, senza che ne fossero informati neanche sua moglie Adriana e suo figlio Andrea, il papà di Gioia.
"Il bene si fa, ma non si dice - diceva Gino - E certe medaglie si appendono all'anima, non alla giacca".
La sua storia, infatti, è stata resa nota da suo figlio Andrea solo quando, nel 2000, Gino Bartali morì.




Grazie di cuore a Gioia Bartali per averci testimoniato con grande generosità l'impegno di suo nonno, rispondendo alle numerose curiosità dei bambini e portando tra noi, oltre ai fatti, la sua grande umanità. Quella che siamo impegnate a costruire con i nostri percorsi e che desideriamo consegnare ai bambini perché ne facciano bussola nelle loro vite.

La prima settimana di marzo, completeremo il nostro incontro con quest'uomo molto speciale, iniziato con il libro "Abbiamo toccato le stelle" di Riccardo Gazzaniga, piantando un leccio in suo onore, con la speranza che la nostra città possa accoglierlo come il primo di tanti alberi da dedicare ai Giusti di ieri e di oggi.

giovedì 20 febbraio 2020

Il nostro Carnevale

Un brevissimo video che mette insieme qualche scatto della nostra Festa di Carnevale.

 

Cose belle

Come previsto, lunedì i nostri tulipani sono sbocciati. Meraviglia! Anche se in ritardo, impossibile non condividere con voi... 
Grazie ancora a Davide e ai suoi genitori per questo bellissimo dono, arrivato dritto dritto dai Paesi Bassi.
(Perdonate lo sfondo... )

martedì 18 febbraio 2020

Apprendere sempre

Ieri lavoravano sul Carnevale, i miei bambini. Sì, sul Carnevale, con quattro testi: il racconto della storia di Arlecchino e tre filastrocche, perché, a fine lavoro, potessero scegliere loro quale imparare. Ma c'era un di più: erano testi pieni di errori ortografici da dover scovare, e non erano soli. Un lavoro in coppia, con un timer: trenta minuti di tempo a caccia di errori e altri dieci per un'ulteriore ricerca dopo aver comunicato il numero di errori effettivamente presenti in ogni testo. 
Non c'era nessuna preoccupazione tra i bambini: era un gioco. Ma per me era anche un'attività di verifica/consolidamento: una nuova occasione per insegnare l'autocorrezione, ma anche per imparare a lavorare dentro tempi dati. 
Eppure l'impegno non era meno. Non meno di quello che avrebbero avuto sapendo che ad attenderli ci sarebbe stata una valutazione (e non parlo del voto, parlo proprio di una qualunque forma di valutazione). C'era la volontà di fare del proprio meglio, semplicemente, perché è bello mettersi in gioco con una proposta insieme ai compagni, ed è una soddisfazione trovare tanti errori e magari tutti...
Poi c'è stata la restituzione da parte delle coppie: come è andata la collaborazione, eventuali difficoltà, che errori abbiamo trovato, perché sono errori... Infine abbiamo acceso la LIM e riletto insieme, evidenziato, ragionato, cercato di ricondurre a regole generali, con gli elementi in possesso dei bambini e portandone dentro di nuovi.
Ho riflettuto molto, ieri, come mi accade sempre in queste occasioni che sono la norma nel mio fare scuola. Ho riflettuto sul fatto che la scuola non può andare in sospensione per valutare, che valutare è sempre anche un importante momento per continuare ad apprendere, per rinforzare ancora... E ho pensato che abbiamo voglia di fermarci su quel decreto che tanto non ci piace perché porta dentro i voti, se non siamo in grado noi, prima di tutto, di liberarci e di liberare i nostri bambini da ciò che non li mette nella condizione migliore per imparare. Se non siamo in grado di ritornare al ruolo della scuola, che è quello di costruire sempre e con tutti. 
Ma noi - lo so che non è bello dirlo - siamo ancora così: "Devo capire che cosa sai fare tu, proprio tu, da solo", prima ancora ancora di esserci soffermati a creare situazioni di apprendimento, di apprendimento, di apprendimento...

lunedì 17 febbraio 2020

"Il mal di scuola esiste e la colpa è tutta nostra"

Vi invito alla lettura di un interessante articolo di Sabina Pignataro, pubblicato il 14 febbraio 2020 su www.vita.it: "Il mal di scuola esiste e la colpa è tutta nostra".

Si ritorna alla Fiera del Libro con i "Campioni nella vita"

Con piacere condivido la scelta, già anticipata con comunicazioni interne, di ritornare con la classe alla Fiera del libro di Iglesias con l'iniziativa: "Campioni nella vita".

Saranno con noi due DONNE e due UOMINI. Quattro sportivi che ci insegnano che coraggio e determinazione non sono solo parole.
Sono Alex Zanardi e Kathrine Switzer; Gino Bartali e Yusra Mardini.

Allestiremo quattro angoli in centro città al mattino per poi proseguire con un incontro serale arricchito da proiezioni e introdotto da Maura Mei (mamma di Alice, che ha gentilmente accolto la proposta di fare da referente per le famiglie) che racconterà il nostro percorso: "Dalla consegna aperta alla fiera del libro".

Le storie sono tratte dal libro di Riccardo Gazzaniga "Abbiamo toccato le stelle. Storie di campioni che hanno cambiato il mondo", Rizzoli.

Alla locandina in formato pdf

Promemoria attività

Eccomi per ricordarvi i nostri importanti impegni di questa settimana.

Riprendono le attività di Aula Aperta con due appuntamenti:
lunedì 17 febbraio, con Silvia Suella (mamma di Rocco), Silvia Medde (mamma di Chiara) e Davide Garau (papà di Samuele);
giovedì 20 febbraio, con Welmoed De Boer (mamma di Davide), Francesco Matzuzzi (papà di Viola) e Maura Mei (mamma di Alice).

Mercoledì 19 febbraio abbiamo programmato un'intera giornata dedicata al Carnevale.
La prima parte sarà dedicata a un laboratorio espressivo, mentre dalle ore 10.30 avrà inizio la festa con danze e giochi. Questa si svolgerà nell'aula di rotazione e coinvolgerà tutte le classi del primo piano con la guida degli animatori Marta e Stefano. 

Sabato 22 febbraio incontreremo via Skype Gioia Bartali che risponderà alle domande dei bambini, aiutandoci a conoscere sempre meglio questo straordinario campione nella vita, dal 2013 nominato Giusto tra le nazioni.

domenica 16 febbraio 2020

Una settimana di scuola

Qualche scatto per condividere con voi i giorni che, chiuse le valutazioni, ci hanno visto entrare completamente dentro il secondo quadrimestre, pronti ad aprirci a nuovi percorsi.
Sono certa che saprete leggerci ciò che ogni immagine si porta appresso...


I bambini alle prese con la tavola pitagorica. Un vecchio software, tre minuti a ciascuno e anche apprendimenti come le tabelline finiscono per appassionare e diventare un'altra cosa... 


Inizia l'attività di studio e l'emozione delle prime esposizioni: i bambini, guidati dalla mappa, presentano tutto ciò che hanno imparato sulla frase portando tanti esempi per dimostrare di aver capito e aiutare gli altri a rinforzare ancora.


Ha fatto il suo ingresso il salvadanaio e ogni volta che arrivano delle monete ne approfittiamo per approfondire la conoscenza degli euro, dei multipli e dei sottomultipli, e iniziamo ad avvicinarci alle trasformazioni e ai numeri decimali. Quando tutto è ancorato alla realtà è tanto più facile...

 

Mercoledì è iniziata Aula Aperta. Abbiamo avuto in classe con noi le prime tre mamme: Giuliana (la mamma di Gaia), Benedetta (la mamma di Nicola), Manuela (la mamma di Riccardo). 
È stato bellissimo condividere con loro la nostra attività di verifica e rinforzo sul predicato verbale e predicato nominale svolta sotto forma di gioco a tempo. E lo è stato vedere che le mamme, leggendo fino a che punto può arrivare la creatività dei bambini si sono proprio divertite...


 

Abbiamo iniziato le nostre attività autogestite con il pc, in coppia o a gruppi di tre. Questi strumenti ci aiuteranno molto a differenziare le attività e a rendere possibile un maggior supporto nei casi in cui ce ne sia necessità.


I bambini guidati da Emma, grazie al tablet, gestiscono in autonomia la loro autovalutazione settimanale con ClassDojo.


Giovedì abbiamo incontrato i bambini della scuola dell'infanzia elfica "Satta" di Cagliari. Li abbiamo accolti alla stazione, abbiamo condiviso il tempo di merenda e gioco in Piazza Sella, per poi recarci in visita al Castello Salvaterra e fare l'intera passeggiata lungo le mura fino alla nostra scuola.
È stata una mattinata davvero speciale ed è stato meraviglioso apprezzare con quanta serenità e autonomia bambini tanto piccoli (3, 4 e 5 anni) abbiano affrontato il viaggio in treno e l'intero percorso delle mura.
Li rivedremo ancora: ci hanno invitato ad andare a trovarli e abbiamo tutta l'intenzione di accogliere l'invito.



 

A tutto questo aggiungiamo che questa è stata una settimana in cui abbiamo proseguito con le nostre attività matematiche di primo mattino, la lettura del libro di Geronimo Stilton sulle buone maniere, proposto da Leoś, l'apprendimento della sottrazione con il cambio e tanto altro...
Ed è proprio bello poter osservare che tutto cresce, proprio come i nostri bulbi di tulipano arrivati dall'Olanda che, ne sono certa, lunedì troveremo sbocciati...

lunedì 10 febbraio 2020

Incontro con la Scuola dell'infanzia Satta di Cagliari

Vi informo che in data giovedì 13 febbraio saremo impegnati ad accogliere ad Iglesias le colleghe e i bambini della Scuola dell'infanzia Satta di Cagliari (Scuola elfica interetnica) che, venendo in città per visitare il Castello Salvaterra, hanno espresso il piacere di incontrarci e conoscere la nostra classe.
Sorpresa a noi graditissima...

Pertanto, a metà mattina, attenderemo i bambini alla stazione ferroviaria, per poi unirci a loro per la passeggiata e la visita al Castello.

A conclusione, se i tempi lo consentiranno, raggiungeremo tutti insieme la nostra scuola così da ritagliare anche uno spazio per condividere le esperienze scolastiche e qualche piccola attività.

Per l'occasione, i bambini sono invitati a indossare la maglietta della scuola e a portare con sé esclusivamente uno zainetto piccolo contenente merenda, acqua e l'astuccio.
Grazie per l'attenzione!

domenica 9 febbraio 2020

Obiettivo: risparmio!


Prima di Natale, con i bambini, abbiamo partecipato al progetto S.A.V.E. (Sostenibilità, Azione, Viaggio, Esperienza), espressione di un Protocollo d'intesa tra MIUR e Museo del Risparmio, che abbiamo accolto in quanto si innestava in modo naturale sui nostri percorsi tesi ad educare al risparmio, alla sostenibilità e all’economia circolare.

Come d'accordo con i bambini, in questa fase, abbiamo deciso di tornare all'educazione al risparmio anche con un'azione molto semplice e concreta: condividere un salvadanaio di classe, nel quale custodire i nostri risparmi per realizzare qualche progetto comune che, per questo primo anno, sarà deciso insieme nel mese di giugno.

La volontà è quella di misurarci con questa esperienza, così, se funzionerà, dal prossimo anno scolastico potremmo pensare di dotarci di un salvadanaio per un intero triennio (terza, quarta e quinta) nel quale far confluire anche i guadagni ricavati da qualche piccola attività di classe. Questo con un obiettivo un po' più ampio: realizzare un progetto importante a chiusura della scuola primaria.

Vediamo cosa succede... intanto il nostro salvadanaio è arrivato in classe e le nostre monete iniziano a tintinnare al suo interno.

p.s. Non poteva che essere in terracotta... come sacrificare il bellissimo momento di un'apertura con tanto di martello? (Faremo attenzione, tranquilli, faremo attenzione... 😉)

Aula aperta: organizzazione definitiva


Ringraziandovi per aver accolto anche quest'anno la proposta "Aula aperta", eccomi a condividere l'organizzazione definitiva che tiene conto della modifica resasi necessaria per dare spazio alla festa di Carnevale:

mercoledì 12 febbraio:
Benedetta Trocini (Nicola)
Manuela Donadon (Riccardo)
Giuliana Capogrosso (Gaia)

lunedì 17 febbraio:
Silvia Suella (Rocco)
Silvia Medde (Chiara)
Davide Garau (Samuele)

giovedì 20 febbraio: 
Welmoed De Boer (Davide)
Francesco Matzuzzi (Viola)
Maura Mei (Alice)

lunedì 2 marzo:
Luis Tatullo (Ettore)
Luisanna Mua (Nicholas)
Simone Siotto (Grace)

mercoledì 4 marzo: 
Giampietro Tronci (Leonardo)
Lorena Licari (Emma)
Claudia Sanna (Alberto Cardia)

giovedì 5 marzo
Tiziana Manca (Elia)
Vlad Popescu (Toma)
Daniela Dello Preite (Vinicio)

E ora non resta che aspettarvi. Sarà bello avervi con noi a condividere il nostro quotidiano, la bellezza e le difficoltà, le scelte che guidano il nostro fare scuola quotidiano, dove a essere stella polare è il crescere tutti come comunità, adulti compresi, avendo cura di tenere dentro tutti i bambini, nel rispetto di ciò che ognuno è e può. Perché, per dirla con Don Milani, non ci interessa essere uguali con tutti, ma dare a ognuno ciò di cui ha bisogno.
Allora... a presto!

Relazione scuola-famiglia: cresce l'appartenenza

Mentre completo il documento di valutazione periodica riferito alla classe, da portare con me agli scrutini di domani sera, mi accorgo di quanto io ami sempre più soffermarmi sullo spazio che dedico alla relazione scuola-famiglia. Non per dire se funziona, se i genitori collaborano, se sostengono il lavoro dei bambini. Certo, anche questo, ma per condividere ciò che abbiamo messo in piedi noi per costruirla. Ciò che ci siamo impegnate a fare.
Così mi scopro a ripercorrere con piacere tutto ciò attraverso cui passa la costruzione della nostra relazione con i genitori, gli strumenti che ci consentono di comunicare e gli spazi in cui ci ritroviamo.
C'è il registro elettronico, che per me non ha fatto altro che sostituire il file sincronizzato con cui avevo risposto al mio bisogno di soffermarmi ad annotare tutto, giorno per giorno. 
Era un diario. Oggi è il registro. Appunto nei dettagli tutte le attività che svolgo, non rispettosa della scansione oraria delle discipline (l'ho piegato al mio lavoro che si sviluppa per percorsi di senso); riporto tutti gli incontri, le osservazioni sugli alunni, le nostre iniziative, gli interventi esterni... Non contiene voti, questi no. Fanno la loro comparsa solo al termine del periodo didattico, come prevede la normativa.
Ci sono le attività comuni, quelle che ci vedono insieme. Sono gli incontri formali e informali e le iniziative (quest'anno sono state Io leggo perché, il baratto solidale e presto ci ritroveremo ancora per la Fiera del libro),
C'è il blog che riporta iniziative, scelte, riflessioni e documenta le nostre esperienze.
C'è la cartella condivisa con le famiglie per gestire le comunicazioni interne, quelle tutte nostre, che, datate e numerate, arrivano con un link sullo smartphone delle famiglie tramite la nostra rappresentante di classe (così anche i genitori sopravvivono meglio alle chat e i bambini sono alleggeriti dal dover scrivere continue comunicazioni che riguardano gli adulti).
Poi c'è lei.... Aula aperta, la nostra iniziativa privilegiata, quella che riaprirà le porte proprio questo mercoledì e che porta le famiglie in classe, dentro la nostra ordinarietà. 
Per i genitori è l'occasione di entrare nel nostro quotidiano, di osservarlo senza mediazioni per coglierne l'organizzazione, le scelte educative didattiche, le conquiste, ma anche le difficoltà...
Insomma, mentre sono qui che completo la relazione periodica, mi piace proprio soffermarmi su ciò che facciamo noi per la relazione scuola-famiglia. E mi piace sorprendermi a esser colta dal desiderio di aggiungere due righe che ai più sembreranno fuori luogo, ma che sono importanti per me.
"Cresce anche la relazione tra le famiglie..., crescono i momenti in cui si ritrovano. Maturano legami."
E sorrido... che tutti noi si sia un po' vittime del sentire più appartenenza? Già, forse è proprio questo.
Torno alla relazione, lo aggiungo: "Cresce l'appartenenza."

sabato 8 febbraio 2020

Attività in palestra

Con piacere condivido alcune brevi sequenze video delle attività svolte in palestra che seguono il riscaldamento e gli esercizi di coordinazione motoria.

venerdì 7 febbraio 2020

Cari bambini, a maggio ci attendono le Prove INVALSI


Ci sono scelte che vanno fatte e, nonostante abbia le mie riserve sul coinvolgimento di bambini tanto piccoli nelle Prove INVALSI, per il semplice motivo che il tempo destinato a costruire è appena cominciato, percorro sempre la strada coerente a ciò che considero valore e che mi impegno a trasmettere: il riconoscimento delle Istituzioni e il rispetto della legge. A fare eccezione - e questo ho avuto modo di esprimerlo in tante occasioni - sono solo quelle leggi che non sono rispettose dell'umanità e quelle che, poco coerenti con i principi della nostra Costituzione, devono vederci impegnati a cambiarle.

Perciò, ieri, mentre mi accingevo a trasmettere alle famiglie i moduli per acquisire le informazioni di contesto consegnatimi dalla segreteria, ho ritenuto fosse giusto accompagnare questa fase informando prima di tutto loro, i bambini, in modo che avessero notizie chiare su ciò che li attende a maggio, su quelli che saranno gli aspetti organizzativi e sulle attività che apriranno e chiuderanno questa esperienza. Così ho scritto loro una lettera.

Questa mattina, guidata dalla volontà di approfittare anche di questa occasione per lavorare su lettura e comprensione del testo, ho organizzato i bambini in coppie eterogenee e ho consegnato loro il documento "al buio", invitandoli a leggerlo insieme più volte fino ad essere in grado di raccontarne il contenuto.
Alla fine li ho sollecitati a riflettere: che documento è? chi è il mittente? chi sono i destinatari? quali sono i contenuti?...  per poi sollecitare con domande mirate la rilevazione dei particolari importanti che mi interessava che emergessero. Subito dopo, siamo passati ad una rilettura condivisa e a nuove riflessioni.

Un modo semplice per aprire anche a questa esperienza che ci attende a maggio, ma che non ci allontanerà dalle nostre scelte e dai nostri percorsi di senso (sono contraria all'allenamento per le prove INVALSI). Quello che faremo è certamente un lavoro di avvicinamento alle prove che possa consentire ai bambini di esplorarle insieme e di affrontarne qualcuna prima, così da conoscerle e poterle vivere con la dovuta serenità. Per il resto, il mio impegno sarà quello di tradurre l'esperienza in opportunità da cui trarre nuove riflessioni sul nostro modo di apprendere, sulle nostre sicurezze e sulle nostre difficoltà.

La lettera è molto schietta, specie negli aspetti che so già che avrebbero creato preoccupazione ai bambini, come sapere che le prove saranno proposte da un docente esterno, con banchi separati e senza la possibilità di collaborare. Ma contiene anche la più importante rassicurazione: "La valutazione non riguarda voi ma la scuola. Serve per capire se questa funziona bene o male. A voi un solo compito: dare il vostro massimo".

Iglesias, 6 febbraio 2020


Cari bambini,
c’è una cosa che dovete sapere.
Dato che frequentate la seconda della scuola primaria, nel mese di maggio dovrete svolgere delle prove di italiano e di matematica uguali per tutti i bambini di Italia. Si chiamano Prove INVALSI.

Queste prove servono per capire se la scuola funziona bene o male e se i bambini stanno imparando nel modo migliore.

Le prove saranno due e vi saranno proposte con dei fascicoli (specie di quaderni) con delle letture, delle domande e delle attività da svolgere sia in italiano che in matematica.

Per preparare questo momento, in questi giorni, i vostri genitori dovranno compilare un modulo con delle informazioni che servono per conoscere meglio voi e la vostra famiglia.

Le prove saranno proposte in due diversi giorni:
il 7 maggio, quella di italiano;
il 12 maggio, quella di matematica.

Ciò che è giusto dirvi fin d’ora è che durante le prove noi non saremo con voi perché le regole prevedono che queste vi siano proposte da altre maestre.

Un’altra novità riguarda il fatto che non potrete collaborare come siete abituati a fare di solito e che non potrete stare nelle isole perché sarete separati gli uni dagli altri.
Ciò che interessa capire a chi prepara queste prove è proprio che cosa sa fare ognuno di voi quando si trova da solo.

Però state tranquilli. Io non vi abbandono.
Prima di quel giorno, vi porterò qualche prova in modo da poterle osservare bene e farle con la collaborazione dei vostri compagni, così poi ci rifletteremo insieme, come facciamo sempre.

Perciò… mi raccomando: nessuna preoccupazione!
Sarà per voi un nuovo modo di lavorare ma ce la farete, soprattutto perché sapete bene che quel che conta è fare il proprio massimo.
Quando ognuno di noi fa il suo massimo, deve sentirsi sempre a posto.

E poi… sarà bello ciò che accadrà dopo: rileggeremo le prove insieme, discuteremo di ciò che avrete fatto, rifletteremo… Insomma, faremo proprio ciò che siamo abituati a fare sempre.
Quindi, potrete semplicemente fare finta che sia una delle nostre consegne al buio e andrà tutto bene :-)

                                                                                     Maestra Enrica



P.S.    Vi starete domandando: perché se le prove sono a maggio, vi scrivo oggi che siamo appena al 7 di febbraio? Perché questa mattina vi consegnerò i moduli per i genitori e intorno a voi inizierete a sentir parlare di queste prove.
Quindi per me era importante essere io a raccontarvi direttamente di questa novità, dandovi tutte le informazioni importanti per voi.

mercoledì 5 febbraio 2020

Colloqui prima e durante

Una breve sintesi fotografica delle attività svolte nei giorni scorsi in preparazione della valutazione quadrimestrale con il coinvolgimento dei bambini.

Mi perdoni chi nelle foto non c'è, ma a contare qui è la narrazione delle diverse fasi...

Grazie a Chiara Pusceddu (la tirocinante) per gli scatti durante gli ultimi colloqui.
 

Aula aperta: situazione iscrizioni

In vista dell'avvio dell'iniziativa Aula Aperta, al fine di facilitare il completamento delle iscrizioni, condivido le scelte già effettuate:

mercoledì 12 febbraio:
Benedetta Trocini (Nicola); Manuela Donadon (Riccardo); Giuliana Capogrosso (Gaia)

lunedì 17 febbraio:
Silvia Suella (Rocco); Silvia Medde (Chiara); Daniela Dello Preite (Vinicio)

mercoledì 19 febbraio (giornata riprogrammata per la festa di Carnevale)
Tiziana Manca (Elia); Vlad Popescu (Toma)
giovedì 20 febbraio: 
Welmoed De Boer (Davide); Francesco Matzuzzi (Viola); Maura Mei (Alice)

lunedì 2 marzo:
Luis Tatullo (Ettore); Luisanna Mua (Nicholas); Simone Siotto (Grace).

mercoledì 4 marzo: 
Giampietro Tronci (Leonardo); Lorena Licari (Emma), Claudia Sanna (Alberto Cardia)

giovedì 5 marzo (data programmata in sostituzione del 19 febbraio)
Tiziana Manca (Elia)

Si ricorda che per partecipare è sufficiente iscriversi - entro e non oltre domenica 9 febbraio 2020 - e che per ogni data è ammessa la partecipazione massima di tre genitori.

Al modulo per le iscrizioni: https://forms.gle/AxekAHjtZ8yu3xbp6

lunedì 3 febbraio 2020

Questo vedo. Questo sento.


Venerdì. Colloqui con i bambini.

Arriva S., è il suo turno. Piccolo di statura, capelli lunghi e occhi molto grandi. Entra disinvolto e si siede a fianco a me. Davanti trova le carte domanda che avevano guidato le riflessioni in gruppo sul rapporto con la scuola e, dietro mia sollecitazione, aggiunge qualche altra considerazione rispetto a quelle emerse dal suo gruppo durante la restituzione alla classe.
Poi prendo in mano la sua tabella di autovalutazione per ripercorrerla con lui e offrirgli il mio sguardo rispetto a quanto da lui espresso.
Mentre gli chiedo se vuole dirmi qualcosa oltre le carte e oltre la tabella, mi guarda con i suoi occhi grandi e mi dice:
- Tu sei una maestra che fa lavorare molto.
- Davvero pensi questo? (Non riesco a nascondere la mia gioia nello scoprire che almeno i bambini se ne accorgano). Sai che invece molti grandi non pensano questo dato che non usiamo il libro di testo e che tante attività non le trovano sul quaderno…
Mi guarda come a dire “Ma sono matti?” e aggiunge: - Sì, lo penso. Tu sei una maestra che fa lavorare molto.
E io gli dico: - Ma questo ti fa stancare o ti piace?
- No, mi piace perché affrontiamo lavori in cui viene sempre fuori qualcosa che ti fa rimanere a bocca aperta, che ti lascia stupito. Non te lo aspetti e arrivano sempre significati che danno un senso all’argomento.
A questo punto, sentendo questo linguaggio e queste riflessioni, lo invito ad aspettare un attimo e gli chiedo il permesso di appuntarmi ciò che mi sta dicendo perché – gli dico - mi interessa molto. Così mi organizzo, scrivo velocemente queste prime cose, facendo attenzione a non perdere le sue parole, e lo invito a continuare.
- Sì, le cose che facciamo hanno sempre un senso, proprio un senso.
- Mi puoi fare un esempio? – gli chiedo io.
- Sì. Prendi la storia del bambino morto nel carrello a Parigi, quella dell’articolo che ci hai fatto leggere in coppia. Io all’inizio pensavo che non fosse il caso di parlare a scuola di un fatto così grave, poi però con questa storia ho pensato molto e ho imparato molte cose.
Ho capito che ci sono bambini che non si possono permettere di andare in un altro paese e questo per me è molto grave perché se uno non ha una bella vita deve poter cercare una vita migliore.
Cambio discorso e gli chiedo se voglia dirmi qualcos’altro sui suoi apprendimenti, se c’è qualcosa con cui fatica o qualcosa che sente di avere imparato proprio bene.
- Mi piacciono molto tutte quelle cose che sembrano difficili ma che mi fanno pensare molto e poi diventano facili, come quelle che ci fai fare a mente in matematica, perché mi piace trovare il modo per pensare.
Difficili trovo le lettere maiuscole in corsivo e le parole nuove quando le devo scrivere la prima volta.
- Però spesso ti vedo distratto – gli dico io – un po’ come se fossi da un'altra parte. - Beh… questi anni non sono stati facili per me, maestra – mi dice mentre gli occhi gli diventano lucidi - A me sono morte molte persone (e mi elenca i nomi di due nonne e di un nonno) e io penso spesso a loro. Mi mancano molto e questo è difficile per me. 
Ci fermiamo a mettere a fuoco ciò che dovrà impegnarsi a migliorare e il colloquio si chiude. Ci salutiamo con un bacio mentre va a chiamare la compagna che deve raggiungermi dopo di lui.

Sette anni.

So che per chi non lo conosce sarà difficile credere a queste riflessioni e a queste parole, ma so anche che non sarà così per chi ha incontrato il bambino dietro quella S. e per chi i bambini si ferma ad ascoltarli e ad accogliere ciò che sanno vedere, sentire, esprimere.

Ero combattuta se condividere, ma poi ho pensato alle parole di una mamma che lavora molto con me e che conosce le mie resistenze, quelle che stanno finendo per avere sempre la meglio: “Enrica, pensa sempre e solo a cosa ti guida” e tutto il resto lascialo andare.

Ritorna "Aula Aperta": attivo il form per le iscrizioni dei genitori

Con grande piacere, vi informo che anche quest'anno ritorna "Aula aperta", la proposta che consente alle famiglie di entrare in classe per osservare direttamente quella parte della vita dei loro figli che possono conoscere solo attraverso le narrazioni dei bambini, la documentazione sul blog o la lettura del registro elettronico.

Come ogni anno, mi preme precisare che "Aula aperta" non prevede niente strutturato per l'occasione; la sua caratteristica, infatti, è proprio quella di condividere con i genitori la vita scolastica nel suo svolgersi quotidiano, così da offrire la possibilità di conoscere l'organizzazione che ci siamo dati come classe-comunità, le diverse fasi che connotano la nostra mattina scolastica e, in particolare, le caratteristiche di una "didattica a bassa direttività", in cui sono centrali l'apprendimento collaborativo e la metacognizione. Certamente si tratta di un'importante occasione per comprendere tanto di quel "tempo invisibile" che non lascia traccia sui quaderni, ma che è espressione di scelte educative e didattiche che danno senso ai percorsi.

Per partecipare è sufficiente iscriversi - entro e non oltre domenica 9 febbraio 2020 - attraverso il modulo raggiungibile al seguente link:
https://forms.gle/AxekAHjtZ8yu3xbp6

Queste le date a disposizione delle famiglie:

mercoledì 13 febbraio - 8.30/11.30
lunedì 17 febbraio - 8.30/11.30
mercoledì 19 febbraio - 8.30/11.30
giovedì 20 febbraio - 8.30/11.30
lunedì 2 marzo - 8.30/11.30
mercoledì 4 marzo - 8.30/11.30

Si ricorda che per ogni data è ammessa la partecipazione massima di tre genitori.

Per chi è interessato a sapere di più sull'iniziativa "Aula aperta" si rimanda ai seguenti materiali, già disponibili sul blog:
Aula Aperta, Rubrica in Scuola Italiana Moderna, febbraio 2017
I genitori entrano in classe, Video intervista curata da Paolo Quadrino per il corso per Animatori Digitali di WikiScuola: https://goo.gl/9kQQCy

A un breve video fotografico sulle giornate di "Aula aperta" nell'a.s. 2018/19