lunedì 22 ottobre 2018

Diario di bordo: quarta settimana e un po' di più...

8/17 ottobre 2018

Eccomi in ritardo sul mio diario della quarta settimana con la nuova prima elementare. Quarta e un po' di più perché, in realtà, ho voluto raccogliere le giornate fino a tutto il 17 ottobre, giornata che chiude il nostro primo mese di scuola.

Il diario diventa inevitabilmente più snello perchè la classe si è già fatta piccola comunità, perciò sono tante le cose che hanno preso un ritmo naturale e l'organizzazione che ci siamo dati, con anche le sue piccole regole, comincia a funzionare.

Con il rischio di ripetermi, ma le regolarità nella scuola sono fondamentali, ripercorro questa settimana attraversando proprio lo sviluppo delle nostre mattine e portando dentro anche quegli aspetti apparentemente marginali, ma che io considero importanti.

Alle 8.30, puntualissimi (è bello registrare che si è colta subito l'importanza della puntualità), i bambini sono in classe. Nonostante le mie resistenze, mi sono dovuta convertire agli zaini dentro l'aula perchè lasciarli nell'andito, se era meglio per la sicurezza e per la gestione degli spazi, stava diventando un problema per gli ingressi e le uscite dei bambini dovute al bisogno di reperire le loro cose dagli zainetti. Si stavano abituando a prelevare le poche cose necessarie al mattino, ma poi c'erano l'acqua, la merenda, i giochi per la ricreazione, qualcosa di dimenticato e l’esigenza di riporre tutto alla fine; insomma, per proseguire con quella organizzazione, sarebbe stato necessario più tempo, ma i nostri bisogni entrano in relazione anche con chi vive la scuola accanto a noi e non si può non tenerne conto.


Tornando all'ingresso, dunque, i bambini posano le giacche (finalmente è ricomparso l'attaccapanni, anche se, a guardare l’altezza, Maria Montessori avrebbe qualcosa da dire…) e arrivano in aula. La cosa bella è vederli da subito tutti presi con l'organizzazione in vista della nuova giornata: chi stacca le faccine della valutazione del giorno prima dalla lavagnetta in sughero per riporle nel cestino dal quale le recupereremo a fine mattinata; chi sistema la data sul calendario del Piccolo Principe e chi rimette i cartoncini colorati delle ore sulla lavagna interattiva.

Quando tutti sono arrivati, ci si siede per darsi il buongiorno collettivo, facciamo l'appello fonologico e poi subito il programma della giornata. Nel programma ormai i bambini richiamano subito le attività presenti con regolarità, prevedendo sempre le routine, l'alternanza del lavoro sulle parole con quello sui numeri, la ricreazione e il gioco e, infine, la valutazione. Il sabato, non dimenticano che, essendo la giornata che chiude la settimana, non si introduce niente di nuovo ma si prevede il completamento e il rinforzo, e non dimenticano mai di inserire la ginnastica e l'autovalutazione settimanale con ClassDojo. Il mio compito è quello di arricchire con ciò che è oltre le regolarità: nell'ultima settimana, l'apertura all'esperienza “Io leggo perché”.

Durante l'appello, i bambini consegnano eventuali documenti o comunicazioni delle famiglie e giustificano le assenze con il libretto che abbiamo dato loro il primo giorno di scuola. Ci tengo molto che siano i bambini ad occuparsi direttamente di documenti, comunicazioni, giustificazioni ed eventuali quote per le uscite e che la consegna avvenga quando vengono chiamati per l'appello. Oltre a responsabilizzarli, rende tutto più ordinato e noi registriamo puntualmente tutto, offrendo un buon esempio in merito a ordine e organizzazione.

Significativa, uno dei giorni scorsi, è stata la reazione di Leos quando ha notato che per distrazione, avendoglielo visto in mano, stavo per prendere il suo libretto delle giustificazioni all’ingresso: subito mi ha ricordato che non era il momento e che me lo avrebbe consegnato durante l'appello.

Questa è una cosa che ho apprezzato tanto, così l'ho condivisa con la classe perché aiutasse tutti a muoversi nella stessa direzione.

Un'altra cosa degna di nota è la crescita dell'autonomia nell'andare in bagno. I bambini sanno che durante la lezione possono andarci senza permesso, l’importante è che escano solo dopo essersi assicurati che non sia fuori nessun altro. Di norma, fatte salve le eccezioni, abbiamo condiviso che non si esce nell'ora rosa (la prima ora), né nell'ora lilla (la quarta ora), dato che questa segue l'ora rossa interamente dedicata alla ricreazione.

Per gestire meglio il traffico in bagno, mi sono ripromessa (ma ancora non l’ho fatto) di preparare un medaglione con un cordoncino da appendere in prossimità della porta, affinché i bambini possano prenderlo quando escono. Questo perché sia più semplice per i bambini, ma anche per noi insegnanti, capire se qualcuno è fuori dall’aula. Si è anche condiviso, salvo eccezioni, che nei momenti in cui si stanno dando informazioni importanti in merito alle attività, si aspetta e si esce quando si termina.

La prima parte della mattinata, come da programma, procede con le routine: numero del giorno, che viene proposto con il ritmo, per poi smontarlo e rimontarlo (analisi di come è formato; se aggiungo... se tolgo...), giorno della settimana e mese, compitazione. A queste attività si è aggiunto stabilmente il riconoscimento visivo dei numeri (sul quale ci si sofferma di più a giorni alterni, nelle mattine in cui nel programma è presente il “lavoro sui numeri”). Al momento sto proponendo i numeri entro il 10 con traccia.

Si tratta di un file in ppt con il quale proietto le palline distribuite partendo da sinistra o da destra, che i bambini devono riconoscere con la sola percezione visiva. Chi ha necessità, chiaramente, viene invitato ad avvicinarsi per contarle toccandole. In classe, al momento, si rende necessario con quattro bambini, solo in due casi non è presente il concetto di quantità o è acquisito parzialmente.



 

Finite queste attività si aprono quelle sul quaderno. Credo di avere già detto che io utilizzo un unico quaderno per tutte le materie, cosa che semplifica molto la gestione da parte dei bambini ma anche da parte mia. Devo dire che è un momento che i bambini aspettano molto, anche perché, tra una cosa e l’altra, la prima parte della mattinata finisce per occupare l’intera ora rosa, e i bambini ancora faticano a considerare lavoro tutto ciò che precede il momento della scrittura.

Alle attività sul quaderno dedichiamo tre quarti della seconda ora, per poi riprendere per un’altra mezz’ora durante la quarta ora, ma solo se si rende necessario completare. Diversamente si passa ad altre attività che, a parte la lettura delle storie, sono diversificate in base ai bisogni e agli interessi dei bambini.

Importante sottolineare come solo la prima parte della mattinata sia uguale per tutti (routine e avvio dell’eventuale nuovo percorso), tutto il resto procede secondo i ritmi personali, cosa che porta a sostenere i bambini anche in tre/quattro attività diverse contemporaneamente.

Una delle attività che i bambini hanno cominciato a chiedere è anche quella di lavorare su uno dei libri che fa parte del kit in adozione e che li ha colpiti molto: “Passatempi preziosi”. Ne approfitto per dire che io ho un rapporto particolarmente brutto con i libri di testo, tant’è che li utilizzo poco e, comunque, in modo assolutamente marginale.

In prima elementare, poi, considerando che i libri sono otto (una cosa veramente incredibile!), sei del kit “Linguaggi”, a cui si aggiungono quello di religione e quello di inglese, ho scelto di darne soltanto due in esplorazione, per poi lasciarli tutti direttamente a scuola, così da evitare di appesantire inutilmente lo zainetto.


La mia rigidità nei confronti dei libri viene dal fatto che si stanno sostituendo alla scuola del programma, dettando l’organizzazione del lavoro e scandendo scelte di contenuti e ritmi. Su questo mi sono confrontata a lungo con gli editori che sostengono, non a torto, che questo è quanto chiede la scuola. Quello che so è che dando retta ai libri di testo, nessuna delle proposte partirebbe da ciò che avviene in classe o nel mondo, e per me questo è già abbastanza per tenerli a dovuta distanza. Chiaramente, ho comunicato questa mia decisione alle famiglie durante la riunione che ha preceduto l’apertura dell’anno scolastico.

Qualcuno – a questo proposito – si chiederà certamente il perché allora abbia proceduto all’adozione e non abbia optato direttamente per quella alternativa. Il punto è che, dopo aver riflettuto, ho ritenuto che, visti i tanti cambiamenti che le famiglie avrebbero incontrato con le nostre scelte, non era il caso di forzare togliendo uno dei riferimenti che loro considerano ancora importante. Per altri cambiamenti, ci sarà tempo anche perché questi hanno senso solo se condivisi. Le scelte solitarie e senza gradualità non portano da nessuna parte.

Per quanto riguarda il dettaglio delle attività, queste le proposte della quarta settimana, fino al completamento del primo mese:

- Proseguimento delle attività sul fonema “E” e sul relativo grafema (adozione di Grace): cerchiatura del suono "E" nel testo dell’Inno del Festival Tuttestorie; lettura di immagini e riconoscimento di quelle le cui parole iniziano con "E" o la contengono; esercitazione sul gesto grafico. Ai tre alunni in fase alfabetica è stata proposta anche la scrittura autonoma delle parole riferite alle diverse immagini della scheda sul suono "E".


- Lettura del libricino adottato da Grace: "I doni di zia Velutina". Ricostruzione orale della storia e isolamento di un breve testo: "Zia Velutina era triste perché non aveva niente, così decise di partire. In viaggio capì che per essere felici non serve possedere ma donare."



 

- Partendo dai viaggi effettuati di recente da Rocco (a Verona) e da Leonardo (a Londra), si è colta l’occasione per presentare ai bambini le carte geografiche muovendo dal planisfero, per poi mostrare quelle dell’Europa e dell’Italia come zommate sul nostro continente e sul nostro Stato. Si è quindi mostrata ai bambini la nostra posizione geografica prima sul planisfero, poi sulle altre cartine, per poi evidenziare la posizione di Verona e di Londra rispetto a noi. Si è anche aperta una prima riflessione sui possibili mezzi di trasporto per raggiungere le due destinazioni, dal momento che viviamo in un’isola.

- Presentazione ai bambini dell’iniziativa "Io leggo perché" che ci vede gemellati con la Libreria Mondadori di Iglesias e che ci impegnerà la prossima settimana. Illustrando lo scopo dell’iniziativa, il suo svolgimento e gli effetti (gli editori raddoppieranno la quantità di libri acquistati per la scuola), i bambini sono stati invitati a ragionare sul doppio (se dovessimo riuscire ad avere 10 libri, quanti ne avremo alla fine? E se ne avessimo 6? 5? 20?....). Infine, abbiamo fermato la proposta sul quaderno: "La prossima settimana parteciperemo a Io leggo perché: convinceremo le persone a comprare un libro per la scuola".



- Riflessione sulla data del 17 ottobre (Siamo a scuola da un mese: quante cose sono successe in questo mese? quante cose sono cambiate? come state vivendo l’esperienza alla scuola primaria?...) e scrittura di una frase sul quaderno: "Oggi è il 17 ottobre. Siamo a scuola da un mese!". Rappresentazione delle 17 palline ed illustrazione di un momento dell’attività a scuola particolarmente gradito ai bambini.



- Attività con due schede strutturate: dal numero alla quantità (lettura dei numeri entro il 10 e coloritura della corretta quantità); dalla quantità al numero (contare gli oggetti e indicare il numero). Con entrambe le proposte si è lavorato sul concetto di quantità, per poi rilevare individualmente la capacità di lettura e scrittura dei numeri. In quest’ultimo caso, ai bambini che ne avevano bisogno, è stato fornito uno strumento di supporto: una tavola in cui sono riportate le dieci palline con accanto il numero corrispondente. I bambini che non conoscevano i numeri, potevano risalire al simbolo contando le palline.

- Apertura sull’adozione di Viola: suono "A", numero 8 e libricino "L’elefantino al Polo Nord": lettura della storia con isolamento di una sintesi organizzata in tre parti: "L’elefantino Big Big vive nella Savana ma vuole conoscere la città./Si mette in viaggio e alla fine raggiunge il Polo Nord./I mezzi di trasporto di Big Big sono: la nave, l’aeroplano e il paracadute."




 

Di questa, essendo particolarmente lunga, è stata proposta la scrittura in momenti diversi, organizzando con molta attenzione anche lo strumento per la copiatura. La trascrizione della terza parte è stata proposta solo a un ristretto numero di bambini.

- Ricerca di parole che cominciano con “A” da riportare nel cartello della lettera; attività metafonologiche con il supporto della LIM. Lettura di immagini per rilevare le parole che cominciano con "A" o che la contengono. Compitazione.


Prima di concludere, desidero riportare due momenti degni di nota.

Il primo, riguarda la visita di Sebastian, un ex alunno, che il giorno del suo compleanno – il 12 ottobre – proprio come aveva fatto in prima elementare con la sua classe, ha portato in dono a tutti i bambini il dado dell’amore. Per chi non lo conoscesse, si tratta di un dado che riporta sei frasi importanti, una su ogni faccia, tutte da mettere in pratica per diventare costruttori di fraternità e di pace. Si tira il dado prima di iniziare la giornata e, una volta letta la frase sulla faccia che ci appare, dobbiamo ricordarla cercando di viverla durante il giorno.

Particolare la coincidenza che ha visto Sebastian arrivare proprio mentre concludevamo il lavoro sulla storia di zia Velutina che insegnava che per essere felici, l’importante non è ciò che possediamo ma ciò che doniamo.



Il secondo, riguarda la visita in classe di Stefania, la libraia con la quale siamo gemellati per l’iniziativa “Io leggo perché”. Con lei, siamo tornati sulla differenza tra libreria e biblioteca e sul lavoro della libraia per poi soffermarci su obiettivi e aspetti organizzativi della proposta. Infine, Stefania ha donato a tutti i bambini un segnalibro e una spillina da indossare sulla maglietta della scuola il 25 ottobre, pomeriggio in cui, organizzati in due sottogruppi, ci rechermo in Piazza Lamarmora per promuovere l’acquisto di libri per la scuola.



Per concludere, voglio fermare una piccola proposta venuta da una bambina che, di fatto, ci accompagna in modo naturale verso l’apertura di una nuova “banca dei talenti”. Il nonno di Chiara, lo stimatissimo prof. Chirigu, è stato insegnante di educazione artistica di tanti di noi. Perciò, la bambina ci ha proposto di invitare suo nonno a scuola per farci una bella lezione sull’arte. A me non è sembrato vero perché, nel condividere con tutta la classe la proposta di Chiara, ho raccontato di una pratica che ci accompagna da tempo: la banca dei talenti. Così, dopo aver riflettuto con i bambini sul significato della parola “talento”, ho spiegato che registreremo tutte le cose un po’ speciali che sanno fare i genitori, i parenti e gli amici, così da poterli invitare a scuola al momento giusto e imparare con loro. Ho anche anticipato che presto organizzeremo una proposta che ci consenta di conoscere il talento di ognuno di loro.

I bambini hanno apprezzato molto. Vediamo che cosa nascerà.

Chiudo questo diario con l’invito ai genitori di spostarsi puntualmente sul registro elettronico. È lì, infatti, che riporto giorno per giorno le attività svolte in classe. Al momento, vista l’impossibilità e, direi, inutilità, di una divisione disciplinare, sto registrando tutte le attività nell’area riservata all’italiano.

Nel registro sono anche riportate tutta una serie di comunicazioni, più o meno formali, che riguardano la vita di classe.



Al diario in formato pdf

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