martedì 17 marzo 2015

Noi genitori: "Una lezione di vita"

“…E videro il mondo non per come era, ma per come avrebbe potuto essere: con coraggio e gentilezza e…dove c’è gentilezza, c’è bontà. E dove c’è bontà, c’è magia”.
Non è una frase celebre, ma il finale del film, dell'adattamento cinematografico della celebre fiaba di Cenerentola che ho visto al cinema insieme ai miei figli.
Una frase semplice che mi ha riportato, per un attimo, all'esperienza che i nostri bambini hanno vissuto in classe i giorni scorsi in occasione della ricorrenza della giornata dell’otto marzo.
A suscitare tanta emozione questa volta non è un film, ma un video. Il video dove Lucilla espone il suo lavoro di ricerca sulla storia di Malala Yousafzai. Mi stupisco, respiro con gli occhi e con il cuore ogni singola parola, ogni singolo suo gesto, ogni singola sua espressione, ogni singolo suo movimento.
Incredibile! Straordinario! Che meraviglia! Questo è il mio commento che esprimo liberamente ad alta voce, anche se a casa sono da sola. Il video finisce. Ma io sono ancora li, ferma su Lucilla e sul composto, attento ed espressivo silenzio dei suoi compagni. 
Si, ora mi permetto di aggiungere, grazie!
Perché Lucilla non mi ha fatto solo conoscere attraverso il suo sapere, il suo cuore e i suoi occhi, la sorprendente storia di una giovane e coraggiosa ragazza che ha dato un grande contributo alla lotta per l’istruzione, una ragazza che è riuscita a scappare a un destino riuscendo a darsene un altro, tenendoli però dentro di se tutti e due, per diventare così una vera testimone di vita.
Mi ha regalato e trasmesso un’emozione ancora più grande. Una vera e propria lezione di vita.
Mi ha insegnato che i bambini sono davvero i protagonisti del loro sapere, consapevoli e credibili, che in loro ci sono pensieri davvero alti, elaborati, che con precisione, autenticità, naturalezza, attenzione e cura riescono a tradurre in parole semplici e comprensibili, bambini davvero capaci di dare le risposte alle grandi domande, facendo entrare coraggiosamente il mondo dentro di loro. Perché lo vogliono, lo chiedono, perché con la loro fermezza d’animo e forza dei desideri sono il vero cuore proprio di quel mondo, convinti che è il sentimento che viene messo dentro le esperienze a rendere straordinarie anche le cose più semplici; che non è importante sapere molto, ma sapere bene, non conoscere, ma comprendere, non che tutto importi solo un poco, ma che qualcosa conti veramente.
Sanno anche che tutto quello che c’è in loro, i sogni, le aspettative, le speranze, la determinazione, il coraggio, l’audacia, il sapere per saper essere, sono valori indispensabili per renderli migliori, per aiutarli a spostare i confini del possibile, per poter andare, vivere e diventare senza mai smettere di cercare e credere di poter essere qualcuno, passo dopo passo.
E noi adulti? Dobbiamo farci trascinare, catturare, modellare dall'entusiasmo dei bambini, dalla loro voglia di cambiamento, dal loro desiderio di vivere in prima persona il mondo di cui fanno parte. Ascoltiamoli, non ci chiedono di diventare dei bambini eccellenti, ma bambini autonomi, felici e liberi. Di essere ciò che vogliono e perché no! di immaginare ciò che desiderano diventare, senza obbligarli a raggiungere risultati decisi da noi, risultati sorprendenti, ma semplicemente aiutarli a capire quali traguardi intendono raggiungere, offrendo tutte le opportunità necessarie per sviluppare le loro capacità, sentendosi sempre liberi o meno di coglierle…
Lucilla la sua opportunità - di far entrare il mondo nel suo mondo e di raccontarcelo attraverso il suo cuore e i suoi occhi – con gioia e serenità ha voluto coglierla. Incoraggiata e stimolata, oltretutto, da un’insegnante, Maestra Enrica, che con convinzione ha deciso di aprire le porte della classe alle realtà della vita, che pazientemente ascolta e comprende, che accompagna alla scoperta, che non parla ai bambini ma con i bambini, che non costringe ma libera, non trascina ma innalza, non comprime ma forma, non esige ma domanda, non forza ma attende con grande fiducia, con cuore accogliente.
Da mamma, da adulta, ancora grazie Lucilla, perché in verità mi hai insegnato la cosa più importante: quella di non voler trasformare voi bambini nel nostro tipo di adulti o di trasferire il nostro tipo di adulti in voi, ma di formare… con coraggio e gentilezza…adulti migliori di quanto siamo noi.

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