domenica 23 dicembre 2018

Accendere le stelle

"Proprio come una stella
ogni sogno sembra lontano
ma è molto più vicino
di quanto immaginiamo.

E non devi fare altro
che crederci veramente
Io penserò alle stelle...
non le lascerò mai spente!"

Contano molto i bambini che eravamo per gli insegnanti che siamo.
Conta molto la nostra storia, in ognuna delle nostre scelte.
Oggi lo so con più consapevolezza.
Ieri, in classe, abbiamo fatto Natale insieme. Dal suono della campanella, per l'intera mattinata, i genitori erano in aula, con noi. E dalle 11 anche i nonni, i fratelli, gli zii.
Abbiamo regalato ai bambini quanto di più prezioso: il tempo. Un tempo per condividere il nostro quotidiano, costruire insieme; insieme cantare, merendare, giocare a tombola. Guidati da un solo desiderio: dire loro "Ci siamo, siamo qui per voi. E questo sarà un cammino insieme.".
Credo di poter dire che ci siamo riusciti. È bastato lasciare spazio alle cose piccole piccole, semplici. Quelle vere.
Era Natale, ieri, in classe. Come può esserlo solo dove ci sono i bambini. E io ne ho avuto la prova.
C'era odore di cielo. Incredibilmente, di nuovo.
E la bellezza non ho potuto posarla. Mi ha tenuto sveglia fino a che, in qualche modo, sono riuscita a restituirla.

A tutti voi, di cuore, Buon Natale!

mercoledì 19 dicembre 2018

Fare Natale insieme: programma e organizzazione

Vi ricordiamo che per sabato 22 dicembre abbiamo programmato l'iniziativa "Fare Natale insieme" che prevede un’intera mattinata scolastica in compagnia delle famiglie.

Questo il programma delle attività:

8.30/9.30: appello fonologico e routine;
9.30/11.00: attività laboratoriale a tema natalizio;
11.00/12.00: canti e merenda di Natale organizzata dalle maestre;
12.00/13.00: tombolata.

I bambini sono invitati a indossare la maglietta della scuola (senza grembiule) e a portare con sé esclusivamente lo zainetto piccolo contenente l’astuccio. Sarà necessario assicurarsi che in questo siano contenuti un colore rosa, un pennarello rosso e uno nero, le forbici con punta arrotondata e la colla stick.

Attenzione! Nella fascia oraria 8.30/11.00 per ogni alunno/a e prevista la presenza di un solo genitore (o altro parente); mentre, a partire dalle ore 11.00, saremo lieti di accogliere anche gli altri familiari.

Sarà una bella occasione per conoscersi meglio, per condividere alcuni aspetti dell'apertura della nostra mattinata e per scambiarci gli auguri. 

Confidiamo nella vostra partecipazione!

lunedì 17 dicembre 2018

Elogio dell'educazione lenta

"La scuola delle lentezza è la scuola che dà importanza agli apprendimenti realizzati in profondità e rappresenta un modello opposto alla scuola realizzata su prove ed esami; soprattutto, rifiuta l'apprendimento di conoscenze che saranno poi dimenticate con la stessa facilità con cui sono state apprese."

Segnalo la recensione del libro Elogio dell'educazione lenta di Joan Domènech Francesch, Editrice La Scuola, del quale consiglio la lettura.
La recensione è di Livia Petti, ed è raggiungibile sul sito del Cremit, all'interno della rubrica Dida-kit.

domenica 16 dicembre 2018

Noi genitori: E non è

E non è, tanto sarà sempre così.
Lo sento dire troppo spesso, lo sento dire ogni volta che bisogna avere il coraggio di sostenere un'idea, ogni volta che occorre denunciare quello che non va, ogni volta che è necessario un cambiamento. E la cosa che mi spaventa terribilmente è che non lo sento dire solo con rassegnazione e sfiducia verso quanto si ritiene ormai essere la consuetudine, ma con disinteresse, con la convinzione che nessuno, tantomeno il singolo potrà mai fare la differenza, rappresentare quella speranza dove niente è impossibile se ci credi davvero. 
Ebbene sì… tanto non è e sarà sempre così, perché in verità rimane più semplice e meno faticoso uniformarsi al pensiero dominante...
Eppure io non riesco a farmi imprigionare da questo pensiero, perché esistono veramente sempre due scelte nella vita, accettare le condizioni in cui viviamo o assumerci la responsabilità di cambiarle. La responsabilità di essere semplicemente disponibili e pronti quando è il momento di sollevare lo sguardo e di mettersi in movimento e in discussione senza paura, altrimenti rimarremo sempre assenti ingiustificabili di una realtà che ogni giorno ci chiede a gran voce di avere un cuore retto, fermo e libero. Essere presenza vera. Essere testimonianza.
Questa riflessione nasce in un incontro, da una slide che riporta la frase di Danilo Dolci “Ciascuno cresce solo se sognato” accompagnata da un breve pensiero: sognare un alunno come ancora non è, ma anche la società.
Mi rivedo genitore, sognare…
Poi… aprire gli occhi e accorgermi che tanto sogno non è…
Io li ho visti quegli alunni, li ho incontrati come ancora non erano e li vedo oggi come sono diventati. Entusiasti, appassionati, consapevoli, impegnati, responsabili ma soprattutto giusti. Insegnamenti tutti di una scuola che per loro è stata la vita e che ancora lo è, la loro occasione per migliorare il mondo sapendo bene che proprio la scuola, ancor più oggi nella caduta dei valori che stiamo assistendo, ha il dovere di cambiare la società. Sapendo anche che il rischio grande è quello di decidere di restare immobili, voltare le spalle e permettere che sia la società a cambiare la scuola.
Sono alunni, sono ragazzi che fanno di una scoperta e di un incontro il senso del loro andare come è accaduto con Liliana Segre, in quell’impegno e senso del dovere profondo di onorare con gioia quell’incontro. Ma come è accaduto ogni volta che il mondo è entrato nella loro classe.
L’insegnamento più alto che hanno ricevuto dalla loro maestra non è avvenuto attraverso un libro di testo o un quaderno da riempire, ma nell’aver riconosciuto e accolto il loro desiderio di prender parte a “cose vere”; di partecipare con curiosità e passione alla costruzione del loro sapere per diventarne i protagonisti; di concepire ideali e di amarli sopra ogni altra cosa; di dare un senso alle cose e provare appartenenza; di non smettere mai di difendere le storie di eroica disobbedienza se questo significa lottare coraggiosamente per qualcosa di importante e se comporta viaggiare alle volte su un binario più laterale per riuscire a mantenere una promessa autentica.
Sì, di essere sempre dentro alle cose del mondo, cercando quando serve di calibrare e riequilibrare lo sguardo per osservare tutto con chiarezza, certi che qualsiasi decisione risponde ad un modo di vedere non solo loro stessi, ma loro stessi in mezzo al mondo, in mezzo agli altri. Di stare attenti alle sfumature.
Sono ragazzi capaci di cambiare velocemente traiettoria, invitando anche noi adulti a fare lo stesso perché fin da piccoli hanno compreso che ogni scelta conduce inevitabilmente sempre a un’altra scelta e che per questo niente potrà mai essere la stessa cosa finché ogni decisione presa, lasciata e ripensata non condurrà al  traguardo sperato e voluto.
Sono ideali, reali, che mio figlio si porterà in ogni dove, in ogni contesto. È l’eredità che gli è stata lasciata consegnandogli la sua cassetta degli attrezzi che nel tempo è stata preparata insieme a lui con cura e dedizione da chi lo ha sempre incoraggiato non a volare alto, ma alla sua quota, a cercare dove nessuno cerca, a sperare dove nessuno spera, a sentire a pelle, a poter sbagliare e riprovare, ad amare dove nessuno ama.
Perdonatemi, lo voglio dire ancora a voce alta, sapendo che queste mie parole sono state dette e ridette tante volte. E lo voglio dire rivolgendo a me stessa una semplice domanda: cosa significa imparare il senso del dovere, della responsabilità e dell'impegno? Non so, forse mi sbaglio, sicuramente non sono un genitore perfetto, eppure per me quel senso rimane per sempre racchiuso in quella consapevolezza e certezza che quando arriverà il giorno in cui i miei figli decideranno o dovranno camminare da soli, sapranno riporre qualsiasi diario, libro e quaderno, sollevare gli occhi e ritrovarsi sereni e tutti interi nel mondo. Potranno anche non scrivere, leggere e contare benissimo, potranno non recitare una poesia o ripetere una lezione perfettamente, potranno non avere un linguaggio completamente comprensibile a tutti, ma il loro pensiero ci sarà tutto. Nel dire chi sono e chi desiderano essere e si presenteranno al mondo con onestà e sempre con onestà e rispetto lo abiteranno. Oggi penso che ci sia tanto bisogno di questa visione nuova della scuola, di questo cambiamento...
Che nasce solo da dentro... la certezza che stiamo sempre iniziando, la certezza che abbiamo bisogno di continuare, la certezza che saremo interrotti prima di finire ma che proprio dell’interruzione dobbiamo fare un nuovo cammino, della caduta un passo di danza, della paura una scala, del sogno un ponte, del bisogno un incontro.
E se la scuola è stata una possibilità per mio figlio, credetemi lo è stata anche per me.
La scuola che ho vissuto mi ha avvicinato a lui e mi ha detto anche quando era il momento di allontanarmi da lui: mi sono fidata e l’ho fatto. È stato il momento in cui, in quei due passi indietro, in quello spostarmi, ho potuto metterlo a fuoco per vederlo come da sola non sarei mai e poi mai stata capace. 
E non è… difficile, non ci toglie da nessuna comodità…e non è impossibile e come dice proprio una canzone a me tanto cara di Niccolò Fabi è la scuola che tante volte abbiamo l'onore di incontrare ma che facciamo fatica a riconoscere e riconoscere ancora…

È una passione giocosa
un buon sentimento
uno sguardo e un pensiero
che non si riposa
È la vita che accade
È la cura del tempo
È una grande possibilità.
Non è una sfida.
Non è una rivalsa.
Non è la finzione di essere meglio.
Non è la vittoria l'applauso del mondo
di ciò che succede il senso profondo.
È il filo di un aquilone
un equilibrio sottile
non è cosa ma è come
È una questione di stile
non è di molti né pochi
ma solo di alcuni
È una conquista una necessità.
Non è per missione
ma nemmeno per gioco
Non è "che t'importa"
Non è "tanto è uguale"
Non è invecchiare cambiando canale
Non è un dovere, dovere invecchiare.
Sentire e fare attenzione
ubriacarsi d'amore
è una fissazione
è il mestiere che vivo
e l'inchiostro aggrappato
a questo foglio di carta
di esserne degno
è il mio tentativo.

venerdì 14 dicembre 2018

Miracolo di Natale 2018

Vi informiamo che mercoledì 19 dicembre, alle ore 11.30, accogliendo l'iniziativa "Il Miracolo di Natale", ci recheremo in Piazza Lamarmora per contribuire con una nostra donazione.
Tutti coloro che lo vorranno potranno portare un sacchetto liberamente preparato, facendo attenzione che sia robusto e che il peso sia adeguato ai bambini. Possono essere donati alimenti a lunga conservazione, prodotti per bambini e giocattoli.
Al fine di non limitare eventuali altre donazioni, le famiglie che ne avessero piacere potranno unirsi a noi o recarsi in Piazza Lamarmora autonomamente. L'iniziativa, infatti, si protrarrà per l'intera giornata, dalle ore 9 alle ore 21.
Cogliamo l'occasione per ricordare che martedì mattina, sempre alle ore 11.30 contribuiremo all'allestimento dell'albero preparato nella Piazza con le palline realizzate in classe con la guida di maestra Francesca, nelle quali saranno riportati i messaggi dei bambini.

mercoledì 12 dicembre 2018

A proposito dei compiti per casa...

Condivido, anche qui, per me spazio privilegiato, una mia riflessione sulla forma che sta prendendo la questione compiti per le vacanze, a seguito delle Circolare del Ministro Bussetti. Una forma che, lo dico con chiarezza, non mi piace affatto.
Si sono innalzate delle vere e proprie barricate. Da una parte, anche tra persone autorevoli, leggo chi difende i compiti in nome di una scuola che insegna l'impegno, che consente di costruire senso del dovere e garantisce acquisizione di metodo di studio e di lavoro, qualità agli apprendimenti. Dall'altra, famiglie che addirittura propongono di pubblicare sui social le pagine dei compiti che dovessero essere comunque assegnati (nonostante lo abbia detto il Ministro!) con indicazione di nome della scuola e delle classi di riferimento.
Ai primi, mi permetto di dire che la questione compiti non è così semplice; ai secondi, che occorre fare molta attenzione ai messaggi educativi che facciamo passare...
Tornando all'eccessiva semplificazione. Ci sono compiti assolutamente inutili, che non fanno che rinforzare le difficoltà e creare disagio all'interno di quelle famiglie nelle quali mancano gli strumenti. E compiti che davvero invadono tutto il tempo, come se la scuola fosse l'unico contesto capace di promuovere occasioni di apprendimento.
Io non voglio entrare in polemica, non mi interessa, e credo nella costruzione di scelte di senso, condivise e motivate, non dettate dall'alto. Ma voglio dire che amo la scuola che lascia spazio anche ad altro perché l'altro, se noi insegnanti siamo capaci di portarlo dentro e di farlo rimbalzare su tutti, garantisce un arricchimento inaspettato che non potrà mai venire dalla sola scuola, meno che mai da serate trascorse davanti a pagine e pagine di esercizi ripetitivi.
E poi, senza fare troppi discorsi, avete mai misurato il tempo necessario per dare un compito, spiegarlo e correggerlo? E avete provato ad utilizzare lo stesso tempo per proporre le stesse attività direttamente in classe? È un tempo che consente di mettere gli studenti nella condizione di lavorare insieme, di confrontarsi sulle proposte e sulle difficoltà, di farlo con noi insegnanti presenti e attenti ai bisogni di tutti. È un tempo dove possiamo dare consigli di metodo, proporre la correzione tra pari, guidare il lavoro di riflessione sugli errori...
E ancora: abbiamo idea di che cosa possa nascere, nell'extrascuola, se siamo dei buoni motivatori, se diamo spazio alla capacità di ideare, progettare, costruire...?
No, non mi sto schierando, ma desidero invitare a riflettere sugli interventi che leggo, a non semplificare troppo.
Io so solo che gli stessi bambini per i quali ci viene chiesto di organizzare con i compiti tutto il loro tempo dell'extrascuola, sono quelli a cui nessuno insegna a infilarsi un giubbotto, a legarsi le scarpe, a tenere le posate...

lunedì 10 dicembre 2018

Seminario regionale "Cittadinanza e Costituzione"

Domani, a Oristano, mi aspetta un incontro il cui invito, visto il tema che mi trova impegnata costantemente, ho accolto con grande piacere. Si tratta del Seminario su Cittadinanza e Costituzione, organizzato dall'Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna per l'accompagnamento alle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di Istruzione.
Il mio contributo, dal titolo "Costruire Cittadinanza", muoverà da ciò che considero fondamentale: l'essere comunità nel quotidiano, perché possa esserci appropriazione vera delle regole, dei valori e di principi fondamentali sui quali ogni comunità si costruisce, per poi spostarsi sulle scelte didattiche capaci di sviluppare autonomia, responsabilità e pensiero critico. Saranno con me anche l'attenzione costante ai fatti del mondo e al dialogo con la storia, che vedono come strumenti fondamentali i media, ma anche il cinema e il teatro. E non mancheranno gli "affondi" sui saperi di cittadinanza.

Il Seminario si terrà nella sede dell'IT Lorenzo Mossa Brunelleschi, via Carboni n° 10, Oristano, dalle ore 9.00 alle ore 13.30.
L'invito è rivolto ai dirigenti scolastici e ai docenti referenti di ciascun Istituto Comprensivo e/o Direzione Didattica e Scuola secondaria di primo grado, previa iscrizione.

Mi aspetto una mattina di buoni scambi.

Al programma

venerdì 7 dicembre 2018

Incontro: "Dislessia: disturbi dell'apprendimento nell'adolescenza".

Questa sera in città, a partire dalle ore 17.00, nei locali del Centro Culturale di via Cattaneo, appuntamento per parlare di "Dislessia: disturbi dell'apprendimento nell'adolescenza: conseguenze psicologiche e abbandono scolastico".



giovedì 6 dicembre 2018

Fare Natale insieme!


Con largo anticipo, affinché riusciate ad organizzare i vostri impegni, vi informiamo che sabato 22 dicembre avremo bisogno di avervi con noi. 
A dire il vero, per la prima parte della mattinata (fino alle 11.00) sarà sufficiente che sia con noi un solo genitore; nella seconda parte, sentitevi liberi...

Tuttavia, meglio mettere subito le mani avanti: ad attendervi non ci sarà qualcosa di preparato per voi, ma qualcosa di organizzato per tutti noi. Già perché quello che vi proponiamo è di trascorrere una mattina in aula con noi per fare Natale insieme. Sì, proprio così: FARE NATALE INSIEME!

Ma per ora non possiamo dirvi di più. Il dettaglio del programma lo conoscerete a suo tempo. 
Al momento ci interessa davvero una cosa sola: fare in modo che il 22 dicembre vi teniate liberi perché ogni bambino possa avervi con sé. Possiamo contarci? Sappiate che ci teniamo moltissimo!
Il nostro desiderio? Che ogni occasione possa farci comunità!

Grazie a tutti per l'attenzione!

Colloqui con le famiglie: 17 dicembre 2018

Vi informo che in data lunedì 17 dicembre, dalle ore 15 alle ore 18, sono programmati i colloqui con le famiglie. 
Avendo l'abitudine di stabilire un orario per ogni bambino, al fine di evitare alle famiglie lunghe attese, quanto prima riceverete la nota informativa con il dettaglio dell'organizzazione.
Per quanto riguarda me, i colloqui si terranno nella nostra aula didattica; mentre nella nota troverete fasce orarie e aula di ricevimento delle colleghe che lavorano su più classi.
Grazie per l'attenzione!


Attenzione! È disponibile la nota informativa con il dettaglio dell'organizzazione dei colloqui (aggiornamento del 7 dicembre 2018)

A proposito di autonomia...

Se c'è una cosa che mi colpisce molto della nostra scuola è la difficoltà di costruire autonomia, che si legge con chiarezza già dalle piccole cose, per poi sorprendersi puntualmente davanti alla mancata conquista di questa fondamentale competenza. Proprio come accade in famiglia. Ci si sostituisce in tutto e poi... "Possibile che sei grande e grosso, eppure...?".
Lo pensavo di nuovo oggi, davanti a cose come l'andare in bagno. Ancora, nelle nostre scuole, i bambini, ma anche i ragazzini più grandi (non è forse vero?), devono chiedere il permesso per andare in bagno; in molti casi anche per bere e per temperare... Senza considerare il controllo ossessivo dell'organizzazione del lavoro, dell'uso degli strumenti, della gestione dello spazio...
Per quanto mi riguarda, la costruzione dell'autonomia è al primo posto e parte proprio da cose piccole, che forse faranno anche un po' sorridere. Fatto sta che vicino alla porta della nostra aula c'è un gancio, nel quale è appeso un medaglione. Questo serve perché, già da piccoli possano gestire in autonomia le uscite per il bagno. 
Non serve chiedere il permesso. Se il medaglione è al suo posto, nessuno è fuori: possono andare. Se il medaglione non c'è, bisogna aspettare il rientro....
Piccole cose, piccolissime. Eppure sono queste, aggiunte a tante altre, molte altrettanto piccole, a costruire l'autonomia.

Sim a/r: "Verso le iscrizioni"

Due anni dopo, articoli "in chiaro"...

Con dicembre, e in qualche caso anche da prima, le scuole sono di nuovo alle prese con le proposte pensate per far conosce la propria offerta formativa, locali scolatici e organizzazione, il personale..., in vista delle nuove iscrizioni. Le famiglie, dal canto loro, partecipano alle diverse proposte cercando di orientarsi, cosa tutt'altro che facile.
Per questo, ripesco con piacere, ora che sono libere da vincoli editoriali, due rubriche che riflettono proprio su questo tema, pubblicate su Scuola Italiana Moderna, nei mesi di dicembre 2016 e gennaio 2017.
Nel numero di novembre, i contributi sono due. Uno è mio: "Le iscrizioni come opportunità", e uno di una mamma, Simona Banci: "C'era una volta il sabato del linguaggio".
Nel mese di gennaio, le riflessioni sul tema proseguono con i contributi di Giuseppe Scarpa, dirigente scolastico dell'IC di Santu Lussurgiu: "Qual è la scuola migliore?" e di Isabella Ongarelli, che riporta ancora la voce delle famiglie con "L'altro sguardo".
Speriamo che possano essere letture capaci di portare buone riflessioni...

Alle rubriche:

mercoledì 5 dicembre 2018

Partono le attività collaborative


Questa mattina, forti dell'esperienza coinvolgente vissuta con il FabLab Sulcis, ho proposto ai bambini la prima attività di scrittura collaborativa. Abbiamo formato tre gruppi, tutti capitanati da un bambino in fase alfabetica, con il compito di raccontare - prima verbalmente, e poi con una breve sintesi scritta - l'esperienza vissuta in uno dei tre laboratori.
Dopo il confronto e la scrittura, siamo passati alla ricerca degli errori e alla riscrittura sul quaderno con illustrazione.
Prima attività di lavoro collaborativo conclusa con successo. Adesso... alle prossime!!!




Immersione in un FabLab

 
Ieri abbiamo avuto il piacere di trascorrere un'intera mattinata con la guida di una squadra tutta al femminile del FabLab Sulcis, che è venuta nella nostra scuola per farci vivere un'esperienza completamente nuova.  


Dopo un incontro preliminare, che ci ha accompagnato dentro la proposta con un messaggio arrivato da un Robot del 2047, sono iniziate le attività laboratoriali. Queste hanno visto i bambini alternarsi, a piccoli gruppi, in tre diversi spazi della scuola, interamente riorganizzati dalle ragazze del FabLab. 

Le attività proposte:
 
- coding unplugged, che ha visto i bambini impegnati ad aiutare il Robot a muoversi per ritrovare i componenti perduti;



- attività al pc per personalizzare il Robot;
 

- attività di maker per costruire un Robot personale con tanto di circuiti, pulsanti e valvole...




È stata una mattina intensa e molto apprezzata dai bambini. La cura del contesto, che ha dato senso a ogni singola attività; la professionalità della squadra, capitanata dalla splendida Maria Elena Masia; la qualità delle proposte e l'organizzazione impeccabile hanno fatto sì che questo incontro con il FabLab fosse straordinario.
Un grazie di cuore a Maria Elena, a tutte le ragazze, e a Michele Cau per aver proposto questa attività alla nostra scuola che, è giusto ricordarlo, non ha comportato spesa alcuna.

A nuovi percorsi!!!

lunedì 3 dicembre 2018

Festival Scirardini: il giorno dopo

È difficile che dopo qualcosa di importante per noi ci si senta completamente soddisfatti. C'è sempre il pensiero di qualcosa che avremmo potuto fare meglio, dire meglio; di qualcosa a cui non abbiamo dato la forma che avremmo voluto. Ieri no.
Forse era l'energia che ci siamo portati appresso; forse la consapevolezza della straordinarietà di essere lì, a Cagliari, in fiera, di domenica, con ex alunni e genitori. Forse il fatto che questi incontri siano arrivati alla fine di un percorso intenso che ci ha fatto riflettere molto. O, forse, semplicemente, il fatto di sapersi accolti esattamente per quello che siamo. Fatto sta che ieri siamo rientrati stanchi da morire ma senza spazio per nessun però. Con noi la consapevolezza di essere stati avvolti dalla bellezza e di aver donato tutto quello in cui crediamo, il modo in cui ci muoviamo. Quello che siamo.

Un grazie di cuore a Giovannella Dall'Ara e a Paola Foddi, con le quali ho sentito una vicinanza straordinaria. Scirarindi è stato un festival bello da tutti i punti di vista. Per me, una sorpresa inaspettata. Lo spazio scuola uno spaccato davvero interessante che ci ha consentito di apprezzare numerose presenze motivate, in giornate in cui è insolito dedicarsi alla scuola, a ricordarci che siamo in tanti a riconoscerle un ruolo importante. In tanti impegnati con convinzione per una scuola-comunità che sappia restituire centralità alla persona; in tanti impegnati in scelte didattiche capaci di lasciare spazio a un dialogo attivo con i significati. In tanti a credere in una scuola aperta al mondo e capace di camminare con le famiglie. E fra tutti, una convinzione comune: il cambiamento può nascere solo da dentro.
Sì, è vero, c'erano tanti sognatori a Scirarindi. Tanti l'hanno detto a voce alta. Ma come dare torto? È possibile un cambiamento senza la capacità di immaginare "un altro come ancora non è"?

Mentre ripenso ai fortunati incontri, alle belle condivisioni e alle tante restituzioni che terrò strette per i momenti difficili, voglio rivolgere il grazie più grande ai miei "bambini" e alle loro famiglie.
Ieri, davanti a loro, ho sentito un nodo in gola; quando hanno recitato Primo Levi. mi è stato impossibile trattenere le lacrime.



Io so bene di non avere meriti per ciò a cui sto assistendo, sono tutti loro. Di mio c'è esclusivamente l'essermi fidata, l'aver lasciato loro lo spazio per costruire autonomia, responsabilità; avergli insegnato a lavorare insieme e avergli trasmesso l'importanza di essere rigorosi nel progettare i loro percorsi, passo dopo passo, e di presentarsi puntuali a ogni appuntamento; aver fatto sì che le buone contaminazioni trovassero spazio.
Gli effetti non potevo immaginarli neanche io. Ciò che so è che loro sono la risposta a ciò che può succedere se la scuola smette di muoversi con i freni tirati; se si diventa capaci di liberare e di liberarsi, di aprire porte e finestre e di prendersi tempo. Quanto? Tutto quello che serve.

Una mattina con il FabLab Sulcis

Vi informiamo che domani - martedì 4 dicembre 2018 - avremo il piacere di svolgere, nei locali della nostra scuola, un percorso laboratoriale con gli esperti del FabLab Sulcis.
La proposta prevede l'incontro con un Robot, il quale dice di essere arrivato dal 2047, che può cambiare aspetto in base alle  preferenze dei bambini.
Sono previste attività al pc, proprio per personalizzare il Robot; attività di coding unplugged, per aiutare il Robot a muoversi per ritrovare i componenti perduti; attività di maker per costruire ed abbellire il robot con dei circuiti, pulsanti e valvole...
Siamo sicuri che per i bambini sarà una mattina emozionante, ma aiutateci a custodire la sorpresa ;-)
Torneremo a raccontarvi!

domenica 2 dicembre 2018

Davanti alla nuova giornata

Mi preparo a una nuova giornata intensa. Una delle ultime di questo periodo. Ancora una settimana e mi fermerò per una lunga pausa, di quelle necessarie per riguardare ai vissuti con l'attenzione che meritano, per essere presente tutta intera nelle cose che faccio, nelle relazioni che costruisco. Intera e disponibile, perché la disponibilità vera, l'attenzione ai contesti che vivo e alle persone che incontro mi interessano. E perché è tempo di guardare in faccia nuove scelte che mi interrogano da tempo e che ora, grazie a nuovi incontri straordinari, vedo con chiarezza.

In ogni caso, ora sono ancora qui, davanti a questa giornata che deve cominciare, e mi scopro completamente serena. Respiro tutta la bellezza della pace che sento dentro quando non mi sto sfidando, non mi sto misurando, non sto forzando la mia natura, non mi sto piegando a contesti non miei, a richieste che sì, posso soddisfare, ma in qualche modo vogliono indicarmi gli occhiali da indossare. No, sto andando semplicemente a condividere uno sguardo, l'insegnante che ho scelto di essere, la scuola in cui credo, le pratiche di tutti i giorni, quelle che sono così nelle mie corde, il mio quotidiano.
In tutti questi anni ho conosciuto tanti contesti, tante persone, alcune erano teste straordinarie. Mi hanno dato tantissimo.
Eppure io so che quello che mi interessa più di tutto è ciò che ieri ho sentito nelle parole di Eraldo Affinati. L'insegnante che ho scelto di essere non è questione di metodo, ma di atteggiamento. E di ciò che ho scelto di mettere al centro. La nostra storia ci aiuta molto. Sì, credo proprio che sia così. La nostra storia e la nostra idea di società.

È ora, vado. Ad attenderci il Festival di Scirarindi alla fiera di Cagliari. Saremo una banda. Io, le mamme, gli ex alunni. Proviamo a spostare lì un po' della nostra scuola. Quelle scelte così semplici, ma così faticose nel pubblico, che ci hanno fatto appassionare. Ci hanno fatto smettere di vedere limiti di tempo, di spazio, di possibilità. Abbiamo capito che vogliamo esserci in questa scuola. Insieme.
L'educazione è un bene unico è indivisibile, come l'acqua. Lo ha detto ieri Michele Dotti. Che meraviglia. Così semplice, così vero. Ed è ciò intorno a cui ci siamo messi noi. Alla fine credo che sia semplicemente così. Per questo ci siamo "presi a cuore".

Vado davvero. Chiacchierona e anche un po' romantica, come dice qualcuno di me, ironizzando su come sono. Ma sì, perché no? In fondo se ci togliamo lo sguardo, che cosa ci resta?

#Scirarindi2018
#Facciamoscuola
#Ilcambiamentonascedadentro
#Apprenderetraconsegneaperteespazidiliberta

sabato 1 dicembre 2018

Presentazione del libro "Una scuola felice": sospensione incontri

Con grande dispiacere, comunichiamo che, a causa degli impedimenti di forza maggiore che hanno interessato Luciana Bertinato, gli appuntamenti programmati in Sardegna per la presentazione del libro "Una scuola felice" sono sospesi.
Grazie per l'attenzione.

Scirardindi: "Apprendere tra consegne aperte e spazi di libertà"

#Scirardini2018
#Facciamoscuola


La vera voce de "Il cambiamento nasce da dentro" al Festival Scirardini sarà la loro. Costruire è un'emozione.

Vi aspettiamo!

Scatti di una mattina al Festival della Scienza

Con grande piacere condivido le foto della mattina che - in data giovedì 28 novembre - abbiamo trascorso al Liceo Scientifico “Asproni” di Iglesias, per partecipare al Festival della Scienza e, in particolare, ai seguenti laboratori:
- Alla scoperta delle comete, condotto da Maria Pia di Mauro;
 


- Triangoli, quadrati e cerchi: il linguaggio geometrico del grande libro dell'universo, condotto da Massimo Lumini.


La visita si è aperta con la mostra "Biomimetica - A lezione dalla Natura". A farci da guida gli studenti del Liceo e, nel caso del mio gruppo, due splendide ex alunne: Marta Autelitano e Astou Diop.


Il nostro grazie di cuore a tutta l'organizzazione, in particolare a Gianluca Lilliu, il papà di Alice, per il suo prezioso supporto; alla Prof.ssa Maria Pia di Mauro e allo straordinario Prof. Massimo Lumini, mente dell'iniziativa, per l'opportunità offerta e i preziosi spunti sui quali ci metteremo al lavoro.

A nuove occasioni!

Alle foto