sabato 31 ottobre 2015

Piccole anime per le vie della città

Foto del Centro San Francesco, Iglesias: i cestini per Is animeddas (sono pronti anche per noi!)
Se questa sera doveste imbattervi in piccole anime che vagano per le vie della città, nessuna paura, anzi siatene felici. Sarà l'occasione per tuffarvi nelle tradizioni della Sardegna per la festa di Ognissanti.
Qualora le incontraste, mi permetto un consiglio: avvicinatevi un attimo con tutta la vostra curiosità, perchè oltre a chiedere su "Su beni po s'anima", hanno un compito molto importante: consegnarvi le antiche usanze ormai dimenticate!

L'attività è programmata insieme agli educatori della ludoteca del Centro San Francesco. Ad unirci, il comune desiderio di aiutare i bambini ad appropriarsi della propria cultura di appartenenza quale strumento fondamentale per conoscere e abbracciare le culture altre dalla propria. Come sempre, nessuna contrapposizione, ciò che cerchiamo è l'armonia.

Con piacere, condividiamo il volantino che questa sera distribuiremo per le vie della città: apri

A tutti: felice festa de Is animeddas!

Post precedenti sull'argomento:

Profumo di lanterna...

Ieri in classe è stata la volta di mettere a punto la preparazione del pomeriggio di oggi. Obiettivo: unirci ai bambini della ludoteca del Centro San Francesco per chiedere "Su beni po s'anima" e per diffondere le usanze della Sardegna per la festa di Ognissanti.
É stata una mattinata di approfondimento (la cittadinanza attiva richiede preparazione!) che abbiamo completato con una bellissima attività: la costruzione delle arance e delle zucche lanterna, proprio come si faceva in Sardegna tanto tempo fa.
Il momento più emozionante è stato a fine lavoro, quando abbiamo gustato la nostra merenda con la sola luce delle lanterne e un intenso aroma di arancia. 
Adesso, non resta che aspettare questa sera...

Alle foto dell'esperienza 

 

venerdì 30 ottobre 2015

Ognuno è un genio

Voglio chiudere la giornata con questa immagine che ho ricevuto oggi da una mamma, accompagnata da una frase di Einstein, ma anche dalle sue parole: - Per fortuna questo non accade nella NOSTRA aula. 
"Nostra" era in maiuscolo.
Ho sentito l'appartenenza, ho sentito la serenità di chi si riconosce in un contesto che accoglie e non divide. Ho sentito che stiamo camminando davvero insieme. 
Grazie, Cristiana, per aver avuto il desiderio di condividere.
È proprio così, e se anche non siamo bravi da far sentire ognuno un genio, certamente non chiediamo a un pesce di arrampicarsi a un albero. Di ognuno apprezziamo la specificità e le personali qualità, e le mettiamo insieme, sapendo che questo rende ricco il singolo e tutti.

martedì 27 ottobre 2015

"Io bullo, cronaca di vita e cyber bullismo"

Vi informo che lunedì 2 novembre 2015, alle ore 18.00, presso il Centro Culturale di Via Cattaneo, si svolgerà la presentazione del cortometraggio: “IO BULLO – Cronaca di vita e cyber bullismo”, progetto al quale ho avuto il piacere di partecipare in prima persona, rivestendo il ruolo di insegnante.
Il cortometraggio, scritto e diretto da Christian Castangia, è promosso dall’Associazione Socio-culturale “Tutto Cambia” in collaborazione con la ditta di fotografia e video produzione "Lux Photo Art".
L’invito alla partecipazione alla proiezione e al seminario pubblico è rivolto ai docenti e al personale scolastico, ai genitori e alle varie figure professionali. 
Il video sarà utilizzato successivamente (dal mese di novembre in poi) come strumento didattico nelle scuole che aderiranno all’iniziativa per incoraggiare la discussione con ragazzi e adulti sul problema.

Pronti per la festa de "Is Animeddas"?

Ciao bambini! Dato che ormai gli indizi hanno dato i loro frutti, eccomi per informarvi che questa sera ho incontrato maestra Annalisa e le sue colleghe della ludoteca per mettere a punto l'organizzazione per sabato 31 ottobre.
Allora... appuntamento nel piazzale della scuola alle 17.15, vestiti in modo semplice, se possibile con qualche straccio bianco.
Alle 17.30, raggiungeremo i bambini della ludoteca per poi spostarci tutti insieme per le vie del centro a chiedere su beni po s'anima e a diffondere la conoscenza delle nostre tradizioni per la festa di Ognissanti (ormai abbiamo preso l'impegno di non lasciare che vengano dimenticate...).
Una volta completato il giro, condivideremo ancora qualche momento insieme, per poi salutarci alle ore 20.00.

In attesa di riprendere il nostro lavoro (dobbiamo preparare le arance lanterna!), vi invito a rileggere i materiali già pubblicati nei precedenti anni scolastici, in particolare la bellissima storia di Angelica, scritta proprio da maestra Annalisa (Annalisa Cani), e i racconti del maestro Priola (articolo pubblicato ne L'unione Sarda del 2010), ma anche ad esercitarvi a chiedere:  

“Si ddu fait su beni po s’anima?”

Angelica e Is animeddas
Schema co-costruito in classe muovendo dal racconto
Antiche usanze (articolo pubblicato ne L'unione Sarda del 2010)

Iglesias tra passato e presente

Ieri, grazie alla gentile disponibilità del Sig. Costante Sanna, nostro collaboratore scolastico, abbiamo svolto un'interessante attività, sviluppata con la proiezione di una serie di interessanti foto storiche, per comprendere l'importanza delle fonti e cogliere le differenze tra il passato e il presente della nostra città.
Ringrazio Costante per avere messo a disposizione la sua preparazione storica e la sua passione per la fotografia, offrendoci una lezione ricca e davvero interessante.
Bello conoscere e accogliere le competenze intorno a noi.
Grazie Costante!

lunedì 26 ottobre 2015

Perdonate, ma anche quest'anno non aderirò a "Libriamoci"


Mi sembra corretto dirlo qui, sul nostro blog: anche quest'anno non aderirò a Libriamoci - Giornate di lettura nelle scuole, promosse dal Miur dal 26 al 31 ottobre - nonostante non possa che riconoscere che intorno a questa iniziativa stiano nascendo belle e interessanti proposte.
Educativamente parlando avrebbe lo stesso sapore degli alunni che iniziano a salutare dopo che il dirigente li ha invitati con una circolare, o dell'ora settimanale dedicata alla buona educazione (una proposta lanciata di recente).
Ci sono pratiche, e la lettura è indubbiamente una di queste, che non possono essere circoscritte a una settimana. La lettura a voce alta da parte dell'insegnante, così come l'accesso alla biblioteca di classe e cittadina, devono essere parte delle pratiche ordinarie, aprendo le porte, ogniqualvolta è possibile, ad incontri con autori, anche virtuali, e a tutte le opportunità a cui ci chiama il nostro territorio, come, nel nostro caso, al meraviglioso Festival Tuttestorie.
Mi piacciono le classi dove si legge di continuo, in cui i libri si susseguono in modo naturale l'uno all'altro, dove i volumi non si smontano trattenendosi troppo a lungo, ma li si incontra il tempo necessario per appassionarsi e motivare nuovi incontri e nuovi voli.
Mi piace la scuola delle pratiche quotidiane, perchè sono quelle a creare modelli, buone abitudini e a far nascere passioni.
Perciò, perdonatemi, anche quest'anno non sarò presente a questa iniziativa di lettura, non tra il 26 e il 31 ottobre. Non sento il bisogno di modificare la rotta per inserire il titolo di un libro in un form che vuole memoria di ciò che leggeremo. 
Però, contateci, la lettura ci troverà presenti tutto  l'anno. Questo sì.

Buon inizio di settimana!

Questa settimana mi piace aprila così, con una nuvola di parole che dice tanto su ciò che stiamo costruendo.
Grazie Anna Boi per il tuo dono, l'ho portato dove potevo condividerlo...
Felice settimana!

Immagine di proprietà di www.Ifeelgood.it

domenica 25 ottobre 2015

Edmodo: tante cose

Ciao bambini, eccomi per informarvi che su Edmodo vi aspettano tante cose: immagini per la memorizzazione visiva dei multipli, un video per riflettere ancora sul corretto uso dell'apostrofo, due proposte per prepararvi a riprendere l'analisi logica e grammaticale e, infine, un piccolo gioco per esercirarvi a ricostruire il planisfero.
Non spaventatevi... solo due di queste attività sono proposte come consegne: il video sull'apostrofo e le proposte in preparazione delle attivitá di analisi. Queste sono da presentare entro il 3 novembre; per tutto il resto avete a disposizione tutto il tempo che vi sarà necessario.
Buon lavoro e buon divertimento!

Settimana del benessere psicologico in Sardegna

Ho il piacere di segnalarvi che da domani prenderà avvio anche nella nostra provincia la "Settimana del benessere psicologico in Sardegna" che prevede l'opportunità di richiedere consulenze psicologiche individuali e di partecipare ad interessanti occasioni di riflessione e arricchimento come persone, come genitori, come educatori. 
Tantissimi i contenuti di interesse, così che ho trovato difficile offrirvi un orientamento. Il consiglio è di leggere attentamente i contenuti delle proposte e fare le scelte più vicine ai vostri interessi e bisogni.
Se dopo aver partecipato, avrete piacere di condividere le vostre impressioni, saremo felici di accoglierle nel nostro blog.

sabato 24 ottobre 2015

Non prendete impegni per sabato 31 ottobre!

Carissimi bambini, anche se non posso anticiparvi niente, devo iniziare a chiedervi di non prendere impegni per sabato 31 ottobre dalle ore 17 alle ore 20 (speriamo che non lo abbiate già fatto...).
Perché possiate iniziare a fare le vostre ipotesi sulla mia richiesta, vi offro giusto qualche indizio.
In che periodo siamo? Vi ricordate di Angelica? Per chi è tempo di preparare la cena?
No... non ci siamo... Non ha niente a che fare con Halloween! Cosa vorrò proporvi? Vi aspetto su Edmodo per vedere chi riesce ad avvicinarsi almeno un po'...
Mi raccomando: non sono ammessi suggerimenti!
Un abbraccio a tutti voi. Buon fine settimana.
Maestra Enrica

Promemoria incontro

Carissimi genitori, sono qui per ricordarvi che lunedì 26 ottobre è programmato l'incontro per l'elezione dei rappresentanti di classe e interclasse. Nel nostro caso, come da comunicazione già trasmessa dalla nostra rappresentante, Sig.ra Debora Cavalli, l'appuntamento è per le ore 16, per svolgere prima una breve riunione richiesta e gestita da voi genitori.
Colgo l'occasione per invitarvi a partecipare numerosi come sempre, perché durante l'incontro possa trovare spazio la riflessione su questo primo periodo dell'anno, nonchè un primo confronto sulle scelte educative e didattiche e sui nuovi percorsi programmati.
Grazie a tutti per l'attenzione!

Noi genitori: Vorrei volare

Impossibile per me, soprattutto in questo momento, non rivolgere un pensiero al post “Non voglio una scuola a forma di quaderno!”.
Lo dico subito: quella scuola, come genitore, non la voglio neanche io.
Né a forma di quaderno, né a forma di libro. Ne tantomeno a forma di adulti.
Non voglio una scuola che deve accontentare e soddisfare insegnanti e genitori che valutano la qualità scolastica, il valore e la bravura dei soggetti coinvolti, in base al prodotto ottenuto e portato a casa, visibile agli occhi e di “facile” riscontro, interpretazione e giudizio. 
Una scuola che in questo modo si dimentica di mettere al centro il bambino preoccupandosi di dover dimostrare e consegnare, in modo tangibile ed evidente, solo i risultati raggiunti, i lavori e progetti realizzati, senza però tener conto del come, ma solo del quanto. 
Una scuola, quindi, che non parte dalla realtà del bambino, dai suoi bisogni e desideri, ma al contrario parte da ciò che l'adulto ritiene necessario e fondamentale per raggiungere gli obiettivi, i suoi obiettivi, caricando inevitabilmente il bambino della responsabilità di apprendere.
Non voglio – e qui riprendo un pensiero che non abbandonerò mai – una scuola che si concentra esclusivamente sui risultati ottenuti dal bambino, perché si rischia di trasmettergli l’idea che il suo valore è ridotto alla sua bravura. E il bambino non è un voto.
Per tutto questo, non voglio una scuola che riempie i quaderni. Quaderni che devono per forza dimostrare e documentare, che, nel rappresentare una programmazione totalmente slegata ai bisogni e alla realtà del bambino, assomigliano a una “catena di montaggio” dove si cerca di assemblare e confezionare contenuti e concetti con velocità, segno appunto di un apprendimento "ripetitivo e riempitivo"
Io, di quei quaderni pieni di tutto, non me ne faccio proprio N I E N T E! se lì dentro non ci sono i miei figli; se quei quaderni oggi sono colmi di caratteri e contenuti faticosi e sudati, di parole e numeri che spesso hanno solo significato riempitivo e poco comprensibile; se domani rimarranno solo un ricordo di un apprendimento, di un sapere che ha lasciato ben poco o addirittura nulla, nella testa e nel cuore.
Vi chiedete allora cosa voglio? Non voglio l'impossibile, solo una scuola a misura di bambino. 
Una scuola lenta, profonda e dolce. Una scuola primaria “elementare” - come dice il termine - semplice, facile, dove bambino e insegnante possano prendere il loro tempo senza fretta, il tempo che serve per imparare e vivere davvero, con serenità. Una scuola attenta, che sappia offrire un apprendimento significativo, che sappia cogliere non solo i bisogni primari, ma anche quelli che “sussurrano”. Un apprendimento che nasce dall'esperienza, dal fare, dal confronto, dalla scoperta, dalla conquista, dalla curiosità, dalla motivazione, dall'entusiasmo, dall'interesse, dalla partecipazione, dalla sperimentazione, dai tentativi, dagli sbagli, dalla creatività, dalla cooperazione, dall'amore per il nuovo, dall'attesa, capace di coinvolgere il sentimento oltre l’impegno e l’intelligenza, dove il bambino è il protagonista, l’autore del suo sapere.
In questa scuola l’insegnante, nel trasmettere la conoscenza, aiuta il bambino a scoprirla dentro di sé; solo così verrà interiorizzata, elaborata, compresa, radicata e poi…restituita. Allora insegnare e imparare diventano un incontro: essere capaci, insieme, di costruire la strada camminando, dove i saperi si smontano e si ricostruiscono, si guardano da prospettive diverse e si rielaborano. Ma alla fine saranno saperi che rimangono.
E in questo costruire è racchiusa la conoscenza, il traguardo più importante: il metodo. Quello che si apprende, lo si apprende per tutta la vita e non per il breve spazio di tempo legato a una lezione, a una prova, a un compito e a una verifica. 
Ora, mi permetto di aggiungere un’altra domanda. Di che cosa ci dovremmo veramente preoccupare? Dei quaderni vuoti, dei pochi compiti, dei dubbi sui risultati di una scelta educativo-didattica o di altro? 
Intanto rispondo io.
La mia più grande preoccupazione e timore, è che quando sarà terminato questo percorso scolastico, mio figlio non potrà più avere accanto la maestra che, accogliendolo e accompagnandolo, lo sta facendo diventare, giorno dopo giorno, passo dopo passo, l’uomo del domani. La mia preoccupazione è che qualcuno, proprio in quel domani, possa permettersi di distruggere tutta la bellezza e meraviglia che mio figlio, grazie alla sua maestra, sta imparando e vivendo. La mia preoccupazione è che mio figlio, sempre in quel domani, possa incontrare insegnanti che lo lasciano solo, perché non hanno la stessa sensibilità, cura e attenzione della sua maestra, per lui dono davvero prezioso, che attraverso i suoi insegnamenti, fiducia e incoraggiamenti gli ha fatto acquisire fortezza, determinazione, consapevolezza e autostima, la conoscenza di sé. 
La mia preoccupazione è unicamente questa. Nessun'altra.
Ecco, io non sono e non voglio essere un genitore che solleva muri, ma che al contrario ama costruire ponti. 
Non sono un genitore che ha l’angoscia dello zaino vuoto, leggero…
L’altro giorno stavo seguendo mia figlia nei compiti a casa. Doveva leggere un racconto: parlava dei talenti. Di una bambina che non sapeva leggere, scrivere e contare, ma sapeva disegnare meravigliose farfalle colorate. Da quella lettura, uno scambio.
- Ognuno di noi ha dei talenti, però se potessi esprimere un desiderio, quale talento vorresti avere? 
- Vorrei volare.

giovedì 22 ottobre 2015

Non voglio una scuola a forma di quaderno!

- Maestra oggi c'è scienze... io non ho un quaderno di scienze!
- Certo che non ce l'hai, tranquillo! Non vi ho proprio chiesto di comprare un quaderno per le scienze; quando serve, quello di italiano o di matematica vanno benissimo.
Lo vedo un po' stupito, e so bene che non lo è solo lui, di sicuro lo sono anche i genitori. Nonostante abbiano avuto quasi solo me (sono docente prevalente) la scuola a forma di quaderno è ben radicata e certe domande si ripropongono puntuali.
Conosco classi con quaderno di italiano, quaderno di grammatica, quaderno dei testi, quaderno delle poesie, quaderno di matematica, quaderno di geometria, quaderno di storia, di geografia, di scienze, di musica più portalistini e quaderno pentagrammato, quaderno di inglese  e di religione. In qualche caso anche quaderno dei testi e di matematica sdoppiato, uno per la scuola e uno per casa.
Ai quaderni poi vanno aggiunti: libro dei linguaggi, sussidiario delle discipline, libro degli esercizi di area linguistica, libro degli esercizi di area matematica, due libri di inglese e due di religione, ma anche il libro di cittadinanza e costituzione (ce lo abbiamo anche noi dall'anno scorso), quando non se ne aggiunge qualcuno più specifico richiesto dalle insegnanti...
Scuola primaria.
Lo credo bene che sembra strano che io, nonostante le mie sette materie, continui ad utilizzare solo due quaderni per tutto (uno a righe e uno a quadretti) e, soprattutto che, nonostante ciò, si riempiano lentamente.
Eppure per me è semplicissimo. Al centro c'è spazio solo per i bambini.
Inizio la mattina rispiegando loro la mia scelta e ne approfitto per dire ancora una volta che io non sento il bisogno di dividere, che le discipline altro non sono che punti di vista diversi dai quali osserviamo la stessa realtà.
I bambini sono convinti, ma con loro è facile. Loro non hanno bisogno di etichette e di pagine, sanno bene che le loro mattine sono ricche di esperienze e di scoperte e che tutto questo non può essere contenuto in una specifica materia e in nessun quaderno. Ma non è così naturale agli occhi degli altri.
La scuola ha preso la forma del quaderno e del libro; questi, cosi come dice bene Roberto Maragliano, danno sicurezza, consentono di avere tutto sotto controllo, una scansione chiara, sequenziale, di ciò che deve essere fatto. Consentono di prevedere esattamente il punto esatto nel quale ci si troverà a novembre, dicembre, gennaio....
Il quaderno è l'altra faccia. Dimostra, non lascia dubbi.
Questi sono gli strumenti del programma che arriva dall'esterno, che non accoglie ciò che nasce dentro e che nega cittadinanza ai contenuti che chiedono di snodarsi in percorsi naturali. Sono strumenti che non accolgono la complessità della realtà e del funzionamento del nostro cervello. Su questi temi non ringrazierò mai abbastanza Silvano Tagliagambe per il suo recente contributo.
Il quaderno è prova di ciò che faccio. Più è pieno, più ho lavorato. Il primato della quantità sulla qualità. Della traccia sull'esperienza, sulla scoperta.
Non importa cosa e a che spese. Non importa che cosa si sacrifica.
Non importa se il quaderno prende il tempo del dialogo, della riflessione, del confronto, del fare insieme, dell'incontro con l'errore...
L'avanzare delle pagine sul libro e sui quaderni rassicurano tutti.
Nessuno si interroga se quei saperi avranno il potere di lasciare altra traccia oltre quella immediata effetto di un apprendimento "ripetitivo e riempitivo".
In tutto questo, a sorprendermi sempre è che quando le famiglie si interrogano, non foss'altro che per gli zaini pieni e i troppi compiti, la scuola si irrigidisce e solleva muri. Quando a interrogarsi è la scuola, lo fanno le famiglie. Angoscia da zaino troppo leggero.
Eppure basterebbe osservare in modo nuovo. Magari iniziare a farsi qualche domanda.
Io me ne faccio sempre una molto semplice, tanto da essere banale.
Come mai nonostante una scuola a forma di quaderno e di libro, nessuno sa più scrivere?

martedì 20 ottobre 2015

Noi genitori: Le coincidenze

Desidero inserire una riflessione nel blog. Poi mi fermo, perché ho il timore di ripetermi, di scrivere cose già dette rischiando alla fine di stancare e annoiare.
Lascio che altro occupi la mia testa e... il mio cuore. Prendo in mano un testo, inizio a sfogliarlo. Da tempo avevo deciso di leggerlo. Non è possibile! Quando si parla di coincidenze…
Norberto Bobbio sostiene che «Chi entra in un labirinto sa che esiste una via d’uscita, ma non sa quale delle molte vie che gli si aprono innanzi di volta in volta vi conduca. Procede a tentoni. Quando trova una via bloccata torna indietro e ne prende un’altra. Talora la via che sembra più facile non è la più giusta; talora, quando crede di essere più vicino alla meta, ne è più lontano, e basta un passo falso per tornare al punto di partenza. Bisogna avere molta pazienza, non lasciarsi mai illudere dalle apparenze, fare, come si dice, un passo per volta, e di fronte ai bivi, quando non si è in grado di calcolare la ragione della scelta, ma si è costretti a rischiare, essere sempre pronti a tornare indietro. Essere nel labirinto richiede che non ci si butti mai a capofitto nell’azione, che non si subisca passivamente la situazione, che si coordinino le azioni, che si facciano scelte ragionate, che ci si propongano, a titolo d’ipotesi, mete intermedie, salvo correggere l’itinerario durante il percorso, ad adattare i mezzi al fine, a riconoscere le vie sbagliate e ad abbandonarle una volta riconosciute».
In questo labirinto rivedo un incontro. Rivedo la scuola, insieme a noi genitori, con tutte le sue scelte educative e didattiche che spesso, nonostante offrano validi strumenti e mezzi, non sono sufficienti per incontrare, conoscere e comprendere veramente il bambino.
Occorre di più. Avere la pazienza e l’attenzione di mettersi davanti al bambino con semplicità, fiducia e sensibilità, cercare e ricercare ogni giorno, passo dopo passo, una strada per raggiungere prima di tutto il suo cuore, trovare nuove “ricette”, nuove strategie, per fargli sentire che noi adulti siamo lì per lui, che ha sempre una possibilità di riscatto, la certezza di avere sempre qualcuno a cui affidarsi per intraprendere un cammino difficile, impegnativo, ma mai impossibile.

Noi genitori: Il senso dell’insieme

Non ho mai avuto dubbi.
E questa certezza, come posso, cerco sempre di trasmetterla ai miei figli, perché nella loro esperienza scolastica non perdano mai di vista cosa e chi conta veramente.
Tra le tante cose: la classe. 
Certamente come luogo del sapere, della conoscenza, ma soprattutto come luogo di incontro, di confronto, di crescita, di vita. 
Perché in quel luogo, nella loro classe, i miei figli ogni giorno imparano a inserirsi, a vivere e a crescere in un contesto sociale, a convivere, a uscire dall'individualismo per conoscere e rispettare le regole della vita comunitaria, delle relazioni. Imparano che sull'interesse individuale deve prevalere il bene comune; che ogni bambino deve sentirsi parte importante e indispensabile di un progetto e per questo ritenersi un prezioso dono che arricchisce il gruppo a cui appartiene. Comprendono che per sentirsi parte viva di quel gruppo, è necessario essere capaci di riflettersi nell'altro, di mettersi a disposizione dell’altro…a prendersi cura dell’altro come di sé.
Questo può avvenire solo all'interno di una relazione autentica e reciproca che richiede impegno, volontà e responsabilità da parte di tutti e di ciascuno, non solo dei bambini, ma anche di noi adulti che li accompagniamo e affianchiamo in questo meraviglioso e speciale cammino.
Una relazione che può esistere solo nella condivisione, intesa come vera e propria accoglienza, muoversi verso l’altro, essere ospitali, invitare l’altro e sostare con lui, fare spazio per percepire la sua presenza, ascoltarlo, accettarlo nella sua diversità, valorizzarlo, apprezzarlo e rispettarlo. Conoscerlo nella sua totalità e unicità.
Ecco, per semplificare, sono i valori dell'altruismo, della solidarietà e il senso di unità che devono caratterizzare il clima di ogni classe.
Mentre scrivo, mi viene in mente una frase di Chiara Lubich: "Ognuno di noi è come una piastrella viva, che comprende, capisce il proprio posto, conosce quello degli altri, ed è cosciente anche del significato di se stessa nell'insieme. Anzi, vede con evidenza che essa ha valore soltanto nell'insieme. Nello stesso tempo però le è chiaro che, se mancasse, il mosaico risulterebbe incompleto".
E’ assolutamente vero…a scuola, in classe, ogni bambino è chiamato a pensare a sé come parte attiva, viva e libera di una relazione sociale, di un gruppo che non può sussistere se viene a mancare anche solo una delle sue parti. Questo, per me, è il vero senso dell’insieme.

domenica 18 ottobre 2015

Registro elettronico: informazioni

Vi ricordo che è nuovamente attivo il registro elettronico, all'interno del quale potete trovare le informazioni sulle presenze, le attività svolte giorno per giorno, le consegne e le comunicazioni per la classe e/o individuali.
Per quanto riguarda le valutazioni, queste saranno inserite esclusivamente a cadenza bimestrale, in corrispondenza con i colloqui individuali programmati dalla scuola.
Il caricamento dei dati è garantito, di norma, entro le ore 15 della giornata. Qualora dovessero verificarsi disguidi o impedimenti, i dati saranno comunque aggiornati entro le ventiquattro ore successive.
Grazie per la vostra attenzione!

Per una didattica a bassa direttività: primo incontro


Venerdì 16 ottobre si è svolto il primo incontro del Seminario formativo "Per una didattica a bassa direttività"
Le emozioni avrei voluto condividerle subito, quando quindici anni dopo "La scuola incontra la rete", ho rivisto l'auditorio dell'Istituto "Fermi" pieno, quando ho respirato il silenzio di chi non vuole perdere una parola e l'entusiasmo di chi sa che sta incontrando riflessioni speciali di cui c'è tanto bisogno.
Non si voleva dare risposte, ma mettere in discussione certezze che devono essere ripensate, perciò contiamo di aver sollecitato tante nuove domande. 
Io ringrazio Paolo Lamieri, il dirigente scolastico dell'IIS Minerario "Asproni-Fermi" per aver accolto subito la proposta e per averla sostenuta, tutti coloro che hanno collaborato perchè ogni cosa funzionasse nel modo migliore, e i nostri autorevoli relatori, in particolare Silvano Tagliagambe e Roberto Maragliano, che hanno reso speciale questo primo incontro accompagnandoci dentro i contenuti del Seminario con straordinaria competenza.
Siamo solo all'inizio. Adesso ci aspettano le proposte dei "docenti artigiani" e tanto altro. 
Gli insegnanti hanno detto chiaro che vogliono esserci.
Iglesias ha accolto.
 
Ne approfitto per rimandare anche da qui alla cartella condivisa con i materiali messi a disposizione dai relatori ai quali seguiranno i video degli incontri in plenaria: alla cartella

La nostra vendemmia: le foto


Eccomi a condividere con voi le foto della nostra mattinata trascorsa alle Cantine Aru
Non sorprendetevi se non troverete solo i bambini alle prese con la vendemmia; il punto è che abbiamo trovato tanto di più, tra cui l'allestimento di un vero e proprio museo etnografico a testimoniare che l'amore per la terra è unito a quello della nostra cultura e della nostra storia, amore che Mario Aru ha condiviso con noi a piene mani.
Grazie Mario, fa bene sapere che c'è chi lavora con tanta passione perchè tutto questo viva e trovi spazio.


Per sfogliare le foto, cliccate sulla prima, in modo da ingrandirla, quindi utilizzate le frecce di spostamento.

mercoledì 14 ottobre 2015

E domani... si vendemmia!














Domani, grazie alla gentile ospitalità delle cantine Aru, ci immergeremo nella natura per effettuare concretamente l'esperienza della vendemmia, per poi conoscere il processo di traformazione dall'uva al vino, con un apprendimento che coinvolgerà tutti i sensi.
L'attività si svolgerà in orario scolastico con l'utilizzo dello scuolabus comunale.

Vi ricordo di indossare un abbigliamento comodo (meglio indumenti vecchi), scarpe da tennis e la maglietta della scuola.
Portate un piccolo zainetto con la merenda, l'acqua, dei fazzoletti di carta e un sacchetto di plastica.
Nello zainetto, assicuratevi di mettere le forbicine con punta arrotondata da utilizzare per il taglio dell'uva.

Per chi fosse preoccupato per il tempo: tranquilli... sono sicura che splenderà un bel sole! :-)

Tuttestorie: raccontiamo con le immagini!

Come d'abitudine, dopo le nostre esperienze, eccomi a proporvi su Edmodo un'attività per ripercorrere i momenti più significativi.
Chiaramente si tratta del Festival Tuttestorie: dodici immagini per raccontare!
La scadenza è fissata per mercoledì 21 ottobre
Buon lavoro!

Al link diretto

https://www.edmodo.com/post/486878931

domenica 11 ottobre 2015

Elezione dei rappresentanti dei genitori per i Consigli di interclasse

Vi informo che in data lunedì 26 ottobre 2015, alle ore 16.30, è programmata l'elezione dei rappresentanti dei genitori per i Consigli di interclasse, con la seguente organizzazione:

dalle 16.30 alle 17.30 - Assemblea

Ordine del giorno:
  1. Competenze e funzionamento dei Consigli;
  2. Eventuali candidature all'interno di ogni classe/interclasse;
  3. Nomina del seggio elettorale: un presidente e due scrutatori.
  4. Elezione del Consiglio di Istituto per il triennio 2015/18 - 15 e 16 novembre 2015: presentazione liste dei candidati (dal 26/10 al 31/10).
Ore 17.30 - Costituzione del seggio elettorale e apertura delle votazioni;
Ore 19.30 - Termine delle operazioni di voto; scrutinio delle schede e proclamazione degli eletti.

E' importante ricordare che l'elezione del rappresentante del Consiglio di classe/interclasse è un adempimento importante della vita scolastica in quanto rappresenta un momento teso a valorizzare la partecipazione delle famiglie per la costruzione del processo formativo dei nostri alunni. La scuola necessita di questi momenti per meglio individuare l’itinerario da seguire e per rendere efficace il percorso scolastico.

A questo proposito, vi ricordo che sul blog sono disponibili il Vademecum sul Rappresentante di classe e alcuni video informativi:
http://enricaena.blogspot.it/p/tutto-sul-rappresentante-di-classe.html

Segnalazione circolari

Vi comunico che nel sito d'Istituto (www.comprensivoallori.gov.it) sono presenti alcune Circolari relative a importanti servizi a disposizione di alunni e famiglie:

- Avvio servizio pre-post scuola (30/09/2015);
- Servizio pre-post scuola: indicazioni per il pagamento (03/10/2015);
- Attivazione sportello d'ascolto (08/10/2015).

sabato 10 ottobre 2015

In arrivo... immagini di EXTRAesperienze!

Volete curiosare tra le nostre EXTRAesperienze, vissute al 10° Festival Tuttestorie? Bene...allora non dovete fare altro che entrare nella cartella condivisa, sfogliare le nostre foto e lasciare che bambini e immagini raccontino... 
Buona condivisione!

Alle foto

Per sfogliare le foto, cliccate sulla prima, in modo da ingrandirla, quindi utilizzate le frecce di spostamento.

La prossima settimana in città

Manca meno di una settimana all'avvio del Seminario formativo "Per una didattica a bassa direttività". Il primo appuntamento è programmato per venerdì 16 ottobre. Seguiranno altri tre incontri: il 23 e 30 ottobre e il 6 novembre.
Ricordo che il seminario è rivolto ai soli docenti delle scuole di ogni ordine e grado iscritti tramite gli Istituti appartenenti alla rete.

A tutti noi direttamente coinvolti, non resta che impegnarsi perchè i pomeriggi rispondano in modo qualificato ai bisogni dei numerosissimi insegnanti che hanno accolto la proposta.
Io aspetto questo Seminario come una grande opportunità, ancora di più ora che, dopo la divulgazione del rapporto Ocse di recente pubblicazione - Students, computers and learning: making the connection - è diventato urgente riportare al centro la riflessione sulle metodologie e sul tipo di scuola di cui i bambini e i ragazzi di oggi hanno bisogno. Infatti, come chi è impegnato sul campo sostiene da sempre: la scommessa non si vince con le sole tecnologie, ma scendendo dalla cattedra senza paura di "perdere il controllo", evitando di anticipare risposte e di prevenire l'incontro con l'errore.
Si vince, appunto, con una didattica a bassa direttività.

Per questioni di spazio, nella locandina non sono riportate le informazioni sui relatori. Queste sono presenti nel Programma completo.

Vai alla locandina in pdf

https://drive.google.com/file/d/0B2cnunCT0JNARWVSRW12TlRYTkk/view?usp=sharing

venerdì 9 ottobre 2015

Allerta meteo: sospensione attività didattiche

Così come segnalato nel sito del Comune, vi comunico che domani - sabato 10 ottobre 2015 - le attività scolastiche saranno sospese per allerta meteo. Siete pregati di divulgare l'informazione.

mercoledì 7 ottobre 2015

Cose "difficili" che arrivano da sole

Buongiorno collettivo. Appello. Salvadanaio a disposizione.
I bambini, ormai sempre più felici di partecipare alla raccolta dei fondi per il viaggio di quinta (e sì, abbiamo deciso di muoverci con largo anticipo perché non è pensabile un viaggio senza portare tutti…) si presentano sorridenti con le loro monete.
E io trovo subito il modo per approfittare anche di questo. Lo so… sono un incubo! :-)
- Che moneta hai portato?
- Due euro!
- Ah… due euro… e se fossero centesimi?
- Duecento!
- E se fossero monete da cinquanta centesimi?
- Quattro!
- Quante da dieci centesimi?
- Venti!
- E quante da venti centesimi?
- Dieci!
- Perfetto... puoi inserire la tua moneta!
Il primo bambino va a posto, ed è il momento di una compagna. Guardo la sua mano e sorrido. Mi accorgo subito che si tratta di un’occasione ghiotta…
- Quanto hai portato?
- Settanta centesimi!
Mi vedono più contenta che per i due euro e per loro non è certo facile da capire…
- Quanto hai detto che hai portato?
- Settanta centesimi! – Ripete.
- Se hai settanta centesimi, ce l’hai un euro intero?
- No, maestra, mi mancano trenta centesimi!
- Ah… quindi non hai un euro intero…
Mi sposto alla LIM, prendo la penna e dico: - Se  non hai un euro, scrivo che hai zero euro interi e – mentre separo con la virgola - settanta centesimi.
Scrivo: 0,70 €
Preciso: - Zero euro interi e settanta centesimi!
Vedete – continuo – si scrive in questo modo. Qui – e indico lo zero – si scrivono gli euro interi e dopo la virgola, che vuol dire “e”, scrivo la parte più piccola degli euro.
Capiscono benissimo.
- Bene. Quanto manca a un euro lo abbiamo detto. Ma quanto manca a due euro?
- Un euro e trenta!
- Scriviamolo!
Mi sposto nuovamente alla LIM e scrivo: 1,30 € e mentre mostro il numero decimale, preciso: - Mi mancano un euro intero e trenta centesimi!
Il gioco piace e continuiamo.
Ancora qualche moneta e quando finisce l’appello è tutto chiaro. Esiste un modo per scrivere anche queste quantità.
In modo molto naturale compaiono le equivalenze e i numeri decimali. Sono ancorati alla realtà e torneranno a farci visita tutti i giorni. Non saranno mai qualcosa di astratto.
Io che all’inizio avevo pensato semplicemente a raccogliere i soldi nel nostro salvadanaio e ad approfittare per conoscere meglio gli euro, mi trovo davanti molto di più.
Così accolgo e rilancio.
Anticipazioni naturali che ritorneranno molto utili. Certo, richiedono un po’ di tempo ogni mattina. Ma non è anche questo un investimento formativo?

Siete pronti?

Io sono sicura di sì... cosa mi dite?

Il momento tanto atteso è arrivato! Ora non dobbiamo far altro che puntare il nostro sguardo sulle meravigliose proposte del festival per riempirci di un'EXTRAenergia che dovrà accompagnarci per tutto l'anno.
E allora.... promemoria sia!

Appuntamento domani mattina alla stazione alle ore 9.10, pronti per prendere il nostro treno.
Abbigliamento comodo (soprattutto le scarpe) e leggero (credo che il buon tempo abbia deciso di accompagnarci, quindi meglio non appesantirsi e portare con voi una felpa o un giubbino leggero per la sera).
Tutti con la nostra maglietta e il cappellino. Questi sono fondamentali per riconoscervi in fretta e perché le persone che incontreremo possano chiamarvi subito per nome.
Portate con voi un piccolo zainetto con merenda e pranzo al sacco, qualcosa da bere (acqua e/o una bibita), fazzolettini, salviette e un sacchetto per i rifiuti. E, mi raccomando... non dimenticate il libro di Hogard. Sono sicura che Mirco Maselli non vede l'ora di scrivere una dedica a ognuno di voi!

Credo di avervi detto tutto...

Ah no.... dimenticavo! Portate con voi tanta voglia di emozionarvi e di partecipare. Ricordatevi che la sera ci aspetta un vero e proprio concerto: Filastrocche'n'roll 2!
Ve ne lascio un primo assaggio, tratto dall'ottavo festival Tuttestorie, quando Filastrocche'n'roll era alla prima versione...



Non so voi, ma io non vedo l'ora. Chissà se stanotte l'emozione ci farà riposare...
Un EXTRAabbraccio a tutti voi, bambini. A domani mattina per passare insieme un'EXTRAgiornata, certamente

I N D I M E N T I C A B I L E!

Edmodo: prima consegna!

Ciao bambini! Sono qui per ricordarvi che nella nostra classe virtuale è disponibile la prima consegna: la descrizione di Hogard seguendo la mappa costruita lo scorso anno scolastico, disponibile tra le risorse.
Fate attenzione! La scadenza è fissata per domenica 11 ottobre.
Buon lavoro!

lunedì 5 ottobre 2015

Noi genitori: La gente que me gusta

Apro la mail e trovo un bellissimo testo, accompagnato da poche parole.
Chi me lo manda è una persona che nella nostra famiglia occupa un posto davvero importante, perché ha condiviso con noi momenti importanti, unici e indimenticabili.
Il testo mi arriva in spagnolo. Mi domando se esiste la versione in italiano e riesco a trovarla.
Perché desidero pubblicarlo nel blog per condividerlo...con l’augurio che ognuno di noi possa, un giorno, per il resto della propria vita, incontrare e impegnarsi con persone come quelle descritte nel testo e sentirsi così…ben ricompensato.

La gente que me gusta.

Mi piacciono le persone che vibrano, quelle che non devi continuamente sollecitare e a cui non devi dire di fare le cose, ma che al contrario sanno quello che c'è da fare e lo fanno.
Mi piacciono le persone che coltivano i loro sogni fino a quando tali sogni diventano realtà.
Mi piacciono le persone capaci di assumersi le conseguenze delle proprie azioni, le persone che rischiano il certo per l'incerto pur di andare dietro a un sogno, le persone che si permettono di fuggire i consigli sensati lasciando la soluzione in mano al nostro padre Dio.
Mi piacciono le persone che sono giuste con gli altri e con loro stesse, le persone che apprezzano il nuovo giorno, le cose buone della loro vita, le persone che vivono ogni ora allegramente facendo del loro meglio, grate di essere vive, di poter regalare sorrisi, di offrire le loro mani e aiutare generosamente, senza aspettarsi nulla in cambio.
Mi piacciono le persone capaci di criticarmi costruttivamente e di fronte, senza ferirmi. Le persone che hanno tatto. Mi piacciono le persone che hanno il senso della giustizia.
Questi io li chiamo “amici”.
Mi piacciono le persone che conoscono l’importanza dell'allegria e la diffondono, le persone che attraverso gli scherzi ci insegnano a prendere la vita con buon umore. Le persone che non dimenticano mai il loro lato bambino.
Mi piacciono le persone che contagiano con la loro allegria.
Mi piacciono le persone sincere e franche, capaci di opporsi con argomenti ragionevoli alle decisioni degli altri.
Mi piacciono le persone fedeli e testarde, che non si arrendono quando si tratta di raggiungere obiettivi e idee.
Mi piacciono le persone di buon senso, che non si vergognano di riconoscere di essersi sbagliate o di non sapere qualcosa. Mi piacciono le persone che, nell'accettare i propri errori, si sforzano di non commetterli più.
Mi piacciono le persone che lottano contro le avversità, le persone che cercano soluzioni.
Mi piacciono le persone che pensano e che meditano. Le persone che danno valore ai propri simili non per il loro aspetto esteriore o secondo gli stereotipi sociali.
Mi piacciono le persone che non giudicano e che non permettono agli altri di giudicare.
Mi piacciono le persone che hanno personalità.
Mi piacciono le persone in grado di capire che l'errore più grande dell'uomo sta nel cercare di tirare fuori dalla testa ciò che non viene dal cuore.
La sensibilità, il coraggio, la solidarietà, la bontà, il rispetto, la tranquillità, i valori, l'allegria, l'umiltà, la fede, la felicità, il tatto, la fiducia, la speranza, la riconoscenza, la sapienza, i sogni, il pentimento e l'amore verso gli altri e verso se stessi, sono cose fondamentali per chiamarsi “persone”.
Con persone come queste mi impegno su qualsiasi cosa per il resto della mia vita, dal momento che, per il semplice fatto di tenerle al mio fianco, mi sento ben ricompensato.

Mario Benedetti

sabato 3 ottobre 2015

Semplicemente grazie

Stamattina mi sono svegliata con un ritmo insolitamente lento per me, sapevo che l'incontro con il nuovo giorno avrebbe avuto bisogno di un nuovo equilibrio da cercare con delicatezza. 
Ho aperto i tanti messaggi che ho ricevuto, l'affetto di tante persone tradotto in parole. Ma il mio pensiero è tornato continuamente a voi, bambini e genitori, su quelle parole che ai mie occhi erano piene di colore, nonostante fossero posate su un manifesto mortuario. Ed è tornato alla vostra presenza in chiesa,  delicata, affettuosa e composta. 
Ho pensato a quanto mi sono sentita avvolta ogni volta che spostavo lo sguardo sulla mia destra e a quanto sarebbe stata felice mia madre, lei che la bellezza sapeva vederla tutta,  anche quella invisibile agli altri. 
E sono tornata sulle parole sussuratemi all'orecchio mentre lasciavo la chiesa: -Tua madre può stare tranquilla. Ci pensiamo noi a te.
E mentre il pensiero mi riportava immagini ed emozioni fino a commuovermi ancora, si è rinnovata dentro di me la certezza che insieme, voi bambini, i vostri genitori ed io, siamo diventati una bella forza. 
Non ci sono parole per ringraziarvi abbastanza, la risposta l'ho consegnata ai miei abbracci, spero l'abbiate sentita.
Voglio che sappiate che già lunedì sarò con voi.
Non riesco a pensare a un luogo migliore dove recuperare il sorriso.