Riprendo la parola nel blog che l'estate ha reso decisamente più silenzioso, per riportare le parole di un amico della mia adolescenza che oggi è un musicista. Sono parole che ho letto con grande gioia, perché sono dette "in piedi" con forza e delicatezza, le qualità necessarie per dire che cosa vogliamo insegnare come genitori e come maestri. Ve le consegno, con la stessa gioia di quando non vedo l'ora di condividere con i miei affetti un film, un buon libro, una poesia. Con il desiderio che vi arrivi quello che è arrivato a me.
Ho deciso, insegnerò ai miei figli l’amore.
Non correrò dietro alle voci insistenti e assordanti di chi consiglia di essere duri, spietati, perché la vita è sempre più difficile e bisogna farsi largo in qualunque modo.
Non seguirò la voce di chi sostiene la necessità biologica del più forte.
Non seguirò i darwiniani di ieri e di oggi.
Non seguirò neppure la mia stessa voce quando mi consiglierà “per il loro bene” di rendere i miei figli determinati a perseguire il loro obiettivo incuranti del prossimo.
Non seguirò neppure coloro che pur con ragioni logicamente inattaccabili mi diranno che il debole soccombe, che la pietà e la tenerezza rendono succubi di chi, e sono tanti, la aspetta per trarne un vantaggio schiacciandoti.
Non seguirò i furbi di ogni età, né i “realisti” o i cinici…
Ho deciso che seguirò quella flebile ma indistruttibile vocina che mi continua a sussurrare il valore sovrumano di un sorriso, di un atto disinteressato di tenerezza e di bene.
Mi sforzerò di mostrare ai miei figli che NONOSTANTE TUTTO, la compassione è l’unica realtà che vale la pena di sperimentare e testimoniare.
Non mi chiederò mai con quale moneta mi ripagheranno di questi miei “insegnamenti”, perché al solo pensare in una logica di scambio e ricompensa quel poco d’amore che ho vissuto, imparato e che voglio a tutti i costi passargli, svanirebbe. (Peo Alfonsi)
Non correrò dietro alle voci insistenti e assordanti di chi consiglia di essere duri, spietati, perché la vita è sempre più difficile e bisogna farsi largo in qualunque modo.
Non seguirò la voce di chi sostiene la necessità biologica del più forte.
Non seguirò i darwiniani di ieri e di oggi.
Non seguirò neppure la mia stessa voce quando mi consiglierà “per il loro bene” di rendere i miei figli determinati a perseguire il loro obiettivo incuranti del prossimo.
Non seguirò neppure coloro che pur con ragioni logicamente inattaccabili mi diranno che il debole soccombe, che la pietà e la tenerezza rendono succubi di chi, e sono tanti, la aspetta per trarne un vantaggio schiacciandoti.
Non seguirò i furbi di ogni età, né i “realisti” o i cinici…
Ho deciso che seguirò quella flebile ma indistruttibile vocina che mi continua a sussurrare il valore sovrumano di un sorriso, di un atto disinteressato di tenerezza e di bene.
Mi sforzerò di mostrare ai miei figli che NONOSTANTE TUTTO, la compassione è l’unica realtà che vale la pena di sperimentare e testimoniare.
Non mi chiederò mai con quale moneta mi ripagheranno di questi miei “insegnamenti”, perché al solo pensare in una logica di scambio e ricompensa quel poco d’amore che ho vissuto, imparato e che voglio a tutti i costi passargli, svanirebbe. (Peo Alfonsi)
Ho aspettato molto tempo per leggere qualcosa di così bello e interessante.
RispondiEliminaGrazie!
my blog post Mahjong
La compassione è la più bella, alta, grandiosa risposta spontanea dell’amore...
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