Oggi, durante la lettura di un testo per ragionare sulla punteggiatura, mi sorprendo per un termine che trovo improprio, tanto che nello spiegarlo vado ad interpretare - Certamente voleva dire….
Una bambina interviene: - No maestra, è riferito a…
Non capisco e passo dritta, rinforzando la spiegazione che do ai bambini mentre cerco di darla anche a me stessa. Procedo e mi blocco. Colgo ciò che concentrata sulla punteggiatura non avevo visto. Ripenso a quanto mi aveva detto la bambina. In un attimo le sue parole acquisiscono senso.
Mi fermo. Mi scuso.
- Ora ho capito, avevi ragione tu! Dovevi dirmelo – aggiungo.
Lei mi guarda un po’ sorpresa e capisco. Me lo aveva detto e come… Sono io che non ho colto.
Mi fermo. Adesso con il bisogno di rivolgermi a tutti.
- Quando sapete di avere ragione, non mollate. Insistete. Non abbiate paura di sostenere le vostre convinzioni. Se io non la penserò come voi, esprimerò le mie e ci confronteremo portando le ragioni che hanno dato forma al nostro pensiero.
Quanto vi dico deve valere con tutti, non solo con me.
Mentre vado via ripenso a quando ero bambina. A tutte le volte in cui mi è stato detto: - Non permetterti! - A quanto ho dovuto faticare per avere la forza di sostenere le mie convinzioni.
Ai miei alunni, a tutti gli alunni, voglio dire: - Permettetevi! Fatelo sempre con educazione, ma non abbiate paura di esprimere il vostro pensiero anche nelle più piccole cose. Non cercate di compiacere chi avete di fronte, non è utile a nessuno. Cercate sempre di capire.
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