mercoledì 25 febbraio 2015

Fidiamoci. Dietro c'è la bellezza dell'inatteso.

Guardo i miei bambini nelle loro isole di lavoro, discutono, si confrontano, usano mille strategie per aiutare gli altri a capire i loro ragionamenti. Tirano fuori di tutto, qualunque cosa sia utile. Scoprono. Si dimenticano di me. Mi cercano sempre meno, solo quando si "incastrano" in qualcosa che proprio non riescono a gestire. Io penso al tanto tempo speso in inutili spiegazioni che anticipano le risposte che devono trovare da soli. A quanto tempo investito per dire a parole, o anche con meravigliosi strumenti, cose che non avranno mai lo stesso sapore delle loro scoperte, che non lasceranno mai la stessa traccia.
Penso che il salto è semplice, è lí a portata di mano, eppure fatichiamo a farlo. Penso alle tante volte in cui diciamo: - Dopo, le domande dopo.
Dopo? Lasciamo che le domande arrivino subito, che arrivino a motivare la ricerca delle risposte. Sediamoci a fianco e aspettiamo. Non c'è fretta. È vero, forse l'apprendinento significativo ha bisogno di piú tempo, ma quando arriva è per sempre.
Guidiamoli solo alla fine a dare senso alle scoperte, arricchiamole quando sanno chiaramente di che cosa stiamo parlando perchè hanno toccato con mano.
Smettiamo di avere paura di perdere il controllo. È tutto qui.
Fidiamoci. Dietro c'è la bellezza dell'inatteso.

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