domenica 8 novembre 2020

Piccole provocazioni per grandi anticipazioni

- Ci proviamo. Ma non è detto che ce la faremo. Visti i tempi, la scelta è quella di lavorare su ciò che avete già selezionato, ma parteciperemo solo se almeno 2/3 di voi preparerà un breve contributo video dal quale muoverà il nostro lavoro di cucitura.
Ho detto questo ai bambini, alla fine della condivisione della proposta che ci potrebbe vedere partecipare al Contest dell'iniziativa Io leggo perché, valorizzando i lavori che abbiamo preparato in occasione del centenario della nascita di Gianni Rodari.
Ma in quel momento era su quei 2/3 che volevo "giocare". I due terzi del numero. Un'anticipazione ghiotta. Una provocazione a tutti gli effetti...
Quindi, cosa deve accadere entro il 10 novembre per poter decidere la nostra iscrizione?
Le frazioni i bambini le conoscono già, non perché facciano parte dei contenuti affrontati, ma perché le abbiamo utilizzate in tutte le occasioni in cui una situazione poteva essere ricondotta a una frazione e con questa rappresentata. Ormai le riconoscono e le utilizzano con dimestichezza e individuano con facilità complementare e intero. Perciò, hanno iniziato a cercare la soluzione, scontrandosi con il fatto che, pur avendo chiaro il significato di due terzi, la frazione era riferita a 18, gli alunni della classe. Quanti bambini dovranno portare il lavoro se devono essere 2/3 di 18? 
Dopo qualche tentativo da parte di chi ha cercato di rispondere ricorrendo all'approssimazione, è arrivata la risposta: 12!
Così ho dato avvio alla parte che amo di più: smontare le intuizioni e argomentare i ragionamenti.
Qui la cosa è stata ancora più interessante dato che non abbiamo fatto ancora la divisione.
Ma qualcuno ha pensato bene di introdurre il termine gruppi: perché sono due gruppi su tre!  
E allora chiedo: da quanti bambini è composto un gruppo?
Tutto è proceduto con facilità.
Formo tre gruppi e ne prendo in considerazione solo due. Ogni gruppo è di 6, quindi 12. 
Nessuno ha usato il termine divisione, così l'ho portato dentro io. Procedo come in palestra: divido la classe in tre gruppi, così ogni gruppo è formato da 6. 
Amo la matematica che si affaccia così, come amo quella che entra al mattino con il salvadanaio, che apre alle trasformazioni e ai decimali. Perciò sono sempre attenta ad accogliere o sollecitare tutte quelle situazioni che, muovendo dal reale, portano tra noi tutti quei concetti che per i bambini sono più ostici ma che, in questo modo, acquistano significato. A me il compito di rendere le opportunità ricorsive, in modo che quando arriva il tempo in cui soffermarsi su quei contenuti, l'appropriazione c'è già stata e a noi non resta che dare il nome alle cose per poi concederci qualche interessante approfondimento.

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