venerdì 1 febbraio 2019

Sui colloqui con i bambini


Il giorno dei colloqui con i bambini è arrivato. 

Alle 11.00, organizzate le attività con maestra Francesca per potermi spostare dalla classe, ho ricordato ai bambini il nostro impegno (non che lo avessero dimenticato…) e ho preso a chiamarli nella biblioteca della scuola. In realtà mi sono occupata solo della prima bambina perché, subito dopo, sono stati loro a chiamare il compagno successivo e ad accompagnarlo in biblioteca per poi tornare in classe.

Con me si sono alternate due studentesse che hanno espresso il desiderio di assistere a questo momento, con l’impegno di spostarsi immediatamente qualora avessero rilevato una qualsiasi forma di disagio. Ma disagio non ce n’è stato e hanno potuto trattenersi tutto il tempo. I bambini erano emozionati, questo sì, ma sereni.

Ad accoglierli, sul tavolo, le stesse carte-domanda che avevano aperto il percorso propedeutico (Verso i colloqui con i bambini). Un modo per riportarli dentro alle riflessioni sul rapporto con la scuola con le quali volevo aprire il colloquio:

- Ricordi che cosa sono queste?
- Quando le abbiamo utilizzate?
- Ricordi qualcuna delle domande?
- Come avevi risposto? Vuoi aggiungere qualcosa? 
 
I bambini ricordavano, eccome. Le hanno chiamate “carte-domanda”, proprio con il nome che io avevo utilizzato nel proporgliele e hanno rievocato l’attività svolta in gruppo; in diversi casi con tanti dettagli: in che gruppo erano inseriti, chi aveva il ruolo di coordinatore, qual era il suo compito, cosa avevano risposto…

Subito dopo ho messo davanti ai bambini la loro tabella di autovalutazione, ancora una volta chiedendo se ricordassero che cosa fosse e perché l’avessero utilizzata.
Anche in questo caso, i bambini hanno mostrato piena consapevolezza. Hanno detto che strumento era e la sua funzione, e hanno ripercorso le immagini per richiamare le voci e raccontato l’uso e il valore delle palline colorate. 



A quel punto, dopo aver richiamato il mio impegno, di cui li avevo informati da subito - analizzare le autovalutazioni per poi dire loro se fossi o meno d’accordo e perché - il mio compito è stato quello di attendere che rilevassero quanto da me appuntato nella tabella per poi invitarli a intuire il significato. Così, voce per voce, abbiamo ripercorso e ragionato sulle possibili motivazioni che avevano guidato i miei appunti, mostrando una lettura sorprendente di sé, sia per quanto riguarda le competenze educative attese, sia per quanto concerne i saperi.

Lo scambio guidato dalla tabella è stato arricchito dalle considerazioni sui grandi cambiamenti avvenuti dall’inizio dell’anno ad oggi e che loro stessi si sono riconosciuti con grande soddisfazione.

Il tempo dedicato ad ogni bambino si è chiuso con una riflessione sul colloquio stesso:

- Era come te lo aspettavi? 
- Eri emozionato?
- Ti piace aver avuto un momento per poter parlare da solo con la maestra?

È stato subito chiaro che era difficile per i bambini farsi in anticipo un’idea di che cosa fosse il colloquio. Troppo piccoli anche solo per averne sentito parlare… 
Certo è che nessuno di loro si aspettava di spostarsi in un altro spazio e di sedersi accanto alla maestra per un momento di riflessione tutto dedicato a lui.

Quello che non ci aspettavamo noi, invece, era che bambini così piccoli potessero rileggersi con tanta attenzione.
È chiaro che il lavoro preparatorio è stato importante; soprattutto l’averlo proposto in gruppo, così da consentire un confronto tra loro, ma anche l’essere tornati sulla proposta più volte per ripercorrere insieme il senso di ogni passaggio.

Chiudo posando lo sguardo sulla loro attenzione, sulla responsabilità con la quale hanno vissuto questo momento, sul loro illuminarsi quando sottolineavo le loro conquiste, sulle parole che hanno scelto per esprimere le loro fragilità o per raccontare la gioia di quanto hanno capito di aver imparato a leggere...

Sono lavori faticosi, lo dicevo oggi con le tirocinanti. Il lavoro non sta nelle ore dedicate ai colloqui,  ma nell’impegno costante per costruire consapevolezza, giorno per giorno, nel tanto tempo invisibile che investiamo.

Ma ne vale la pena. Ed è in giorni come questo che per un attimo sospendo i dubbi e assaporo la bellezza.

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per aver lasciato un tuo commento! La pubblicazione avverrà entro le 24 ore.
I contenuti offensivi o inadeguati saranno immediatamente rimossi.