martedì 26 novembre 2019

Progetto "Pianta!" - Festa dell'albero

“Che dalle piante dipende la nostra unica possibilità di sopravvivenza dovrebbe essere insegnato nelle scuole ai ragazzi e agli adulti in ogni altro luogo. I registi dovrebbero farne film, gli scrittori libri. Chiunque è chiamato a mobilitarsi, e se credete che stia esagerando e non vedete alcun vero motivo per alzarvi dal divano per difendere l'ambiente e le foreste, sappiate che questa è l'unica, vera, emergenza mondiale. La maggior parte dei problemi che affliggono l'umanità oggi, anche se apparentemente lontani, sono collegati al pericolo ambientale e rappresentano soltanto gli innocui prodromi di ciò che verrà se non l'affronteremo con la dovuta fermezza ed efficienza...
Difendiamo le foreste e copriamo di piante le nostre città, il resto non tarderà a venire”
(Stefano Mancuso, La Nazione delle Piante, Editori Laterza 2019)

Eccomi a condividere alcuni scatti della nostra partecipazione alla Festa dell'albero, organizzata all'interno del Progetto "Pianta! Insieme per il clima" in data 21 novembre 2019.

Viste le previsioni meteo, l'iniziativa è stata spostata in Sala Lepori; pertanto, è stata posticipata la prevista messa a dimora degli alberi.

La nostra classe, dopo la presentazione dell'iniziativa, a cura di Marina Muscas, coordinatrice del Progetto, ha partecipato al laboratorio "Le palline di argilla e semi a cura" a cura di Paola Delussu. Subito dopo, abbiamo consumato pane civraxiu e olio presso il Punto ristoro organizzato in collaborazione con la Coldiretti.


Si ringraziano Marina Muscas e tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa.

Le proposte del Progetto "Pianta!" continuano e noi ci saremo.

Alle foto

lunedì 18 novembre 2019

Festival Scirardini: "Facciamo scuola, sguardi nuovi sull'educazione per insegnanti e genitori"


Vi informo che all'interno del Festival Scirarindi, Benessere, Buon Vivere e sostenibilità in Sardegna, che si terrà il 23 e 24 novembre 2019 presso la Fiera internazionale della Sardegna, è programmato, anche quest'anno, lo spazio "Facciamo scuola: sguardi nuovi sull'educazione per insegnanti e genitori".
Tra le proposte, tutte di grande interesse, di cui potrete prendere visione al seguente link: http://festival.scirarindi.org/…/a-scirarindi-torna-faccia…/ sarà presente anche "Il cambiamento nasce da dentro", rappresentato dalla mia persona, con un incontro dedicato al percorso che proprio in queste settimane sta facendo riflettere insegnanti, genitori e studenti della Sardegna: "Costruire cittadinanza". A guidare le riflessioni una domanda: la cittadinanza si insegna o si costruisce?
L'appuntamento è per domenica 24 novembre, alle ore 17.30, presso il Palazzo dei Congressi Sala C.
http://festival.scirarindi.org/costruire-cittadinanza/

Vi aspettiamo!

domenica 17 novembre 2019

Proposte novembre-dicembre 2019

Eccomi a comunicarvi tre nuove iniziative programmate con la classe per le prossime settimane:

- giovedì 21 novembre 2019: partecipazione alla Festa dell'albero programmata all'interno del Progetto "Pianta! Insieme per il clima. La rivoluzione delle piante."
Giardini pubblici, ore 9.00
Attività: messa a dimora di alcuni alberi; laboratorio "Gli alberi di Munari" con il coordinamento di Vittoria Negro.

- mercoledì 27 novembre 2019: partecipazione allo spettacolo teatrale "I brutti Anatroccoli", liberamente ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen.
Teatro Electra, ore 10.30

- mercoledì 4 dicembre 2019: partecipazione alla proposta prevista all'interno del Progetto S.A.V.E. (Sostenibilità, Azione, Viaggio, Esperienza), espressione di un Protocollo d'intesa tra MIUR e Museo del Risparmio. Questa prevede un percorso formativo e attività laboratoriali dedicati all’educazione finanziaria, alla sostenibilità e all’economia circolare usufruendo del “discovery truck”. Si tratta di un tir allestito con device multimediali che, a partire da ottobre 2019, sta viaggiando per l’Italia insulare e meridionale, coinvolgendo diverse regioni e sostando in oltre 20 città, per educare, attraverso il gioco e l’apprendimento interattivo, sui temi dell’economia circolare e dell’alfabetizzazione finanziaria. 
Piazzale adiacente al Centro Direzionale del Comune di via Isonzo, dalle ore 12 alle ore 13.30
Per ulteriori informazioni: http://www.savetour.it/


Scheda dello spettacolo teatrale

STILEMA
in
I BRUTTI ANATROCCOLI
liberamente ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen
Di e con: Silvano Antonelli
Dai 3 ai 10 anni / Pubblico Misto


Essere uguali
essere diversi
cosa ci fa sentire "a posto" oppure "in difetto"
rispetto a come "si dovrebbe essere"?

Per una bambina, per un bambino ogni attimo è la costruzione di un pezzo della propria identità.
Il mondo è pieno di modelli e di stereotipi di efficienza e “bellezza” rispetto ai quali è facilissimo sentirsi a disagio. Basta portare gli occhiali, o metterci un po' più degli altri a leggere una frase, o avere la pelle un po' più scura o un po' più chiara, o far fatica a scavalcare un gradino con la sedia a rotelle, o essere un po' troppo sensibili, o un po'....
Chiusi nelle proprie emozioni è come si sentisse un vuoto, un pezzo mancante.
Ma è proprio da quella mancanza che bisogna partire.
Questo tempo pare sfidarci a essere capaci di costruire noi stessi e la nostra identità, accettando le differenze e le unicità di cui ognuno è portatore.

La fiaba di Andersen a cui il titolo si ispira è qui vista come un archetipo. Come un “classico” che tocca un argomento universale, che va ben oltre il tempo in cui la fiaba è stata scritta. Per indagare un tema che tocca nel profondo il destino di ogni bambino e di ogni persona. Una fiaba che si modifica per parlare a questo presente.
Tra papere con gli occhiali, strumenti musicali, divertenti e poetiche suggestioni, lo spettacolo cerca di emozionare intorno all'idea che tutti, ma proprio tutti, possano cercare di rendere la propria debolezza una forza. Da qualsiasi punto si parta e in qualsiasi condizione ci si senta.
Un modo per alzare gli occhi e guardare il grande cielo che ci circonda.
Quel cielo nel quale la vita, qualunque vita, ci chiede di provare a volare.

Lo spettacolo è stato elaborato lavorando in tre direzioni:
- La prima è, come sempre, il rapporto con bambini e ragazzi della scuola dell'infanzia e primaria.
Con loro ho condotto dei laboratori teatrali durante i quali si è giocato intorno ai concetti di “normalità” e di “diversità”.
- La seconda è avere incontrato “ex bambini” che sono stati bambini particolari.
Qualcuno aveva difetti fisici. Qualcuno difficoltà di apprendimento. Varie, e tante differenze.
Ora sono “grandi” e a loro ho chiesto di raccontarmi il percorso che li ha portati dal sentirsi “brutti anatroccoli” a trovare, comunque, un loro modo per volare.
- La terza direzione è stata quella di confrontarmi con esperti di varie discipline per approfondire, anche sotto il profilo teorico, il tema dello spettacolo.

Qualcuno mette i voti

A proposito di voti e della campagna "Voti a perdere", promossa dal Movimento di Cooperazione educativa: http://www.mce-fimem.it/firma-la-petizione/, vi invitiamo all'ascolto di Mario Ambel (Melbam), "Qualcuno mette i voti..", un pezzo del 2009, attuale più che mai.

domenica 10 novembre 2019

Il desiderio di essere educatori fino in fondo

Questa mattina i social mi ricordano un mio post di due anni fa in cui condividevo la tristezza degli attacchi che stavo subendo perché mi occupavo troppo di accoglienza. Sì, di accoglienza. Io che ero cresciuta pensando che si potesse essere accusati di razzismo, di troppa accoglienza proprio no.
Oggi, mentre osservo gli effetti di adulti che hanno rinunciato al loro ruolo e di una società che è andata in confusione sul concetto di tolleranza, mi sento orgogliosa di essere espressione di quella parte della scuola che ha portato puntualmente la memoria in classe, che ha aperto ai fatti del mondo che chiedevano di interrogarsi sulla nostra umanità. Orgogliosa di aver partecipato ogni anno con la classe al 25 aprile, guidati dal desiderio di metterci idealmente accanto a chi aveva lottato contro il nazifascismo; di essermi fermata e indignata con loro davanti ai linguaggi violenti; di essere tornata infinite volte sui principi fondamentali della nostra Costituzione, di averli portanti dentro la nostra piccola comunità e di averne fatto bussola per leggere e interpretare il mondo.
E mi sento felice, molto felice, di aver scelto di chiudere la quinta elementare portando tutta la classe a Milano (tutta perché era un progetto a cui avevamo lavorato per tre anni) al binario 21, ad incontrare proprio Liliana Segre, a farci consegnare la storia dalla sua voce e a scusarci, con un abbraccio, per quelle compagne e quella maestra che l’avevano lasciata sola. 
E sono fiera, oggi, di quei bambini, che continuano a essere testimonianza contro l'indifferenza, quella parola che Liliana Segre ha voluto scolpita sul muro che accoglie i visitatori all'ingresso del Memoriale della Shoah perché niente come l'indifferenza aggiunge dolore al dolore.
Sì, nonostante la tristezza che ritrovo in quello e in altri post di due anni fa, a quelle accuse che mi sono costate anche un'interrogazione parlamentare e tanto inaspettato silenzio intorno, oggi, mi sento proprio bene per non essere espressione di quella parte della società che ha scelto l'assenza, la troppa tolleranza, la prudenza. Mi sento bene per aver scelto di assumere il mio compito di educatrice fino in fondo. L’unica cosa che potevo fare e che continuerò a fare.





sabato 9 novembre 2019

Progetto No Neet: calendario degli incontri

Accogliendo l'invito dell'Associazione Casa Emmaus Impresa Sociale, partner de "Il cambiamento nasce da dentro", è con grande piacere che condivido il calendario degli incontri programmati all'interno del Progetto "No Neet - Il principale problema che ha la scuola sono i ragazzi che perde".
Si tratta di una serie di eventi studiati per le famiglie, curati da professionisti dell'Associazione e da altre figure individuate per la specificità delle loro competenze.
Siete tutti inviati a partecipare e a divulgare il calendario tra i vostri contatti.


giovedì 7 novembre 2019

Scelte destinate ai ma

Sono ferma su tanti pensieri e mi accorgo che non ho abbastanza voce per esprimerli. Così, dico solo che noi che siamo impegnati in un lavoro quotidiano cercando nuove strade, non facciamo grandi cose, e certamente tante non trovano e non troveranno mai forma piena. In qualche modo, a guardarle bene, avranno sempre qualcosa che non va. Sono destinate ai ma. 
Eppure, basterebbe entrare nelle nostre classi, sedersi tra i nostri banchi, passare qualche ora con noi, e di certe scelte, dentro un quotidiano altro, si respirerebbe la vera rivoluzione. Perché se un insegnante entra a scuola chiedendosi di continuo perché sia lì, scegliendo che adulto vuole essere e cosa vuole offrire, scegliendo che cosa tenere e che cosa spostare, cambiano così tante cose che "essere a scuola" diventa un'altra cosa per insegnanti e studenti, e perfino per i loro genitori.
Questo, per chi si mette in movimento sapendo che non cambierà il mondo, ma che non gli è dato il tempo di aspettare e che, comunque sia, non riuscirebbe a fare (a essere) diversamente, va già bene così.
È proprio quello che insegno ai miei bambini. Non importa che ciò che facciamo sia grande. Importa che sia il nostro massimo, e che sia onesto
Nel nostro caso, poi, importa più di tutto che sappia guardare ai bisogni veri (ce li urlano in faccia, ogni giorno, i nostri alunni e il mondo) e che cerchi di dire qualcosa laddove, in troppi casi, si preferisce ancora "aprite il libro a pagina ***" e ci si volta dall'altra parte.

mercoledì 6 novembre 2019

In videoconferenza con Riccardo Gazzaniga

 

Gli incontri con gli scrittori sono molto importanti per le scelte del nostro fare scuola, così accogliamo (e cerchiamo) tutte le possibili occasioni. Quando poi, come in questo caso, incontriamo qualche libro che ci appassiona particolarmente, tanto da trasformarlo in una consegna aperta, ci piace osare e invitiamo gli autori in classe per passare un po' di tempo con noi, sfruttando i vantaggi della tecnologia.

Così è stato oggi che, ad accogliere il nostro invito, facendoci un regalo per noi molto importante, è stato Riccardo Gazzaniga, autore di "Abbiamo toccato le stelle. Storie di campioni che hanno cambiato il mondo." Un libro che ci ha fatto scoprire che lo sport non è fatto solo di vittorie e di sconfitte. È importante anche come si vince e come si perde. Perché essere un campione non significa soltanto conquistare una medaglia, battere un record, dominare nella propria disciplina, ma conquistare un primato morale, saper difendere un ideale nobile, dare un esempio.

È con questo libro che abbiamo incontrato tante storie straordinarie, come quelle di Kathrine Switzer, di Muhammad Ali, di Tommie Smith, John Carlos e Peter Norman, di Gino Bartali, di Jermain e Bradley di Alex Zanardi, di Jessy Owens e Lutz Long... che ci sono letteralmente entrate dentro e che si tratterranno con noi ancora.

Il nostro desiderio è quello di consegnarle a tanti altri perché possano conoscere il potere delle scelte coraggiose.
Il nostro grazie a Riccardo Gazzaniga per aver accolto il nostro invito. È stata una grande emozione averlo in classe con noi a soddisfare con generosità tutte le nostre curiosità.
Adesso aspettiamo di incontrarlo in presenza e, siccome l'ottimismo non ci manca, confidiamo...

Alle foto
Ai post sulla consegna aperta (per leggere tutti i post sull'argomento, scorrere in basso)

martedì 5 novembre 2019

In arrivo l'appuntamento con Riccardo Gazzaniga

Ricordo che domani mattina, alle ore 9, durante le attività didattiche, è programmato l'incontro in videoconferenza con lo scrittore Riccardo Gazzaniga, autore del libro "Abbiamo toccato le stelle. Storie di campioni che hanno cambiato il mondo", che ha guidato le consegne aperte presentate dai bambini in apertura dell'anno scolastico.

Agli altri post sul tema: vedi

venerdì 1 novembre 2019

La nostra festa de Is animeddas


Cose semplici. Bastano queste.
Ieri, dopo aver dedicato questi ultimi giorni a ripercorrere le tradizioni della Sardegna per la Festa di Ognissanti, ci siamo impegnati nella preparazione delle arance-lanterna che, una volta pronte, abbiamo messo nei davanzali delle nostre finestre come richiamo per i nostri parenti morti, per poi consumare, immersi nell'aroma di arancio, il dolce tipico di questa festa: is pabassinas.

 

È stato un avvicinamento morbido, di quelli che non cercano contrapposizioni tra la tradizione di Is animeddas e quella di Halloween, tanto amata dai bambini, non avrebbe senso. Dalle contrapposizioni non nasce niente.
A venirci incontro, è stato il ritorno della storia di "Angelica e Is animeddas", regalata qualche anno fa agli ex alunni da Annalisa Cani, pedagogista e cara amica. 
È con Angelica che abbiamo ripercorso le tradizioni tipiche di questa festa e le abbiamo messe in relazione con quella di Halloween, scoprendo che se tra queste due feste ci sono differenze, non mancano le tante analogie. 
Un mettere in relazione che inizieremo a curare in tante altre occasioni, perché è attraverso la conoscenza e il confronto che ci si appropria della peculiarità delle proprie tradizioni e si costruisce il rispetto per quelle altrui.
Vi lasciamo con qualche immagine, proponendovi di tornare sul racconto di Angelica con i vostri bambini.
Piuttosto... non sorprendetevi troppo se, questa notte, dovessero chiedervi di apparecchiare la tavola per i familiari morti. Le arance lanterna erano per dire loro che qui l'amore è immutato e che li stiamo aspettando.

A tutti voi, felice festa di Ognissanti!


 Alle foto

Al racconto, scritto da Annalisa Cani: "Angelica e Is animeddas"

A qualche informazione sulla festa:
La festa de "Is animeddas"
Antiche usanze (articolo pubblicato ne L'unione Sarda del 2010)