Oggi, rientrati a scuola, in una giornata a singhiozzo tra
le vacanze, ad aspettarci c’era un compito importante: consegnare ai bambini il
perché della festa del 25 aprile.
È così che in classe è tornata
Lia Levi, la stessa scrittrice
che ci aveva portato dentro il mondo di Daniel, il bambino ebreo messo in salvo
con la sua mamma dalla
Portinaia Apollonia.
È bastato il nome – Lia Levi – ed è stato come avere in mano
un facilitatore. I bambini la riportano subito alla memoria: chi è, la sua
nazionalità, quale storia ci ha raccontato, il contesto storico.
Inizia una nuova lettura. Come sempre i bambini si lasciano
accompagnare, dal tono, dal ritmo, dal contenuto. Tutti attenti. Non sfugge una
parola.
Si tratta di un libro per bambini davvero piccoli: “Il
pappagallo francese”. Con Franci, questo è il nome del Pappagallo, tutti noi ci
fermiamo sul significato di Libertà.
Segue una piccola domanda e il gioco è fatto.
Ricordate in che occasione abbiamo già incontrato persone
che non erano libere?
Seconda guerra mondiale. Ebrei. Tutti quelli che la
pensavano diversamente. Quelli che avevano un’altra religione. Gli zingari. Quelli
che aiutavano.
In che senso non erano libere?
Non potevano lavorare. Non potevano andare a scuola. Non
potevano stare con gli altri. Li chiudevano nelle prigioni più brutte. Si
dovevano nascondere. Molti sono morti.
Incredibile quante informazioni sono rimaste.
Così, sedute nelle sedie alla loro altezza, torniamo alla
seconda guerra mondiale, stimoliamo ancora la memoria e restituiamo forma alle
informazioni.
Poi aggiungiamo un nuovo pezzo alla storia. L’occupazione
tedesca. L’Italia divisa in due. Raccontiamo che qualcosa a un certo punto è
cambiato. Tante persone, donne, uomini, giovani e vecchi, operai, maestri,
professori, scrittori, preti… , hanno deciso di unirsi per riconquistare la
libertà. I partigiani. La resistenza. La liberazione con gli Alleati americani e inglesi.
E ci siamo fermate solo quando abbiamo potuto dire che,
grazie a tutto questo, in Italia è stato scritto un documento molto importante,
il più importante. Una legge che si chiama COSTITUZIONE dove è scritto che tutti gli
uomini sono uguali senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione,
di idee…
Una legge che ha bisogno del nostro impegno.
Un piccolo libro, qualche sollecitazione mirata, il
racconto. Un’ora, poco più.
Abbiamo scelto di mettere sul tavolo un altro pezzo, incastro
grande con forma semplice, sapendo che, con il tempo, troverà il modo di
ricongiungersi in modo naturale con altri pezzi perché i bambini possano vedere l’immagine tutta
intera.
Solo dopo, proporremo pezzi più piccoli, forme più definite,
e impareremo a osservare nuovi particolari.