sabato 15 luglio 2017

Il bagaglio che voglio con me

Mentre da giorni ragiono sulla competenza che oggi considero più alta: quella di saper scegliere, fondamentale in una società come la nostra se si vuole restituire un minimo di qualità alla vita, non faccio che incrociare quella parte di insegnanti che insegue tutti i possibili corsi, che deve essere dentro ogni gruppo, conoscere ogni novità e ogni nuova applicazione, che teme, questo è, che se non sarà in grado di seguire la velocità del mondo finirà per essere rifiutata da questo come un boccone cattivo.
Non lo so, sarò io, forse è davvero una questione di età, ma davanti a questa categoria di masticatori, ho le stesse paure che provo davanti a quei colleghi che non hanno nessuna curiosità.
Quello che so con chiarezza è che dentro di me prende sempre più forma la convinzione che i nostri alunni abbiano sì bisogno di docenti formati, ma non possano fare a meno di adulti di riferimento vitali, esperti di vita e capaci di trattenersi sulle cose.
Non so voi, ma io mi guardo intorno e respiro disagio. Disagio tra gli adulti, disagio tra i ragazzi, tanto tra i nostri bambini. Così credo che oggi sia sempre più necessario portare a scuola amore per la vita, per le persone e per la nostra terra, che si alimentano costruendo relazioni significative, facendo belle letture, andando a teatro, vedendo buoni film; camminando, viaggiando, apprezzando la diversità; imparando a fermarsi su quello che conta e a riconoscere, tra i tanti, il nostro pensiero.
Credo che sia necessario portare in classe modelli di un rapporto sano con il tempo e con i ritmi della vita, sapendo che non possiamo conoscere tutto, né portare tutto dentro e accettando che le uniche cose che potremo possedere completamente e trasmettere sono l'apertura al nuovo, il desiderio di scoperta, l'amore.
Mi guardo intorno, in questa estate per me molto particolare, e io, amante della formazione continua, assetata di novità, credo che inizierò a farmi una ragione ancora più definita della parzialità di quello che sono.
Ho scelto. A settembre, quando tornerò in classe, prima ancora delle nuove conquiste, voglio portare con me uno sguardo sereno e tanta passione per la vita, per le persone, per la terra. Mi sembra il miglior bagaglio per essere una buona guida per i miei bambini.
Sarà per me piacere. Sarà per me dovere.

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