domenica 29 aprile 2018

Insegnare a porte aperte

C'è molta curiosità intorno alla scelta di documentare che molti insegnanti hanno fatto propria. Eppure è una scelta che comporta un forte impegno in termini di tempo e che spesso sottopone a facili giudizi.
Ma quali sono le motivazioni che guidano gli insegnanti a documentare e a condividere le loro riflessioni sul quotidiano?
Per quanto mi riguarda avevo provato a spiegarle in un articolo pubblicato su Scuola Italiana Moderna proprio due anni fa. Ora, essendo terminato il tempo che ne vincola l'utilizzo, lo condivido.
Al centro di questo semplice pezzo del numero 9 di SIM del 2016, la documentazione come strumento per costruire l'alleanza educativa.

giovedì 26 aprile 2018

Io sono un NO: video

Ringraziando Susanna Diana, madre di Dennis, per il graditissimo dono, pubblichiamo il video realizzato sull'iniziativa "Io sono un NO", svolta dalla classe il 23 aprile 2018 all'interno della Fiera del Libro di Iglesias, Costruire - Nec Sine Labore.
Buona visione!

mercoledì 25 aprile 2018

Piccole cose


Oggi, la Festa della Liberazione della nostra quinta elementare l'abbiamo chiusa in piazza Sella riportando tra noi la storia de "Il pappagallo francese", il libricino di Lia Levi con il quale in prima elementare avevamo aperto sulla Libertà.
Un momento fatto di pagine piccole e caratteri grandi, capaci di richiamare infinite emozioni. 
Cose belle.



25 aprile 2014 - 25 aprile 2018

- Maestra, è strano e anche un po' triste. Quest'anno, qualunque cosa facciamo, è l'ultima...
Già... qualunque cosa facciamo è l'ultima. Ma, proprio per questo, all'inevitabile malinconia si aggiunge la consapevolezza di come tutto sia effetto di percorsi lunghi, che partono da incastri grandi con forma semplice per poi evolvere, un po' alla volta, fino ad assumere una forma fatta di tanta consapevolezza.
Così è stato per tanti nostri percorsi di storia e di cittadinanza, per quei percorsi che hanno tradotto le ricorrenze in opportunità, come la Festa della Liberazione...
Grazie al nostro blog, oggi ci sono potuta tornare al nostro primo incontro con il 25 aprile, quando tutto è partito da "Il pappagallo francese", dalla parola Libertà, quando io ho scritto per i bambini una semplice filastrocca...
Mi piace la scuola che cresce con loro, che posa un pezzo alla volta con fiducia, che sa che il segreto dell'appropriazione sta proprio nella ricorsività.
Con questi pensieri, e con le parole della mia semplice filastrocca, scritta per bambini di 6 anni, mi accingo ad incontrare i miei quasi ragazzi per sentire ancora una volta con loro il valore profondo della Festa della Liberazione, sicura che lo custodiranno come preziosa eredità.

Come Franci, il pappagallo,
ogni uomo vuol volare
e non cambia per la pelle,
la religione o il suo pensare.
Libertà è proprio questo
scegliere ciò che più ti piace
poter andare e ritornare
dire la tua e sentirti in pace.
Ma una cosa tieni a mente:
ogni passo dentro il mondo
deve esser delicato
Ogni altro come te
vuole esser rispettato.
(Maestra Enrica)

martedì 24 aprile 2018

25 aprile 2018, Festa della Liberazione

Vi ricordo che domani - mercoledì 25 aprile 2018 – parteciperemo per l’ultimo anno al Corteo programmato in città per la ricorrenza della Liberazione. 
L’appuntamento è previsto per le ore 10 nel piazzale antistante la scuola, dal quale ci sposteremo verso piazza Municipio.
La partenza del Corteo è programmata per le ore 10.30.
I genitori che lo desiderano potranno unirsi a noi.
Grazie per la vostra attenzione! 

Io sono un NO: scatti


Condivido con vera gioia alcuni scatti da "Io sono un NO", l'iniziativa che ha visto la nostra classe raccontare alla città ventitré storie di eroica disobbedienza all'interno della Fiera del Libro di Iglesias.
Una giornata che rimarrà tra i più bei ricordi di questi straordinari anni condivisi con i bambini e che ci ha permesso di vederli completamente.
Dopo aver potuto osservare la crescita delle loro competenze, dalla fase di ideazione, alla selezione delle risorse, fino alla realizzazione di tutto quanto necessario per supportare le loro presentazioni; ancora una volta, la gioia più grande è stata quella di spostarsi, di farsi invisibili, di lasciargli agire ogni cosa per osservarne l'autonomia, la capacità di gestire con responsabilità e attenzione al contesto un evento così importante; per vederli accogliere ospiti di tutte le età per un'intera giornata.
I grazie da dire sono tanti. Il primo lo rivolgo ai bambini per avermi rinforzato nella convinzione che a fidarsi di loro non si sbaglia mai (bisogna semplicemente tenersi pronti ad accogliere l'inaspettato...); poi mi sposto sulle famiglie, che ci hanno sostenuto ancora una volta, anche quando la crescente motivazione dei bambini moltiplicava le idee e non rendeva facile il loro compito. Continuo con gli organizzatori della Fiera, gli splendidi Maurizio Cristella ed Eleonora Carta, per come si sono lasciati contagiare dalla nostra passione e per come hanno saputo accoglierla con piena fiducia. E poi mi fermo su di lui, Daniele Aristarco, l'autore di "Io dico NO!", il libro che ha ispirato la nostra iniziativa, e che a noi ha detto subito sì, facendoci il grande dono di una presenza completa. Lui, proprio come noi, ama le cose semplici, vere, e questo lo abbiamo sentito forte da rimanerne catturati. Aspettiamo che quelle scarpe verdi tornino a calpestare la nostra terra molto presto, e speriamo che, ancora una volta, si accompagni con il carissimo Giufà Galati, la cui musica ed energia sarà impossibile dimenticare.

Alla cartella

lunedì 23 aprile 2018

Ci siamo... oggi per voi le storie di eroica disobbedienza!

Ci siamo!
Oggi i bambini vi aspettano alla Fiera del libro di Iglesias con "Io sono un NO" per raccontarvi ventitré storie di eroica disobbedienza tratte dal libro "Io dico NO!" di Daniele Aristarco, Einaudi Ragazzi.
L'appuntamento è per l'intera giornata (mattino 9.30/13.00 - pomeriggio 16.30/20.00). Sarà presente l'autore.
Non vi resta che scegliere tra le diverse isole le storie che desiderate conoscere, accomodarvi con i bambini e lasciarvi accompagnare dalle loro narrazioni.
Un consiglio: se volete godere al meglio dell'iniziativa, preparate fin d'ora il vostro smartphone scaricando le applicazioni Anchor e HP Reveal. Ad attendervi anche podcast e realtà aumentata.
Vi aspettiamo numerosi!

domenica 22 aprile 2018

Fiera del libro: si parte!

Questa mattina la Fiera del Libro di Iglesias #Costruire - Nec sine Labore ha preso avvio.
Domani sarà la volta di "Io sono un NO", l'iniziativa che vedrà i nostri bambini impegnati a raccontare le storie di eroica disobbedienza. Tenetevi pronti. Accoglieremo gli ospiti dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 20.00, partendo da Piazza Lamarmora ed estendendoci su via Nuova.
Sarà presente lo scrittore Daniele Aristarco, autore del libro "Io dico NO!" che ha ispirato la nostra iniziativa. Non mancate!

venerdì 20 aprile 2018

I bambini ci guardano

Non solo cose belle...

Ieri mattina, mentre con la classe eravamo ai giardini pubblici, impegnati a lavorare proprio sull'impegno di personaggi come Martin Luther King, Rosa Parks e Nelson Mandela, un fatto ha richiamato bruscamente l'attenzione di tutti noi.
Un uomo di colore, nel passare, ha toccato con il piede il cagnolino di una signora che era seduta con delle amiche in una panchina poco distante da noi. Un calcio? Ad onor del vero, non ho avuto modo di vedere direttamente cosa sia accaduto, quindi non posso dire se il gesto sia stato intenzionale, così come è stato percepito dalla donna. Quello che so è che la signora ha preso ad andargli dietro urlandogli con ferocia. A dirgli che lo avrebbe denunciato, che... - Voi negri dovete tenere i piedi per terra!, e così via.
A quel punto, io mi sono avvicinata e sono intervenuta duramente, invitando la donna a mettere immediatamente fine al suo comportamento, segnalandole che stava offrendo un pessimo spettacolo ai bambini. Qui le sue scuse, motivando il suo agire con infiniti luoghi comuni razzisti che hanno confermato un quadro già chiaro: non avrebbe mai avuto una reazione così se il ragazzo fosse stato bianco.
I bambini erano sconcertati, anche se il mio intervento li ha visibilmente rasserenati.
Ma quello che non potevo immaginare era ciò che questo fatto avesse generato in S., la nostra bambina senegalese.
Al momento della pausa per la merenda, lei, alunna di un'educazione e di una correttezza esemplari, si è avvicinata subito da me e mi ha chiesto scusa. Io le ho domandato il perché mi chiedesse scusa, e lei, con gli occhi che le si riempivano di lacrime, mi ha spiegato che si scusava per quello che aveva fatto poco prima il ragazzo.
Io sono rimasta senza parole e l'ho abbracciata. Che cosa ha maturato dentro di se S. se chiede scusa per un ragazzo con il quale non ha niente a che fare?
Io l'ho guardata dritta negli occhi e le ho detto che lei è una bambina educatissima e sempre gentile con tutti e che non ha nessuna colpa se qualcuno che ha il colore della sua pelle fa qualcosa di male. Le ho spiegato che i maleducati, e comunque le persone che fanno cose sbagliate, ci sono sia tra i bianchi che tra i neri e che questo non ha niente a che fare con lei.
S. ci ha messo un po' a rasserenarsi, poi il richiamo dei giochi ha avuto la meglio. Ma io non ho potuto non riflettere.
S., nonostante ci conosca, ha avuto paura che l'assimilassimo al comportamento del ragazzo. 
Che cosa respira questa nostra bambina se ha provato tutto questo? Quanta sofferenza provocano a lei e a famiglie come la sua i pensieri dominanti che non perdono l'occasione per fare di tutta l'erba un fascio? Com'è questo nostro mondo guardato con i suoi occhi?
Una cosa è certa. S., nonostante la classe, nonostante noi, non si sente davvero al sicuro. E questo non mi piace.

giovedì 19 aprile 2018

Disponibile "La Scuola al Centro"

Da oggi è disponibile "La scuola al centro", il nostro giornale di classe pubblicato come inserto de "Il Sulcis Iglesiente Oggi" datato 22 aprile 2018. Tra i temi proposti dai bambini, uno spazio importante è dedicato alla presentazione della nostra iniziativa all'interno della Fiera del Libro di Iglesias con l'intervista a Daniele Aristarco, l'autore di "Io dico NO!", il libro che ha ispirato il nostro lavoro.
Cose belle.

 

Io sono un NO: via alle simulazioni

In preparazione di "Io sono un NO", questa mattina sono iniziate le simulazioni all'aperto che proseguiranno fino a sabato.
I bambini, a rotazione, presentano le storie dei loro disobbedienti e assistono alle esposizioni dei compagni, ai quali offrono puntualmente i loro consigli.
E, di gruppo in gruppo, sicurezza, linguaggio e disinvoltura crescono...
 

martedì 17 aprile 2018

Il nostro incontro con Muhammad Sayfaddin


Sono scelte che ci trovano convinti. La scuola non può chiudere il mondo fuori ma deve essere contesto in cui creare opportunità e offrire strumenti per leggere, comprendere e interpretare la realtà.
Questo è ciò che abbiamo cercato di fare questa mattina ospitando in classe Muhammad Sayfaddin, cittadino siriano, che vive e lavora ad Iglesias da ormai quattro anni. Grazie a lui abbiamo potuto approfondire la difficile storia della Siria, sempre alle prese con gli interessi di tanti, l'equilibrio esistente nel paese prima della guerra e la difficile situazione in cui versa oggi. E abbiamo potuto soffermarci sul vero stato d'animo di chi ha vissuto e vive questo terribile dramma dall'interno.
Ancora grazie di cuore a Giovanna Grillo, direttrice di Casa Emmaus e mamma del nostro Mattia, per averci prontamente supportato nel nostro desiderio di poter avere in classe un testimone diretto della situazione siriana, e Muhammad Sayfaddin che, con una narrazione delicata, filmati e immagini, ha saputo portarci dentro un mondo non semplice da comprendere, per offrirci una visione "pulita" dai forti condizionamenti mediatici.
Come ci ha detto Muhammad in chiusura, né lui né noi possiamo fare niente. Restano la speranza e la preghiera. Nelle nostre mani sempre lo stesso potere: promuovere conoscenza, istruzione, "cambiare le persone che cambieranno il mondo".
Questo è il senso dei nostri tanti percorsi in questa direzione. Siamo fiduciosi che saranno buoni frutti.


lunedì 16 aprile 2018

EAS - Essere a Scuola - Aprile 2018

Da oggi è disponibile il numero 8 di EaS - Essere a Scuola, la rivista scolastica rivolta a tutto il primo ciclo di istruzione, diretta da Pier Cesare Rivoltella.
Questo mese, la rubrica "Aula Aperta" l'abbiamo dedicata al tema della continuità che proseguirà anche nel mese di maggio.
Al centro delle riflessioni, la necessaria attenzione alle storie differenti che abitano le nostre scuole e, tra queste, a quei bambini che per la specificità dei loro vissuti e dei loro bisogni speciali, hanno faticato a costruire un rapporto con la scuola, a riconoscersi e a farsi riconoscere. Con loro sbagliare nel momento del grande salto significherebbe perderli.
Ad aprile ci abbiamo ragionato innanzitutto come scuola, con il contributo di Giuseppe Scarpa, che ci ha offerto un punto di vista largo come dirigente scolastico, e abbiamo proseguito con Sofia Poeta, insegnante di scuola dell’infanzia che nella continuità vede ancora solo una parola che fatica a tradursi in buone pratiche. La chiusura è affidata al box "L'altro sguardo" che questo mese porta la voce di Simona Banci. Lei ci ha offerto l’occasione di riflettere sul fatto che esiste anche una dis-continuità utile alla crescita; certamente resta importante capire in quale misura possa tradursi davvero in opportunità.

La rivista è disponibile online e in cartaceo per i soli abbonati:
http://www.morcelliana.net/3028-essere-a-scuola


Iqbal Masih, una storia di coraggio

Impossibile, oggi, non chiudere la mattinata con gratitudine per l'Associazione Culturale Teatrale La Cernita che ha proposto alle nostre classi la storia di Iqbal Masih, nel giorno in cui ricorre l'anniversario della sua morte.
Uno spettacolo delicato, che è stato capace di avvicinare con gradualità alla durezza della condizione del lavoro minorile fino a sviluppare empatia, tanto che i bambini hanno finito con il sentire forte la vicinanza a Iqbal e il desiderio di unirsi a lui nell'opporsi al suo padrone per riconquistare la libertà.
Davvero coinvolgente vedere le braccia dei bambini muoversi in aria seguendo i gesti di Iqbal sul telaio e sentire le loro voci levarsi con forza per accompagnarlo verso la fuga: "Qui e ora coraggio e libertà!".
Lo spettacolo si è chiuso con le domande dei bambini a cui sono seguite importanti riflessioni perché fosse loro chiaro che il lavoro minorile non era prerogativa del Pakistan ma che è stata una realtà a noi molto vicina e che, ancora oggi, ci sono luoghi in cui sopravvive nonostante ne sia stata riconosciuta l'illegalità.
Ci vuole tanto coraggio per cambiare le ingiustizie del mondo, e far conoscere le storie di chi ha saputo trovarlo è un primo importante passo per insegnare che il cambiamento è difficile, ma possibile.
Certo, resta la triste consapevolezza che tanti di coloro che hanno lottato contro le ingiustizie, hanno pagato questo coraggio con la loro stessa vita.

domenica 15 aprile 2018

Io sono un NO è alle porte, vi aspettiamo numerosi!

Ci siamo quasi... manca una sola settimana alla Fiera del libro di Iglesias e io sono qui per ricordarvi che i bambini vi aspettano con l'iniziativa "Io sono un NO", durante la quale vi racconteranno ventitre storie di eroica disobbedienza tratte dal libro "Io dico NO!" di Daniele Aristaco, Einaudi Ragazzi.
Sono storie di uomini e donne che hanno influito in maniera profonda sul corso della storia. Non sempre hanno vinto le loro battaglie, ma ognuno di loro è riuscito a cambiare il nostro modo di pensare, tutti uniti dall'aver saputo dire "NO!" davanti a un'ingiustizia.
L'appuntamento è per l'intera giornata del 23 aprile, tra piazza Lamarmora e via Nuova. Sarà presente l'autore.
Per godervi al meglio l’iniziativa, preparate il vostro smartphone, scaricando un'applicazione per la lettura dei QR Code, Anchor e HP Reveal così da poter accedere ai contenuti di approfondimento, ai podcast e alla realtà aumentata che i bambini hanno preparato per voi.

Aiutateci a divulgare! 

sabato 14 aprile 2018

Sguardo sulla Siria: incontro con Muhammad Sayfaddin

Oggi, in classe, è stato impossibile non trattenersi sull'aggravarsi della crisi in Siria e sul bombardamento della scorsa notte ad opera di americani, inglesi e francesi che ha richiamato l'attenzione internazionale, creando divisioni e forte preoccupazione.
Come sempre accade, sono nate tante riflessioni e i bambini hanno manifestato molte curiosità che non sempre siamo state in grado di soddisfare come avremmo voluto. Così, confidando nella mediazione di Giovanna Grillo (direttrice di Casa Emmaus e madre del nostro alunno Mattia Ferranda), abbiamo pensato che fosse l'occasione giusta per invitare in classe Muhammad Sayfaddin, cittadino siriano, che ha immediatamente offerto la sua disponibilità.
Pertanto, l'incontro è programmato per martedì 17 aprile, alle ore 9.00.
Sono sicura che sarà un'altra importante occasione di arricchimento per i bambini ma anche per tutti noi.
Ringraziamo Giovanna Grillo per il supporto e Muhammad Sayfeddin per aver prontamente accolto il nostro invito.

A teatro con Iqbal Masih

"Nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro.
Gli unici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite". (Iqbal Masih) 
Si ricorda che in data lunedì 16 aprile, ricorrenza della morte di Iqbal Masih, parteciperemo allo spettacolo teatrale "Iqbal", proposto dall'Associazione Culturale Teatrale La Cernita.
La rappresentazione si terrà alle ore 10.15 presso la Sala Lepori di Iglesias.

Chi è Iqbal?

Iqbal Masih nasce nel 1983 a Muridke, una città pakistana in cui lo sfruttamento del lavoro minorile è la norma. Il suo destino è stabilito ancor prima della sua nascita, in quella regione tormentata dalla fame e dalla miseria.
A soli quattro anni inizia a lavorare in condizioni di schiavitù, dopo esser stato venduto dal padre al direttore di una fabbrica di tappeti, legato ad un telaio per dodici ore al giorno.
Nonostante tutto Iqbal non si arrende, cresce in lui il desiderio di libertà e riscatto, finché un giorno nel 1992, a soli 9 anni, riesce a scappare dalla fabbrica.
Durante la fuga incontra per strada un gruppo di esponenti del "Fronte di Liberazione dal Lavoro Schiavizzato" e in quell’occasione trova il coraggio di raccontare la propria storia.
Iqbal diventa così un simbolo della lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile.
È un bambino che lotta per uscire da un incubo, fuori dal quale trascina migliaia di piccoli lavoratori indifesi. Dopo alcuni anni, esattamente il 16 aprile del 1995, la domenica di Pasqua, mentre torna a casa in bicicletta viene assassinato da un sicario della mafia dei tappeti.

lunedì 9 aprile 2018

Colloqui generali aprile 2018

Vi comunichiamo che nei prossimi giorni sono programmati i colloqui generali con le famiglie:
  • giovedì 12 aprile, dalle 15 alle 18: italiano, storia, geografia, matematica, scienze, arte e immagine, educazione motoria;
  • venerdì 13 aprile dalle ore 15 alle ore 18: inglese, musica e religione cattolica.
Di seguito i dettagli organizzativi volti ad agevolare la vostra partecipazione.

Un sabato sera davvero speciale

Sabato sera, all'interno della serata di sensibilizzazione sull'Autismo organizzata dall'Associazione "Amici della Vita", un gruppo di nostre alunne - su invito del "Centro Clinico Matrioska", ha collaborato alla realizzazione di uno spettacolo di burattini tratto dal libro "Martino piccolo lupo".
Un progetto carico di significato che, per la sua capacità di mettere semplicemente insieme ha emozionato molto tutti noi.
Il nostro grazie di cuore per questo invito all'Associazione "Amici della Vita", alle psicologhe del "Centro Clinico Matrioska" e alle nostre bambine - Maria Elena, Alessia e Chiara - per aver rappresentato la classe in questa bellissima iniziativa.

giovedì 5 aprile 2018

A che cosa serve la scuola?

Ieri pomeriggio, ho consegnato ai bambini uno dei soliti foglietti verdi che utilizzo quando voglio chiedere loro qualcosa al volo e li ho invitati a rispondere a questa domanda: - A che cosa serve la scuola?
È un periodo in cui ci sto riflettendo molto, perciò sto rivolgendo questa domanda a diverse persone, non poteva certamente mancare la voce dei bambini.
Sono sincera, pur conoscendo i pensieri di cui sono capaci, un po' per l'orario, e un po' anche per la forma della proposta, che non invitava certo a grossi ragionamenti, mi aspettavo delle risposte essenziali. Speravo solo che non ripetessero per me esclusivamente ciò che sentono dire di continuo: - La scuola serve a imparare!
Quello che certamente non mi aspettavo era di vederli trattenersi sui quei foglietti a lungo e di sentirli lamentarsi per lo spazio: - Maestra, questo spazio è troppo poco per dire che cosa è la scuola! - ma, soprattutto, di leggere ciò che avrei letto...

Due pensieri.

"La scuola serve a sbocciare. Noi arriviamo in prima elementare che siamo dei semi e con l'aiuto dei maestri diventiamo dei fiori grandi e forti.
La scuola serve a imparare, ma la parola imparare rappresenta la scuola solo per chi la vede da fuori. Chi la vede da dentro, la vive, secondo me non dice che la scuola serve per imparare, perché la scuola serve più che a imparare a pensare.
La scuola è un posto dove trovi l'aiuto degli altri e questo è importante perché ognuno, bravo o meno bravo, senza l'aiuto degli altri sarebbe sempre meno di quello che può diventare.
La scuola serve a socializzare perché con i compagni ognuno impara a conoscere se stesso e si apre.
La scuola non serve solo a sbocciare ma a volare. All'inizio voliamo tutti bassi, ma poi, sorreggendoci a vicenda, ci alziamo sempre più in alto fino a formare un arcobaleno dove ci sono tutti, anche i più deboli.
La scuola serve a valorizzarsi perché nella scuola c'è spazio per tutti.
Ognuno è un genio, diceva Albert Einstein, e io in questa frase sento profumo di vero. Per me è uno dei pensieri più importanti e la scuola serve proprio a questo, a capire che ognuno è un genio, e chi non se ne rende conto è solo perché ancora non ha trovato chi lo fa sbocciare!"


"Lo dicono tutti, la scuola serve a imparare. Ma secondo me la scuola nella nostra vita fa qualcosa di più profondo.
Per me la vita è formata da tante piccole strade e la scuola è una di queste. È una strada molto importante. Tu la percorri e può esserti d'aiuto, ti può insegnare a vivere (se hai dei maestri che hanno questa grande competenza), ti può far capire chi sei e aiutarti a tirar fuori il meglio di te. Ti può insegnare, anche se non si tratta proprio di insegnare, che cosa sono le emozioni, come si affrontano e ti fa accorgere che dentro ognuno di noi c'è qualcosa di grande.
Ti fa capire che per ognuno c'è sempre una speranza e che non ci si deve mai arrendere.
Questa è la scuola per me. Un posto dove respiri aria pulita, dove trovi serenità e tanto amore."

EAS - Essere a Scuola - Marzo 2018

Vi informo che è disponibile il numero 7 di EaS - Essere a Scuola, rivista scolastica rivolta a tutto il primo ciclo di istruzione, diretta da Pier Cesare Rivoltella.
Questo mese, la rubrica "Aula Aperta" è dedicata a un tema a me particolarmente caro, quello dell'inizio mattinata. 
Mi ha sempre fatto riflettere osservare come tanti bambini, al suono della campanella, si rechino verso la loro aula e, tempo pochi minuti, le porte si chiudano per aprire subito il quaderno, il libro. Il tempo per ritrovarsi assente e assenti quei momenti importanti per portare i nostri alunni dentro con la testa e il cuore.
Ad avere la meglio è sempre la stessa paura: il tempo che scorre veloce, i compiti da correggere, il programma che non avanza come dovrebbe, le tante pagine del libro ancora da fare...
Così il prima lo si chiude rapidamente fuori, e allo stesso modo il mondo. Gli alunni si abituano presto a lasciare buona parte di sé appesa agli attaccapanni, insieme ai cappotti. La recupereranno all'uscita. Forse.
Ma non mancano le esperienze in cui il ritrovarsi, in cui quel tempo che accompagna verso viene letto come preziosa opportunità e trova il giusto spazio. Un valore riconosciuto da chi sa che da tempo invisibile si tradurrà in benessere, appartenenza, motivazione, desiderio di offrire il proprio contributo. 
La rubrica ne riporta tre perché i lettori possano posarvi lo sguardo e riflettere. Sono realtà diverse: la scuola dell'infanzia, su cui apre Sofia Poeta; la scuola primaria, in cui è presente la mia stessa esperienza; un Liceo, in cui è possibile conoscere il rapporto con gli inizi di Fabio Fiore, professore di storia e filosofia.
Ma non accontentandoci, viene proposto anche un inizio privato, quel prima che accompagna verso la scuola, proposto da Isabella Ongarelli. È un altro tempo speciale. È l'incontro con il nuovo giorno.

La rivista è disponibile online e in cartaceo per i soli abbonati:
http://www.morcelliana.net/3028-essere-a-scuola

Giornata per la consapevolezza dell'autismo

Iglesias, 4 aprile 2018
Giornata dedicata alla consapevolezza dell'autismo

"No, non è vero che non sei capace, 
e che non c'è la chiave..."





martedì 3 aprile 2018

La restituzione di Cristiana, futura maestra

Ho appena ricevuto queste parole da Cristiana Corradi che, dopo aver svolto il suo tirocinio con noi, ha accolto l'invito di offrirci una breve restituzione.
A Cristiana il nostro grazie di cuore, sempre molto felici di accogliere nuovi sguardi da custodire in questo spazio per noi tanto importante.

da Cristiana Corradi, studentessa della Facoltà di Scienze della Formazione Primaria, Università degli Studi di Cagliari.
Quante volte sono entrata in quest’aula? Tantissime…Tanti anni fa come alunna, di recente come mamma. Oggi però è diverso, entro con un altro stato d’animo, oggi entro come futura maestra! Devi solo osservare”, “Fai attenzione all’ambiente di apprendimento (in poche parole, all’organizzazione dell’aula)” mi dicono dalla facoltà. Devo ammettere che non sono stata una brava studentessa, dopo qualche minuto in classe la mia attenzione è tutta verso i bambini, anzi ormai dovrei dire ragazzi! Ho la fortuna di conoscerli da tempo e oggi li vedo cresciuti, organizzati e collaborativi. Me ne accorgo subito, dall’inizio della mattinata, quando Enrica stabilisce con loro l’ordine del giorno; si potrebbe pensare che gli alunni siano spettatori passivi in questa circostanza, tutt’altro! Loro propongono, ricordano, sono parte integrante della vita scolastica. E così rimane per tutto il resto del tempo, non ci si ferma un attimo. La giornata è ricca di lavoro, momenti di ascolto, confronto, emozioni. Più di una volta, incrociando lo sguardo di Chiara, la mia compagna di viaggio, mi accorgo che abbiamo entrambe gli occhi lucidi. Ricordo che qualche tempo fa Enrica mi disse: “Dal di fuori non si possono capire certi momenti di magia che avvengono all’interno della classe”. Ora capisco cosa intendesse dire! Io ringrazio Enrica e tutta la sua piccola grande squadra per queste magiche venticinque ore. A prestissimo!