venerdì 6 febbraio 2015

Noi genitori: "Il supereroe che vorrei essere…"


Guardo il video e osservo incuriosita quel bambino. Mi emoziono.
Poi lo rivedo e sposto lo sguardo sulla sua maestra. Mi emoziono e mi sorprendo.
Una maestra che nella correzione e valutazione dei compiti (quasi “meccanica”) a un certo punto si sofferma davanti a un disegno, diverso dallo standard degli altri, originale, inaspettato e perché no, apparentemente un pochino strano. E inizia a riflettere, a domandarsi il motivo che ha portato il suo alunno a fare una scelta così diversa da tutti i suoi compagni.
Le risposte arrivano, quasi a confermare quello che in verità aveva già percepito: in quel disegno è racchiuso il tutto di quel bambino, quello che si vede spesso non corrisponde a quello che c’è dentro, una ricchezza immensa, impossibile da misurare.
Così la maestra decide di seguire l’esempio del suo alunno, di fare una scelta diversa, di cambiare il suo metodo e parametro di valutazione. Di non uniformarsi. E lo fa con la capacità di “entrare”, di andare oltre, per arrivare a mettere in quel numero – che obbligatoriamente prima o poi bisogna dare - davvero tutto. Il senso. Il significato. Il contenuto. Il giusto valore.
Ora capisco quando un insegnante “entra in crisi” al momento di dover racchiudere il lavoro, i livelli di conoscenza e di competenza (o desiderio di sapienza!), l’impegno dei suoi bambini, in un voto numerico. Non è proprio semplice, anzi assolutamente difficile.
Il numero è fermo. Il bambino, quello che ha, quello che è e che vuole diventare, no. Il numero non basta a contenere quello che ancora manca e quello che c'è già.
Il resto del mio pensiero lo conoscete perché tempo fa ho espresso cosa rappresenta e anche non rappresenta per me il voto numerico.
Oggi aggiungo solo un pensiero: difronte a un’altra esperienza, questa volta voglio essere brava e dare un piccolo “merito” a quel numeretto. Quello di avermi aiutato a dare una risposta rassicurante davanti a un voto negativo, che non è poi “la fine del mondo”, tantomeno un’indicazione del valore del bambino, quanto piuttosto un’indicazione della sua preparazione che apre un’opportunità a un vero cambiamento.
Ecco, ora vorrei concludere ritornando al video: non sempre il supereroe più forte è quello che vince…

Isa

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