mercoledì 9 ottobre 2019

A volte le voci dei bambini tornano

A volte le voci dei bambini tornano e tornano a dirti chi sei stato per loro.  
È ciò che ognuno di noi vorrebbe sapere, ma il nostro sistema è così ingessato che la loro storia la ritroviamo solo per caso.
Come oggi, grazie a Federica, una collega del Liceo Linguistico. Una collega che davanti alla bellezza si illumina come me, e come me si commuove.
A raggiungermi è stato un messaggio vocale. Non l’ho ascoltato subito, meno male. 
Quando sono di corsa, aspetto di poter sostare un attimo e mi do il tempo per leggere e ascoltare chi mi scrive quando ho ritrovato disponibilità. La dovuta attenzione.  
Ciao, Enrica, scusa l’audio, ma volevo raccontarti questo episodio.
C’è un’alunna in classe mia, primo banco, timidissima, che parla raramente, con un filo di fiato, proprio. Bravissima. 
La conosco dall’anno scorso. È mia alunna da allora. I compiti scritti, sempre voti altissimi. Sintetica, efficace. Brava. E legge tantissimo.
Avevo già visto l’anno scorso perché faccio un’ora di lettura in classe ogni tanto e adesso propongo venti minuti tutti i sabati.
Oggi si parlava di libri e lei ha delle letture particolari, molto profonde, rispetto agli altri, proprio diverse. Yourcenar, Calvino.
 
E oggi le ho chiesto:
 
- …. ma tu questa passione per la lettura, quando l’hai sviluppata?
- Eh… alle scuole elementari.
- Ah davvero, e come mai?
- Avevo una maestra che leggeva in classe.
- Ah sì?
- Sì, lei ci leggeva tanti libri. Ci ha fatto fare una piccola biblioteca in classe. Era la nostra biblioteca di riferimento. Ci ha portato dei libri lei, poi ci ha chiesto di portare un libro a testa per poterla arricchire.
- Ascolta… ma come si chiamava la tua maestra?
- Si chiamava… (tutta emozionata)

A quel punto, avrei potuto non chiederlo. Eri tu. Ancora un po’ e mi scendevano le lacrime.
Ecco te lo volevo dire.


Le lacrime sono scese a me, cara Federica, amica. Perché questo ti dice che le risposte più belle sono nelle piccole cose che facciamo e che ci trovano intere. Quelle in cui i nostri alunni ci riconoscono e che costruiscono amore.
Che sia per la lettura, poi, lo sai bene, non può che rendermi felice. Perché significa aver consegnato qualcosa di prezioso che non li lascerà per tutta la vita.

Di cuore, grazie.

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