venerdì 26 settembre 2014

Altro che chiacchiere

Mercoledì mattina. Giro tra i banchi durante le verifiche d'ingresso.
I bambini, abituati alla collaborazione, al fatto che è consentito consultarsi, ora sanno che devono lavorare da soli perchè la maestra possa conoscere le loro difficoltà e trovare il modo per aiutarli.
Eppure c'è uno strano brusio nell'angolo vicino alla finestra in fondo. 
- Sss! - dico io, per ricordare le regole stabilite prima di cominciare. 
È Matteo che parla con Chiara. Hanno finito e sono alle prese con una discussione. Si gira, e mentre io proseguo per osservare i compagni più avanti, lo sento che mi dice a bassa voce - Non stavo chiacchierando, sto parlando di un progetto! -
Mi fermo. Ho sentito bene? Torno indietro. Sposto l'attenzione dalla verifica e mi concentro su Matteo. 
- Cosa hai detto Matteo? - Mi guarda e ripete - È che ho un progetto... -
Già odoro qualcosa di interessante. Mi metto alla sua altezza e inizio con le domande.
- Cosa vuol dire che hai un progetto? -
Mi dice che vuole costruire un parco giochi perchè qui non ce ne sono.
Lo invito a raccontarmi quale sia la sua idea e lui mi dice: - Lo voglio fare vicino a Leclerc, perchè lì c'è molto spazio. Però è meglio tagliare anche un po' d'erba così ce n'è anche di più. Ci possiamo mettere tanti giochi... Lo voglio fare con Chiara, ci siamo già messi d'accordo. Sai maestra, così possiamo anche prendere un po' di persone per lavorare. - 
Meraviglia. Io non mi sposto ancora. Questa idea mi piace. Soprattutto mi piace pensare che un bambino di sette anni proponga alla compagna di ragionare insieme su un progetto. Altro che chiacchiere durante la verifica...
Faccio una proposta: - Perchè non provate a scrivere che cosa volete fare, come lo volete fare, dove...? Potete anche accompagnarlo con un disegno. - 
La proposta viene subito accolta.
Organizzeranno l'idea, la scriveranno, la illustreranno. Non vedo l'ora di vedere come e non ho nessuna intenzione di condizionarli.
Adesso devo solo aspettare. Lasciare che Matteo e Chiara preparino il loro progetto, poi li inviterò a presentarlo alla classe. Sono sicura che nasceranno tante nuove idee.
Sono proprio contenta. La cittadinanza attiva non avrà bisogno di trovare strade per entrare, è già qui. 
Io devo solo accoglierla e farle spazio.

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