Ieri, proprio come previsto, abbiamo ripreso in mano i
nostri fogli colorati per svolgere le piccole attività delle diverse discipline
e scegliere, tra tutti quelli analizzati, i contenuti per noi più interessanti (massimo
tre). Subito dopo li abbiamo appesi alla lavagna e i coordinatori di gruppo li
hanno illustrati alla classe motivando le loro scelte.
Fra tutte le materie, a prevalere è stata la storia. Certamente,
come ha detto subito Lucilla è semplicemente “Perché ci sono tante cose che non
conosciamo ancora ma che ci incuriosiscono molto”. La scelta comunque è stata
varia e non è andata, come molti potrebbero immaginare, su quelle discipline
che i bambini trovano più leggere e divertenti (è rimasta da parte
addirittura l’educazione fisica!). È stato evidente che le preferenze sono state
dettate proprio dal desiderio di scoperta.
Oggi il momento di concludere questo percorso. Abbiamo classificato per disciplina, fermandoci ancora una volta a precisare la trasversalità dei contenuti e riposto le schede nelle buste appese nella stecca in fondo all’aula, una per ogni materia. Subito dopo, siamo tornati anche sui fogli bianchi, che erano ancora appesi nei fili sopra di noi, e abbiamo classificato anche questi distinguendo letture e attività.
Oggi il momento di concludere questo percorso. Abbiamo classificato per disciplina, fermandoci ancora una volta a precisare la trasversalità dei contenuti e riposto le schede nelle buste appese nella stecca in fondo all’aula, una per ogni materia. Subito dopo, siamo tornati anche sui fogli bianchi, che erano ancora appesi nei fili sopra di noi, e abbiamo classificato anche questi distinguendo letture e attività.
Ed è stato proprio nel momento in cui tutto era classificato
e riposto in ordine che faccio comparire un bel punto interrogativo che vado ad
appuntare proprio lì, tra le discipline, le letture, le attività.
Faccio subito la domanda: - Perché sto aggiungendo questo grande punto
interrogativo?
Partono le risposte, le più diverse, all’inizio tutte legate
al fatto che ci sono tante domande che dobbiamo farci, tante cose che dobbiamo
scoprire. Tutto giusto. Ma aspetto ancora.
Ed ecco che la risposta arriva: - Vuol dire che non possiamo
sapere in anticipo tutto quello che faremo!
La raccolgo e apro: - Proprio così. Noi abbiamo qui davanti il
nostro programma di lavoro: gli argomenti che dobbiamo conoscere, le letture che
pensiamo di fare in classe, i laboratori e le uscite che vorremmo fare in
questo nuovo anno scolastico. Ma non è detto che sarà così.
Prima di tutto, non è detto che faremo tutto perché potrebbe
rendersi necessario fare delle scelte, poi perché questo percorso dovrà tener
conto di ciò che avverrà, perché noi viviamo dentro un mondo e perché qui ci
siete voi. E allora, in classe, non è possibile tenere la porta chiusa a ciò
che accade nel mondo o a ciò che portate voi. Pensate… oggi avrei potuto tenere
la porta chiusa all’articolo che ha portato Sebastian su Tristan da Cunha, o l’altro
giorno a Veronica quando ci ha raccontato la storia del suo amico scrittore
senegalese?
Partono i ricordi di tutte le cose che abbiamo fatto
entrare. I bambini non dimenticano e subito colgono completamente il senso del
discorso.
- Bene, bambini. Questo punto interrogativo è ciò che non possiamo
conoscere in anticipo. Ciò che incontreremo durante il viaggio e che sentiremo il bisogno di trasformare in
opportunità per il nostro percorso.
Certo, non tutto potrà entrare, dovremo diventare esperti
nel fare scelte. Sarà più un modificare e un accogliere ciò che potrà rendere
più ricco il nostro viaggio, senza perdere di vista la nostra meta.
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