Quando andiamo in vacanza siamo abituati a scegliere le mete in base a ciò che vogliamo visitare, al clima che vogliamo trovare; controlliamo il tempo che ci sarà in quei giorni, prepariamo la valigia sapendo a che cosa andremo incontro.
Ci sono alcuni viaggi in cui, però, non è tutto così facile da programmare: pensi di avere la valigia pronta per andare al mare ma, scendendo dall’aereo, ti accorgi che l’atterraggio è avvenuto in montagna, fa freddo e tu non hai gli indumenti adeguati, devi capire dove sei finito, come mai c’è stato un cambiamento di rotta, devi fare in modo di avere tutto ciò che ti permetta di stare bene, di sentirti accolto in questa meta imprevista ed alla fine, dopo un po’ di scombussolamento, ti accorgi che la montagna offre molte attrattive.
Non eri preparato perché pensavi di arrivare al mare, ma hai imparato in poco tempo ad adattarti e hai sicuramente trovato molti aspetti positivi anche in questa meta imprevista.
Questo accade anche nella vita reale: un giorno ti accorgi o ti dicono che tuo figlio ha bisogno di aiuto. Prima pensi che sia pigro e lo rimproveri perché non ha voglia di studiare, poi inizi a capire che c’è qualcosa che non va. Cerchi di sapere dove andare, cosa fare, come comportarti. A volte ti senti anche in colpa per non averlo capito.
Incontrerai persone che ti giudicheranno e non ti capiranno ma anche persone che ti sapranno ascoltare, consigliare, accompagnare nei momenti più difficili. Il viaggio all'interno dei capitoli di questa Guida è stato pensato proprio a questo scopo: non lasciarvi da soli, infreddoliti, a guardare uno scenario che non conoscete, in un luogo in cui non sapete come muovervi.
Questa Guida vuole essere una valigia: aprendola troverete tutto ciò che è importante sapere per affrontare con serenità e consapevolezza il resto del percorso.
Per questo vi guideremo tra campanelli d’allarme, definizioni, caratteristiche, strumenti, possibilità e nuove prospettive; vi aiuteremo a comprendere cosa vuol dire apprendere quando hai un disturbo dell’apprendimento, quali sono i punti di debolezza ma anche quali sono i punti di forza di vostro figlio.
A poco a poco, nel corso di questo viaggio insieme, vi accorgerete che sarà necessario “cambiare occhiali”: togliere quelli da sole ed indossare quelli da sci. Dovrete munirvi dell’attrezzatura necessaria, riflettendo sulle caratteristiche uniche e speciali di vostro figlio.
A quel punto fate in modo che possa potenziare le sue abilità, che possa stare insieme ad altri ragazzi che come lui devono imparare a sciare, chiedete all’istruttore flessibilità; distinguete sempre il compito dall’obiettivo ed apprezzate quello che è, invece di arrabbiarvi per quello che non è.
Se, vedendolo sciare, guardandolo dall’alto, non fate che notare i suoi difetti, provate a guardarlo da un’altra prospettiva e divertitevi a scoprire ed a valorizzare i suoi punti di forza. (da Guida alla dislessia per genitori Terza edizione, AID).
Ci sono alcuni viaggi in cui, però, non è tutto così facile da programmare: pensi di avere la valigia pronta per andare al mare ma, scendendo dall’aereo, ti accorgi che l’atterraggio è avvenuto in montagna, fa freddo e tu non hai gli indumenti adeguati, devi capire dove sei finito, come mai c’è stato un cambiamento di rotta, devi fare in modo di avere tutto ciò che ti permetta di stare bene, di sentirti accolto in questa meta imprevista ed alla fine, dopo un po’ di scombussolamento, ti accorgi che la montagna offre molte attrattive.
Non eri preparato perché pensavi di arrivare al mare, ma hai imparato in poco tempo ad adattarti e hai sicuramente trovato molti aspetti positivi anche in questa meta imprevista.
Questo accade anche nella vita reale: un giorno ti accorgi o ti dicono che tuo figlio ha bisogno di aiuto. Prima pensi che sia pigro e lo rimproveri perché non ha voglia di studiare, poi inizi a capire che c’è qualcosa che non va. Cerchi di sapere dove andare, cosa fare, come comportarti. A volte ti senti anche in colpa per non averlo capito.
Incontrerai persone che ti giudicheranno e non ti capiranno ma anche persone che ti sapranno ascoltare, consigliare, accompagnare nei momenti più difficili. Il viaggio all'interno dei capitoli di questa Guida è stato pensato proprio a questo scopo: non lasciarvi da soli, infreddoliti, a guardare uno scenario che non conoscete, in un luogo in cui non sapete come muovervi.
Questa Guida vuole essere una valigia: aprendola troverete tutto ciò che è importante sapere per affrontare con serenità e consapevolezza il resto del percorso.
Per questo vi guideremo tra campanelli d’allarme, definizioni, caratteristiche, strumenti, possibilità e nuove prospettive; vi aiuteremo a comprendere cosa vuol dire apprendere quando hai un disturbo dell’apprendimento, quali sono i punti di debolezza ma anche quali sono i punti di forza di vostro figlio.
A poco a poco, nel corso di questo viaggio insieme, vi accorgerete che sarà necessario “cambiare occhiali”: togliere quelli da sole ed indossare quelli da sci. Dovrete munirvi dell’attrezzatura necessaria, riflettendo sulle caratteristiche uniche e speciali di vostro figlio.
A quel punto fate in modo che possa potenziare le sue abilità, che possa stare insieme ad altri ragazzi che come lui devono imparare a sciare, chiedete all’istruttore flessibilità; distinguete sempre il compito dall’obiettivo ed apprezzate quello che è, invece di arrabbiarvi per quello che non è.
Se, vedendolo sciare, guardandolo dall’alto, non fate che notare i suoi difetti, provate a guardarlo da un’altra prospettiva e divertitevi a scoprire ed a valorizzare i suoi punti di forza. (da Guida alla dislessia per genitori Terza edizione, AID).
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