mercoledì 31 dicembre 2014

L'augurio di saper apprezzare il viaggio...

Momento di auguri. Mentre vedo intrecciarsi cartoline, poesie, musiche, penso che voglio augurare ció che auguro a me stessa.
Qualcosa di semplice? No, quanto ci sia di piú grande. La capacità di vivere. La forza di presentarsi ai nuovi giorni capaci di ricostruire sempre un nuovo equilibrio, di guardare al quotidiano con la motivazione di chi crede al cambiamento passando dalle piccole cose, di sentire dentro il movimento di tante idee e di avere l'energia e la determinazione per trasformarle in realtà, di saper guardare agli altri, come vorremmo che si guardasse a noi, sapendo che ognuno, anche quelli di cui vediamo solo la forza, porta con sè grandi fragilità, di sedersi a tavola con la gioia di godere dei sapori e di un bicchiere di vino anche tra due chiacchiere stanche, di saper fermare ancora il tempo quando a incantarci è la natura, le parole o una canzone, di avere la forza di fare ancora quelle cose quotidiane che ormai sono sempre le stesse da troppo tempo, ma che comunque non possiamo cancellare, di arrivare a fine giornata e di saper decidere quando è arrivato il momento di abbandonarsi con un plaid sul divano.
E ancora di saper fermare tutto questo davanti alle cose che meritano silenzio, davanti alle cose che meritano che la vita si arresti per sentire il dolore e per sentire le assenze.
A me, a voi e a tutti coloro che hanno piacere di accoglierlo, l'augurio di saper apprezzare il viaggio.

Enrica

lunedì 29 dicembre 2014

"Un Natale magico": il video

Vi informo che sul nostro canale youtube è disponibile il video del nostro spettacolo di Natale, messo gentilmente a disposizione da Isa, la mamma di Sebastian.
Sotto una breve sequenza. Buona visione!

 

sabato 27 dicembre 2014

Sperimentare il cambiamento: "Innovative Design Contest"

Il ponte tra Natale e Capodanno mi sembra il momento più giusto per portare l'attenzione dei colleghi sull'iniziativa "Innovative Design Contest", una proposta che vuole promuovere l'utilizzo del metodo del "Service Design Thinking per insegnanti" nelle scuole di ogni ordine e grado, favorendo una didattica attiva, efficace, partecipata e motivante.

E' proprio con questo metodo che noi, lo scorso anno, abbiamo sperimentato con grande soddisfazione la flipped classroom, maturando un'esperienza che ora mettiamo a disposizione di altri insegnanti e altre classi interessate a innovare la didattica.

Volete provarci?

All’iniziativa possono partecipare tutti i docenti in servizio a tempo indeterminato delle scuole di ogni ordine e grado del territorio nazionale, che saranno supportati dallo staff di progetto e dalla comunità degli innovatori.

I docenti che intendono partecipare dovranno registrarsi entro il 15 gennaio 2015 al sito: www.innovazioneinclasse.it

Nel sito sono disponibili tutti i materiali prodotti nell’ambito del progetto ID, i tutoriali, la guida e gli strumenti utili per la partecipazione al concorso. La registrazione è libera. Per i docenti che avranno dichiarato entro il 15 gennaio l’intenzione di partecipare al concorso saranno realizzati, a partire dal mese di gennaio, appositi seminari a Milano, Roma e Napoli di illustrazione del metodo del “Service Design Thinking per insegnanti” e di supporto alla partecipazione al concorso. Sarà, inoltre, possibile partecipare a quattro webseminar di formazione e accompagnamento.


ATTENZIONE!

All'interno del sito www.innovazioneinclasse.it, è attivo un filo di discussione con il quale si intende supportare il lavoro di progettazione, realizzazione e documentazione delle attività da presentare al concorso.
Il forum sarà segutio da quattro docenti "innovatori": Cristiana Pivetta, Flavia Giannoli, Grazia Curci e me (Enrica Ena). Ognuna di noi appartiene a tipi di scuole diversi, così da coprire tutte le eventuali necessità di chiarimento ed approfondimento.
Per accedere al forum bisogna essere iscritti al sito.

Link diretto al forum di guida/supporto.

Non vi resta che scegliere di innovare, con la serenità che non esiste innovazione che non conservi tradizione!  

Noi... vi aspettiamo!

Eventi in città: "Alice's Wonderland"

Vi informo che domenica 28 dicembre, alle ore 20.30, al Teatro Electra, si terrà lo spettacolo Alice's Wonderland, Singspiel per voci bianche e ensemble di G. Erriu, a cura dell'Ente Concerti Città di Iglesias.
Ingresso: platea 5 € - logge 3 €

Ve ne do informazione qui perchè potrebbe essere interessante, avendo appena vissuto l'esperienza del teatro, ritornarci da spettatori per assistere a come questa venga vissuta da altri bambini. Chi lo sa, potrebbero nascere nuovi interessi...

Un abbraccio! Buon proseguimento di vacanze!

Innovative Design su Tuttoscuola


Vi segnalo che sul mensile Tuttoscuola (n. 546 novembre 2014) è presente un articolo di Licia Cianfriglia, vicepresidente Anp e responsabile del progetto Innovative Design, che illustra obiettivi, primi risultati, esperienze finora condotte e future prospettive del progetto.
Nella parte conclusiva si parla anche di noi. Buona lettura!

All'articolo

venerdì 26 dicembre 2014

Noi genitori: "Il Natale davanti ai nostri occhi"

Questa riflessione nasce per accompagnare degli auguri, in risposta a quelli ricevuti sul blog da Maestra Enrica. Nel renderla pubblica, non modifico nulla.

Sono parole splendide, con un significato “alto”, ma anche tanto semplici.
Ti sembrerà strano quello che sto per scrivere, ma il messaggio contenuto negli auguri che ci hai inviato, io lo avevo già ricevuto e accolto il giorno della recita dei nostri bambini.
Il messaggio, l’augurio, parla di speranza, di impegno, di relazioni intrise di amore, di piccoli gesti, di solidarietà e bellezza, di mente e cuore aperti al domani, di convivialità delle differenze, di suonare insieme ad altri una musica dell’anima e della mente, di realizzazione di sogni…
E i bambini, su quel palcoscenico, il loro sogno ce lo hanno fatto conoscere, un sogno che poi tanto sogno non era... perché alla fine è diventato realtà.
Ecco che per realizzare e trasformare quel sogno, perché il Natale entrasse nel cuore e nell’anima di ciascuno, i bambini hanno dimostrato, con tanto impegno, determinazione e passione, di essere dei veri artisti…di emozioni e sentimenti.
Così, in quel racconto, ci hanno fatto conoscere la speranza del domani attraverso quella immensa voglia e certezza, insieme a tanta sicurezza, di poter e voler “fare da soli”, nonostante il contesto.
Ognuno, poi, per spiegare quanto stava accadendo, doveva dare il proprio contributo, donandosi ed esprimendosi per quello che era, con le proprie idee, opinioni e convinzioni, nel totale rispetto dell’altro. Riconoscendo e accettando la diversità come una grande ricchezza perché, in verità, la diversità non soffoca, ma unisce.
Si, unisce per dare vita a quella magia del “fare insieme” in modo incredibilmente armonioso, per “suonare insieme ad altri una musica dell’anima e della mente”.
Intanto il sogno prosegue…
E ciascun bambino desidera aprirsi alla vita, al domani, per sentirsi parte viva del mondo. Un mondo che intende scoprire proprio tutto, nelle cose belle come nelle cose tristi, con coraggio, con consapevolezza e con fermezza.
Cosa dire poi dell’incanto vissuto in quel desiderio di esprimere, in una poesia, quanto è splendido amare e sentirsi amati.
Infine quel voluto “fuori programma”: goccia dopo goccia nasce un fiore, passo dopo l’altro si va lontano, con piccoli gesti. Ma importanti.
Piccoli gesti che servono per “rallentare i ritmi di vita” perché negli affanni e corse quotidiane spesso ci si ritrova a pensare troppo a ciò che si deve fare e troppo poco a quello che si deve essere e diventare.
Quel sogno-realtà, allora, ci ha proprio insegnato quello che un giorno hai scritto tu, Enrica, che: “il sogno che si sogna da solo non è altro che sogno, ma quello che sogniamo insieme è il sogno che si fa realtà. Proprio perché nell'essere condiviso con gli altri crea unione e collaborazione, porta frutto di vita e di fraternità”.
Questo è stato il meraviglioso annuncio del Natale dei nostri bambini, dove il Natale prima di tutto, se ci crediamo, siamo noi. In quello che facciamo e siamo ogni giorno, appunto, per noi e per gli altri.
Si, lo spettacolo è finito… ma nei nostri cuori e nelle nostre menti, l’emozione e la commozione provata, durerà per sempre…se questa non è straordinaria tenerezza e bellezza pura!
Tantissimi auguri di un Sereno Santo Natale vivente, composto e ricomposto, ora dopo ora, da noi...un Natale che viviamo oggi, ma che ci accompagna sempre.

Isa

mercoledì 24 dicembre 2014

Auguri per altri, auguri per tutti noi

Quando qualcuno dice meglio di te ciò che vorresti, non puoi che unirti alla sua voce. Per questo, condivido con voi gli auguri che Eugenio Scardaccione, Dirigente Scolastico, ha mandato "a mo' di Circolare natalizia" a docenti, alunni e genitori del suo Istituto, l'IISS "Tommaso Fiore" - Modugno (BA).
Io ho sentito ogni parola nella pelle.

“…Il maestro deve indovinare negli occhi dei ragazzi le cose belle che essi vedranno chiare domani e che noi vediamo solo in confuso oggi”. 
(Da Lettera a una professoressa della scuola di Barbiana)

Gentilissimi docenti, alunni e genitori,
ho voluto iniziare questa circolare particolare con una riflessione semplice e profonda tratta dalle parole dei ragazzi della scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani, perché gli auguri particolari che voglio rivolgere a tutti coloro che hanno a che fare con l’educazione e l’istruzione, ho intenzione di riempirli di un pieno di speranza, di tenerezza e di vigore. Nonostante le famiglie, le scuole, il tessuto sociale non stiano vivendo esperienze esaltanti dal punto di vista lavorativo, morale e finanziario. Anzi! È giunta l’ora di resistere ed interpellare la propria coscienza, per dare un senso e un significato allo scandire delle giornate, non ingabbiati da ritmi frenetici, in modo da spingere ognuno di noi ad impegnarsi e a cambiare in meglio.

Con grande rispetto di ogni credo religioso, le festività natalizie ci ricordano che Gesù, figlio di un semplice falegname come Giuseppe e di una donna accogliente e determinata come Maria ha divulgato e praticato in maniera infaticabile, un messaggio evangelico anticonformista, scomodo ed impegnativo. In cima alla montagna, davanti ad una moltitudine di persone, ha reso beati i costruttori di pace e di giustizia. E ha testimoniato concretamente che le relazioni intrise di amore, passione, ascolto e spirito di inclusione possono cambiare e trasformare in meglio la nostra esistenza. A partire dai piccoli gesti come un sorriso, una stretta di mano, una pacca sulla spalla, una carezza, una parola gentile, un incoraggiamento, una cortesia per consentire a chi è caduto di rialzarsi e continuare il cammino.

Il rancore, l’indifferenza, il tirare a campare, la delega in bianco e il disimpegno, ci rendono infelici, tristi, insoddisfatti, non ci accompagnano e non facilitano la realizzazione dei nostri sogni e delle legittime aspirazioni che desideriamo realizzare. Abbiamo bisogno, invece, di rallentare i ritmi di vita, fare delle salutari soste di riflessione e costruire tutti i giorni un mosaico di solidarietà, dignità, bellezza, sobrietà, e cura raffinata per i beni comuni, dove ciascuno da protagonista attivo, non da suddito, possa fare la propria parte. Altro che corruzione e complicità con il malaffare a vari livelli! Prima di addormentarsi, per porre rimedio il giorno dopo, diceva M.Luther King, si chiedeva: “Di cosa mi sono indignato oggi?”. Tale da stimolare quella giusta indignazione che aiuta ciascuno ad avere mente e cuore aperti e forieri di larghi orizzonti ed impegnarsi a costruire una società più giusta, nonviolenta, solidale, rispettosa delle diversità, in maniera tale da realizzare il sogno di una bella “convivialità delle differenze”, come amava ripetere il vescovo Tonino Bello.
Insomma, desidero porgere a tutti e tutte voi auguri profumati e gioiosi, in maniera tale che la speranza, la tenerezza e il vigore di cui sopra, ci accompagnino nell’ordinaria quotidianità per intraprendere un liberante, soddisfacente, ritmico cammino di consapevolezza. E prendo in prestito le parole del grande direttore d’orchestra Claudio Abbado, che ci ha lasciato un’eredità significativa “Il segreto della vita è trovare sempre qualcosa di meglio, avere nuove ispirazioni, nuovi entusiasmi. La cultura è un bene comune e primario, come la musica, l'acqua, la scuola, i teatri, le biblioteche, i musei, i cinema, che sono come tanti acquedotti”.

Che il Natale 2014 insieme al prossimo 2015 possano farci compiere passi in avanti e concepire pensieri liberanti, tanto da soddisfare la nostra “sete” per essere e diventare migliori. E suonare insieme ad altri una musica dell’anima e della mente.

Eugenio Scardaccione
Dicembre 2014

martedì 23 dicembre 2014

Lo spettacolo è finito

Con lo spettacolo di Natale ci siamo salutati. Io voglio complimentarmi ancora con i bambini per quello che hanno saputo esprimere.
È stata un'emozione immensa, all'apertura del sipario, vedervi sul palco a gestirvi autonomamente tra posizioni, parti, allestimenti, microfoni. Vedevo voi e quei bambini che poco più di un anno fa si sono affacciati timidi al mondo della scuola elementare.
Quanta strada... ma non abbiate mai fretta. Vivete con intensità la bellezza di questa vostra età. Noi, insegnanti e genitori, educhiamo e formiamo le donne e gli uomini di domani, ma vogliamo, prima di tutto, rispettare voi, bambine e bambini di oggi, i vostri tempi e i vostri bisogni. Solo riferimenti stabili e serenità oggi, potranno trovarvi sicuri domani.
Arrivederci a gennaio!



















domenica 21 dicembre 2014

Attenzione! Organizzazione ingressi al teatro

Carissimi genitori, mi è stato comunicato che domani saranno tante le persone che verranno a teatro per assistere al nostro piccolo spettacolo natalizio. Pertanto, devo chiedervi la massima collaborazione affinché non si verifichino problemi all'ingresso.
Vi prego di informare tutti (parenti e amici) che i posti in platea sono riservati a genitori e nonni, mentre le altre persone potranno accomodarsi nelle logge. 
Rispettare questa organizzazione è molto importante perchè tutti i bambini possano sentire vicini i loro genitori ad alleggerire la normale tensione che provocherà il trovarsi su un vero palcoscenico, con tante persone in sala. 
Facciamo in modo che possa essere un momento prima di tutto loro e vostro. 
Conto nella vostra sempre preziosa collaborazione.
Maestra Enrica

Maestra del cuore

Ieri abbiamo ricevuto il regalo più grande. Maestra Maria Efisia è tornata a trovarci.
Una visita? No, non possiamo proprio definirla così... perchè dopo un abbraccio da invasione, abbiamo ripreso le nostre attività, e lei con noi. 
In un attimo due maestre hanno ricominciato a muoversi insieme, senza bisogno di dire niente, e i bambini l'hanno sentito. Si rivolgevano all'una o all'altra, come se il tempo non fosse mai passato.
Non c'è niente da fare... Maestra Maria Efisia non smetterà mai di far parte di questo nostro equipaggio.
Grazie del tempo che ci hai regalato e della normalità con cui ti sei riunita a noi. E grazie di aver condiviso ciò che hai visto. Sguardi come il tuo sono preziosi.
Sei la nostra Maestra del cuore. 

sabato 20 dicembre 2014

Noi genitori: "Nonostante tutto...Nonostante me..."

Qualche giorno fa leggo un post pubblicato da Maestra Enrica dal titolo “Alla fine chi mi ha salvato dal perdermi?”.
Ancora una volta questo blog offre un interessante momento di condivisione e di confronto.
Questo testo offre davvero tanti spunti di riflessione…ora provo a descrivere cosa ha suscitato in me...
Leggo e sorrido. Penso quanto sia incredibile come certe riflessioni arrivano nel momento in cui nella mia testa “regna la confusione”, perché affollata da domande, da pensieri… proprio su come riuscire a essere adulti responsabili e capaci di salvare i bambini a non perdersi, a non arrendersi.
Immediatamente ritengo sia sufficiente un testo per aiutarmi a trovare le risposte alle domande, a rimettere ordine ai pensieri.
Invece, arriva anche un incontro con una persona. Un incontro semplice, prezioso e proprio per questo, importante.
Ecco come testo e incontro, insieme, mi indicano la strada da percorrere…le scelte da fare.
Nella mia iniziale confusione, vedo un’immagine di bambino spaventato dalle proprie debolezze, insicurezze e difficoltà, incapace di trovare la soluzione e le risorse per affrontarle e superarle, anche solo semplicemente accettandole. Perché è troppo impegnato a ripetersi nella sua mente che non “ci riesce” che "è tutto difficile", cercando di sforzarsi a controllare le sue ansie e paure. Il suo stato d’animo è paragonabile a un sottofondo che distrae, e alle volte il rumore interiore è così intenso da trasformare in silenzio tutto quello che sta fuori. Certo, lui non conosce ancora bene il significato di “fallimento”, ma lo vive tutto.
Allora penso a come aiutare quel bambino a darsi valore, per riconoscere i suoi talenti e per avere fiducia nelle sue possibilità, per fargli comprendere e vivere quel “nonostante tutto, nonostante me”.
Rifletto. Per riuscire a farlo, prima di tutto, mi soffermo su un passaggio davvero importante: quello di non sminuire ciò che prova, perché anche se è piccolo, le sue esigenze, richieste ed emozioni non lo sono affatto.
Intanto la confusione sta dando spazio all’ordine... e comprendo che posso incominciare a spiegare a quel bambino il significato della parola “autostima” - di cui ogni giorno sente tanto parlare! - e lo traduco in “piacersi per quello che si è”, cercando quindi di valorizzare il meglio in se stesso, senza pretese. Perché non serve. Perché ognuno può e riesce a dare solo quello che è nelle sue capacità. E se lo fa con tutta la volontà e costanza, con tutto l’impegno, allora ha dato proprio tutto. E quel tutto (anche se per alcuni potrebbe sembrare poco) deve essere riconosciuto e apprezzato. Appunto… “nonostante me”…
Infine cerco di spiegare al bambino come in quel “nonostante tutto” deve esserci racchiuso il desiderio di voler crescere con riferimento a orizzonti grandi e importanti, senza mai smettere di credere, di sperare e perché no…di sognare.
Ci sarebbe tanto da aggiungere, ma concludo con la descrizione di un’immagine che, mentre scrivo, mi ritorna alla mente e che accompagna una citazione di Albert Einstein: “Per una selezione equa tutti devono fare lo stesso esame: si prega di salire su quell’albero".
Ai piedi dell’albero ci sono: una scimmia, un pinguino, un elefante, un pesce in una bacinella d’acqua, una foca e un lupo. Difronte a loro una cattedra, un insegnante.
Proprio così…se si deve giudicare un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi su un albero, quale considerazione può avere di se stesso e come potrà vivere la sua vita?
Questa volta, grazie al testo e all’incontro, questa domanda ha già la sua risposta!

Isa

giovedì 18 dicembre 2014

Edmodo: avviso

Lo staff di Edmodo comunica che in data martedì 23 dicembre, dalle ore 15 alle ore 21,  non sarà possibile accedere all'ambiente perchè sono programmate attività di manutenzione.

Via con la creatività!

Vi informo che su Edmodo trovate una proposta di attività sul binomio fantastico in tema natalizio.
Ci volete provare?

Qui il link diretto

Le parole sono: Babbo Natale e Edmodo.
Via con la creatività!

Appuntamento in biblioteca!

Bambini carissimi, vi ricordo che domani sera, venerdì 19 dicembre, alle ore 17, vi aspetto alla biblioteca comunale, dove avrò il piacere di leggere per voi un racconto sul Natale. Qualche ora per godere insieme dell'atmosfera di questa magica festa.

Ricordate di portare con voi i libri da restituire, così, se vi fa piacere, potrete approfittarne per prenderne di nuovi. A domani!
Maestra Enrica

mercoledì 17 dicembre 2014

Per noi... auguri in arrivo!

Bellezza! La 2ª B di Ancona ha pubblicato sul blog comune gli auguri per noi e per tutte le classi del Progetto "You and me with ICT".
Ve li riporto qui, certa che proverete la mia stessa emozione nel sapere che abbiamo tanti nuovi amici.
Un grazie di cuore da parte di tutti noi ai compagni e alla carissima maestra Laura :-)
Intanto oggi, a fine mattinata, è arrivata una lettera che aspetta solo di essere aperta... cosa conterrà?

eTwinning: lavori in piattaforma

Ciao bambini! Vi informo che su Edmodo potete trovare la presentazione dei compagni di Ancona, del Portogallo, della Grecia e, ovviamente, la nostra.
Il nostro lavoro, pubblicato su Calameo sotto forma di eBook, è disponibile anche sotto. Ricordatevi che all'interno, nella pagina "Presentation" (parte finale), è presente il nostro semplice video.

Al link diretto su Edmodo

E Twinning Iglesias Presentation

Per visualizzare a schermo intero, cliccare sul rettangolo in alto a destra

Nuova consegna!

Come promesso, eccomi ad informarvi che ho appena pubblicato su Edmodo i nuovi giochi sulla classificazione dei nomi. Questa volta lavoriamo su genere e numero. 
Buon divertimento!

Alla consegna (link diretto)

lunedì 15 dicembre 2014

Alla fine chi mi ha salvato dal perdermi?

"Che tutti i bambini trovino adulti disposti a prendersi la responsabilità di salvarli dal perdersi".

dalla pagina di Lorenzo Braina, fondatore e direttore scientifico del centro CREA

Alla fine chi mi ha salvato dal perdermi?
Rifletto e comprendo che ce l'ho fatta anche grazie a loro, i miei vecchi insegnanti, ed alla loro ostinazione nel volermi salvare nonostante tutto e quasi sempre nonostante me. Ma non solo loro mi hanno salvato, ora l'ho capito. Ho capito che mi hanno salvato i miei genitori che mi hanno mostrato la felicità in una passeggiata, in un gioco con la sabbia, nel mangiare in pineta con la pentola avvolta con cura in un canovaccio, con il sale nel bicchierino, con il caffè preparato presto da mamma mentre tutti noi ancora dormivamo. Ed era meraviglioso scoprire che mamma aveva pensato a tutto senza che noi nemmeno ce ne accorgessimo. Ho capito che mi ha salvato quel prete che dopo una giornata di corse nel cortile dell'oratorio metteva in una bacinella tantissima acqua e pochissima menta. E noi amavamo quel momento con l'acqua col colore di menta perché era un bel modo di dirci che quella era casa nostra. Ho capito che mi ha salvato signor Sergio che a 14 anni quando cominciavo a perdermi mi ha preso a lavorare con lui in officina e benché fossi il peggior operaio mai visto mi teneva con lui perché forse vedeva la persona che sarei potuta diventare. Ho capito che mi ha salvato nonna che stava con me nei lunghi pomeriggi d'inverno dicendomi, senza mai dirlo, che mi voleva bene. Ho capito che mi hanno salvato tutti gli adulti nel mio paese che hanno sopportato il pallone nel loro giardino e fatto finta di non vedere quando prendeva un'arancia dalla loro pianta per far vedere agli altri bimbi che non ero un fifone. Ho capito che mi ha salvato un villaggio ed allora un sogno mi rimane dentro. Che tutti i bambini trovino adulti disposti a prendersi la responsabilità di salvarli dal perdersi. Che, come dice un detto africano, ci sia un villaggio per ogni bambino. Perché se è vero ciò che diceva Dante e cioè che tre cose ci sono rimaste dal paradiso, le stelle i fiori ed i bambini, a noi non rimane che esserne degni.

sabato 13 dicembre 2014

É in arrivo... "Un Natale magico"!

Un'occasione per passare un po' di tempo insieme e farci gli auguri in allegria...

http://youtu.be/OUho-R3pN5I
Clicca sull'immagine per andare al video-invito :-)





Su Edmodo tutte le informazioni organizzative.

Al link diretto


Noi genitori: "Conosco delle barche..."

Oggi mi sono ritagliata un pochino di tempo per me (incredibile ma vero!!!) Sono riuscita a fare ciò che mi piace di più, leggere, e a proposito di "compagni di viaggio capaci di puntare lo sguardo su ciò che conta" potrà sembrare strano, ma mi sono ritrovata in questo testo:

CONOSCO DELLE BARCHE - Jacques Brel

Conosco delle barche che restano nel porto per paura
che le correnti le trascinino via con troppa violenza.
Conosco delle barche che arrugginiscono in porto
per non aver mai rischiato una vela fuori.
Conosco delle barche che si dimenticano di partire,
hanno paura del mare a furia di invecchiare
e le onde non le hanno mai portate altrove,
il loro viaggio è finito ancora prima di iniziare.
Conosco delle barche talmente incatenate
che hanno disimparato come liberarsi.
Conosco delle barche che restano ad ondeggiare
per essere veramente sicure di non capovolgersi.
Conosco delle barche che vanno in gruppo
ad affrontare il vento forte al di là della paura.
Conosco delle barche che si graffiano un po’
sulle rotte dell’oceano ove le porta il loro gioco.
Conosco delle barche
che non hanno mai smesso di uscire una volta ancora,
ogni giorno della loro vita
e che non hanno paura a volte di lanciarsi
fianco a fianco in avanti a rischio di affondare.
Conosco delle barche
che tornano in porto lacerate dappertutto,
ma più coraggiose e più forti.
Conosco delle barche straboccanti di sole
perché hanno condiviso anni meravigliosi.
Conosco delle barche
che tornano sempre quando hanno navigato.
Fino al loro ultimo giorno,
e sono pronte a spiegare le loro ali di giganti
perché hanno un cuore a misura di oceano.

E' vero ci sono barche e barche...in questo percorso scolastico, nonostante le difficoltà, ma anche le gioie condivise!, noi rimaniamo quelle barche con un cuore a misura di oceano...

Isa

venerdì 12 dicembre 2014

Nuovo video!

Il papà di Miriam ha scaricato, ripulito, convertito... così adesso abbiamo nel nostro canale youtube l'intervista senza TG.
Grazie Orlando!

Noi genitori: "Ore 6.00 del mattino… si parte!"

Come avete avuto modo di leggere nel blog, oggi i nostri bambini hanno vissuto un’altra bellissima avventura.
Destinazione Cagliari, Rai3, per partecipare in diretta alla trasmissione Buongiorno Regione Sardegna.
La chiamo avventura, oltre che esperienza, perché la sveglia è suonata quasi per tutti i nostri bambini alle 5.00 del mattino per essere pronti a partire per Cagliari, puntuali, alle ore 6.00.
Una partenza avvenuta al buio ma…quanta LUCE brillava intorno a loro!
Una luce fatta di serenità, tranquillità, felicità, entusiasmo e quell’emozione che, infallibilmente, li accompagna passo dopo passo in tutto quello che fanno, sentono e vivono.
Da casa, noi genitori incollati davanti allo schermo.
Eccoli! Finalmente! Fermiamo il nostro mondo (e forse anche un pochino anche il respiro!) per circa 10 minuti.
Si, quell’emozione si vede, è lì con loro ed è proprio infallibile, perché in quei brevi minuti non solo c’è TANTO: c’è proprio TUTTO. I nostri bambini che, insieme alla loro insegnante Enrica, e la nostra rappresentante di classe Debora, formano “un unico corpo, un’unica anima”. Oggi, senza distinzione…di ruoli e di competenze. Così vediamo come, con delicatezza, orgoglio, ammirazione e tanta commozione, Maestra Enrica “lascia” liberi i suoi alunni di essere, di dire, di esprimere e di raccontare…rimanendo in ascolto, forse con il “fiato un po’ sospeso”, non certo per timore, ma unicamente perché il suo cuore batte allo stesso ritmo di quello dei suoi bambini.
Tutti e ciascuno, Maestra e alunni, sono composti, al loro posto. I loro volti e le loro espressioni esprimono più di qualunque parola…Sono autentici, veri, calmi e nonostante la comprensibile tensione, alle domande della giornalista rispondono con trasparenza, spontaneità e semplicità, senza preoccuparsi di dover essere perfetti e precisi, di dover “stupire con effetti speciali”. Al contrario sentono di poter e voler trasmettere agli altri, alla gente comune, solo ciò che sperimentano su loro stessi, con un linguaggio spontaneo e a volte così meravigliosamente…confuso da divenire magicamente chiaro!
Ecco, io credo che in questa nuova fantastica esperienza, inizialmente lo scopo principale poteva anche essere quello di trasmettere nozioni, informazioni e conoscenze (che in pochissimo tempo a disposizione è comunque ben riuscito nei modi possibili!), ma alla fine è avvenuto qualcosa di veramente meraviglioso: si è riusciti con naturalezza e tanta bellezza a dare un VOLTO e un’ANIMA a un’esperienza che ci ha coinvolti e ci coinvolge tutti.
In prima fila.
E nessuno, proprio nessuno, è rimasto dietro le quinte!
Questo è sicuramente e indubbiamente il nostro bellissimo modo di fare scuola!

Isa

giovedì 11 dicembre 2014

Rai3 Sardegna: raccontiamo la classe capovolta

Cliccando sull'immagine, la trasmissione di Buongiorno Regione Sardegna che ci ha visto ospiti questa mattina per raccontare la nostra esperienza di classe capovolta (minuti 6 e 17).
Nonostante i tempi stretti a disposizione, e l'imbarazzo di raccontarci in un contesto nuovo, speriamo di essere riusciti a trasmettere almeno un po' del nostro fare scuola tra tradizione e innovazione.
Un grazie speciale a Debora Cavalli, la nostra rappresentante di classe, per averci consentito di avere con noi le famiglie, l'altra parte senza la quale nessuna delle nostre esperienze sarebbe possibile.

http://shar.es/13GFbg

Sotto alcune foto prima e dopo la diretta (grazie maestra Francesca!)




Nuove attività: classificazione dei nomi

Ciao bambini! Vi voglio ricordare che da oggi sono disponibili su Edmodo tre giochi sulla classificazione dei nomi. Siete pronti? Avete tempo fino a mercoledì 17 perchè poi vi proporrò la seconda parte dello stesso lavoro. 
Buon divertimento!

Alla consegna (link diretto)

martedì 9 dicembre 2014

Aspettando il Natale

Anche noi, come da tradizione, abbiamo dedicato la mattina a ridosso dell'Immacolata alla preparazione dell'albero di Natale. 
Alcuni momenti con i bambini all'opera...






































lunedì 8 dicembre 2014

L'insegnante come il pittore

Ieri, dopo aver letto la dedica della studentessa alla sua professoressa, mi sono ricordata di una bellissima poesia di Jacques Prévert in cui ho sempre visto il nostro mestiere. L'insegnante come il pittore...
La dedico ai colleghi e alle colleghe che sanno attendere il canto.


Per fare il ritratto di un uccello

Per fare il ritratto di un uccello
per prima cosa dipingere una gabbia
che abbia la porta aperta
quindi dipingere
qualcosa di grazioso
qualcosa che sia semplice
qualcosa che sia bello
qualcosa di utile
per l'uccello.
Mettere poi la tela contro un albero
in un giardino
in un bosco
o in una foresta
nascondersi dietro quell'albero
senza dire niente
e senza muoversi...
Talvolta l'uccello arriva svelto
ma può anche metterci anni e anni
prima che si decida.
Non scoraggiarsi
aspettare
aspettare se occorre anche per anni
la rapidità o la lentezza d'arrivo dell’uccello
non hanno nulla a che vedere con la riuscita del quadro.
Quando l'uccello arriva
se arriva
osservare il silenzio più assoluto
aspettare che l'uccello
entri nella gabbia
e quando l’avrà fatto
richiudere dolcemente la porta col pennello
e poi cancellare una per una tutte le sbarre
avendo cura di non toccare le piume dell'uccello.
Fare a questo punto il ritratto dell'albero
scegliendo il suo ramo più bello
per l'uccello
dipingere allora il fogliame verde e la freschezza del vento
il pulviscolo del sole
e il rumore degli insetti nascosti nell’erba
nella calura estiva
poi aspettare che l'uccello abbia voglia
di mettersi a cantare.
Ma se non canta
è un gran brutto segno
è segno che il quadro è venuto male
ma se canta invece è un buon segno
segno che il lavoro va firmato
e qui voi strapperete
con gran dolcezza a quell’uccello
una sua piuma e scriverete
il vostro nome in un angolo del quadro.

Jacques Prévert

domenica 7 dicembre 2014

Insegnare a conquistare il proprio cielo

Catia Di Girolamo, una collega di Pescara che non conosco personalmente, ha fatto un dono a tutti noi insegnanti, permettendoci di leggere le parole di una sua ex studentessa che è tornata a trovarla, qualche giorno fa, dopo il suo compleanno, regalandole, con una dedica, un libricino che ama: "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare".
Le riporto qui, perchè in queste parole c'è il senso stesso del nostro lavoro. 

"È come in questa storia... dove il gatto si prende cura di questo piccolo uccellino, anche se non era nella sua natura, anche se avrebbe dovuto mangiarlo, anche se non era così che le cose dovevano andare…
Gli insegna tutto ciò di cui ha bisogno e gli insegna a capire ciò che è giusto e ciò che non lo è, così da poter sempre distinguere cosa gli urla il suo cuore.
E poi, anche se non sa da che parte cominciare, anche se non era suo compito farlo, gli insegna a VOLARE e gli insegna a dire addio, sempre nella consapevolezza che prima o poi le cose hanno bisogno di seguire il corso che il destino ha stabilito per loro.
Ha sempre fatto tutto il possibile per fargli capire da solo cosa fosse il mondo e quante cose avesse in serbo per lui…
Ecco, lei per me è come quel gatto… non mi ha mai fatto credere che un sogno fosse troppo grande per me o che non potessi diventare chi sognavo di essere. Mi ha insegnato a credere in me stessa, che potevo farcela; mi ha insegnato a prendere ciò che volevo e a tenermelo stretto; mi ha insegnato che essere diversi, a volte, significa solo essere speciali… Mi ha insegnato a volare e quando è giunto il momento mi ha lasciata andare a conquistare il mio cielo. Non si è arresa se non sono riuscita a spiccare subito il volo e mi ha sempre rimessa su quel ramo, determinata a farmi commettere da sola i miei sbagli e ad imparare da questi. Per questo so che porterò sempre con me tutto quello che mi ha insegnato e soprattutto porterò con me il ricordo di una donna forte e decisa, che ha fatto di me una persona migliore.

La gabbianella si chiamava Fortunata e anch’io mi ritengo tale, perché anch’io ho conosciuto l’amore di chi sa guardarti con occhi fieri quando salti giù da un campanile. Grazie.”

Al grazie della studentessa, voglio aggiungere il mio per un'insegnante di cui queste parole ci restituiscono un'immagine meravigliosa. 
Grazie Catia Di Girolamo. Ognuno di noi dovrebbe ricordare quanto siamo importanti nella vita dei nostri ragazzi. Quanto il nostro farli sentire accolti, i  nostri insegnamenti, i modelli che offriamo, la nostra fiducia possano fare la differenza.

venerdì 5 dicembre 2014

Colloqui generali: 15 e 16 dicembre 2014


Vi informo che nei giorni lunedì 15 e martedì 16 dicembre 2014 sono programmati i colloqui generali. Nel documento qui allegato trovate i dettagli organizzativi. Non  mancate!

Vedi

mercoledì 3 dicembre 2014

Consegna "La storia di Alessandra"


Attenzione! Come d'accordo, su Edmodo è disponibile la consegna sulla quale dovrete lavorare in preparazione dell'attività in gruppo da svolgere domani in classe. 
Buon lavoro!

Alla consegna (link diretto)

Novità dalla classe: noi e "Le buone scuole"

Ieri, a fine mattinata, in classe c'è stata una vera e propria esplosione di gioia. Siamo stati raggiunti da una telefonata della Rai per informarci che siamo stati invitati a partecipare a una puntata su "Le buone scuole", ciclo di trasmissioni previsto su RAI3 Sardegna.
Due gli appuntamenti: domani mattina per le riprese in aula e giovedì 11 dicembre alle 7.20 per la diretta nello studio di Cagliari.
Adesso si tratta di mettere in modo la macchina organizzativa, con la sempre preziosa collaborazione dei genitori, perchè tutta la classe possa essere presente.
Ciò di cui siamo più felici? Una nuova e interessante esperienza per la ciurma della 2ª A!

Contenuti oggetto della documentazione: costruzione di una nuova relazione tra scuola-famiglia basata sulla comunicazione continua e sulla partecipazione (blog di classe/ambiente di apprendimento); utilizzo stabile di un ambiente di apprendimento virtuale (Edmodo) a vantaggio di un cambiamento di tempi e modi della didattica e di un utilizzo integrato delle risorse multimediali; fuoco sul fare insieme e sull’apprendimento sociale (didattica a bassa direttività).

martedì 2 dicembre 2014

Educare alla passione

"Rimane la necessità di dover comunicare loro non solo il piacere della vita ma anche la passione della vita, di educarli non solo a dire la verità, ma anche ad avere la passione per la verità. Vederli felici non ci può bastare. Dobbiamo vederli appassionati a ciò che fanno, a ciò che dicono e a ciò che vedono". Gianni Rodari

da La Tecnica della Scuola del 30 novembre 2014

DSA - Guida alla Dislessia per i genitori

Quando andiamo in vacanza siamo abituati a scegliere le mete in base a ciò che vogliamo visitare, al clima che vogliamo trovare; controlliamo il tempo che ci sarà in quei giorni, prepariamo la valigia sapendo a che cosa andremo incontro.
Ci sono alcuni viaggi in cui, però, non è tutto così facile da programmare: pensi di avere la valigia pronta per andare al mare ma, scendendo dall’aereo, ti accorgi che l’atterraggio è avvenuto in montagna, fa freddo e tu non hai gli indumenti adeguati, devi capire dove sei finito, come mai c’è stato un cambiamento di rotta, devi fare in modo di avere tutto ciò che ti permetta di stare bene, di sentirti accolto in questa meta imprevista ed alla fine, dopo un po’ di scombussolamento, ti accorgi che la montagna offre molte attrattive.
Non eri preparato perché pensavi di arrivare al mare, ma hai imparato in poco tempo ad adattarti e hai sicuramente trovato molti aspetti positivi anche in questa meta imprevista.
Questo accade anche nella vita reale: un giorno ti accorgi o ti dicono che tuo figlio ha bisogno di aiuto. Prima pensi che sia pigro e lo rimproveri perché non ha voglia di studiare, poi inizi a capire che c’è qualcosa che non va. Cerchi di sapere dove andare, cosa fare, come comportarti. A volte ti senti anche in colpa per non averlo capito.
Incontrerai persone che ti giudicheranno e non ti capiranno ma anche persone che ti sapranno ascoltare, consigliare, accompagnare nei momenti più difficili. Il viaggio all'interno dei capitoli di questa Guida è stato pensato proprio a questo scopo: non lasciarvi da soli, infreddoliti, a guardare uno scenario che non conoscete, in un luogo in cui non sapete come muovervi.
Questa Guida vuole essere una valigia: aprendola troverete tutto ciò che è importante sapere per affrontare con serenità e consapevolezza il resto del percorso.
Per questo vi guideremo tra campanelli d’allarme, definizioni, caratteristiche, strumenti, possibilità e nuove prospettive; vi aiuteremo a comprendere cosa vuol dire apprendere quando hai un disturbo dell’apprendimento, quali sono i punti di debolezza ma anche quali sono i punti di forza di vostro figlio.
A poco a poco, nel corso di questo viaggio insieme, vi accorgerete che sarà necessario “cambiare occhiali”: togliere quelli da sole ed indossare quelli da sci. Dovrete munirvi dell’attrezzatura necessaria, riflettendo sulle caratteristiche uniche e speciali di vostro figlio.
A quel punto fate in modo che possa potenziare le sue abilità, che possa stare insieme ad altri ragazzi che come lui devono imparare a sciare, chiedete all’istruttore flessibilità; distinguete sempre il compito dall’obiettivo ed apprezzate quello che è, invece di arrabbiarvi per quello che non è.
Se, vedendolo sciare, guardandolo dall’alto, non fate che notare i suoi difetti, provate a guardarlo da un’altra prospettiva e divertitevi a scoprire ed a valorizzare i suoi punti di forza. (da Guida alla dislessia per genitori Terza edizione, AID).

giovedì 27 novembre 2014

Pubblicazione documenti

Vi comunico che su Edmodo è disponibile una cartella con tutti i documenti di classe relativi al piano di lavoro annuale.

Visual thinking: pensare per immagini

 www.didatticarte.it/Blog/?p=382

É un articolo del maggio 2013, ma offre davvero una bella riflessione a una scuola ancora stretta intorno a pochi codici che non valorizzano tutte le intelligenze.

Visual thinking: pensare per immagini

Ne approfitto per riproporre il video di Gardner che ho pubblicato in un post del 31 ottobre 2013.
Si tratta di un'intervista, tradotta in italiano da iLABFormazione, nella quale egli spiega in cosa consistano le intelligenze multiple e l'impatto che queste possono avere sull'istruzione.

mercoledì 26 novembre 2014

Piccoli incontri con la diversità




«Mara ha le orecchie a sventola!».
«Mamma, tu credi che io abbia le orecchie a sventola?».
«No, figlia mia. Hai le orecchie come farfalle».
«Ma come sono le orecchie come farfalle?».
«Sono orecchie che svolazzano sopra la testa e le cose brutte le colorano di festa»



Sono queste le parole con le quali si apre il libro "Orecchie di farfalla", scritto da Luisa Aguilar e illustrato da André Neves, che oggi ci ha proposto Clara al nostro rientro in biblioteca.
Un libro che, da una parte, aiuta a riflettere su quanto sia sbagliato "prendere in giro" qualcuno per alcune particolarità...orecchie a sventola, capello ribelle, essere alti o bassi, magri o grassocci... 
Dall'altra, ci fa conoscere una mamma e una bambina che convertono in positivo quello che gli altri considerano motivo di beffa.

"Riconoscere e addirittura rivendicare la nostra diversità, accettandoci come siamo, ci rende più sicuri e rafforza la nostra persona".

A chi le dice di avere le scarpe consumate, Mara risponde che sono scarpe che hanno tanto viaggiato.
A chi le dice di avere le calze bucate, Mara risponde di avere un dito curioso.

 





























Dopo la lettura, sempre con la guida di Clara, abbiamo costruito l'albero dell'amore, i cui frutti sono dei meravigliosi cuori.

Grazie Clara per la cura e l'amore che metti nel tuo lavoro. Ci hai offerto delle ore piacevoli e ricche di spunti! Al prossimo incontro...















Considero valore

Si può pensare che stia forzando un po'... è pur sempre un blog scolastico.
Ma ormai mi conoscete. A me piace portare con me le cose belle che incontro, offrirle ad altri occhi. Guardare insieme. Insieme emozionarsi.
E poi... quale spazio più della scuola è adatto a parlare dei piccoli grandi valori?

lunedì 24 novembre 2014

Noi genitori: C'era una volta "Il sabato del linguaggio"

DICEMBRE 2012

Una mamma è alla ricerca.....deve scegliere la scuola dove la figlia trascorrerà gli anni della sua fanciullezza.
Una locandina pubblicizza.....“Il sabato del Linguaggio”; l’Istituto Comprensivo “Pietro Allori” propone un’attività rivolta ai bambini di 5 anni, in età di iscrizione alla scuola primaria.
La mamma curiosa iscrive la bambina e partecipa all’iniziativa.
Ma, invece di trovare la risposta che pensava di cercare, ha cambiato prospettiva e si è posta nuove domande, stimolata dalla particolare proposta formativa e dalla interessante strategia di insegnamento, illustrate da una docente determinata e competente.
Laddove tutte le istituzioni, oggi, puntano su risultati immediati, su numeri e percentuali di successo, e la scuola rincorre il mito della velocità, dell’accelerazione e della competizione (quasi a rincorrere, anch’essa, un mondo che non aspetta...), la scuola primaria “Pietro Allori”, nelle parole della docente, proponeva una strategia didattica di rallentamento, lo sviluppo di un ambiente sereno dove favorire la cooperazione tra i bambini e perseguire gli obiettivi rispettando i ritmi di crescita di ciascuno.
Annullando, in questo modo, la competizione tra i bambini, veniva scelto un cammino educativo incentrato sui diversi tempi di risposta degli alunni.
L’iniziativa, che in prima analisi sembrava rivolta ai bambini, in effetti puntava al dialogo con i genitori, in quanto una scelta educativa di questo tenore implica una profonda convinzione, accettazione e condivisione del metodo anche da parte della famiglia.
La mamma si interroga..... sarò io, per prima, in grado di saper attendere i risultati?

........

GIUGNO 2014

La mamma ha scommesso su se stessa e su quella scuola..... ha accettato il confronto con una maestra che, rompendo gli schemi, ha avuto il coraggio di superare la frenesia della corsa per arrivare primi, sostenendo un metodo basato sul rispetto reciproco e sulla valorizzazione di ogni singolo bambino.
Senza, peraltro, tralasciare la tecnologia a sua disposizione, ma facendone un uso consapevole e innovativo: accanto alle letture sommesse, alla cura del gesto grafico, all’attenzione alla realtà e ai temi sociali, ad un approccio delicato e mirato alla storia, la maestra propone, infatti, l’uso della LIM, la classe capovolta, il progetto e-Twinning, e chissà quanto altro dovrà ancora venire.....

........

NOVEMBRE 2014

Oggi la mamma è consapevole: nella scuola primaria è necessario bandire la fretta e i bambini devono avere la possibilità di crescere nel rispetto dei loro ritmi, modi e tempi di apprendimento.
É vero, viviamo il cosiddetto tempo senza attesa, vogliamo tutto e subito, in tempo reale, e questo clima di accelerazione storica del mondo contemporaneo, caratterizzato da ritmi sempre più frenetici e vorticosi ha coinvolto anche la scuola, che spesso costringe i bambini ad una spasmodica corsa verso il raggiungimento di obiettivi sempre più incalzanti.
Ma noi genitori possiamo ancora scegliere! E puntare su una scuola di qualità, che non giudica il lavoro svolto dai bambini sulla base del quantitativo di carta scritta e prodotta.
Una scuola educativa e non solo nozionistica e istruttiva.....
D'altronde, in dieci anni di vita scout col gioco e con l’avventura ho imparato la fiducia, il rispetto per gli altri, la collaborazione, la competenza, la complicità, la semplicità, l’umiltà, il senso profondo di Dio.....
..... e quando tornavo a casa dopo un campo scout, non avevo molto da mostrare a mia mamma, ma portavo sulle spalle uno zaino ricco di scoperte!!!!

Grazie a tutte le maestre che credono e si battono per una scuola di qualità.


Alcune riflessioni sono liberamente tratte da La pedagogia della lumaca,
di Gianfranco Zavalloni
Simona Banci

domenica 23 novembre 2014

Nuove attività: matematica e italiano

Vi informo che su Edmodo sono disponibili le nuove attività con l'uso di specifici software didattici: addizioni e sottrazioni in mare, suoni simili gn-ni, consonanti doppie.
Le attività dovranno essere svolte entro il 29 novembre.
Buon lavoro!

Avvio attività programmate

Vi comunico che in data mercoledì 26 novembre riprenderanno le attività presso la Biblioteca comunale con alcuni percorsi di animazione alla lettura e la gestione del prestito.
In data giovedì 27 novembre, inoltre, sarà avviato il progetto "Ciclismo nelle scuole", dietro la guida dell'esperto esterno, Sig. Luigi Mascia, promosso con l'obiettivo di diffondere la conoscenza e l'uso della bicicletta.
Tutte le attività rientrano tra quelle programmate e presentate alle famiglie in data 4 novembre 2014.

Ne approfitto per ricordare che il progetto e-Twinning è stato regolarmente avviato e che martedì 25 novembre è programmata la registrazione video per la prima fase "Me and my school" (Presentation).
Per qualunque chiarimento... siamo a disposizione!
Grazie per la vostra attenzione.

Noi genitori: "Cuori educati alle emozioni e alla sensibilità"

Oggi, Maestra Enrica, ci ha nuovamente aperto le porte della sua classe.
Io e Massimiliano, genitori di Sebastian, siamo stati invitati per dare il nostro contributo sul tema del diritto alla famiglia. Un diritto che i bambini hanno personalmente evidenziato e considerato più importante, in occasione del percorso che in questi giorni hanno affrontato sui diritti dell’infanzia.
Quando siamo entrati in classe, eravamo particolarmente tesi, emozionati e un pochino preoccupati…probabilmente queste sensazioni non si avvertivano, ma credetemi: c’erano tutte.
Abbiamo portato con noi un racconto, una favola, che racchiude tutta la nostra esperienza di famiglia: l’esperienza adottiva. Un racconto molto semplice, ma che esprime tutte le emozioni che ci hanno accompagnato nel diventare genitori in un meraviglioso incontro con i nostri figli.
Emozioni e sensazioni raccontate ed espresse senza tralasciare nulla…ma proprio nulla.
Ci siamo seduti davanti ai bambini e non appena Massimiliano ha iniziato a leggere la favola, ho alzato lo sguardo: la tensione è svanita, lasciando spazio a tanta commozione.
Ora vi spiego cosa è accaduto.
Ho visto davanti a me dei cuori educati all’apertura, capaci di incontrarsi con se stessi e con la realtà che li circonda.
Ho visto dei cuori educati alle emozioni e alla sensibilità.
Ho visto dei cuori e degli occhi pronti per partire…verso nuovi mondi da scoprire.
Ho visto dei bambini capaci di sorprendermi per la loro immediatezza e personalmente mi sono sentita travolta dalla semplicità spiazzante della loro tenerezza e sono rimasta senza parole davanti alla loro sete di scoperta delle verità della vita.
Ecco, davanti a tutto questo splendore, la mia preoccupazione ed ansia che i bambini non fossero pronti a vivere questa nuova esperienza, perché l’argomento adozione non è semplice, non avevano assolutamente ragione di esserci.
Con grande commozione, posso dire a tutti voi genitori che i nostri figli, oggi, sono stati i veri maestri.
Sento di dover esprimere un pensiero: se sono arrivati a questa consapevolezza è perché hanno il privilegio di avere un insegnante che sa trasmettere con delicatezza e professionalità i temi della vita con il giusto approccio, il giusto linguaggio, i giusti tempi, ovvero utilizzando gli strumenti più adatti alle loro capacità ed emotività. E lo strumento più importante è che sa attendere e riconoscere il momento in cui i nostri bambini sono davvero pronti per imparare, per sapere, per esplorare e per scoprire…senza lasciare indietro niente e nessuno.
Ancora una volta sono entrata in classe per dare, ma sono uscita con aver ricevuto il centuplo.
Grazie.

Isa

sabato 22 novembre 2014

Festa pedagogica: immagini

Con Laura Pinna, Presidente dell'Anpe, mentre ci invita ad una lettura iniziale
Vi segnalo la pubblicazione delle immagini sulla Festa pedagogica alla quale abbiamo partecipato giovedì 20 novembre, in occasione della Giornata Mondiale per i Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza.
Era una bellissima giornata di sole, ma non l'ideale per fare delle buone foto, perciò la qualità è peggiore del solito... :-)
Come sempre ciò che conta è che le immagini possano guidare i bambini a ripercorrere le esperienze e a raccontare... 
 
Io e maestra Francesca, ne approfittiamo per ringraziaare tutti coloro che hanno collaborato all'organizzazione. Vedere uno spazio come Monteponi animarsi per una giornata dedicata ai bambini è stato meraviglioso. Speriamo in nuove occasioni!

Vedi tutte le foto

Con maestra Francesca nell'aula-museo della ex Scuola elementare di Monteponi
Con maestra Enrica mentre scopriamo le "orecchie d'asino"

venerdì 21 novembre 2014

Genitori in classe: il diritto alla famiglia

Vi informo che domani, alle ore 12, a conclusione del nostro primo percorso sui diritti dell'infanzia, accoglieremo in classe i genitori di Sebastian per parlare del diritto alla famiglia, all'amore e alla protezione, quello che i bambini hanno ritenuto essere il più importante.
L'incontro si aprirà con la lettura di una breve storia, per poi spostarsi sull'esperienza vissuta in prima persona.
Ringraziamo Isa e Massimiliano per la preziosa disponibilità.

mercoledì 19 novembre 2014

Noi genitori: "Il narratore"

…perché sperare non è sognare, ma la capacità di trasformare un sogno in realtà…  

C'era una volta un narratore. Viveva povero, ma senza preoccupazioni, felice di niente, con la testa sempre piena di sogni. Ma il mondo intorno gli pareva grigio, brutale, arido di cuore, malato d'anima. E ne soffriva.
Un mattino, mentre attraversava una piazza assolata, gli venne un'idea. "E se raccontassi loro delle storie? Potrei raccontare il sapore della bontà e dell'amore, li porterei sicuramente alla felicità". Salì su una panchina e cominciò a raccontare ad alta voce. Anziani, donne, bambini, si fermarono un attimo ad ascoltarlo, poi si voltarono e proseguirono per la loro strada.
Il narratore, ben sapendo che non si può cambiare il mondo in un giorno, non si scoraggiò. Il giorno dopo tornò nel medesimo luogo e di nuovo lanciò al vento le più commoventi parole del suo cuore. Nuovamente della gente si fermò, ma meno del giorno prima. Qualcuno rise di lui. Qualche altro lo trattò da pazzo. Ma lui continuò imperterrito a narrare.
Ostinato, tornò ogni giorno sulla piazza per parlare alla gente, offrire i suoi racconti d'amore e di meraviglie. Ma i curiosi si fecero rari, e ben presto si ritrovò a parlare solo alle nubi e alle ombre frettolose dei passanti che lo sfioravano appena. Ma non rinunciò.
Scoprì che non sapeva e non desiderava far altro che raccontare le sue storie, anche se non interessavano a nessuno. Cominciò a narrarle ad occhi chiusi, per il solo piacere di sentirle, senza preoccuparsi di essere ascoltato. La gente lo lasciò solo dietro le palpebre chiuse.
Passarono cosi degli anni. Una sera d'inverno, mentre raccontava una storia prodigiosa nel crepuscolo indifferente, sentì che qualcuno lo tirava per la manica. Aprì gli occhi e vide un ragazzo. Il ragazzo gli fece una smorfia beffarda:
"Non vedi che nessuno ti ascolta, non ti ha mai ascoltato e non ti ascolterà mai? Perché diavolo vuoi perdere così il tuo tempo?".
"Amo i miei simili" rispose il narratore. "Per questo mi è venuta voglia di renderli felici". Il ragazzo ghignò: "Povero pazzo, lo sono diventati?".
"No" rispose il narratore, scuotendo la testa.
"Perché ti ostini allora?" domandò il ragazzo preso da una improvvisa compassione.
"Continuo a raccontare. E racconterò fino alla morte. Un tempo era per cambiare il mondo". Tacque, poi il suo sguardo si illuminò.
E disse ancora: "Oggi racconto perché il mondo non cambi me". (Bruno Ferrero)

Isa

La scatola dei talenti

Due parole per ringraziare i familiari che hanno gentilmente messo a disposizione della classe i loro talenti. Li abbiamo raccolti e messi dentro una scatola immaginaria alla quale ricorrere ogni volta che la nostra strada incontrerà quel bisogno.
Abbiamo già visto che qualcuno ci sarà utile già quest'anno, altri chi lo sà. Ma una cosa è certa, questo è un nostro piccolo grande tesoro che ci aiuterà a collaborare per offrire qualcosa di più ai nostri bambini.
A tutti voi... GRAZIE!
Se dovessero nascere nuove disponibilità, ricordate che il questionario resta aperto e che è raggiungibile al seguente link: http://goo.gl/forms/0vNR0SjWVt
Se avete bisogno della parola-chiave potete recuperarla su Edmodo o farne richiesta.

martedì 18 novembre 2014

La quarta candela


Mi scuserete se questa volta pubblico qualche riga che non sarà comprensibile a tutti.
È solo per la volontà di lasciare traccia del nostro grazie a Sebastian, uno dei nostri bambini che nonostante i suoi otto anni, oggi ha deciso di farci entrare nella sua storia.

Consentici di essere per te la quarta candela. Forse non ti potrà brillare sempre accanto, ma desideriamo che sia capace di aggiungere luce, calore e forza al tuo incontro con il mondo. 

Grazie Sole, Sorpresa, STELLA.