domenica 29 maggio 2016

SIM: "Competenze relazionali"

Vi informo con piacere che sul numero di giugno di Scuola italiana moderna, è presente una mia intervista sulle competenze relazionali, curata da Gloria Sinini, dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia.

sabato 28 maggio 2016

Valutazione e Design educativo

Lunedì 30 maggio, avrò il piacere di portare la nostra esperienza al Convegno "Valutazione e Design educativo: un confronto tra esperienze nazionali e internazionali" che si terrà a Roma, nei locali dell'ISIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche).   
Alla locandina

Giugno 2016: impegni (aggiornato!)

Carissimi genitori, eccomi con la calendarizzazione degli impegni per giugno 2016, affinché abbiate il tempo materiale per organizzare la vostra presenza laddove è previsto il vostro coinvolgimento.
Vi ricordo che tutti gli appuntamenti sono riportati anche nel calendario condiviso: entra


Venerdì 3 giugno 2016, ore 17, scuola primaria via Roma: giochi a quiz con Kahoot!
I bambini sfideranno i genitori con i quiz da loro ideati al termine dei lavori di scienze e storia.



 
Sabato 4 giugno 2016, ore 9, palestra aperta ex Scuola media nr. 2: partite di basket.
La proposta conclude il percorso di basket svolto grazie alla gentile collaborazione del papà di Chiara, Sig. Massimo Era. Sono previste delle partite con squadre composte da genitori e bambini.
  

Martedì 7 giugno 2016, 8.30/15.00: visita guidata a Cagliari, libreria Tuttestorie.
L'attività è stata programmata come percorso di avvicinamento all'XI Festival Tuttestorie, che si terrà nel mese di ottobre 2016. 




Mercoledì 8 giugno 2016, ore 12, scuola: saggio finale di musica.


Mercoledì 8 giugno 2016, ore 17, piazza Municipio: "Festa del Breve"
L'attività, proposta come apertura al percorso di studio sulla città che sarà avviato il prossimo anno scolastico, coinvolgerà i bambini in un'interazione con i personaggi che rappresenteranno alcune scene tratte dal Breve di Villa di Chiesa.

Giovedì 9 giugno 2016 (data da confermare), campo sportivo loc. Ceramica, 9/12: giochi sportivi (attività di avvicinamento all'atletica leggera).
I giochi concludono l'iniziativa "Sport di Classe", svolta con la guida del Prof. Luca Orrù (progetto promosso e realizzato dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca e dal Coni).


Ne approfitto per ricordarvi che la prossima settimana, come ogni anno, sia voi che i bambini sarete invitati alla compilazione di un questionario online per esprimere una valutazione sul percorso formativo. Per la compilazione, vi sarà fornito il codice d'accesso tramite Edmodo.

Grazie per la vostra attenzione!

I colloqui con i bambini? Una scelta da rinnovare.

Non posso evitare di tornare sul blog almeno un attimo per condividere le sensazioni vissute ieri durante i colloqui che io e maestra Stefania abbiamo avuto con i bambini.
La prima volta c'era la novità. Ieri, la consapevolezza.
I bambini, con grande maturità, si sono seduti uno ad uno con noi maestre per discutere del loro percorso formativo. Tanti i documenti a disposizione. La loro autovalutazione quadrimestrale, quella compilata a casa con i genitori (un importante momento di riflessione condivisa), le nostre griglie con le osservazioni sistematiche, gli esiti delle prove d'Istituto, la situazione del primo quadrimestre.
L'aspetto davvero interessante è che i bambini hanno fatto delle autovalutazioni molto attente e perlopiù corrispondenti alle rilevazioni di noi insegnanti e che hanno saputo ragionare in modo puntuale sia su ciò che li trova sicuri sia sulle loro debolezze e sulle possibili strade per rafforzarle.
Noi, durante lo scambio, verificavamo le nostre valutazioni finali, riflettendo su qualche necessario aggiustamento; questa volta con la serenità di chi sa che non lascerà dubbi. 
Una considerazione: decidere di non usare voti, nè giudizi (occorre precisarlo), ma coinvolgere i bambini nell'autovalutazione è sicuramente la scelta migliore che potessimo fare. Lavoriamo con vera serenità, in un clima di grande collaborazione e di cura e aiuto dell'altro. Al centro della nostra azione didattica c'è solo la volontà di costruire e di non lasciare fuori nessuno.
Quest'anno, con l'inserimento dell'autovalutazione quadrimestrale e dei colloqui con i bambini, abbiamo dato un senso all'unico momento in cui, inevitabilmente, si incontra il voto. Oggi, per nessuno di noi, questo è solo un numero.
Ci sono volte in cui per scegliere bisogna saper guardare esclusivamente i bambini e avere a cuore ciò che conta e l'unica cosa che rende possibile tutto il resto: la loro serenità.


Il ritorno in biblioteca

Quest'anno con i numerosi impegni, nonostante il tanto spazio dato alla lettura, con il Festival Tuttestorie, le varie attività proposte e le letture in classe (abbiamo letto ben otto libri!), abbiamo trascurato le nostre visite periodiche alla biblioteca comunale. Perciò ieri, dato che non era proprio possibile chiudere l'anno senza una tappa nella nostra biblioteca cittadina, ci siamo organizzati e siamo andati a prendere in prestito i primi libri che ci accompagneranno durante la pausa estiva. 
I bambini lo sanno, adesso sarà loro il compito di riportarli periodicamente per gestire un nuovo prestito.
La passione per la lettura continua a crescere, a noi adulti il compito di continuare a "solleticarla".

venerdì 27 maggio 2016

Regali che arrivano dai libri: incontro con Margherita Pellegrini e Dario Mura
















Ieri, i nostri appassionati lettori hanno avuto delle ore davvero straordinarie in compagnia di Margherita Pellegrini, autrice de "L'arrumbulacacca", il libro che abbiamo appena terminato, e di Dario Mura, l’illustratore dei suoi libri.
Margherita ha risposto a tutte le curiosità dei bambini sulla storia di Raro, il protagonista che li ha tanto coinvolti nel suo tentativo di salvare le uova degli insetti del prato, e ha presentato il suo nuovo libro: “Il pirata Sterzoadestra”.
Dario, invece, ha regalato ai bambini attimi incredibili, disegnando per loro, che lo hanno seguito affascinati dalla tecnica e dalla rapidità di esecuzione dei suoi disegni. 
Che dire… una grande emozione ritrovarsi in classe proprio chi, con immagini e parole, è riuscito a portarci dentro una storia che ci ha catturato completamente e che ha concluso le nostre letture di classe di quest’anno.
Non c’è niente da fare… alla fine sono sempre i nostri libri a offrirci le emozioni più grandi.

Un grazie di cuore a Margherita e a Dario per il grande regalo che ci hanno fatto, ma anche ai genitori di quest'ultimo che lo hanno accompagnato, rendendone possibile la presenza.

Non volevo dirlo, perché non è mai facile affrontare certi temi senza la paura di essere indelicati, ma corro il rischio perché ieri abbiamo avuto un grande insegnamento tra gli insegnamenti.
L’autismo non finisce quando si è bambini. I bambini autistici diventano ragazzi e uomini e, proprio come ognuno di noi, devono trovare il loro talento e un loro spazio.
Margherita, proponendo l'illustrazione dei suoi libri a Dario, ha fatto la scelta più bella. Per questo, io credo che abbia avuto un regalo prezioso: un illustratore straordinario.
Questi sono i doni per chi sa guardare. 


L’arrumbulacacca
Raro, lo stercorario, vive ai margini della società, deriso ed evitato da tutti per la sua strana abitudine di andare in giro con un’enorme e maleodorante palla di cacca.
Nel prato, quel giorno lì, c’è un grande fermento, la bellissima festa attesa da tutti in pieno svolgimento. Le laboriose formiche, molto pettegole, hanno indossato i loro abiti colorati; Vanessa, la farfalla, danza leggiadra nel cielo, mentre Kavel, la cavalletta, si esibisce in acrobatici salti mortali; la musica accompagna i festeggiamenti, tutti si divertono spensierati per poi raccogliersi al centro del prato, dove compiere il rito propiziatorio della benedizione delle uova.
Ma una terribile sciagura sta per compiersi…
Iola, la babaiola, già sapeva tutto e disperata chiede l’intervento di Raro.
Tutto sembra ormai destinato a soccombere, la fine è vicina per i poveri abitanti del prato…
Cosa potrà fare il piccolo stercorario?

Il pirata Sterzoadestra
Una fiaba moderna, delicata e divertente, che accompagna i bambini (ma anche i più grandi) attraverso un percorso educativo per mezzo di esempi ricchi di colore e significato. Il pirata Sterzoadestra farà comprendere a tutti l'importanza di un codice, quello della strada, tenendoci per mano e facendoci anche riflettere su quale ruolo (purtroppo di questi tempi troppo spesso) ricopriamo nella "fiaba della strada".

giovedì 26 maggio 2016

Attività di fine anno

Nei prossimi giorni, non appena avremo le autorizzazioni necessarie, vi daremo informazione delle attività di fine anno che coinvolgeranno direttamente anche voi genitori, affinché abbiate tutto il tempo per organizzarvi con gli impegni lavorativi e assicurarci la vostra presenza.
Seguite il blog con attenzione.
A presto!

Ritornano i colloqui con i bambini


Ciò che conta, con una proposta, non è farla cominciare, ma darle continuità...
Per questo, domani, nell'ultima parte della mattinata, i bambini avranno il loro secondo colloquio con me e maestra Stefania.
Sarà uno scambio in cui gli alunni, convocati fuori dall'aula, uno ad uno, illustreranno la tabella nella quale hanno espresso l'autovalutazione finale per poi confrontarsi con le nostre osservazioni sistematiche e le nostre valutazioni.
L'obiettivo è quello di invitare i bambini a riflettere sul proprio percorso formativo e sui personali apprendimenti perchè vivano con serenità l'incontro con il voto, quel voto che inevitabilmente arriva nel documento di valutazione.

mercoledì 25 maggio 2016

Sperimentazione assistita: "Ripensare la didattica: capovolgimenti necessari e nuovi strumenti"

Questa sera, nel nostro Istituto, abbiamo completato il percorso di sperimentazione assistita, di cui ho avuto il piacere di gestire progettazione e conduzione: "Ripensare la didattica: capovolgimenti necessari e nuovi strumenti".
É stata un'esperienza ricca e interessante, che ha visto lavorare, fianco a fianco, per quattro mesi, oltre trenta docenti della scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado, che hanno espresso crescente motivazione mettendosi in gioco con consegne in presenza e online.
La proposta ha previsto lo sviluppo di un percorso che tenesse conto di tre aspetti interdipendenti:
- ripensare l’agire didattico attraverso una progettazione per EAS (Episodi di apprendimento situato) valorizzando il problem-solving, il learning by doing e il reflective learning;
- conoscere e sperimentare l’utilizzo degli ambienti di apprendimento;
- conoscere e sperimentare l’utilizzo di alcuni primi strumenti per svolgere una didattica flipped.
Un aspetto molto positivo è stato certamente l'aver riportato questo tipo di formazione completamente all’interno della scuola, consentendo di calibrare la proposta sui bisogni reali dei colleghi e di ragionare con una prospettiva più ampia.
L'unica criticità è stata rappresentata dalla logistica, che è stata superata con la sperimentazione di una formazione interamente gestita in modalità BYOD. Interessante...
Il percorso riprenderà il prossimo mese di settembre con l'obiettivo di rinforzare quanto acquisito, proseguire l’esplorazione degli strumenti, sostenere l’apertura delle classi virtuali e le prime proposte agli studenti, con un attento coinvolgimento delle famiglie.

Il metodo EAS: segnalazione video

Con piacere, segnalo quattro brevi video, pubblicati nel canale dell'Editrice La Scuola, con i quali Pier Cesare Rivoltella illustra la didattica per competenza e il metodo EAS (Episodi di Apprendimento Situato), al quale facciamo riferimento con la nostra azione didattica.
I video si contraddistinguono per una grande chiarezza ed efficacia comunicativa che li rende un ottimo strumento di avvicinamento al metodo che può essere approfondito con la lettura del libro "Fare didattica con gli EAS".

Il Professor Pier Cesare Rivoltella è professore ordinario di Tecnologie dell'istruzione e dell'apprendimento presso l'Università Cattolica di Milano, fondatore e direttore del CREMIT (Centro di Ricerca per l'Educazione ai Media, all'Informazione e alla Tecnologia), Direttore della rivista "Scuola italiana moderna".

Le competenze: dal costrutto alla classe



La didattica per competenze



Progettare con gli EAS



Fare lezione con gli EAS

martedì 24 maggio 2016

Noi genitori: Persone

Post di Simona Banci

Ci sono persone il cui incontro ti cambia la vita, inevitabilmente...
Ci sono persone che si donano totalmente e in cambio chiedono davvero niente...
Ci sono persone che quando saluti ti lasciano fra le dita frammenti di felicità...
Ci sono persone...
................. e persone.....

Ogni essere umano, nel corso della propria esistenza, può adottare due atteggiamenti: costruire o piantare.
I costruttori possono passare anni impegnati nel loro compito, ma presto o tardi concludono quello che stavano facendo.
Allora si fermano, e restano lì, limitati dalle loro stesse pareti.
Quando la costruzione è finita, la vita perde di significato.
Quelli che piantano soffrono con le tempeste e le stagioni, raramente riposano.
Ma, al contrario di un edificio, il giardino non cessa mai di crescere.
Esso richiede l’attenzione del giardiniere, ma, nello stesso tempo, gli permette di vivere come in una grande avventura.
I giardinieri sapranno sempre riconoscersi l’un l’altro, perché nella storia di ogni pianta c’è la crescita della Terra intera.

Paulo Coelho

lunedì 23 maggio 2016

Autori in classe

Vi informo che giovedì 26 maggio avremo il piacere di ospitare in classe Margherita Pellegrini, autrice del libro "L'arrumbulacacca" e l'illustratore, Dario Mura.
Un'occasione importante che consentirà ai bambini di rapportarsi con l'autrice dell'ultimo libro letto durante quest'anno scolastico e di conoscere il nuovo da lei recentemente pubblicato.
Fin d'ora ringrazio Margherita Pellegrini e Dario Mura per avere accolto il nostro invito.

domenica 22 maggio 2016

E sono trenta

Ho quarantotto anni e lavoro da trenta, senza un giorno di interruzione.
Un'esperienza professionale curiosamente intrecciata con lo sviluppo della tecnolgia in Italia e con il suo ingresso nella scuola.
Così, in questi giorni, ho ignorato i tanti impegni e mi sono fatta un regalo. Mi sono voltata indietro e ho provato a fermare il tempo che ha preso tanto spazio nella mia vita e che ha fatto di me quella che sono. La persona che sono. La maestra che sono.
Un tempo che ho scelto di portare qui per chi ha piacere di condividerne la memoria con me. 

Una premessa

Intanto bisogna fare una premessa. Sono entrata a scuola a cinque anni ed è come se questo mi avesse marchiato per sempre. In effetti, da allora, io ho fatto sempre tutto presto.
Ma il mio anticipo a scuola non è stato dato da una scelta dei miei genitori. Anzi.
Allora mandavano la cartolina agli obbligati e a me è stata inviata per errore. Così, felicissima di lasciare la scuola materna, il primo giorno di scuola mi sono presentata pronta per affrontare la scuola elementare.
Lì, accortisi dell’errore, volevano rimandarmi indietro. Ma, a quel punto, è stato impossibile. Così i miei genitori hanno chiesto a una maestra che conoscevano, la splendida Liliana Saragat, di accogliermi a Monteponi.
Questo anticipo si è raddoppiato alla scuola superiore, dato che, rinunciando mio malgrado al desiderio di fare l’Accademia di arte drammatica, ho seguito il consiglio di mia madre e mi sono iscritta all’Istituto magistrale. A diciassette anni compiuti da qualche mese, infatti, ero già diplomata con i miei sessanta sessantesimi.

La mia prima esperienza lavorativa
(La macchina da scrivere)

La mia esperienza lavorativa è iniziata con un bando dell’allora Carbosulcis S.p.A che faceva una selezione per addette di segreteria.
Ricordo ancora che le prove consistevano nella preparazione di una lettera commerciale, nella velocità con l’utilizzo della macchina da scrivere, in una prova di inglese e in un colloquio con il Capo del personale.
A quindici anni, con i soldi delle mie ripetizioni, mi ero iscritta al corso di dattilografia, dalle Signorine Licciardi. La sede era in un appartamento dopo una lunga rampa di scale in Piazza Pichi, proprio accanto al Teatro Electra. Mi ero iscritta al corso più lungo, quello di tre mesi. Questo insegnava a scrivere con la tastiera cieca (e parliamo di macchine meccaniche!) e ad impostare tutte le lettere commerciali.
Non avrei mai immaginato che scegliere di fare questo percorso mi sarebbe stato così utile.
Durante la selezione per la Carbosulcis conquistai un numero di battute sorprendente. C’è da dire che ancora oggi i bambini mi vengono tutti attorno, sorpresi, quando mi vedono scrivere velocissima e senza guardare la tastiera.
La mia preparazione per questa prova era consistita nell’esercitarmi con l’inglese e con il modello di macchina elettronica a tastiera cieca che sarebbe stata utilizzata per la selezione. Si trattava dell’Olivetti ET 115 e mi preparavo nel negozio di un amico di mio padre che vendeva le macchine da scrivere: Gianni Diana.
La prova si è svolta in due sedi. In una sala della Ragioneria di Iglesias, quando l’Istituto tecnico commerciale era nel bellissimo edificio accanto alla Chiesa del Collegio. Ricordo ancora una sala piena di macchine da scrivere e la partenza al via, proprio come avevo visto nei film.
L’altra sede era l’appartamento della scuola di dattilografia. Lì abbiamo preparato la lettera commerciale, sostenuto la prova in inglese e il colloquio con il Capo del Personale. Ero davvero inesperta e intimidita. Qualche mese dopo, fu proprio lui a chiamarmi e a dirmi: “Con lei sto facendo una bella scommessa”. Era la prima volta che una persona mi dava del lei.
Il primo giugno 1986 ho iniziato a lavorare. Un ufficio nel Servizio del personale della Carbosulcis S.p.A. Matricola 575.
Sono stata assegnata al servizio Assunzioni e Sviluppo con una collega più grande di me di quindici anni. Lei era lì già da cinque anni. Allora mi sembravano moltissimi; perciò, la consideravo molto esperta e molto grande. Pensandoci adesso, mi rendo conto che non era affatto così.
Eravamo in un ufficio a Nuraxi Figus, proprio nella porta accanto al Capo del Personale, di cui la mia collega faceva la segretaria, Rag. Franco Boi.
Non so quanti anni avesse allora Rag. Boi, a me sembrava molto anziano. Quello che so è che lui, per me, è stato una persona significativa. Severo e buono allo stesso tempo. Mi ha insegnato tutto.
Di lui parlo sempre anche con i miei alunni. Mi faceva rifare le cose anche dieci volte finché non erano perfette. Con Rag. Boi ho imparato a lavorare.
Ho imparato che c’è modo e modo di fare anche una semplice lettera e che la cura della forma è sostanza. Mi ha insegnato anche che non potevo presentarmi in ufficio con jeans e magliettina o tuta da ginnastica.
Lui mi diceva proprio tutto. E io ho imparato ad apprezzare questa sua severità e dolcezza insieme di chi ha a cuore la tua formazione.
Con la collega, invece, ho incontrato le resistenze che si sono rinnovate sempre nel mio percorso professionale. Ero molto giovane e desiderosa di imparare. Senza accorgermene, mettevo in discussione la tradizione con l’innovazione. Una cosa che non piaceva allora e che non piace oggi.

giovedì 19 maggio 2016

Foto di classe

Vi informo che giovedì 26 maggio, come da vostra richiesta autorizzata dalla Dirigente scolastica, il papà di Dennis verrà in classe per scattare le foto individuali e di gruppo. 
Grazie per la vostra attenzione!

mercoledì 18 maggio 2016

Buone notizie dal Festival Tuttestorie

Sono felice di informarvi che questa mattina abbiamo ricevuto la conferma della nostra prenotazione all'XI Festival Tuttestorie "Con che coraggio" che ci vedrà coinvolti in due appuntamenti programmati e in tante nuove esperienze coinvolgenti e indimenticabili.
Ma sapete qual è la più grande novità? Quest'anno avremo il nostro laboratorio niente di meno che.... con il nostro amato Bruno Tognolini! Che meraviglia non è vero?

Ecco i nostri appuntamenti:
  • martedì 4 ottobre 2016, ore 10.30 - Teatro Massimo, "Romanzo d'infanzia", spettacolo storico di danza a cura della Compagnia Abbondanza/Bertoni;
  • giovedì 13 ottobre 2016, ore 10.30 - EXMÀ, Torretta Tamtam, "Rime piccoline", incontro con Bruno Tognolini.

Ma non finisce qui... c'è un'altra novità: quest'anno, prima che la scuola finisca, prenderemo di nuovo il treno tutti insieme per raggiungere la libreria Tuttestorie che ci aspetta per un incontro di avvicinamento al Festival. Che ne dite? Vi piace l'idea?

Siti di interesse:

Nascono progetti

Questa mattina, mentre attendiamo che tutti terminino le verifiche d'Istituto, mi avvicino all'isola di Lucilla e Miriam e rimango colpita dai loro bellissimi disegni, tutti sulla nostra vita di classe.
Mentre li guardo, esprimendo il mio apprezzamento, Lucilla mi dice: - Ti ricordi maestra che volevamo scrivere il libro della nostra classe? Beh... ci siamo rese conto che era un lavoro troppo grande, così abbiamo deciso di fare dei disegni e di scrivere una didascalia per ognuno.
Osservo bene e vedo alcune scene della prima elementare. Sorrido, riconosco l'organizzazione del lavoro che ho proposto loro per presentare la nostra esperienza scolastica.
Lo chiedo: - State facendo lo stesso lavoro che abbiamo fatto per il liceo? - La risposta è affermativa. 
A quel punto non mi trattengo e osservo tutto nei minimi particolari.

Delle bambine di terza elementare hanno avuto un desiderio: fare un libro sulla vita di classe.
Hanno capito che sarebbe stato un lavoro troppo impegnativo.
Hanno recuperato dall'esperienza una strada possibile e hanno messo su un nuovo progetto.
Hanno ragionato sulle scene da raccontare e hanno avviato il loro lavoro di storytelling.

Modelli offerti, modelli che tornano e che sono già loro con consapevolezza e capacità progettuale.
É proprio vero, con i bambini il tempo perso non esiste.

Autovalutazione finale

Cari genitori, vi informo che domani i bambini riceveranno la tabella per la valutazione quadrimestrale, riportante voti e descrittori, con l'invito di riflettere con voi, così come fatto al termine del primo quadrimestre, sul proprio percorso formativo e sui personali apprendimenti, per poi esprimere un'autovalutazione finale.
La prossima settimana, i bambini saranno coinvolti in un colloquio individuale durante il quale si prenderà visione delle tabelle per discuterne insieme ed analizzarle tenendo conto delle osservazioni sistematiche e delle valutazioni delle insegnanti.
Grazie per la vostra collaborazione!

Sciopero: venerdì 20 maggio

Si informa che in data venerdì 20 maggio è indetto uno sciopero nazionale del comparto scuola; pertanto, non potrà essere garantito il regolare svolgimento delle attività didattiche.

lunedì 16 maggio 2016

Noi genitori: Le due gocce d’olio

“Un mercante inviò suo figlio a imparare il Segreto della Felicità dal più saggio di tutti gli uomini. Il ragazzo camminò per quaranta giorni, finché giunse a un bel castello, in cima a una montagna. Là viveva il Saggio che il ragazzo cercava.
Invece di incontrare un sant'uomo, però, il nostro eroe entrò in una sala e vide un'attività frenetica: mercanti che entravano e uscivano, persone che chiacchieravano in tutti gli angoli, una piccola orchestra che suonava dolci melodie; e poi c’era una ricca tavola imbandita con i più deliziosi piatti di quella regione del mondo.
Il Saggio conversava con tutti, e il ragazzo dovette aspettare due ore perché arrivasse il suo turno di essere ricevuto.
Con molta pazienza, il Saggio ascoltò attentamente il motivo della visita del ragazzo, ma gli disse che in quel momento non aveva tempo per spiegargli il Segreto della Felicità.
Gli suggerì di fare una passeggiata nel suo palazzo e di tornare dopo due ore.
– Tuttavia, desidero chiederti un favore – concluse, consegnando al ragazzo un cucchiaino da té, nel quale versò due gocce di olio. – Mentre camminerai, porta questo cucchiaino senza versare l’olio.
Il ragazzo cominciò a salire e scendere le scalinate del palazzo, tenendo sempre gli occhi fissi sul cucchiaino. Trascorse le due ore, tornò al cospetto del Saggio.
– Allora – domandò il Saggio – hai visto gli arazzi della Persia che si trovano nella mia sala da pranzo? Hai visto il giardino che il Maestro dei Giardinieri ha impiegato dieci anni a creare? Hai notato le belle pergamene della mia biblioteca?
Il ragazzo, vergognandosi, confessò di non avere visto nulla. La sua unica preoccupazione era non rovesciare le gocce di olio che il Saggio gli aveva affidato.
– Allora torna indietro e conosci le meraviglie del mio mondo – disse il Saggio. – Non puoi confidare in un uomo se non conosci la sua casa.
Adesso più tranquillo, il ragazzo prese il cucchiaino e tornò a passeggiare per il palazzo, questa volta prestando attenzione a tutte le opere d’arte che pendevano dal soffitto e dalle pareti. Ammirò i giardini, le montagne circostanti, la delicatezza dei fiori, la raffinatezza con cui ogni opera d’arte era collocata al giusto posto. Di ritorno al cospetto del Saggio, riferì dettagliatamente tutto ciò che aveva visto.
– Ma dove sono le due gocce di olio che ti ho affidato? – domandò il Saggio.
Guardando il cucchiaino, il ragazzo si rese conto che le aveva versate.- Ebbene, questo è l’unico consiglio che ho da darti – disse il più Saggio dei Saggi. – Il segreto della felicità sta nel guardare tutte le meraviglie del mondo senza dimenticarsi mai delle due gocce d’olio nel cucchiaino.”

Paulo Coelho, da “L’alchimista”

E non è solo il segreto della felicità…
Perché in ogni percorso, davanti a qualsiasi scelta, nel nostro quotidiano, occorre avere quello sguardo capace di cogliere e apprezzare tutto il bello, il vero, il buono, il giusto…senza mai dimenticare l'essenziale.

venerdì 13 maggio 2016

Prove di valutazione d'Istituto

Vi informo che la prossima settimana - dal 16 al 21 maggio - saranno proposte agli alunni le Prove di valutazione d'Istituto, progettate e costruite per classi parallele.
Per noi docenti, la fase di elaborazione, si è rivelata un'occasione professionale importante per confrontarci sulle strategie metodologiche, sui saperi implicati e sulle abilità e competenze ritenute fondamentali. Auspichiamo che le prove costituiscano un'importante opportunità anche per gli alunni che saranno guidati a riflettere sui personali apprendimenti, sulle proprie difficoltà e sulla propria crescita formativa complessiva.

giovedì 12 maggio 2016

La nostra geometria


Condividiamo con voi qualche foto della nostra attività di geometria svolta questa mattina, con la quale, dopo un ripasso generale e la costruzione delle nostre definizioni, abbiamo scoperto la misurazione della poligonale e del poligono.

Alle foto

mercoledì 11 maggio 2016

Progetto "Imparare ad imparare": modifiche di calendario

Vista la sovrapposizione di impegni segnalata dalle famiglie, vi informo che l'incontro del Progetto "Imparare ad imparare" (Gruppo A), programmato per lunedì 16 maggio, è anticipato a venerdì 13 maggio, dalle 15 alle 17.
Vi informo, inoltre, che l'ultimo incontro del Gruppo B è anticipato a giovedì 19 maggio, dalle 15.30 alle 17.30.
Grazie per l'attenzione!

Eccidio del 1920


Questa mattina abbiamo partecipato alla emozionante rievocazione storica dell'eccidio avvenuto a Iglesias l'11 maggio 1920, nel quale hanno trovato la morte 7 operai. Una ricostruzione emozionante, proposta dagli studenti dell'Istituto Comprensivo Eleonora d'Arborea, con la preziosa guida del Prof. Gianni Persico.
Per noi si è trattato di un'occasione straordinaria che ci ha dato l'opportunità di avvicinarci ai contenuti che affronteremo, a partire dal prossimo anno scolastico, con lo studio della storia di Iglesias e, con questa, delle miniere e delle difficili condizioni di lavoro dei minatori.

Video sulla rievocazione storica, realizzato nel maggio 2013

Collaborazione Scuola-Università: scatti

Con piacere condivido qualche scatto della mattinata del 5 maggio, interamente trascorsa con il Prof. Giovanni Bonaiuti, docente di didattica generale all'Università di Cagliari, che ci ha coinvolto in un'interessante attività di ricerca. 
I bambini, impegnati in un percorso attivo sulle frazioni, hanno vissuto in modo molto naturale la sua presenza in classe e quella della telecamera che riprendeva le attività e i loro ragionamenti a voce alta.
Per noi insegnanti è stata un'occasione per avviare una riflessione professionale che proseguirà all'Università a fine giugno.
Ringrazio il Prof. Bonaiuti per averci offerto questa interessante opportunità e voi genitori per avere accolto subito la proposta.


lunedì 9 maggio 2016

Consiglio di interclasse: convocazione

Informo che in data lunedì 16 maggio 2016, alle ore 15.00, è convocato il Consiglio di interclasse alla presenza dei rappresentanti dei genitori per discutere i seguenti punti all'ordine del giorno:
  • Andamento educativo e didattico;
  • Nuove adozioni libri di testo;
  • varie ed eventuali.

Iniziative in città: presentazione di "(s)legàmi"

Sono  felice di informarvi che il 12 maggio, alle ore 18.30, presso i locali della Biblioteca Comunale di Iglesias, è programmata la presentazione del libro "(s)legàmi", cinque storie di legami con l'autismo.
Per l'occasione verrà proiettato il cortometraggio "Tutto Cambia", regia di Christian Castangia, da cui è stato tratto uno dei racconti presenti nel libro. 
Siete tutti invitati a partecipare.

Scuola secondaria in concerto

Vi informo che domani, alle ore 9.30, parteciperemo al Concerto degli studenti della nostra Scuola secondaria ad indirizzo musicale che si terrà nei locali del Centro Culturale.
Il concerto è programmato come iniziativa di autofinanziamento per la partecipazione al 5° Concorso musicale internazionale "Alpi marittime", programmato a Busca dal 18 al 21 maggio.

domenica 8 maggio 2016

La difficoltà di liberare

Mi è sempre più chiaro. La cosa più difficile per noi insegnanti resta evitare di anticipare, saperci spostare durante la scoperta, saper aspettare di riprendere la parola solo dopo.
Anche quando iniziamo a maturare la convinzione che ci siano capovolgimenti necessari, come la lezione alla fine, fatichiamo a dare spazio vero alla fase in cui, dopo aver posto problemi, dopo aver dato un’organizzazione chiara, dopo avere messo i materiali a disposizione, si libera.
Strutturiamo troppo o interveniamo troppo presto. Fatichiamo ad aspettare che gli alunni si confrontino con le richieste, cerchino una loro strategia, incontrino l’errore. Non diamo il tempo agli apprendimenti di farsi significativi.
Cerchiamo il controllo e rinunciamo ad apprezzare i tanti modi in cui può essere affrontata una stessa consegna e a conoscere strade che noi stessi non avevamo saputo vedere.
Perdiamo l’occasione di metterli insieme, di analizzarli con i nostri studenti e di riflettere su quale sia, se c’è, il metodo più funzionale e il più economico.
Ho rilevato che spesso, a frenare, sia la convinzione che “liberare” significhi rinunciare all’intenzionalità.
- A me dare tutta questa libertà non interessa. Io so cosa voglio che imparino.
Che si pensi davvero che chi lavora dando spazio al soggetto in scoperta perda il controllo delle competenze che vuole costruire?
Mi permetto di dirlo. È una falsa convinzione.
L’intenzionalità in una didattica attiva è sempre presente.
È presente in tutto il tempo che precede gli appuntamenti strutturati.
L’insegnante fa le sue scelte dentro il curricolo, sa quali sono le competenze fondamentali che vuole costruire oggi e nel tempo e conosce i saperi che deve implicare. Perciò, li scova in qualunque esperienza formale e informale e propone anticipazioni funzionali. Poi li posa, li ripesca, li intreccia, aspettando il momento in cui al centro ci saranno proprio loro.
Qui c’è tutto quel tempo che, agli occhi distratti, appare senza nome. Il tempo dell’investimento formativo, quello indispensabile per chi sa bene quanto serva agganciarsi ad ancore forti.
È presente quando progetta e predispone i materiali partendo da chi ha di fronte e quando solleva le richieste con la convinzione che l’intelligenza vada provocata perché sia messa in campo tutta.
È presente quando non interviene davanti agli studenti che sbagliano, ma si sofferma a rilevare tutto ciò che sarà utile per fare dell’errore risorsa.
Ed è presente quando, alla fine di un lavoro, si siede ad ascoltare, a capire e a guidare la riflessione, prima ancora di ristrutturare e arricchire.
Non ci sono rinunce. Non c’è spazio per una bassa intenzionalità.
C’è una scuola che vuole gli studenti presenti. Li vuole motivati, curiosi, coinvolti, implicati completamente.
C’è la volontà di costruire autonomia e apprendimenti capaci di resistere nel tempo.
C’è una scuola che vuole portare in aula gli insegnamenti dei grandi maestri e le nuove riflessioni educative.
C’è il tentativo continuo di tradurre la teoria in pratiche.
Dobbiamo scoprire le frazioni.
Mi assicuro con poche parole che i bambini abbiano chiaro il concetto di intero e che, quando parliamo di frazione, ci si riferisca a parti che devono essere tutte uguali.
Mi assicuro anche che sappiano leggere la frazione e capirne il significato: 2/4, due parti su quattro. Non gliel’avevo spiegato. Ma, sapendo che questo sarebbe stato un contenuto centrale del programma di quest’anno, dal principio ho colto ogni occasione per estrapolare le frazioni dal nostro vissuto, così che, prima ancora di “presentarle” sono già dentro il nostro zainetto, pronte ad essere ripescate.
Organizzo i bambini in gruppi eterogenei (piccoli gruppi da tre) e li invito a leggere la consegna sulla LIM, dove rimarrà per tutto il tempo.
Una consegna semplice, essenziale, facilitata dall’uso dei colori.
Chiedo di ritagliare delle parti date utilizzando la carta colorata, un colore per ogni frazione.
Non propongo solo frazioni proprie, ne propongo anche apparenti e improprie.
Sul tavolino verde, al centro dell’aula, facilmente raggiungibile da tutte le isole, metto tutto il materiale necessario. Do una busta a ogni gruppo e due fogli di ogni colore.
Nient’altro. Libero.
Vedo bambini che prendono righello e matita e dividono i fogli, pochi piegano. E già sono stupita. Ho proposto la carta perché mi sarei aspettata subito le piegature.
Rifletto, ma ormai non mi sorprendo mai troppo. Mi sono abituata a vedere i bambini affrontare le proposte in modo completamente diverso da come avrei fatto io.
Vedo comparire parti disuguali a causa di misure prese male, ma non intervengo. Dovranno essere loro a rendersene conto.
Poi in un’isola si inizia anche a piegare.
Eccoli alla richiesta di 1/8 e vedo comparire sul foglio una scelta che mi sorprende. Io avrei piegato in 2, poi in 4 e poi in 8. Normale per me, non per il gruppo di Anna che punta dritto verso una divisione in raggi.
Li vedo veloci sulla frazione apparente, mentre si bloccano quasi tutti su quella impropria: 6/4. Come fare?
Li lascio provare e sbagliare. Solo un gruppo riesce.
Sapevo bene di aver sollevato molto la richiesta, ma tornerà utile.
Arriva il momento della restituzione.
Per ogni gruppo un bambino incaricato si avvicina con la busta. Verifichiamo il contenuto pescando per colore.
Posizioniamo i vari pezzi sul foglio A4 e verifichiamo.
Scopriamo parti disuguali, frutto di misure approssimative e, in qualche caso, scelte sbagliate. Lascio che comprendano gli errori. Riflettiamo, chiariamo.
Vediamo tutte le strade utilizzate per risolvere le consegne-problema.
Ci fermiamo a ragionare su quella più funzionale ed economica. – Che cosa conveniva fare?
Ci soffermiamo sulla frazione apparente, rilevando che tutti i gruppi hanno portato un foglio intero; in qualche caso, nonostante la divisione, non ci si è soffermati neanche a tagliarlo.
Poi passiamo a quella che ha creato più difficoltà. Con questa, condividiamo il ragionamento dell’unico gruppo che ha intuito la soluzione. Non la chiamiamo impropria, non è importante adesso. Ciò che conta è scoprire che non necessariamente ragioniamo su un solo intero.
Completiamo ed etichettiamo. Definizione e nomenclatura.
Dopo la pausa, facciamo subito un’altra proposta.
Date delle parti di frazione, ricostruire l’intero.
Consegno un foglio su carta quadrettata in cui sono tracciate le parti date riferite a una frazione specifica.
Questa consegna non è semplice, difficilmente viene proposta. Ma sono stata da poco a un corso e ho raccolto questa sollecitazione.
Mi sposto sui bambini, li vedo subito recuperare righello e matita e muoversi con sicurezza.
Non inciampa nessuno.
E dire che avevo pensato di avere osato troppo. (…)

sabato 7 maggio 2016

Noi genitori: Il nostro pentolino…

É ora di andare a dormire.
I miei figli, prima di augurarci la buona notte, mi chiedono di leggere una storia.
- Quale libro preferite?
- Oggi decidi tu, mamma. 
Mentre rimbocco le coperte, mi viene in mente una storia che ho conosciuto qualche tempo fa dal titolo “Il pentolino di Antonino”, un libro scritto da Isabelle Carrier. 
Mi siedo e, invece di leggere, inizio a raccontare.
Osservo i miei bambini, i loro occhi faticano a rimanere aperti ma vogliono accogliere ogni parola con il desiderio di scoprire il finale del racconto.
La storia è finita e ora si sono addormentati.
Rimango ancora seduta vicino a loro, li guardo, riapro il libro per rileggerlo e penso che, in fondo, questa storia, è una storia per tutti…
…Antonino trascina sempre dietro di sé il suo pentolino. Un giorno gli è caduto sulla testa. Non si sa bene il perché. Per via di questo pentolino, Antonino non è più come gli altri. Ha bisogno di molto affetto. A volte è quasi imbarazzante. É molto sensibile e ha un grande senso artistico. Adora ascoltare la musica. Ha molte qualità. Ma spesso la gente vede soltanto il pentolino che lui trascina dappertutto. Lo trova strano e anche…inquietante. In più il pentolino gli complica la vita. Si incastra dappertutto e gli impedisce di andare avanti. Pochi si accorgono che Antonino deve faticare molto più degli altri per farcela. E quando non ce la fa, si arrabbia moltissimo. Allora piange. Dice parolacce. Qualche volta picchia gli altri. E ovviamente viene sgridato.
Antonino vorrebbe tanto sbarazzarsi del suo pentolino. Ma è impossibile. Il pentolino è lì e non c’è niente da fare. Un giorno non ne può più e decide di nascondersi. Pensa che così le cose saranno più semplici. Rimane nascosto per molto tempo. Poco a poco la gente lo dimentica e non gli chiede più niente. Ma le cose non sono così semplici, fortunatamente esistono persone straordinarie. Basta incontrarne una per trovare la voglia di tirar fuori la testa dal pentolino. Lei si chiama Signora Margherita e gli insegna a convivere con il suo pentolino. Gli mostra i suoi punti forti, lo aiuta ad esprimere le sue paure, vede quello che c’è oltre il pentolino. E trova che ha molto talento.
Antonino ritorna ad essere felice. Lei gli confeziona una borsa per il suo pentolino. Poi si separano, il pentolino è sempre lì. É molto più discreto e soprattutto non si incastra più dappertutto. Finalmente Antonino può giocare con gli altri. Ora la gente lo trova pieno di qualità.
Eppure… Antonino è sempre lo stesso.
Una storia semplice, tenera e tanto commovente, essenziale nel trasmettere un significato meraviglioso: quello di saperci amare per quello che siamo, di non aver paura di abbracciare i nostri limiti e le nostre fragilità, di non perdere mai la speranza nel cambiamento, la fiducia di incontrare persone disponibili a sostenerci e aiutarci a comprendere che nulla in noi potrà mai essere sbagliato.
Dentro quelle immagini straordinarie ci sono i nostri bambini, ma ci siamo anche noi adulti. 
Ciascuno con il proprio pentolino.

mercoledì 4 maggio 2016

SIM "Insegnare a porte aperte"

Vi informo con piacere che sul numero di maggio di Scuola italiana moderna, è stato pubblicato un mio articolo sulla documentazione come strumento dell'alleanza educativa: Insegnare a porte aperte.
Un'emozione, visto che è la rivista che mi ha accompagnato sin dai primi anni di insegnamento.
Un'anteprima del fascicolo è reperibile su:
http://scuolaitalianamoderna.lascuola.it/…/anteprima-fascic…
Ringrazio fin d'ora Isabella Ongarelli, Simona Banci e Giuseppe Scarpa che da settembre saranno con me in questa nuova avventura.

domenica 1 maggio 2016

Collaborazione Scuola-Università

Informo le famiglie che in data giovedì 5 maggio avremo in classe, per l'intera mattinata, due docenti dell'Università di Cagliari, Prof. Giovanni Bonaiuti e Prof. Giuliano Vivanet, della Facoltà di Scienze della formazione primaria. Scopo della loro presenza sarà quello di sviluppare un'attività di ricerca, prevista all'interno del nostro PTOF d'Istituto, che riguarda l'utilizzo dei video nella formazione iniziale degli insegnanti di matematica.
L'esperienza sarà utilizzata ai fini della ricerca e della divulgazione dei risultati.

Tra Montessu e Monteponi: le foto

Il 29 aprile, con la visita a Montessu e lo svolgimento di un laboratorio archeologico all'ex Scuola elementare di Monteponi, abbiamo completato le nostre uscite sul territorio.
Un'intera giornata, organizzata con l'Associazione SCU.DI.MI (Scuola di Miniera), che ci ha consentito di concludere il nostro primo incontro con le tracce della storia del Sulcis Iglesiente, arricchendo così  il nostro percorso storico attraversato da interessanti esperienze dentro e fuori la scuola.
Ringraziamo Silvana Fontana e Teresa Dettofol dell'Associazione per l'organizzazione puntuale, e l'archeologo, Gianfranco Canino, che ci ha guidato mettendo a nostra disposizione la sua grande competenza.
Aspettiamo con ansia di coprogettare le nuove attività che ci coinvolgeranno in quarta e in quinta elementare per continuare a costruire il nostro amore per la storia.