sabato 31 ottobre 2020

A proposito di creatività

- Maestra - mi dice -T. mercoledì mattina - quando abbiamo appena finito di condividere il montaggio dei nostri lavori su Gianni Rodari - mi è venuta un'idea grandiosa, ma tu non dire niente. È una cosa che troverete di pomeriggio su "Chiacchiere in libertà".
Io proseguo nelle attività, ma non trattengo la curiosità. Così, alla prima occasione mi avvicino e gli chiedo: - Puoi dirmi di cosa si tratta? Tanto non dico niente, promesso!
- Ho deciso di preparare tutte le immagini di "Ci vuole un fiore" e di animare la canzone. Vedrai, vedrai, sarà proprio bella.
Io, che ragiono con la mia testa, mi dico che ha pensato troppo in grande. Non ha proprio le competenze per un montaggio video e poi, come realizzare tutte quelle immagini in tempi così stretti?
Di pomeriggio ho controllato in "Chiacchiere in libertà", ma niente. Così ho fatto nuovamente la sera al termine delle varie videoconferenze. Niente.
Già pensavo che avesse dovuto fare i conti con le sue competenze reali e il ridimensionamento dei genitori, quando, intorno alle venti, T. pubblica il suo filmato.
Sullo sfondo il video della canzone "Ci vuole un fiore" alla tv; in primo piano lui che balla mentre sfoglia un blocco bianco con i suoi disegni che accompagnano il testo a ritmo: un tavolo, un tronco, un albero, un seme, una mela, un fiore. E poi riprende a sfogliare daccapo.
E mentre sono lì che penso alle strofe successive e ai tanti disegni che avrà dovuto realizzare, improvvisamente T. si lascia cadere e sparisce dalla scena.
Inizio a ridere a lacrime, consapevole di averlo sottovalutato.
Come è andata il giorno dopo a scuola, quando abbiamo proiettato il video in classe, lo si può immaginare.
Impossibile per tutti noi smettere di ridere e lo abbiamo visto ancora e ancora...
Così ora, sapendo bene quali sono gli effetti di queste belle contaminazioni, non mi resta che attendere la prossima sorpresa. 🙂

martedì 27 ottobre 2020

Noi e Gianni Rodari

Concluse le attività del Festival Tuttestorie, che il 22 ottobre ci hanno regalato il bellissimo incontro con Agnese Sonato, siamo andati alla scoperta di Gianni Rodari.

Il 23 ottobre, infatti, ricorreva il centenario della sua nascita e noi lo abbiamo festeggiato con una di quelle semplici consegne che ci piacciono tanto perché mettono in movimento proprio tutti: "Svolgi una semplice ricerca su Gianni Rodari e cerca un materiale da lui realizzato da condividere con la classe: una filastrocca, una poesia, notizie su un libro che ha scritto, una sua storia, un video, un file audio. In questi ultimi casi, condividi il materiale nello spazio apposito che troverai a disposizione sulla classe virtuale".

Così, ieri, l'intera mattinata è stata dedicata a condividere le nostre scoperte. 
Abbiamo aperto con un brainstorming, poi la palla è passata ai bambini che, tre per volta, hanno presentato i propri materiali alla classe, sempre motivando le loro scelte. Erano piccole ricerche, libri, filastrocche, storie, video, attività da proporre alla classe. C'erano anche due mini puntate "Tutto Gianni Rodari", condotte da un elegantissimo Samuele, sullo stile della Banda dei Fuori Classe.

Sono state delle ore davvero speciali, che hanno portato tra noi Gianni partigiano, Gianni maestro, Gianni giornalista, Gianni scrittore e, soprattutto, il maestro Gianni che ci ha insegnato la rivoluzione della fantasia.

Condividiamo con piacere il video delle nostre presentazioni, il Padlet che mette insieme le nostre scoperte, i libri che abbiamo portato e i materiali che ha selezionato ognuno di noi, insieme a qualche link per chi avesse voglia di approfondire. 

 

Fatto con Padlet

sabato 24 ottobre 2020

Riflessione oltre la classe, con l'orecchio rivolto ai bambini, ai ragazzi, ai nostri giovani adulti

Ho parlato pochissimo di scuola e di scelte legate al Covid-19. Ho solo risposto con pieno rispetto delle regole e con tutto il mio impegno per garantire la scuola ai bambini, sempre attenta a custodire lo spazio per la socialità, per quel crescere insieme, che la rende un contesto così importante, oltre i saperi che trasmette. L'ho fatto durante il lockdown, senza sosta. Lo sto facendo oggi, ancora senza sosta.
Quando ho preso la parola, è stato per raccontare la scuola da dentro, la forma delle nostre risposte. Nulla più. Negli ultimi anni, e ora più che mai, mi è stato sempre più chiaro che quel che conta per me è tenermi concentrata, canalizzare le energie. È rispondere a ciò che non mi convince con il mio essere maestra ogni giorno, impegnandomi al meglio per il compito che mi è affidato.
Meno che mai, ho amato le barricate dei mesi estivi che contrapponevano una nuova scuola, la digitalizzata, a quella tradizionale, come se si potesse ragionare con la contrapposizione e non con l'integrazione. Come se si potesse rinunciare a una scuola aperta al mondo, agli strumenti del nostro tempo, al valorizzare i diversi linguaggi, a fare spazio agli studenti, alla loro capacità di ideare, progettare, costruire. Che poi è quello che ci hanno insegnato i grandi maestri. Quelli che richiamiamo a gran voce ogni volta che la loro eredità ci è utile, ma che non siamo capaci di immaginare nello scenario attuale.
Tuttavia, oggi, a stare zitta non ci riesco. Sarà un po' colpa del compleanno di Gianni Rodari, che ha rimesso in movimento tanti pensieri, tra cui la convinzione, forse solo presunzione, di avere un mio orecchio verde, rimasto acerbo, che capisce più le voci dei bambini, ma anche i loro silenzi, e quelli dei ragazzi.
E sto male a guardarli, a vedere il loro malessere che si fa sempre più importante e che non sanno che farne. Prima lo hanno retto, era temporaneo, ora lo vedono estendersi a trasformare le loro vite.
Mentre noi adulti, sempre noi, parliamo di scuole aperte o di didattica a distanza, sentenziamo su scuole superiori e università chiuse, sullo smart working, sui luoghi della socialità, sugli spostamenti da sospendere.
E lo facciamo incastrati in ragionamenti infiniti che non riservano nessun tempo all'ascolto. Non vediamo Giulio, che vive chiuso in casa tutto il giorno, con un fratello più grande violento e una madre separata che non sa come mettere insieme i soldi del pranzo. Non vediamo Federica, che combatte con la sua adolescenza difficile e che ora che interagisce quasi solo da smartphone, si dispera davanti ai messaggi senza risposta o ai suoi post senza mai una reazione. Non vediamo Carla, che quest'anno doveva entrare all'Università, un progetto nel quale aveva investito tanti sogni: spostarsi da casa, la vita con le coinquiline, uno studio finalmente autonomo e tra nuovi studenti, e che invece dovrà restare a casa, davanti a uno schermo; non vediamo Marta, che invece dentro la didattica a distanza si sente bene, così finalmente non esco, non mi vesto, non devo gestirmi quelle faticose relazioni sociali; non vediamo Giacomo, al quale abbiamo consegnato un mondo con le frontiere aperte, con bagaglio sempre pronto e tante lingue, che ha costruito un percorso basato sugli spostamenti e che oggi, vede spegnersi un'opportunità dietro l'altra, mentre la sua ragazza sta dall'altra parte del mondo e non riesce a raggiungerla da febbraio; non vediamo Alessandro, che ha finalmente trovato un lavoro, e che nel giro di un attimo è già in smart working, a confrontarsi con richieste completamente nuove e con colleghi che ancora non conosce; non vediamo Tania che ha capito che non era più tempo di aspettare un lavoro a tempo indeterminato e ha deciso di aprire un'attività, e che tutti i giorni trema di disperazione, alle notizie di una nuova chiusura o di un coprifuoco, ed lì che combatte tra il mollare tutto e il resistere, con notti in bianco perché non sa più come pagare le spese. E non vediamo Giulio, che due mesi fa ha perso il padre per un terribile tumore e che ciondola solitario, senza chiedersi neanche più cosa può fare.
Non li vediamo.
Non li vediamo perché abbiamo dimenticato che siamo figli delle alleanze costruite con i compagni di banco, di una chiacchierata speciale, occhi negli occhi con un insegnante che ha saputo vederci; delle botte fuori di scuola, delle assemblee di istituto, dei comitati studenteschi, degli scioperi, del gruppo del cineforum, dei nostri circoli, dei contesti lavorativi che ci hanno saputo offrire modelli importanti, e di quelli fatti di scontri, che ci hanno aiutato a scegliere chi volevamo essere e ci hanno aiutato a definirei il nostro pensiero.
Abbiamo dimenticato che siamo effetto delle nostre trasgressioni, di aver gestito con gli amici gioie e paure. Che abbiamo appreso osservando più che da qualunque chiacchiera.
Cosa voglio dire? La situazione è questa. Stiamo vivendo una pandemia, un'emergenza sanitaria, e la salute, la vita, vengono prima di ogni cosa.
Come non essere d'accordo? È ciò che io stessa sostengo.
Ma confrontiamoci guardandoli, ascoltandoli con l'orecchio giusto, i nostri bambini, i ragazzi, i nostri giovani adulti. Lavoriamo attenti ai loro bisogni. Solo la consapevolezza e l'attenzione a ciò che non possiamo cancellare, a ciò che abbiamo il dovere di restituire (di consegnare?), può cambiare lo sguardo con cui sosteniamo ogni scelta oggi e ci affida la bussola necessaria a chi adotta uno sguardo lungo.
La pandemia è qui. Ma la disattenzione che stiamo esprimendo mi fa vergognare. Ci dice che insieme alla serenità di oggi, c'è una leggerezza che compromette il domani. E tutto, con la convinzione di manovrare nel modo migliore, mentre non facciamo che aggiustare.
"Il trauma è un'occasione di veggenza. Ci sono i risvegliati e i dormienti." Mettiamoci dalla parte dei risvegliati e investiamo energie per immaginare in modo nuovo.

venerdì 23 ottobre 2020

Auguri Maestro Gianni!

Un signore maturo con un orecchio acerbo

Un giorno sul diretto Capranica-Viterbo
vidi salire un uomo con un orecchio acerbo.

Non era tanto giovane, anzi era maturato,
tutto, tranne l’orecchio, che acerbo era restato.

Cambiai subito posto per essergli vicino
e poter osservare il fenomeno per benino.

Signore, gli dissi dunque, lei ha una certa età,
di quell’orecchio verde che cosa se ne fa?

Rispose gentilmente: “Dica pure che son vecchio.
Di giovane mi è rimasto soltanto quest’orecchio.

È un orecchio bambino, mi serve per capire
le cose che i grandi non stanno mai a sentire:

ascolto quel che dicono gli alberi, gli uccelli,
le nuvole che passano, i sassi, i ruscelli,

capisco anche i bambini quando dicono cose
che a un orecchio maturo sembrano misteriose...

Così disse il signore con un orecchio acerbo
quel giorno sul diretto Capranica-Viterbo.

Gianni Rodari

100 anni fa nasceva Gianni Rodari, maestro, scrittore, giornalista, che ha inventato un nuovo modo di guardare il mondo. L’ha fatto rivolgendosi ai bambini e, usando gli strumenti della lingua, della parola e del gioco, insegnandoci la rivoluzione della fantasia.

giovedì 22 ottobre 2020

Emozioni in meno di cinque minuti

Il nostro bellissimo incontro di oggi, in meno di cinque minuti.
Grazie alle amiche e agli amici del Festival Tuttestorie, grazie ad Agnese Sonato!
Si sono accese tante nuove curiosità, oggi, e la voglia di indagarle aprirà a tanti nuovi percorsi.
Cose belle.

Per voi, bambini... 🥰😍😘

Avete visto cosa tutto ci sta regalando il nostro rientro a scuola?

E oggi succede che sia il Festival Tuttestorie a venire da noi...

 

Poco meno di dieci anni fa, il primo incontro online con uno scrittore. Era la risposta all'impossibilità di poterlo avere in classe.

Un collegamento Skype alquanto fragile, e  Fabrizio Silei e "L'autobus di Rosa" hanno acceso un nostro pomeriggio invernale. L'anno dopo, lo abbiamo incontrato al Tuttestorie, in un incontro con una narrazione indimenticabile, accompagnata dalla proiezione delle bellissime immagini dell'Albo, e la musica dei suoi figli. 

Da allora incontri online con gli autori, in classe, ne abbiamo fatto tanti, per la volontà di non arrenderci ai limiti della distanza. 

Negli ultimi anni, non posso non ricordare i collegamenti resi possibili dalla grande disponibilità di Gigliola Alvisi, Daniela Palumbo, Riccardo Gazzaniga e, durante la DAD, Anna Sarfatti. Una capacità di osare, la nostra, che ci ha consentito di incontrare tanti autori dei libri letti in classe, di soddisfare le nostre curiosità e di fare esperienze molto creative. Come dimenticare i cappelli costruiti dopo la lettura di "Piccolissimo me" di Gigliola Alvisi, da cui prese vita una vera e propria sfilata, che finì per coinvolgere l'intera scuola?

Questa mattina, ad attenderci, ancora in videoconferenza, l'appuntamento con una nuova autrice, che si occupa di divulgazione scientifica. Ma questa volta è un'organizzazione tutta del Festival Tuttestorie. Impossibile per noi non provare un piacere grande nel cogliere che le nostre pratiche hanno preparato i bambini a vivere in piena naturalezza un'esperienza che probabilmente sarebbe stata accolta come una "strana novità" o, forse, come un semplice ripiego. Invece, da giorni, si avverte nell'aria la stessa elettricità che ci coglie quando aspettiamo i nostri incontri in presenza, e ci sentiamo pronti a vivere completamente questa proposta che, con Agnese Sonato e il suo "Giganti per davvero" porterà in classe un incontro-laboratorio e un pezzetto del nostro amato Festival Tuttestorie.

mercoledì 21 ottobre 2020

Festival Tuttestorie: incontro con Agnese Sonato


Vi ricordo che domani - giovedì 22 ottobre 2020 - avremo l'incontro in videoconferenza con Agnese Sonato, autrice, con Telmo Pievani, del libro "Giganti per davvero", che ci ha visti impegnati ad esplorare il gigantismo del mondo animale.

L'incontro fa parte delle proposte del Festival Tuttestorie e, benché online, prevede, nella seconda parte, una vera e propria attività laboratoriale.

Breve scheda informativa

Agnese Sonato, padovana, trentatré anni, si occupa di comunicazione della scienza soprattutto per i più piccoli. 
Dopo la laurea in Scienza dei materiali all’Università di Padova, ha conseguito il dottorato nella medesima disciplina e si è poi dedicata alla ricerca. Ha fondato la rivista di scienza per ragazzi PLaNCK! ed è presidente dell’associazione di divulgazione scientifica Accatagliato, per la quale organizza attività rivolte a ragazzi, scuole e famiglie. Collabora con l’Università di Padova curando le collane di libri per ragazzi Storie libere e I libri dell'orto, edite rispettivamente da Carthusia Edizioni e Editoriale Scienza. Nel 2018 e 2019 ha collaborato con Radio24 all’interno della trasmissione Terra in vista - la scienza e la tecnologia spiegate a mio figlio, condotta da Federico Taddia e Telmo Pievani.

Giganti per davvero, Il gigantismo nel mondo animale, Telmo Pievani, Agnese Sonato, Editoriale Scienza

Pensi che i giganti esistano solo nelle fiabe? Oppure che abbiano popolato la Terra in un lontano passato e poi si siano estinti? In realtà esistono eccome! 
Per vederli da vicino segui Gully e Lilly, i protagonisti di questo libro, in un viaggio straordinario dove toccherai le isole di Komodo e di Flores, in Indonesia, il Madagascar, l’Australia e il Sud America. Con loro scoprirai uno dei fenomeni più bizzarri dell’evoluzione: il gigantismo animale.
A volte, in natura, conviene essere dei giganti! Se da un lato essere grandi e grossi rende la fuga più difficile (si scappa più lentamente e ci si nasconde con più difficoltà), dall’altro permette di spaventare i nemici, e così non serve neanche porsi il problema della fuga. I giganti hanno sempre avuto anche altri vantaggi: possono spostarsi su distanze maggiori in meno tempo o, in assenza di cibo, possono mangiare meno spesso, perché riescono ad accumulare più scorte. Inoltre, se si tratta di insetti, possono produrre più uova, oppure, nel caso degli uccelli, deporre grandi uova piene di nutrimento. I giganti, però, non hanno sempre avuto vita facile: con l’arrivo dell’uomo, che in alcuni casi si è portato con sé nuovi predatori, si sono trovati in difficoltà e molte specie si sono estinte. È il caso, ad esempio, della maestosa tigre dai denti a sciabola, scomparsa circa 10.000 anni fa perché le abbiamo mangiato tutte le prede! Sulla Terra, fortunatamente, ci sono ancora animali giganti da cui farsi stupire, come il drago di Komodo, una lucertola lunga circa 3 metri, capace di fiutare una preda fino a 5 km di distanza, e come la testuggine delle Seychelles, che può raggiungere 1,20 metri di lunghezza e vivere anche più di 150 anni; la falena cometa si fa ammirare con le sue code “svolazzanti”, che possono essere lunghe anche più di 20 cm, mentre l’anaconda verde non teme rivali: lunga fino a 10 metri, può raggiungere i 200 kg ed è il serpente più grande del mondo.

Assemblea di classe ed elezione dei Rappresentanti dei genitori

Vi segnalo la pubblicazione - nel sito d'Istituto - della Circolare n. 40 del 19/10/2020, avente come oggetto: Assemblee di classe - Elezione dei rappresentanti dei genitori nei Consigli di Classe - A.S. 2020- 2021. Questa prevede:

 - Assemblea con le famiglie in videoconferenza con Google Meet: 28 ottobre 2020, dalle 17 alle 18.

Ordine del giorno:
  1. Situazione della classe e presentazione delle linee generali della programmazione.
  2. Modalità di elezione Rappresentanti dei genitori nei Consigli di Classe.
  3. Ruolo e funzioni del rappresentante di classe.
  4. Insediamento seggi, elezioni dei rappresentanti di classe.
Durante l'Assemblea dovranno essere espresse le candidature dei genitori che aspirano ai ruoli di rappresentanza, che la Coordinatrice di classe, al termine dell’incontro, trasmetterà, tramite mail alla segreteria dell'Istituto.

- Elezioni in presenza: 29 ottobre 2020, dalle 17:30 alle 18:30 (Aula di musica, via Roma).

Tutte le operazioni si svolgeranno nel pieno rispetto delle misure di contenimento del Covid-19.

Si veda la Circolare integrale:


Confidiamo, come sempre, nella vostra partecipazione! 

giovedì 15 ottobre 2020

Rilanciare

 
Mi piace rilanciare. È una mia caratteristica.
Così, l'altro giorno, quando ho visto che Alice aveva condiviso sulla classe virtuale, in quella autogestita dai bambini (ne abbiamo due), le foto della sua vendemmia, non ho resistito.
Le ho proposto di preparare una semplice presentazione con immagini e didascalie da usare per raccontare le fasi della sua esperienza ai compagni. Le ho mostrato dove trovare lo strumento e le ho dato alcune semplici indicazioni. Chiaramente, proposta non obbligatoria e senza scadenza.
Ieri, tornata a scuola, mi ha spiegato che non è riuscita; perciò, una volta a casa, le ho preparato un video dove mostrarle come fare, che le ho mandato insieme a un file d'esempio solo a fine serata.
Mi aspettavo tempi lunghi, anche perché ho precisato che era una proposta da accogliere solo se le faceva piacere e utilizzando tutto il tempo che le fosse stato necessario.
Ma lei era molto motivata; così, ieri notte non ha voluto andare a dormire prima di aver realizzato il suo lavoro e io, questa mattina, prima di andare a scuola, avevo già il file sulla classe virtuale.
Oggi, era impossibile non liberare il tempo necessario perché Alice potesse raccontare alla classe questa esperienza che l'aveva colpita tanto. Le ho messo a disposizione PC e LIM e mi sono spostata in fondo all'aula. Cosi lei, 7 anni, ha iniziato a raccontare, cambiando slide per ogni fase e rispondendo alle domande dei compagni, ai quali dava lei stessa la parola man mano che chiedevano di intervenire. 
 

 
 
 
Io ero talmente incantata che, a un certo punto, non ho resistito e ho preso a filmare un pezzetto della presentazione.
 

 
Alla fine, ciò che mi aspettavo: - Posso anche io maestra? - Certo! Voi raccogliete materiali sulle vostre esperienze o i vostri interessi e io, proprio come ho fatto con Alice, vi guiderò e vi suggerirò gli strumenti che possono aiutarvi ad organizzarli e a condividerli con la classe.
Nascono piccoli lavori autoriali nella nostra un po' terza e un po' ancora seconda. E i segnali mi piacciono.
I mesi vissuti ci hanno fatto faticare ma ci hanno consegnato anche una buona eredità.

lunedì 12 ottobre 2020

L'ultima testimonianza di Liliana Segre: il nostro lavoro interdisciplinare

Storia, geografia, educazione civica, italiano, arte e immagine.
Una mattina interessante e intensa quella di oggi in classe, interamente dedicata a ripercorrere e approfondire l'incontro in streaming, con il quale venerdì abbiamo accolto l'ultima testimonianza di Liliana Segre, rivolta alle scuole e a tutti i giovani.
Siamo ripartiti con l'aiuto di un breve video pubblicato sul sito di Rondine Cittadella della Pace, per poi intrufolarci nella storia di Liliana Segre, prima e dopo la deportazione, attraverso le foto di alcuni momenti significativi della sua vita (i bambini avevano espresso questo desiderio). Abbiamo proseguito curiosando nelle foto del Memoriale della Shoah, scattate con gli ex alunni durante il nostro viaggio di istruzione, e siamo passati a scrivere un testo collettivo di sintesi. Per concludere, abbiamo rintracciato sulle carte geografiche tutti i luoghi della testimonianza.
Un lavoro che ha abbracciato diverse discipline e che abbiamo chiuso con un impegno: tornare ancora sulla storia di Liliana Segre tra qualche anno, quando, più grandi, si potrà affrontare la bellissima lettura di "Fino a quando la mia Stella brillerà", il libro scritto con Daniela Palumbo.
E lì, chi lo sa, magari sarà ancora occasione per riportare tra noi qualche ex alunno.





domenica 11 ottobre 2020

Io sono proprio me, il canto del XV Festival Tuttestorie

 In attesa del Festival Tuttestorie... si canta!!!

 

Canto del 15° Festival Tuttestorie 

IO SONO PROPRIO ME

Testo di Bruno Tognolini Musica di Antonello Murgia
Con le voci di Fabio Marceddu, Antonello Murgia, Tiziana Pani
Hanno suonato: Veronica Maccioni Bandoneon / Andrea Schirru Contrabbasso / Alessandro Cau Batteria / Matteo Marongiu Piano / Maurizio Marzo chitarra.
Arrangiamento Maurizio Marzo / Registrazioni, mix e mastering Marti Jane Robertson / ideazione e arrangiamenti vocali Antonello Murgia

Al testo

A che cosa serve la scuola?

Amo distribuire foglietti. Lo faccio dappertutto e senza preavviso. Con i bambini, con le famiglie, durante i miei incontri. Faccio una domanda e chiedo di esprimere il proprio pensiero. Non ho una risposta attesa. Mi piace conoscere il pensiero degli altri. Tutto qui.
Questa mattina, mentre mettevo ordine in un barattolo pieno di cavi di telefoni che non esistono più, ne ho trovato un piccolo mazzo. Rossi e verdi. 
Insieme a quelli dei genitori che avevo distribuito durante una riunione in vista delle nuove iscrizioni, ritrovo quelli, indimenticabili, che avevano raccolto i pensieri dei miei bambini di quinta elementare, quando, all'improvviso, avevo chiesto loro: "A cosa serve la scuola?".
Mi ricordo bene il perché non riuscii a buttarli, neanche dopo che ne avevo raccolto il contenuto tra i miei file. Ero sorpresa. Quasi nessuno si era accontentato del foglietto che avevo posato sui banchi dopo aver fatto questa domanda. Scrivevano davanti e dietro, e me ne chiedevano un altro e un altro ancora.
Quando lessi non potevo credere ai miei occhi. E sapevo che se ero incredula io, come potevano non esserlo gli altri?
Così li conservai. Li conservai perché fosse chiaro chi sono questi bambini che crescono con noi. Ma forse anche un po' per ricordarmi come siamo capaci di trasformarli.
Fra tutti, presi un pensiero, non perché fosse il più bello, ma perché, in qualche modo, metteva insieme anche quelli di tutti gli altri, e lo riportai in una slide che mi ha accompagnato all'apertura di tanti incontri con insegnanti e genitori. La prima volta lo lessi su invito di un'ispettrice e cara amica, durante un seminario sulle Indicazioni Nazionali.
Oggi, per me, ritrovare quelle parole, così, scritte di pugno, su quei foglietti stropicciati, è stato un regalo.
Meno male che qualche volta riesco a sfuggire al mio bisogno compulsivo di mettere ordine.

Questi i tre foglietti fronte/retro dove ha posato il suo pensiero Anna. 
Aveva 10 anni.
 





 

sabato 10 ottobre 2020

Festival Tuttestorie in arrivo!

 
Ci siamo quasi... Il Festival Tuttestorie resiste e noi non mancheremo!
 
Il nostro appuntamento con l'autrice - Agnese Sonato - è programmato in videoconferenza per le ore 9.00 di giovedì 22 ottobre con il libro "Giganti per davvero".
 
Per una partecipazione in presenza, invece, non essendo possibile per le scuole programmare uscite, siamo al lavoro per un'organizzazione aperta con le famiglie. Perché ottobre senza Festival non sarebbe ottobre.

Il riferimento per esprimere la propria adesione alle attività aperte con le famiglie, che abbiamo previsto per sabato 24 ottobre (nel pomeriggio), contattare quanto prima Maura Mei (mamma di Alice).

Le iscrizioni saranno attive da lunedì 12 ottobre.

Formazione per le famiglie

Così come anticipato nell'Assemblea di classe di inizio anno, vi informo che in data martedì 20 ottobre, alle ore 16:30, abbiamo organizzato una videoconferenza di classe per l’illustrazione del funzionamento della classe virtuale sulla GSuite for Education. Questa, infatti, in quanto adottata come ambiente d'Istituto, sostituirà Edmodo.

Non mancate!

Avvio orario completo

Vi informo che - da lunedì 12 ottobre 2020 - inizierà il tempo lungo (Circolare nr. 34 del 9 ottobre 2020), con il seguente orario: 

lunedì: 8:35 - 16:35, con pasto a scuola fornito dalle famiglie
dal martedì al venerdì: 8:35 - 13:35

Come riportato nella Circolare, si ricorda che il pasto dovrà essere assimilabile ad una seconda merenda (tipologia: panino, tramezzino, frutto, yogurt, succo...) e che dovrà essere fornito ai bambini all’ingresso a scuola.
Questo sarà consumato nell'intervallo dalle 13:30 alle 14:30.

La nostra classe seguirà un orario organizzato su base quindicinale. Questo è stato trasmesso alle famiglie e riportato sul blog, nella sezione "Organizzazione".

venerdì 9 ottobre 2020

Oggi la storia è entrata in classe

 
Oggi la storia è entrata in classe. È entrata con un emozionante streaming di due ore da Rondine Cittadella della Pace, dalla quale Liliana Segre ha scelto di consegnare la sua ultima testimonianza agli studenti. 

Vista l'età dei bambini, ho riflettuto molto sull'opportunità di partecipare; perciò nei giorni scorsi ho preso diversi contatti per avere informazioni sull'organizzazione dell'evento, mentre non ho avuto dubbi sulla delicatezza che avrebbe usato Liliana nel consegnare la sua storia, perché è quella che ha connotato ogni sua testimonianza. 

Così c'eravamo. Abbiamo ascoltato i discorsi di apertura e quelli dei rappresentanti del governo e del Parlamento europeo, tutti particolarmente contenuti perché lo spazio fosse tutto per Liliana, e abbiamo accolto la sua storia, uniti virtualmente ai tanti presenti. 
Con loro, al termine, abbiamo applaudito in piedi per un tempo infinito e ci siamo commossi con le note di Gam Gam. 

Non potevamo mancare. E il motivo è nelle parole semplici che ho consegnato ai miei bambini alla fine del collegamento.
Perché ho scelto di farvi seguire questo incontro nonostante i vostri otto anni?
Perché questa è la storia. La storia che arriva con una testimonianza diretta. Non c'è libro che possa contenere lo stesso valore.
Perché Liliana è diventata "l'altra" proprio a otto anni, quando aveva la vostra età e frequentava la scuola elementare.
Perché desidero che la parola indifferenza, quella che Liliana ha incontrato proprio con la sua maestra, le sue compagne di classe i vicini di casa, le persone che fino ad allora aveva considerato amiche, non trovi mai spazio nelle vostre vite.
Perché al di là di quello che siete riusciti a capire - ci sarà tempo per questo - oggi avete vissuto un momento storico che so che non dimenticherete, e mi piace immaginarvi mentre, ormai adulti, lo racconterete ai vostri figli e ai vostri nipoti.
 
Un grazie di cuore a maestra Francesca per aver scelto di condividere questa esperienza e averci generosamente messo a disposizione il suo tempo.  
 
Alla testimonianza integrale (55 minuto): https://youtu.be/EjiJYJGb200
 





giovedì 8 ottobre 2020

Rondine Cittadella della Pace: ultima testimonianza pubblica di Liliana Segre agli studenti

Domani, a partire dalle 10, dal borgo medioevale di Rondine Cittadella della Pace, ad Arezzo, Liliana Segre offrirà l’ultima testimonianza pubblica alle scuole italiane e a tutti i giovani per sottolineare l’importanza della memoria come strumento efficace contro l’indifferenza.

Perciò domani seguiremo la diretta streaming per accogliere il suo testimone, consapevoli che sia un momento storico importante al quale è impossibile mancare.
 

Ricordo dell'incontro degli ex alunni con Liliana Segre al Memoriale della Shoah di Millano (aprile 2018)

giovedì 1 ottobre 2020

Orario delle attività da lunedì 5 ottobre

Segnalo la pubblicazione sul sito d'Istituto della Circolare nr. 26 del 30 settembre 2020, che rinvia l'avvio del tempo lungo, previsto nella giornata di lunedì, in quanto non è stato ancora assegnato alla scuola l’organico aggiuntivo del personale ATA, necessario per garantire una puntuale vigilanza e sanificazione dei locali scolastici.

Pertanto, la prossima settimana - fino a nuove disposizioni - la nostra classe seguirà l’orario: 8:35/13:35, dal lunedì al venerdì.