domenica 29 gennaio 2017

Esperte in classe: Monica Nobile e Marina Zulian

Vi informo che sabato 4 febbraio avremo il piacere di trascorrere un'intera mattinata in compagnia di Monica Nobile, pedagogista e counselor, e Marina Zulian, counselor, esperta in letteratura per l'infanzia, educatrice e psicomotricista, coautrici del libro "Qualche volta si può. Superare le barriere e affrontare le emozioni con l'aiuto dei libri". Un'occasione davvero speciale in cui i bambini saranno protagonisti di un interessante laboratorio che li accompagnerà alla costruzione di videostorie partendo dalle  emozioni.
Un grazie speciale va a Isabella Ongarelli per il suo impegno che ha reso possibile la programmazione di questa esperienza.
Ritorneremo per raccontarvi.

venerdì 27 gennaio 2017

Il dovere della memoria

Anche quest'anno, subito dopo essere rientrati dalle vacanze di Natale, abbiamo intrapreso un percorso sul dovere della memoria. Questa volta ci siamo fermati a Roma per conoscere i fatti di un momento particolarmente critico - il 1943, quando l'esercito tedesco entra in città e deporta migliaia di cittadini ebrei - e ne stiamo approfondendo i particolari attraverso la storia di Piera, raccontata dal bellissimo libro di Lia Levi "Il segreto della casa sul cortile".

Questa mattina, come ogni anno, alle 11.59, ci fermeremo per un minuto di silenzio e intoneremo alcuni canti per ricordare l'entrata delle truppe sovietiche ad Auschwitz.

Non vogliamo che si tratti semplicemente di un atto simbolico. Vogliamo fermarci a riflettere su ciò di cui l'uomo è stato e, purtroppo, mostra ancora di essere capace. Fermarci per affermare che ci riconosciamo nei valori di libertà e di democrazia previsti dalla nostra Costituzione, i soli sui quali è possibile costruire una coscienza autenticamente civile.
Per questo, vi chiediamo di unirvi al nostro impegno per far crescere i bambini, tutti i giovani, dentro la tolleranza, l'accettazione del diverso, coltivando sentimenti che non lascino spazio all'odio.

Primo Levi, con la sua celebre poesia "Se questo è un uomo", che fa da introduzione al romanzo omonimo, ha invitato, anche con durezza, a non dimenticare.
Io ne ripropongo la lettura anche quest'anno, con la convinzione che la memoria debba essere nostro dovere e nostro "piacere".


Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri figli. (...)

Primo Levi

Soffi di... colore

Post di maestra Maria Efisia

Martedì mattina, per dimostrare che l’aria ha una sua forza, abbiamo organizzato in classe alcuni esperimenti.
Alla vista dei materiali, i bambini hanno capito immediatamente che avrebbero fatto esperienze divertenti.
Hanno realizzato due disegni soffiando con la bocca nelle cannucce per spandere della tempera molto liquida versata su cartoncino.
Si sono un po' imbrattati, ma ancora una volta hanno imparato divertendosi.
Attenzione: fra qualche giorno esporremo le nostre “Opere d’Aria”!


giovedì 26 gennaio 2017

Restituzioni che arrivano da sole

Sono le piccole cose che arrivano senza essere chiamate a rendere felici noi maestri. Proprio come in giornate come oggi, 25 gennaio, in cui ci si è presentata davanti, in un contesto non formale, la bellezza dell'autonomia che cresce, delle capacità organizzative che prendono forma, dei bambini che sanno essere squadra.
In molti si interrogano su cosa sia una competenza, impazziscono dietro la ricerca di prove autentiche: cosa saranno, come le strutturo, come le propongo? Ma poi ci sono prove autentiche così e se noi maestri, cercandole altrove, smettiamo di riconoscerle, perdiamo il sapore del nostro mestiere.
Ecco, dopo questa premessa, vi domanderete: che cosa avrà mai visto di così grande?, e con buone probabilità rimarrete delusi dalla piccolezza di ciò che condividerò. Eppure, fidatevi, se foste stati lì con noi, oggi, sareste rimasti incantati anche voi... 

È ora della ricreazione, i bambini, come sempre, iniziano ad organizzarsi per andare in bagno seguendo l’ordine delle isole. C’è un’apparente confusione. C’è chi esce, chi entra, chi approfitta per riprendere in mano l’album con le figurine, un libro o un giochino da mostrare a un compagno. Nessuno che mangia. Ormai è consolidato da anni. La merenda si consuma tutti insieme, solo dopo che tutti rientrano, e rigorosamente dopo il buon appetito. Poi fuori il tempo è buono, non importa se è inverno, sarà un altro giorno di merenda e giochi all’aperto.
Ho appena finito di parlare con Alessia alla quale ho chiesto notizie dei due nuovi racconti che sta scrivendo, quando si avvicinano Lucilla e Sebastian per dirmi che anche loro stanno scrivendo un racconto. Parla dell’amicizia di due bambini – mi spiegano - uno italiano e uno clandestino. Sebastian mi precisa subito: - Lo stiamo facendo insieme, ma lei è la scrittrice e io l’illustratore.
Ruoli chiari, mi piace. Sorrido felice di leggere questa motivazione, di constatare che certe passioni sono davvero contagiose. Io ci ho sempre creduto, ma mi sorprendo ogni volta proprio come davanti a un dono. Forse è perché so bene che gli investimenti a lungo termine non sempre ci consentono di essere presenti quando si presentano gli effetti.
Mi avvicino dalle colleghe per riflettere proprio su queste cose, quando vedo che i bambini si portano tutti intorno ad un’isola. Mi avvicino a curiosare. Cosa staranno facendo?
Chiedo notizie e compare un primo foglio. – Ci siamo accorti che quando andiamo a giocare fuori perdiamo troppo tempo a stabilire le regole e a formare i gruppi per giocare – è Lucilla a parlare - perciò abbiamo deciso di scrivere le regole così tutti le conoscono e iniziamo subito. Le chiedo di mostrarmi il foglio. Bene… un piccolo testo regolativo.
Leggo: "Regole del gioco per chi scappa" e mi sorprendo di vedere in basso tutte le firme. Così domando: - Come mai lo state firmando?
- Perché chi firma accetta le regole del gioco per chi scappa e fa parte di quella squadra.
Sposto lo sguardo e sul banco c’è Alessia che ancora scrive. Un altro foglio: "Regole del gioco per chi acchiappa". E anche qui nuovi bambini in fila per firmare. Nel foglio sul quale scrive Alessia, mi sembra di scorgere un errore, vedo qualcosa tra due parole che non capisco, ma lei mi precisa subito: - No, maestra, non è un errore, è bambino barra bambina (bambino/a). Eccoli, attenti ai generi.
Non resisto. Fotografo i fogli e mi sposto dalle colleghe e insieme notiamo i tanti particolari. Davvero bello avere qualcuno per rileggere ciò che avviene.
Subito dopo usciamo all'aperto. I bambini consumano la merenda in fretta e si portano al centro della piazza. Alessia e Lucilla con i loro fogli in mano si mettono di fronte al gruppo. Tutti seguono. Così iniziano l’appello partendo dai due fogli. Ognuna ne chiama uno, alternandosi, proprio come facciamo in palestra quando formiamo le squadre. Io sono lì che li osservo, organizzati, procedere senza discussioni. Le regole sono ormai chiare a tutti così iniziano a giocare.
Tra me e me sorrido. Si sono organizzati talmente che in realtà un bel po’ di tempo per iniziare c’è voluto, proprio come accade a me prima di liberarli per il lavoro. Ma non importa, sono tutti più soddisfatti, sanno che ora il gioco funzionerà meglio.
E mentre corrono, tutti insieme, noi ci riuniamo ancora a riflettere su ciò che osserviamo.
Quanto si è offerto oggi ai nostri occhi… sorridiamo. Alla fine i nostri tempi invisibili stanno esprimendo la loro forma.



Scuola Italiana Moderna: febbraio 2017

Da oggi è disponibile il numero di febbraio di SIM (Scuola Italiana Moderna). Questo mese, nella rubrica SIM-a/r, parliamo di "Aula aperta", un'iniziativa per me personalmente (e credo per tutti noi) molto importante, che tutti gli anni, nel mese di febbraio, porta le famiglie in classe per ben due settimane perché possano conoscere il "dentro da dentro". A guidare l'esperienza, la convinzione che perché la scuola possa essere riconosciuta deve essere prima di tutto conosciuta.
In questo numero è presente un mio contributo e quelli di Isabella Ongarelli e Simona Banci, le mamme che fanno parte della squadra del blog di classe. Sono loro a portare su SIM la voce dei genitori in un prezioso box dedicato proprio alle famiglie: "L'altro sguardo".

http://scuolaitalianamoderna.lascuola.it/








martedì 24 gennaio 2017

GSD Sardegna: presentazione libri

Venerdì 3 febbraio, alle ore 17, nei locali della Biblioteca Comunale di Iglesias saranno presentati i libri: "Qualche volta si può" di Monica Nobile e Marian Zulian e "Una scuola aperta all'adozione" di Anna Guerrieri e Monica Nobile.
L'incontro è organizzato da GSD (Genitori si diventa Sardegna) ed è rivolto a genitori, insegnanti, educatori e a tutti coloro che sono impegnati per la costruzione di una comunità educativa e accogliente.
Vi aspettiamo numerosi!

sabato 21 gennaio 2017

19 gennaio 2017

Post di Sergio Franzin

Dopo la "SORPRESA". Un giorno, anzi soltanto alcune ore, sono trascorse dalla proiezione del DVD 'PREPARATIVI di NATALE', visto insieme con i bambini, i genitori e le maestre della 4^A. Già prima delle 8, dal blog di Enrica arrivano e leggo commenti che mi emozionano, ma che forse, di più, danno una vera misura dei contenuti e della importanza della serata di ieri e di quello che sembra (senza sembra) aver scatenato il mio racconto-filmato della recita. Ovviamente questa misura la devo far stare anche dentro di me, e questo un po' mi imbarazza; in fondo non ero preparato a questa profusione di complimenti e di ringraziamenti che mi sono stati fatti e soprattutto gli uni e gli altri erano assolutamente secondari nella scala delle mie aspettative; ne ho piacere certo, ma l'obiettivo mio principale era quello di esternare le mie emozioni e di rendere a mio modo un grazie per essere stato accolto e ospitato all'interno della recita. Alla fine poi si è solo realizzato un “lavoro”, ma un lavoro, come ha sottolineato Enrica, con uno sguardo ed una cura tutti miei, e dunque unico, e io aggiungo con uno spirito ed una attenzione che sono stati tesi ad evidenziare quello che avevo visto e come lo avevo visto, e a valorizzare le presenze piuttosto che le immagini più o meno riuscite nella nitidezza e nei colori. Mi è piaciuto dedicarmi alla cura delle inquadrature, a cogliere espressioni, sorrisi, movimenti non previsti ma caratteristici dei bambini e anche degli adulti: immagini che una ad una sono oggi quasi diventate memoria, e che a distanza di un solo mese ci fanno già assaporare la nostalgia di un momento passato. Se è venuta fuori una magia, lo ha detto Simona, il merito non è mio, la magia l'hanno resa possibile i bambini e le maestre, disposti e vivi sul palco come sono vivi e disposti nell'aula. I bambini e le maestre non hanno recitato, ci hanno invece permesso di trascorrere con loro due ore in aula, e così abbiamo non solo potuto vederli in "azione" dopo che vengono consegnati alla scuola per tante ore, ma anche apprezzarli in tutta la loro naturalezza. Bambini e maestre non hanno recitato, non hanno "posato", e così anche le fotografie sono state più libere, libere da convenzioni. Una maestra il cui nome tengo nascosto mi ha detto, ieri: <<Sergio, se avessi saputo di più di quello che avevi idea di fare mi sarei vestita meglio! >> Naturalmente ho capito e ho condiviso lo spirito dell'appunto, ma approfitto per sottolineare che sul palco abbiamo visto bambini e maestre interpreti di sé stessi vestiti da sé stessi; nessuno ha dovuto indossare abiti di scena, e anche in questo è racchiusa la forza e l'intelligenza di quella che ho chiamato l'idea teatrale di Enrica Ena: mettere in scena non una recita nata da dei preparativi ma i preparativi stessi, e mostrare la classe non per l'occasione ma per come è ogni giorno. Un applauso per Enrica. Ho prima pensato, poi realizzato e infine proposto alla visione comune i “miei” video, quasi come se fossero dei "quadri" in una esposizione, uno per ogni singola fase della recita. Il "taglio" del filmato e il suo montaggio sono diventati un insieme equilibrato di immagini, di musiche, di cadenze, di rilievi scritti e di riconoscimento delle persone sul palco. Ho potuto decidere da me modalità e tempi, senza vincoli esterni, disponendo di tutto lo spazio ed il tempo che ho ritenuto utile per le mie risorse e per le mie capacità, al solo fine di svolgere una attività che prima di ogni altra cosa mi piace fare. Quello di cui non ero a conoscenza era come bambini, maestre e genitori avrebbero potuto vedere quelle stesse immagini che io ho visto passare di fronte ai miei occhi per tante e tantissime volte e con quali reazioni si sarebbero manifestati. E allora ieri sono stato davvero contento, per le emozioni provocate nei genitori e in chi si è rivisto sul palco, pensando anche che quasi tutti erano ignari del contenuto della “SORPRESA”. Suscitare emozioni vale di per sè un ringraziamento.
Maria Efisia si è emozionata, si è commossa, ha pianto. In sala ma anche altrove non è stata la sola. E se abbiamo pianto, almeno questa volta non è stato di sofferenza. Franca ha fatto "il dirigente", e io credo che prima di tutto sia giusto e ci si debba presentare e rivestire il proprio ruolo ma, e lo ha detto lei, se avesse potuto si sarebbe messa a cantare con Edoardo Bennato. E anche in questo atteggiamento voglio riconoscere il senso di appartenenza che si respirava nell'aria e che ha permesso di superare le formalità e di condividere tutti insieme il dono ricevuto. Isa ce lo ha chiarito e ben ricordato, e a me piace ripeterlo: appartengo a tutto ciò che mi appartiene, mi appartiene tutto ciò a cui io appartengo. Un pensiero rivolto ai bambini. Sul palco li ho visti muoversi come piccoli grandi attori, lo spazio intorno li rendeva grandi, anche fisicamente. In sala, ieri, hanno fatto un chiasso “ordinato”, sottolineando le immagini che via via scorrevano. A casa, di fronte al computer e a più di 500 fotografie da riordinare, scegliere, montare in sequenza, non mi sono mai stancato di osservarli, e poi ho cercato di renderne la bellezza e la naturalezza. Con Marcella, che vedeva qualcosa del lavoro, non siamo riusciti ad un certo punto a tenere il conto di nostre espressioni come <<che bella immagine! è bellissimo,... è bellissima, ....>> Voglio infine ripetere quello che ho detto ai genitori subito dopo la visione del filmato. La recita era stata già vista, quindi troppo presto per riproporla integralmente; alunni e maestre l'avevano costruita e interpretata e hanno reso indimenticabile e unica la serata della rappresentazione, insieme al teatro, alle luci, all'atmosfera pre-natalizia, all'incontrarsi, prendere posto, sorridere ed applaudire insieme. Ieri, ancora tutti insieme, abbiamo soprattutto vissuto un nuovo momento di condivisione. Oggi, finalmente riposte le immagini, rivedo i bambini nella loro reale dimensione. 
Ringrazio tutti.
Sergio

"Preparativi di Natale": montaggi fotografici

Sono felice di informarvi che sul nostro canale YouTube di classe sono disponibili i montaggi fotografici condivisi durante l'incontro di mercoledì 18 gennaio. Ogni breve video rappresenta una scena di "Preparativi di Natale", la nostra recita non recita che ha raccontato le attività di classe condotte dalle diverse insegnanti nel periodo precedente al Natale. 
Ringraziando ancora Sergio Franzin per questo straordinario regalo, vi auguro una buona visione!!!

Attenzione! Trattandosi di una playlist potrete accedere al menù cliccando sull'icona che visualizzate in alto a sinistra sul primo video (quello qui riportato).

giovedì 19 gennaio 2017

Noi genitori: Estote parati

Post di Simona Banci

Lo so, i miei fratelli scout stanno già sorridendo.
Perché loro sanno...
Estote parati è il motto degli esploratori e delle guide: siate preparati! ci dicevano...siate pronti! e noi cercavamo di esserlo con capacità e coraggio.
Ci sono molti e diversi modi di vivere la vita, personalmente ho sempre scelto di danzarla, di sentirla, di respirarla, di crederci fino in fondo e tutto quello che ho vissuto lo porto con me ogni giorno, dentro il mio zaino, ormai sgualcito e consumato, ma fedele compagno di avventure e ormai amico inseparabile.
Danza allor ovunque tu vorrai sono il Signore della danza sai e ti condurrò dovunque tu vorrai e per sempre nell'anima tu danzerai.
Certo parecchie stagioni si sono alternate ed io non sono più la ragazza col sorriso e il fazzolettone al collo, oggi sono una donna che rincorre il tempo, gli impegni e le incombenze. Ma la magia quando la incontro la riconosco ancora, perché questo è il dono che una strega buona e un po' pasticciona mi fece il giorno del mio battesimo (un bacio Graziella!).
Danzai al mattino quando tutto cominciò, nel sole e nella luna il mio spirito danzò...quassù nel cielo non si suda più ma io voglio stancarmi e scendo ancora giù...
La magia che, come un incantesimo, ieri mi ha letteralmente travolto. A scuola durante un incontro tra genitori, bambini e maestre – con la presenza del dirigente scolastico – il cui tema era la SORPRESA!!
E quale miglior sorpresa di un video che, ripercorrendo la recita di Natale, il marito di maestra Marcella ha voluto regalarci, per ricordarci chi sono i nostri bambini, chi sono le loro maestre e quanta bellezza riescono a costruire insieme.  
Attratta dalle immagini, rapita dalle musiche che con sottile intelligenza Sergio aveva scelto come sottofondo, mi sono persa tra mille emozioni e altrettanti pensieri.
Bisogna essere preparati ad accogliere la bellezza quando si ha la fortuna di incrociarla, ed essere pronti a riconoscere con quale grazia, armonia e discrezione quella stessa bellezza ci viene presentata.
E soprattutto saper cogliere il momento per ringraziare...
... una scuola che ha reso mia figlia una bambina speciale;
... una scuola che ha reso me un genitore diverso;
... un gruppo di maestre che con grande professionalità, coesione e continuità ha gestito e condiviso gioie e difficoltà, successi e amarezze;
... un gruppo di genitori che ha scelto di esserci, sempre;
... Enrica, che tutto questo ha fortemente voluto e reso possibile!
Danzai allora tra gli scribi e i farisei, ma erano incapaci e non sapevano imparar, quando ai pescatori io chiesi di danzar subito impararono e si misero a danzar…

Le sorprese di un incontro

Quando le emozioni sono troppe, sento il bisogno di fermarmi, solo dopo riesco ad ascoltarmi con chiarezza per porgere i miei pensieri. Così è stato ieri sera dopo l'incontro che ci ha visto presenti tutti, bambini, genitori, insegnanti. Sono rientrata a casa che avrei voluto ringraziare ognuno, avrei voluto scrivere il mio pensiero, ma dovevo aspettare...
Oggi, svegliata all'alba, ho trovato le parole di Isa che hanno saputo esprimere il mio stesso sentire, un sentire che ruota attorno alla medesima parola: comunità.
Io credo che, tra tutto, la bellezza più grande del nostro incontro sia stata proprio il rendersi conto che le scelte educative che ci hanno visto affrontare mille difficoltà, superare le nostre resistenze perché i bambini fossero gruppo, perché costruissero attenzione per l’altro, hanno reso gruppo i genitori, hanno reso gruppo noi insegnanti, hanno reso un gruppo unico tutti noi. Per chi ci ha creduto e ci crede come me, è stata una constatazione straordinaria.
Quest'anno, poi, l'ho detto e lo ripeto, non è un anno facile e a volte le difficoltà rischiano di mettere in discussione alcune scelte. Così, occasioni come quella di ieri, si presentano al momento giusto come preziosi richiami.
Ci sono cose che vengono davvero prima di tutto e io credo che noi, tutti noi, dobbiamo custodire questa convinzione.
Per questo, voglio dire grazie a ogni bambino, a ogni genitore e a ognuna delle mie colleghe. Noi non abbiamo la presunzione di essere speciali, ma, proprio come stiamo insegnando ai bambini, abbiamo accolto le nostre diversità e ne stiamo facendo risorsa e abbiamo deciso di esserci, di essere insegnanti presenti e di vivere il nostro ruolo completamente, un ruolo che si completa con ognuno di voi.
Concludo ringraziando Sergio Franzin. Il suo è stato un dono bellissimo, ma, più di tutto, io gli sono grata per lo sguardo, per ciò che ha saputo vedere e restituire a tutti noi, permettendoci di andare oltre a ciò che ognuno aveva potuto cogliere. È chiaro che il valore del suo regalo – ogni suo quadro – è ben oltre il montaggio fotografico e ieri, insieme, lo abbiamo compreso completamente.
Una cosa è certa, "Preparativi di Natale", la nostra recita non recita, che ha portato sul palco bambini e maestre insieme a raccontare la nostra realtà, sarà un altro pezzo indelebile di questo viaggio...
É proprio vero, alle cose bisogna crederci, dimenticarsi di aspettare, e la bellezza ci sorprende.
Un abbraccio, di cuore, a ognuno di voi.

mercoledì 18 gennaio 2017

Noi genitori: Un incontro per sentirsi comunità

Ci siamo fidati.
Oggi, il giorno della SORPRESA, eravamo tutti presenti.
Proprio tutti. Perché in mezzo a noi, bambini, insegnanti, dirigente, genitori e familiari, si sentiva la presenza anche di chi non è potuto venire.
E’ stato un momento davvero bello, un incontro intenso e semplice per condividere un dono che il marito di maestra Marcella, Sergio Franzin, ha voluto offrire alla nostra classe. Un filmato di immagini vive che ci hanno fatto non solo ripercorrere, ma rivivere la recita di Natale, lo spirito che ha accompagnato i bambini e le insegnanti nel realizzarla e interpretarla.
Poi il momento della restituzione. 
Maestra Enrica ringrazia, si coglie tutta la sua gioia, si sente tutta la sua emozione.
Dice cosa significa per lei essere e sentirsi comunità, ne descrive la bellezza e il valore. Una comunità che è attenzione verso l'altro e che con volontà e pazienza, nel confronto, nel rispetto, nella condivisione, nell'ascolto, nel saper accogliere, diviene impegno, riconoscimento di un legame, di una meravigliosa appartenenza reciproca…
…L'appartenenza non è un insieme casuale di persone, non è il consenso a un'apparente aggregazione, l'appartenenza è avere gli altri dentro di sé. L'appartenenza è un'esigenza che si avverte a poco a poco, si fa più forte alla presenza di un obiettivo o di uno scopo, è quella forza che prepara al grande salto decisivo che ferma i fiumi, sposta i monti con lo slancio di quei magici momenti in cui ti senti ancora vivo. 
Sarei certo di cambiare la mia vita se potessi cominciare a dire…noi.
Con queste parole di Giorgio Gaber, ringrazio tutti e ciascuno per questo incontro, dove forse non è poi così tanto un'utopia potersi sentire UNO…in quel NOI.

domenica 15 gennaio 2017

Laboratorio "Scrivere sull'argilla": le foto

Vi comunico che è disponibile la cartella contenente le foto scattate durante il laboratorio "Scrivere sull'argilla", svolto presso il Museo archeologico di Villa Sulcis a Carbonia lo scorso venerdì 13 gennaio.

Link alla cartella

Alike

Otto minuti per un'animazione straordinaria che voglio condividere con voi.

Siamo sicuri, noi, genitori e insegnanti, che la strada giusta sia abituare ai pesi, a stare dentro le righe, ad accettare il bianco e nero? E se provassimo a concederci il tempo di condividere spazio in cui accogliere i colori, la musica, danzare la vita?

sabato 14 gennaio 2017

Io la chiamo amore

Ieri ho visto una madre tenere solo per sè un dolore tanto grande pur di non farlo percepire alla sua bambina. Lo ha gestito in silenzio e, per amore suo, ha continuato le azioni quotidiane, quelle più difficili quando qualcosa ci schiaccia dentro, per poi portarla a scuola sapendo di affidarla a mani sicure.
Oggi, quella stessa madre, devastata dal dolore di una morte vicina, è riuscita a trasformare questa in dono agli occhi della sua bambina pur di alleggerirle sofferenze che a questa età non avrebbe potuto gestire. 
Così, questa mattina la bambina parlava della morte come di una fortuna: - Siamo fortunate, noi mamma, in cielo abbiamo tante persone che ci vogliono bene e che pensano a noi. C'è chi non ne ha nessuna. 
Beh... in giorni come questi in cui si pensa che sia la protezione a danneggiare i nostri figli, vorrei invitare a non fare confusione. 
C'è una protezione davanti alla quale inchinarsi, una protezione che rispetta i pesi che si possono portare. Questa è tanto rara e io la chiamo amore.

Sorpresa in arrivo....


Ho il piacere di informarvi che in data mercoledì 18 gennaio, abbiamo organizzato un incontro-sorpresa alla presenza di tutte le insegnanti, i genitori e gli alunni.
L’incontro si terrà nei locali della sala riunioni di via Roma (piano terra) alle ore 17.00.
Per ora non possiamo dirvi di più, ma contiamo nella vostra partecipazione.
Fidatevi… sarà un bel momento al quale non potrete assolutamente mancare.
Quindi… aspettiamo tutti, nessuno escluso!

Assicurazione a.s. 2016/17: versamento premio

Si riportano i contenuti della Circolare nr. 86 del 13/01/2016, con la quale viene richiesto il versamento della quota dell'assicurazione d'Istituto, pari a € 6,00, che dovrà essere consegnata alla coordinatrice di classe.
Grazie per l'attenzione!

giovedì 12 gennaio 2017

Laboratorio didattico: "Scrivere sull'argilla"

Vi ricordo che domani - venerdì 13 gennaio -  è programmata l'uscita didattica al Museo Archeologico di Villa Sulcis (Carbonia) per svolgere il laboratorio didattico "Scrivere sull’argilla”.
Si tratta di un'uscita con lo scuolabus che sarà effettuata in orario scolastico.
Di seguito, è possibile prendere visione della scheda completa elaborata dai Servizi educativi del Sistema museale di Carbonia.


domenica 8 gennaio 2017

Ripresa attività didattiche

Carissimi bambini, ci siamo... le vacanze natalizie sono terminate e ora è il momento per noi tutti di rimetterci al lavoro.
Vi siete riposati? Avete passato dei buoni giorni?
Bene... speriamo proprio di sì perché avremo bisogno di tutte le vostre energie per le tante attività che ci aspettano.
Allora... a domani mattina, sorridenti come sempre per riprendere il nostro cammino.
Felice ripresa!

Intervista ad Alain Goussot

Condivido con piacere l'intervista ad Alain Goussot, curata dalla redazione "Giù le mani dai bambini", con il preziosissimo supporto dei registi della Juma.
Alain Goussot, pedagogista belga, recentemente scomparso, era Professore di Pedagogia e Didattica Speciale presso l'Università degli Studi di Bologna.
Nell'intervista il Professor Goussot parla, in lingua italiana, di temi quali: il rapporto tra scuola, genitori e bambini, la medicalizzazione forzata dei comportamenti, l'unicità dei bambini "diversi" che sono risorsa e non patologia.

lunedì 2 gennaio 2017

Scuola Italiana Moderna: gennaio 2017

Ho il piacere di informarvi che da oggi è disponibile il numero di gennaio di Scuola Italiana Moderna. Questo mese nella rubrica SIM-a/r prosegue il percorso verso le iscrizioni con il prezioso contributo del dirigente scolastico di Santu Lussurgiu, Giuseppe Scarpa, e le interviste ai genitori curate dalla nostra Isabella Ongarelli.



Noi genitori: Un augurio...favoloso

Vorrei anche io porgere a tutti voi i miei auguri per un nuovo anno, semplicemente…favoloso.
Perché ognuno di voi, come è accaduto a me oggi, possa alzarsi in piedi accanto ai propri figli, liberare e alleggerire il cuore e gridare insieme a loro “Io credo nelle fate, lo giuro, lo giuro!”. 
Vivere così, anche solo per un istante, quella favola che è un gioco, che si fa con il tempo ed è vera soltanto a metà, la sola che, quando occorre, ci permette di guardare il mondo attraverso gli occhi e il cuore dei bambini, per accoglierlo, comprenderlo e apprezzarlo con fantasia, stupore, incanto e meraviglia.
E aiutarci a non smettere mai di credere che, proprio grazie a quella metà, qualcosa può sempre, ancora, accadere…

Ma che ne sai, se non ci provi mai
che rischi corri se non vuoi volare
coi piedi a terra, legato alla ragione
ti passa presto, la voglia di sognare!
Ma basta che voli in alto
ma basta che ti alzi un poco
e forse scopri che quello che ti faceva
paura era soltanto un gioco!
e adesso, hai l'occasione per poter
volare, allora, non la sprecare, prova a volare!... 
(“Ma che sarà” – Musical Peter Pan)