Qualcosa di me


Sono una maestra, semplicemente. Ed è sempre la prima cosa che mi piace dire di me perché è un appellativo di cui sono molto orgogliosa. Ho iniziato a lavorare giovanissima e sono approdata alla scuola dopo un’esperienza aziendale che è stata fondamentale per la mia formazione. Ho avuto una storia professionale vivace che mi ha vista passare attraverso esperienze e incontri significativi che mi hanno fatto la maestra che sono. Da ormai dieci anni ho scelto di stare a scuola tutta intera, scelta che considero la più bella della mia vita professionale. Ho compreso che solo vivendo la scuola da dentro, con presenza completa, possono nascere riflessioni utili a interrogarsi per attivare quei cambiamenti necessari che le restituiscano un ruolo fondamentale nella vita dei bambini, dei ragazzi, nella società. A chi mi chiede quale sia la mia idea di scuola, rispondo che per me deve essere prima di tutto un luogo in cui stare bene, in cui conoscersi e incontrare l’altro, in cui fare propri i valori fondamentali di una comunità; un luogo che sappia fare innamorare dei saperi e, prima ancora, della vita. La mia è una didattica che amo definire “a bassa direttività”, basata sul protagonismo degli alunni e sulla responsabilità. Credo in una scuola capace di tenere alta la motivazione, che non dia risposte, ma provochi di continuo nuove domande e metta in moto verso la scoperta. Che sappia “passare la palla” agli alunni con fiducia, lasciando ampi spazi di libertà. Perché, ne sono convinta, il più grande limite della scuola è l’incapacità di liberare e di liberarsi, è il muoversi sempre con i freni tirati, guidata dalla logica del controllo. Una logica che non consente di accogliere ciò che nasce fuori, di muoversi in relazione con il mondo, di promuovere le sane contaminazioni, di valorizzare il “pensare altrimenti”.


Enrica Ena attualmente insegna nell’Istituto Comprensivo “Pietro Allori” di Iglesias. Da quando è diventata insegnante, nel 1991, è sempre stata impegnata a sperimentare sul campo un fare scuola che rendesse protagonista l’alunno. Questa sua caratteristica professionale ha fatto sì che venisse coinvolta in numerose iniziative innovative, tra cui una sperimentazione Ministeriale sull’utilizzo delle tecnologie nella didattica che ha coordinato dal 1995 sino al 2000, esperienza che ha aperto ad un suo ruolo attivo in tanti nuovi progetti a livello provinciale, regionale e nazionale.
Dal 1997 ha iniziato la sua attività di formatrice per docenti delle scuole di ogni ordine e grado che prosegue ancora oggi.
Dopo una parentesi all’Università di Cagliari – dal 2004 al 2008 – nel ruolo di Supervisore nel Corso di Laurea in Scienze della Formazione di Cagliari, nel settembre del 2009 ha deciso di riprendere l’attività di insegnamento a tempo pieno e di mettere a completa disposizione della didattica e dell’idea di scuola maturata tutte le esperienze e le riflessioni scaturite dal proprio percorso professionale.
Dal 2013 al 2021 ha curato un blog personale, nato per documentare l’esperienza di classe, diventato, nel tempo, uno spazio di riflessione sulla scuola viva, aperto al dialogo con le famiglie, e riferimento per tanti insegnanti e studenti.
Per due anni ha coordinato una rubrica di dialogo con la scuola: nel 2016/17 su Scuola Italiana Moderna, Editrice La Scuola (SIM-a/r); nel 2017/18 su EAS Essere a Scuola, Editrice Morcelliana (Aula Aperta).
Da giugno 2018 ha dato vita al gruppo di lavoro “Il cambiamento nasce da dentro”, che si rivolge a insegnanti e altre figure educative, genitori, dirigenti scolastici e studenti, che promuove occasioni di formazione itinerante con la finalità di favorire la riflessione sulla scuola e la diffusione orizzontale di pratiche didattiche significative. Al centro un’idea di scuola capace di restituire centralità alla persona, che non si pieghi alla società ma che sia capace di “sognarne” una migliore.

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