giovedì 2 aprile 2015

Due piccoli segni per capire il vero significato della Pasqua

Post di maestra Maria Francesca Caddeo

Ieri abbiamo concluso il nostro percorso sul significato religioso della Pasqua, attraverso due momenti molto sentiti e vissuti dai bambini con emozione e tanta partecipazione.
Infatti, come programmato, siamo usciti dalla nostra classe per recarci nella Chiesa dedicata a Santa Chiara, la cattedrale di Iglesias, e consegnare al parroco, Don Antonio, il nostro vaso de “su nenniri”.
Tre settimane prima, i bambini avevano seminato grano, orzo e lenticchie per poi custodire il vaso al buio dentro l’armadio della classe (post precedente). Così li hanno visti germogliare  e crescere sotto i loro occhi curiosi e le loro amorevoli cure e assumere quel particolare colore giallo e luminoso.
La scelta, condivisa da me e maestra Enrica, di presentare ai bambini questa antica tradizione tramandata, custodita e vissuta nella mia famiglia da sempre, è stata dettata dal fatto, che con una cosa semplice ma significativa, potevamo insegnargli i contenuti e i valori cristiani della Pasqua.
Così è stato: ora conoscono e, soprattutto, capiscono il valore di una tradizione cristiana legata alla settimana Santa:  come la primavera è rinascita della natura sul freddo dell’inverno, il germoglio nel vaso è il simbolo di nuova vita. Infatti, il vaso de “su nenniri” sarà deposto, oggi, giovedì santo, nella cappella addobbata e opportunamente preparata per rappresentare il luogo del sepolcro di Gesù e il suo sacrificio sulla croce. In particolare, "su nenniri" ricorda che egli, dopo tre giorni trascorsi al buio, risorge per donarci la salvezza e la speranza di nuova vita.

L’altro momento significativo è stato quando i bambini hanno consegnato a Don Antonio i viveri portati in dono alla comunità e alle famiglie più bisognose, perché anche loro possano vivere un momento di serenità e festa. Un gesto semplice, di generosità e solidarietà.
Ciò che mi ha colpito di questa esperienza è il valore educativo per tutti noi. Ho visto negli occhi dei bambini uno sguardo limpido e sincero, la gioia di essere lì, in quel luogo sacro, per offrire un dono a Gesù e fare insieme un gesto fraterno. In quel momento, ho pensato alle parole del Maestro: "Lasciate che i bambini vengano a me,  perché chi è come loro è più vicino al cuore di Dio", a quanto siano vere e ancora attuali quelle parole dette molti anni fa.
Dopo tanti anni di insegnamento, ne sono sempre più convinta, se insegniamo ai bambini amore e disponibilità verso gli altri, la loro bontà diventa contagiosa, come quando il loro sorriso, le loro risate, ci comunicano la loro felicità e la gioia di vivere.
Speriamo, con questi due gesti semplici, di essere state capaci di arrivare al “Cuore” dei bambini per far capire loro il vero significato della festa, che è tale se diventa un momento di accoglienza, di dono reciproco per stare insieme con gioia.
Ringrazio ancora maestra Enrica per la sua puntuale, precisa disponibilità, nel condividere sempre, con tutto il suo impegno, momenti educativi e didattici insieme.
Questa riflessione è per me un messaggio ed un augurio, perché veramente per tutti voi, genitori, famiglie e bambini, la Pasqua, sia festa di luce, di serenità e di pace.
Buona Pasqua a tutti!
Maestra Francesca

1 commento:

  1. Carissima Francesca, grazie per il messaggio contenuto nei tuoi auguri: di insegnare ai nostri figli di accogliere senza riserve, di donare senza imposizioni, di amare senza condizioni, di costruire la pace partendo dai piccoli gesti di ogni giorno. Nella gratuità, verità, generosità, unità e condivisione. Nell'essere dono semplice per sé e per gli altri.

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