domenica 7 febbraio 2016

Noi genitori: Sogno di una notte di finto inverno

Post di Simona Banci

In un mondo folle che nel suo perverso ingranaggio tutto macina e frantuma, comprese le nostre coscienze, gli attimi di lucidità - quali momenti di amore - sono brevi come sogni veloci, assomigliano a lampi che nella notte buia in un baleno ci svelano cielo e terra e prima che si sia potuto dire: "Guarda!” sono inghiottiti nelle tenebre.
Rare opportunità che, talvolta, ci vengono offerte da chi – come un'ombra – osa uscire dagli schemi di quell'ingranaggio che tutto conforma, per provare a districare, o forse maggiormente aggrovigliare, i fili della celata matassa.
Lasciate, allora, che brevemente vi sveli la trama di questa ardita commedia:
la notte di cui parliamo è una notte “magica”; è la notte in cui si svolge un compito, un esame, una valutazione; è una notte dove il sogno può trasformarsi in incubo; è la notte che prelude ad un risveglio gioioso.
La notte dove tre fili della matassa si intrecciano, e così tre mondi (scuola - famiglia - alunni) vengono coinvolti e sconvolti dal confronto sulla valenza del voto.  

In un mondo reale dove spesso alunni e genitori si affannano per il risultato, una maestra, nell'ombra, tenta un intervento “magico” e propone agli alunni un compito da svolgere a casa, insieme ai genitori: l'autovalutazione del 1° quadrimestre.
Come supporto consegna ai bambini la tabella di valutazione contenente, per ogni voto, gli indicatori essenziali delle conoscenze, competenze e abilità da raggiungere, relative a ciascuna disciplina
I ATTO: i genitori sprofondano nel vortice di un incubo, sopraffatti dall'ansia di una consapevolezza di scarsi strumenti e inadeguate competenze per un simile incarico e dall'impossibile e impensabile obiettività necessaria per assolverlo, che li indurrebbe a sottovalutare o a sopravvalutare, artificialmente, l'oggetto di valutazione (il proprio figlio!).
II ATTO: i bambini ristabiliscono l'equilibrio del sogno, laddove la maestra è stata chiara e precisa: ai genitori spetta il compito di capire e spiegare al bambino il significato, cioè l'insieme di competenze e abilità che si celano dietro a ciascun voto; al bambino - e solo a lui - compete la valutazione.
III ATTO: il risveglio gioioso.  La mattina dopo, la maestra si confronta col bambino in un sereno colloquio individuale, per giungere insieme – partendo dalla valutazione del bambino – ad una spiegazione approfondita e completa, qualitativa e personalizzata della sua valutazione.

Il prodigio operato, nell'ombra, dalla maestra è racchiuso in quel coinvolgimento del genitore e del bambino nella valutazione scolastica di quest'ultimo (valutazione che è e rimane di esclusiva competenza dell'insegnante) atto a favorirne la partecipazione, la responsabilizzazione e la collaborazione.
Ed ecco svelato l'arcano: lo scopo della valutazione non è quello di classificare e di selezionare gli alunni, piuttosto di educarli attribuendo alla valutazione valenza formativa.
Il voto si trasforma in strumento educativo finalizzato alla formazione del bambino e non alla sua selezione.
Provate a pensare come un'accortezza intuitiva e dinamica, scaturita dalla saggezza professionale di una maestra, abbia consentito al bambino attraverso il confronto  con l'insegnante e il dialogo con i genitori, di autovalutarsi e cominciare a costruirsi la propria identità.
Aiutando il bambino a riguardarsi e riguardando insieme il percorso compiuto, la maestra ha affrontato una tappa  fondamentale  della formazione educativa.
Il bambino non si sente più oggetto passivo di valutazione ma ne diviene soggetto attivo che si autovaluta e prende coscienza dei propri progressi, capacità, attitudini  e criticità.

Quale follia dietro la salda convinzione che la valutazione formativa sia l'unica capace di migliorare la didattica e il percorso educativo!
Quale pazzia nel rincorrere il sogno che col dialogo e col ragionamento si possa superare la contraddizione inconciliabile che, in materia di voti, spesso vede i genitori in netta contrapposizione con l'insegnante!!

E allora.... facciamo tesoro di queste fugaci esperienze perchè tanto presto quel che risplende è pronto a sparire …... oppure …..
se noi ombre vi abbiamo irritato non prendetevela a male, ma pensate di aver dormito e che questa sia una visione di fantasia, noi altro non vi offriamo che un sogno.

Dedicato a tutti gli adulti che vivono la vita cercando e cogliendo le persone in grado di farli ancora sognare.

Simona Banci

1 commento:

  1. Grazie di cuore, Simona, per averci arricchito con questo tuo bellissimo post.
    Ti abbraccio con sincera gratitudine.
    Enrica

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