domenica 23 aprile 2017

Noi genitori: Il mio 25 aprile

Tra le mani un libro, “Una scuola aperta all'adozione” di Anna Guerrieri e Monica Nobile.
Un passaggio, una riflessione…
E’ nei momenti in cui si entra nel territorio della crisi che la presenza di adulti alternativi ai genitori che sappiano vedere, ascoltare e proporre ai ragazzi proprio grazie al loro ruolo di insegnanti, la possibilità di una pausa, di una riflessione può essere davvero importante.
Gli adolescenti sono sensibili molto più di quanto non si creda all'arte, l’arte vera, quella che parla dritta all'inconscio ed esprime in un gesto singolo il mondo di un artista. Può essere una canzone, un film, un quadro, un libro o una statua, tutto può essere l’aggancio giusto per permettere a un ragazzo o una ragazza un tempo di riflessione su di sé. Basta essere insegnanti assetati, persone consapevoli che si può dare solo quello di cui noi stessi andiamo incessantemente alla ricerca e che non possediamo, più simili ai nostri alunni o figli di quanto pensiamo. Il passato è fitto di storie di persone, filosofi, poeti, giovani soldati, generali, uomini e donne di pensiero e d’azione dalla vita complessa tutta giocata all'inseguimento di un proprio luogo nella vita. Un insegnante che sappia dare suono alla poesia, che sappia parlare di diritto, filosofia, pedagogia e psicologia, che possa rendere attuale un momento del passato, che riesca a fare sentire quanto è profondo e attuale il tormento trascritto in una tragedia o in un pezzo teatrale, che sappia farlo in ascolto dei movimenti dei suoi alunni, ha la grande possibilità, proprio nelle superiori, di offrire umilmente un’ancora di alternativa.
Si parla di ragazzi, di adolescenti, di scuola superiore. 
Ma…si può parlare di bambini. E io li ho conosciuti. Quando già dalla scuola primaria ad accompagnarli è un’insegnante che, nel sentire tutta la responsabilità nei loro confronti, ha scelto di offrire una scuola che desidera assumersi l’impegno di collocare i bambini nel mondo, perché come un giorno ha detto proprio quell'insegnante, maestra Enrica, far entrare a scuola ciò che avviene nel mondo cattura l'interesse e apre a opportunità formative impensate. E lo fa con la consapevolezza che i bambini sono capaci di riflettere con una profondità d’animo particolare e unica se viene utilizzato un linguaggio a loro accessibile e comprensibile. Perché non esiste argomento che non può essere trattato; l’importante è saper scegliere attentamente i contenuti, accogliere l’inaspettato e saperlo immediatamente adattare al contesto, mediando, rivolgendo l'attenzione verso ciascun bambino e rispettando tutte le sensibilità.
E’ così che un avvenimento, spesso programmato, altre volte inatteso, una situazione, una poesia, un libro, un film, una ricorrenza diventano il momento per sostare, per confrontarsi, per ragionare, per educare, per riflettere sulla realtà di ieri e di oggi, per esplorare e conoscere un passato ancora tanto attuale, per presentare uomini e donne che hanno lasciato un segno indelebile nella storia. L’occasione per aiutare i bambini a riconoscere le proprie emozioni, per aiutarli a esprimerle e viverle senza esserne sopraffatti. Ma soprattutto l'opportunità per trasmettere loro quei valori che mai potranno essere negoziabili.
Valori come l’accoglienza, la tolleranza, la diversità come ricchezza, il rispetto e l’accettazione dell’altro, la libertà, l’uguaglianza, l’onestà, la correttezza, la sincerità, il coraggio e la forza di levare la voce ogni volta che si vuole affermare qualcosa in cui si crede, la fiducia, la serenità, il dolore, l’attesa, il tempo, la capacità di saper sempre riconoscere e distinguere l'amore da ciò che amore non è, la generosità, la famiglia, l’amicizia…Il valore di chi, da sempre, considera la formazione e l’educazione un grande gesto di misericordia che richiede non solo fermezza e delicatezza, ma una grande umiltà nel sapersi sempre mettere in discussione per essere capace a dare quel tutto di cui hanno bisogno i bambini. Adulti alternativi che davvero sono presenti per vedere, ascoltare e accompagnare, sempre.
Per tutto questo, e per altro ancora, come genitore, insieme a mio figlio, voglio esserci, voglio rispondere con gratitudine all'invito che la sua maestra mi ha rivolto a partecipare ancora una volta alla giornata del 25 aprile, uno di quei momenti, di quegli agganci giusti che offrono un tempo di riflessione su di sé e sulla realtà di cui si è parte.
E risponderò a tutti gli inviti con la solita e rinnovata convinzione. 
Se gli apprendimenti sono importanti, ancora di più lo è quello che ti permette di conoscere e affrontare il mondo, di aprire la mente e il cuore alla vita. Perché il vero insegnamento è quello di saper condividere e trasmettere proprio quei valori, le cose vere, importanti della vita che non si studiano, ne si imparano, ma solo si incontrano.
Mio figlio, ogni giorno, entrando nella sua classe, grazie a quella maestra, la sua maestra, quell'incontro lo vive.

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