domenica 31 maggio 2020

Dal 25 aprile 1945 al 2 giugno 1946


Domani pomeriggio, con la classe, completiamo il lavoro sul 2 giugno incontrando Anna Sarfatti, l'autrice de La Costituzione raccontata ai bambini, illustrazioni di Serena Riglietti, Mondadori.
Un altro pezzo di storia, con incastri grandi, che aggiungiamo ripartendo dal lavoro realizzato per il 25 aprile: https://enricaena.blogspot.com/2020/04/e-25-aprile-e-tempo-di-liberta.html

Le tappe importanti che abbiamo voluto fermare sono quattro:
  • 2 e 3 giugno 1946: referendum istituzionale per scegliere tra Monarchia e Repubblica ed eleggere l'Assemblea Costituente;
  • proclamazione della nascita della Repubblica;
  • 26 giugno 1946: insediamento dell'Assemblea Costituente;
  • 1 gennaio 1948: entrata in vigore della Costituzione.
Per ognuna, un video storico reperito nell'archivio dell'Istituto Luce, di cui riporto i link nel caso fossero utili ad altre classi, per poi avviarci alla conoscenza dei primi capitoli della Costituzione, guidati dalle bellissime filastrocche scritte da Anna Sarfatti.


Istituto Luce
La settimana Incom 00014 del 06/06/1946
Le elezioni per il referendum istituzionale e per la Costituente
https://youtu.be/wnn5XnPyNf8

Istituto Luce
La Settimana Incom 00015 15/06/1946
2 giugno 1946: risultati del referendum istituzionale
https://youtu.be/RVpf5LhXNho

Istituto Luce
La settimana Incom 00016 del 27/06/1946
La Costituente
https://youtu.be/YfEQGBQoqmM

Istituto Luce
La settimana Incom 00111 del 09/01/1948
De Nicola, De Gasperi e Terracini firmano la costituzione italiana.
https://youtu.be/XUNOOms7oLM


I nostri materiali:

https://it.padlet.com/enrica_ena/25aprile2020
https://it.padlet.com/enrica_ena/dallaliberazioneallacostituzione 

Centro CRESPI, Università di Bologna: "La scuola primaria prima e dopo l'emergenza" - Il video

Con piacere, condivido il video all'incontro su "Tecnologie, apprendimento e collaborazione" al quale ho partecipato giovedì 28 maggio 2020 alle ore 16.00, con il Centro CRESPI, Dipartimento di Scienze dell’Educazione “G.M. Bertin” dell'Università di Bologna.

All'interno, contributi di:

Elena Pacetti, Università di Bologna (coordinamento)
Donatella Cesareni, Sapienza Università di Roma
Giovanni Bonaiuti, Università di Cagliari
Daniela Di Donato, Insegnante dell'IC Parco della Vittoria di Roma e dottoranda
Enrica Ena, Insegnante alla Scuola primaria "I.C. Pietro Allori" di Iglesias

Il mio contributo "La Scuola primaria prima e dopo l'emergenza" è al minuto 59:10

Rete di Cooperazione Educativa: "La nostra nuova normalità" - il video

Con piacere, condivido il link al webinar con la Rete di Cooperazione Educativa "C'è speranza se accade", al quale ho partecipato martedì 26 maggio alle ore 17:00, accompagnata da Carlo Ridolfi, Coordinatore nazionale.

Alle 5 della SERA - DISTANZE di VITA EDUCATIVA
"La nostra nuova normalità: ciò che resta, ciò che cambia, ciò che manca"

https://www.facebook.com/sequestoaccade/videos/2720902604813692

Preoccupazioni a voce alta

In questo momento, ricorro al silenzio e alla capacità di spostare, che in questi mesi ho dovuto affinare molto, perché non abbiamo finito. L'anno scolastico è ancora in corso e siamo completamente immersi nella fase più difficile, tanto di più per un anno come questo. È il momento della barra dritta perché valutazioni e documenti vari non schiaccino le fatiche fatte e valorizzino il significato profondo di ciò che contengono.
Ma stare concentrati si fa ogni giorno più difficile. La preoccupazione della forma che assumerà la nostra scuola a settembre è sempre più grande. Sappiamo bene quanto i disegni dal basso, per mettere in piedi quanto necessario, andranno inevitabilmente a togliere continuità anche a ciò che funzionava. Basta fare due conti che contemplino numero di alunni, spazi, organico per capire che tutto il resto avrà un peso irrisorio.
Chi mi conosce, sa bene quanto sia ottimista, quanto riesca sempre a vedere scenari altri con la serenità di poter regolare, dare senso, riconoscere opportunità di crescita. Ora no, non è così. Sarebbe ignorare la consapevolezza della realtà in cui ci muoviamo e della sensibilità professionale alle quali tutto questo è affidato. Confidare in una buona ripartenza, sarebbe non avere chiara tutta la fragilità di un sistema che, sempre più attento ai vincoli, finisce per dimenticare il suo compito e l'attenzione alle cose che contano. I nostri alunni e i loro bisogni sono assenti già da tempo da questo mondo tutto guidato dalla logica dell'adempimento.
Devo spostarmi, rimandare, riuscire ad arrivare in porto, non posso permettermi di perdere bambini e famiglie proprio ora. Ma credo che questa sia la fine della nostra scuola. Conosciamo bene la velocità di cui si è capaci quando si tratta di smontare, così come conosciamo la debolezza disarmante di quando si tratta di costruire.

giovedì 28 maggio 2020

Tecnologie, apprendimento e collaborazione

Questo pomeriggio, alle ore 16.00, appuntamento con il Centro CRESPI, Dipartimento di Scienze dell’Educazione “G.M. Bertin” dell'Università di Bologna:

https://www.youtube.com/user/MelaUnibo

Tecnologie, apprendimento e collaborazione.

Elena Pacetti (Università di Bologna) ne discute con:

Donatella Cesareni (Sapienza Università di Roma)
Giovanni Bonaiuti (Università di Cagliari)
Daniela Di Donato (Insegnante dell'IC Parco della Vittoria di Roma e dottoranda)
Enrica Ena (Insegnante alla Scuola primaria "I.C. Pietro Allori" di Iglesias)

Io porterò un contributo su "La Scuola primaria prima e dopo l'emergenza".

https://centri.unibo.it/crespi/it/webinar?fbclid=IwAR2ltSSvupWeQeQTVVqJ2iyJUpuvo-bxQ8uWquTmm9Y3uUnHjF8AhxtsUUw

mercoledì 27 maggio 2020

Verso la chiusura: autovalutazione finale e colloqui con i bambini

È stata dura organizzare questa fine dell'anno in vista della valutazione finale, ci sono tornata e ritornata infinite volte e, certamente, ci sono limature che mi impegneranno ancora. 
Così, mentre con i bambini siamo completamente immersi in un impegnativo lavoro sul 2 giugno, che si completerà lunedì pomeriggio con l'incontro con Anna Sarfatti, solo ieri, a notte fonda, ho messo finalmente a punto tutti i passaggi finali. 
Lunedì i bambini riceveranno il form per l'autovalutazione finale, che andrà ad integrare il Portfolio e le mie osservazioni. 
Per i giorni successivi, ho programmato i colloqui con i bambini: giovedì mattina, venerdì mattina e venerdì pomeriggio. Venti minuti a bambino, durante i quali raccogliere le loro riflessioni in modo più diretto, discutere insieme dell'autovalutazione, ascoltare ciò che pensano di avere imparato: da questo periodo, dall'ambiente e dagli strumenti che abbiamo utilizzato, dalle attività proposte. 
Per me, questo passaggio, ora più che mai, non poteva mancare. So già che non basterà comunque, ma di più non sono proprio in grado di fare. 
Adesso non resta che attendere le iscrizioni dei bambini ai colloqui nel file editabile che, da questa mattina, li attende dalle 8:30 in aula virtuale. 
Un altro passo importante è fatto, eppure, so bene che la fase più difficile deve ancora arrivare.

lunedì 25 maggio 2020

Dalla didattica in presenza alla didattica a distanza: i video

Con piacere condivido le registrazioni del secondo appuntamento con gli studenti della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Firenze: "Dalla didattica in presenza alla didattica a distanza", tenutosi il 22 maggio 2020.
Questa volta erano con me due mamme Rossella Cui (Referente DAD per la classe) e Maura Mei (anche componente del Gruppo di lavoro "Il cambiamento nasce da dentro") e due studentesse che svolgono il tirocinio nella nostra classe: Chiara Pusceddu e Cristiana Corradi.
A loro rinnovo il mio grazie per la preziosa disponibilità che ci ha consentito di condividere questa bella esperienza insieme.
Per quanto mi riguarda, come ho già avuto modo di dire, in un momento tanto rumoroso, il tempo con gli studenti ha il sapore di una sosta in mezzo alla bellezza.



"La nostra nuova normalità: ciò che resta, ciò che cambia, ciò che manca".

Con piacere, condivido questo appuntamento che mi vedrà presente con gli amici della Rete "C'è speranza se accade".


ALLE CINQUE DELLA SERA
DISTANZE DI VITA EDUCATIVA
90’ di diretta FB per ascoltare storie di scuola, 
educazione, DAD, lavoro che c’era, 
passato prossimo e futuro all’orizzonte.
Il martedì e il giovedì dalle 17:00 alle 18:30.
V Incontro

Martedì 26 maggio
Ore 17:00
"La nostra nuova normalità: 
ciò che resta, ciò che cambia, ciò che manca".
con:
Enrica Ena
Insegnante scuola primaria - IGLESIAS

https://www.facebook.com/pg/sequestoaccade/

venerdì 22 maggio 2020

Dalla didattica in presenza alla didattica a distanza: cosa resta, cosa cambia, cosa manca

Questo pomeriggio è programmato il secondo appuntamento con gli studenti della Facoltà di Scienze della formazione dell'Università di Firenze. Un incontro al quale mi presenterò accompagnata. 
Con me, due studentesse - Chiara Pusceddu e Cristiana Corradi - e due mamme - Rossella Cui e Maura Mei.
Le cose che piacciono a me. Anche perché è davvero tempo di fare spazio agli altri sguardi.

Così la scuola si è spostata a casa: i video

Con piacere condivido le registrazioni del primo appuntamento con gli studenti della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Firenze: "Così la scuola si è spostata a casa", tenutosi il 15 maggio 2020.


domenica 17 maggio 2020

Storia di una lumaca... storia di noi

[...] Ho imparato che il Paese del Dente di Leone, a forza di desiderarlo, era dentro di noi.

Questa cosa di riuscire a sentire i bambini è strana.
Sto leggendo per loro il secondo libro, da quando la scuola si è spostata a casa. Un capitolo che trovano nella classe virtuale ad aprire le tre giornate stabilite per il "post organizzativo", che arriva puntuale, alle 8:30, il lunedì, il mercoledì, il venerdì.
Ieri ne ho registrato qualcuno in più del solito perché il libro era quasi alla fine e ho pensato di completarlo. Cambio di maglietta per ogni capitolo, scambio di due battute iniziali, con attenzione alla giornata in cui lo troveranno e si parte... Ma, per quanto ogni volta legga immaginandomeli di fronte, e gli parli come se fossero lì, mai avrei potuto immaginare che mi sarebbe successo ciò che mi accade in presenza.
Arriva il capitolo 11, l'ultimo. È la "Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza" di Luis Sepúlveda. Siamo al finale. Le lumache, quelle che sono riuscite a salvarsi, entrano nel tronco cavo che farà loro da casa. Ribelle, la protagonista della storia, prima di ritirarsi dentro il guscio, esce a spiare la scia di bava che brilla sulla rugiada e pensa che, pur essendo una traccia di dolore, è anche una traccia di speranza... e a me, proprio come mi accade in classe, con loro, quando uno dei nostri libri è alla fine, mi si rompe la voce, gli occhi mi diventano lucidi e fatico a completare il capitolo. Li vedo lì, davanti a me e, senza rendermi conto, li guardo, con gli occhi visibilmente lucidi che incontro sullo schermo, e dico loro che questo capitolo è l'ultimo di quest'anno e che mi sento un po' come Ribelle che ha intrapreso con loro un viaggio difficile pur di tenerle insieme e portarle al sicuro.
Non ricordo esattamente le mie parole arrivate da sole, e non le riascolterò, non prima che le ascoltino loro. Ma è stato bellissimo accorgermi della forza che ha il mio sentirmi con loro, oltre ogni distanza.
C'erano letture in rete, tante messe a disposizione dagli stessi scrittori, altre da lettori professionisti, ma sono contenta di aver scelto di esserci proprio io. Di averli aspettati a ogni appuntamento con la lettura, di aver tenuto duro, quando alla fine del primo libro, con la stanchezza che sopraggiungeva, ho scelto di leggerne comunque un altro. Non è iniziare che conta, è continuare. Ormai questo apprendimento l'ho fatto mio.
Forse, a commuovermi, è stato un po' anche questo. Sapere che quel capitolo 11 arriverà a poco meno di dieci giorni dalla fine della scuola e che davvero, come Ribelle, ho messo davanti ciò che conta, nonostante conoscessi la fatica e i rischi del viaggio... E forse, proprio come lei, ho sentito in anticipo la sensazione di pace, che arriva quando porti a termine il tuo compito.

- Hai mantenuto la parola. Ci hai portato nel nuovo Paese del Dente di Leone - disse una lumaca entusiasta.
- No - sussurrò Ribelle, - ti sbagli. In questo viaggio che è iniziato quando ho voluto avere un nome ho imparato tante cose. Ho imparato l'importanza della lentezza e, adesso, ho imparato che il Paese del Dente di Leone, a forza di desiderarlo, era dentro di noi - concluse in un sussurro e, lentamente, molto lentamente se ne andò a mangiare insieme alle sue compagne.

sabato 16 maggio 2020

Cosa c'è di nuovo in classe, oggi il titolo è dedicato a te

"Cosa c'è di nuovo in classe" è nato nel 2013, un blog semplice, messo in piedi con il desiderio di documentare la vita di classe, con la consapevolezza che quando si sceglie di percorrere nuove strade, per non perdere nessuno e per non perdersi, è importante raccontare dove si è scelto di andare e condividere il proprio viaggio.
Ieri "Cosa c'è di nuovo in classe" ha superato le 500000 visite. In genere non condivido cose di questo tipo, e poi so bene che viviamo un momento in cui questi numeri, davanti a like e visualizzazioni di un semplice TikTok, fanno sorridere. Ma non è così per me.
È stato il blog ad accogliere quel mio bisogno di posare che diventava urgenza e che mi ha aiutato a rileggere; lui, tante volte, ad essere l'unica vera compagnia nei momenti di fatica e solitudine professionale. Lui uno degli spazi fondamentali per costruire quell'alleanza educativa con le famiglie che, oggi, riconosco come la più grande forza.

Qualche anno fa, Rosaria Pace, mi chiese di dare voce a questa scelta su Scuola Italiana Moderna. Ero resistente, come lo sono sempre davanti a queste richieste. Ma oggi sono contenta di quell'articolo perché so che è stato il fermarmi con il blog a far crescere la consapevolezza della scuola in cui credo, che mi ha aiutato a regolare e a muovermi con sempre maggiore intenzionalità.

Lo riporto. Per me, oggi, è stato un piacere grande tornarci.

SIM Maggio 2016 - La documentazione come strumento dell'alleanza educativa, Insegnare a porte aperte, Il bisogno di documentare; obiettivi, modi e strumenti della documentazione

Un grazie a tutti coloro che si avvicinano al blog e a chi ha collaborato a renderlo uno spazio di comunicazione a più voci, prima fra tutti Isabella Ongarelli. 

"Così la scuola si è spostata a casa": incontro con gli studenti

Ieri mattina ho avuto il piacere di incontrare ben 230 studenti della Facoltà di Scienze della Formazione Primaria dell'Università di Firenze. Un invito che ho accolto subito con piacere immenso perché credo molto nel dialogo vivo tra scuola e Università, imprescindibile in un momento come questo, che rappresenta un'occasione senza precedenti per la formazione dei futuri insegnanti. Significa osservare e leggere le risposte di una scuola chiamata a continuare a svolgere il suo compito in una situazione completamente inedita.
Il desiderio di "guardare" da vicino era forte, come lo era quello di rintracciare le caratteristiche professionali e organizzative che possano costituire un buon equipaggiamento. Così, li ho accompagnati dentro il nostro ripensarci in uno scenario nuovo e, come piace fare a me, ho aperto le porte della nostra classe. Un bell'incontro, ricco di curiosità ma anche di preoccupazioni che è stato bello guardare insieme.
Per me, un privilegio, consapevole che queste sono bellissime opportunità per rileggere e rileggersi.
Grazie a Francesca Marotti, Francesca Nardoni e Andreas Formiconi e a tutti gli studenti che hanno partecipato.

mercoledì 13 maggio 2020

A proposito di ripartenza

Che cosa è una visione? Io ho sempre pensato che sia la capacità di immaginare in anticipo nuovi possibili, ma non di vederli e basta. Immaginare in anticipo qualcosa e vederne, contestualmente, le condizioni che li rendono possibili.
Quando si ha una visione chiara, pertanto, progettare non è difficile. Significa fermarsi a mettere ordine. Pensare le idee in termini organizzativi. Lavorare su tutti gli incastri per renderle concrete, avendo sempre davanti i bisogni che vogliamo soddisfare, lo scenario in cui ci si muove, i vincoli, la sostenibilità.
Banalmente. Il che cosa. In che modo. In quali spazi. In quali tempi. Con quali risorse umane (chi fa che cosa?). Con quali costi. In modo snello, ma completo. Qualcosa che, condiviso, consegna chiarezza.
Lo so, non ho detto niente di nuovo. Normale per chiunque sia abituato a progettare. Meno chiaro, ora, quando spuntano come funghi soluzioni per la scuola.
Certo, sono solo una maestra e potrei sbagliarmi. Tuttavia, una richiesta sento di farla: facciamo attenzione a costruire una visione guardando le cose che contano e concentrandoci sulle debolezze vere. Non solo a quelle nate ora (in emergenza, era impossibile che non ce ne fossero), ma a quelle che la situazione ha scoperchiato. Non puntiamo il dito dalla parte sbagliata, potrebbe essere una situazione di comodo.
E per stare dentro a ciò di cui sto parlando - la ripartenza a settembre - non pensiamo solo a riconquistare il tempo, tutto il tempo scuola, per dire che la scuola riparte. Pensiamo a quale scuola deve ripartire, a che cosa deve starci dentro, a ciò che non può mancare. Ma anche, e con coraggio, a ciò che è tempo che resti fuori.
E non pensiamo che purché parta, la scuola possa farla chiunque. Non basta disporre di spazi e riempire il tempo. Alla base ci deve essere l'appropriazione di una visione condivisa. La scuola, professionalmente, è già tanto debole. Abbiamo bisogno di professionalità solide. Scelte sbagliate, ora, possono compromettere la scuola per sempre.
Alex Zanardi, in un discorso più generale su questo momento ha detto: "Peggio di questo, ci sarebbe soltanto sprecare l'occasione. Non utilizzare quello che è accaduto per cercare di diventare persone migliori, per provare a imparare qualche cosa."
Anche nella scuola credo che al centro dovrebbe esserci questo. E concretezza, tanta concretezza.

Didattica a distanza, ecco i punti chiave

Segnalo questo interessante articolo pubblicato in data 7 maggio 2020 su www.avvenire.it


"Occorre riprogettare i percorsi. Non è la tecnologia da sola che fa la differenza, ma i modelli pedagogico-didattici che dialogano con il digitale".

venerdì 8 maggio 2020

È insieme che tutto è possibile, è insieme che nessuno resta fuori

Ieri pomeriggio, seconda videoconferenza.
Al termine dell'esplorazione dei materiali che chiudevano un lungo lavoro che ci ha impegnato per mesi, chiedevo ai bambini la loro scelta per la formazione dei quattro sottogruppi classe in cui ripartirsi per organizzare, quando sarà possibile, la presentazione sul territorio. Come con ogni gruppo incontrato, mi trovo a spiegare che non è detto che li si possa accontentare con una prima scelta perché è necessario che i gruppi siano formati in modo che possano funzionare bene. Voglio portarli a riflettere sulla differenza tra gruppi omogenei ed eterogenei per spiegare il perché sia necessario andare su quest'ultima organizzazione. Porto qualche esempio di situazione ripescando dalla matematica perché voglio sapere cosa loro pensino sia meglio.
Chiara, sette anni, prende la parola e il suo pensiero ce lo spiega così.
- Per me quello che conta di più è l'amicizia - ed ecco che io, pur conoscendoli, penso che non mi avesse capita, ma Chiara continua - e penso che ci vogliano gruppi dove ci siano bambini che sono più sicuri, insieme a quelli meno sicuri, perché se uno è in difficoltà e non sa fare qualcosa, gli altri lo devono aiutare, così tutti sono tranquilli e il gruppo lavora bene. Sì, maestra, per me ci vuole l'amicizia - ripete - così nessuno si deve preoccupare.
Difficile capire l'emozione provata da me e dalla tirocinante che era con noi.
Ecco cosa mi manca di più della scuola in presenza. Mi manca la loro "amicizia", quel loro sapere, già a sette anni, che è insieme che tutto è possibile, che è insieme che nessuno si deve preoccupare. Che è insieme, aggiungo io, che nessuno resta fuori.
E mi piace che la scuola sia il luogo dove imparare tutto questo.

lunedì 4 maggio 2020

Orizzonte Scuola: esperienza con la DaD

Con grande piacere, condivido questa mia video-intervista pubblicata oggi su Orizzonte Scuola dal titolo "La maestra che usa la classe capovolta già dalla prima elementare. La sua esperienza con la DAD", a cura di Paolo Quadrino.
 
La scuola primaria sta subendo un impatto molto forte a seguito delle attività scolastiche da casa con insegnanti, bambini ed anche genitori che hanno dovuto necessariamente modificare l’assetto didattico cercando di sopperire alla presenza con strumenti digitali e modalità di interazione in rete o telefonica.

La collegialità resta una strategia che si rivela vincente perché coinvolge tutti i protagonisti, nel rispetto del ruolo di ciascuno, ma che rischia di essere vanificata dalle difficoltà operative di gestione.

Tutta la scuola sta così vivendo una svolta epocale, immediata e forzata, dei processi di insegnamento/apprendimento: i docenti per la mancanza della presenza maggiormente influente con i bambini, gli studenti per la trasformazione delle relazioni sociali ed i genitori per la difficoltà al cambiamento poiché cresciuti con altre modalità.

Fortunatamente alcune metodologie o prassi didattiche innovative che si erano sperimentate in precedenza in particolare alle scuole primarie come la verifica tra pari, la classe capovolta, il coinvolgimento delle famiglie, il portfolio delle competenze, hanno favorito l’applicazione della DAD mitigando lo shock imprevisto e imprevedibile della lezione “extra aula”.

domenica 3 maggio 2020

Verso un profilo narrativo: portfolio e autovalutazione

Questo video è da considerarsi un completamento del precedente, con il quale ho accompagnato a conoscere la nostra classe virtuale (Pronti? Vi porto in classe!).
Illustra il nostro Portfolio e le scelte che ne hanno guidato l'elaborazione.

Si tratta di uno strumento articolato, ma molto semplice, elaborato per:
- tenere traccia di tutte le attività effettivamente svolte con la  didattica a distanza;
- invitare i bambini a ripercorrerle insieme ai genitori per esprimere un'autovalutazione;
- raccogliere informazioni in merito agli impegni assunti, anche su scelta autonoma, e alla partecipazione alla vita di classe.

Sarà questo strumento, insieme ai materiali raccolti e alle osservazioni registrate durante l'intero percorso a supportare l'elaborazione di un profilo finale narrativo.

sabato 2 maggio 2020

Pronti? Vi porto in classe!

In questo video accompagno a conoscere la nostra classe virtuale, le motivazioni che ne hanno guidato la nascita e le caratteristiche che l'hanno resa un luogo tutto nostro e rispondente ai nostri bisogni.

Illustro l'organizzazione tra spazi formali e spazi informali e le scelte che consentono di salvaguardare una dimensione di classe.

Chiudo con due approfondimenti conclusivi:
- la centralità delle restituzioni condivise;
- i vantaggi dei percorsi asincroni per garantire centralità alle attività al bambino, a una didattica che continui a mettere al centro le domande.

Torno quanto prima con il secondo video: "L'unica valutazione possibile: il nostro Portfolio".

venerdì 1 maggio 2020

I voti proprio no

Nelle mie classi, i voti non hanno mai fatto il loro ingresso, se non al termine dei periodi didattici e dopo un lungo percorso di autovalutazione che da diversi anni si chiude anche con i colloqui con i bambini.
Non ci ho mai creduto, ma ho scelto il rispetto della legge e ho trovato la strada.
Ma ora proprio no. E non risponderò con un voto uguale per tutti. Il problema si risolverebbe in fretta, ma io non amo le non scelte.
Ho documentato con attenzione tutto, ma è una narrazione quella che posso offrire, nulla più. Ci sta dentro ciò che ho fatto io e quelle che sono state le risposte. Di più non posso. Quanto è accaduto dipende tanto da noi, da ciò che la scuola aveva e ha saputo mettere in piedi, dalla nostra formazione, dalle famiglie, dagli strumenti, dalla connessione, dal contesto sociale e culturale, dal tempo di cui i genitori potevano disporre... Non mi ripeto. Sono cose che sappiamo tutti.
Perciò, se le sappiamo tutti, è possibile essere qui anche solo a metterlo in discussione?
Io non mi rifiuto. Ma non chiedetemi di fare ciò che non posso fare.
Mi chiedereste di non rispettare i miei bambini e le mie famiglie. E non voglio e non posso permettermelo perché se la scuola è continuata, nonostante tutto, comprese le nostre mancanze, è grazie a loro e a quanto mi hanno riconosciuto maestra e si sono fidati di me.

Mi unisco all'appello della Redazione e del Gruppo di lavoro della Rivista "Insegnare" del Cidi e ne chiedo la sottoscrizione e la condivisione a tutte le colleghe e i colleghi.
Nel frattempo, impegniamoci a divulgare nei nostri Collegi dei docenti l'appello di Cidi e MCE che invitano a non utilizzare i voti numerici, bensì la definizione di un profilo formativo.

http://www.insegnareonline.com/rivista/editoriali/moratoria-valutazione-voti-ordine-scuole