Così la scuola si è spostata a casa

Sono tanti i colleghi incrociati negli anni, nei contesti più diversi, che in questi giorni mi raggiungono con il desiderio di un confronto: che scelte hai fatto? come ti sei organizzata? quali strumenti hai usato? mi condividi i materiali? e i bambini? e i genitori?...

Purtroppo, in questi giorni, in cui la vita avrebbe dovuto rallentare, sta accadendo l'esatto contrario: il tempo dedicato al lavoro, nella ricerca delle strade più adeguate per raggiungere i nostri alunni, rassicurare le famiglie, sostenerci tra colleghi, si è triplicato.
Così, anche io, pur resistente ai video, quando sono rivolti agli adulti, ho finito per provare a rispondere ricorrendo a questo strumento.

Il video che condivido, perciò, non è un tutorial, ma una semplice condivisione. La condivisione delle mie scelte, delle risposte che ho cercato (sto cercando) di dare a questa nuova situazione, della centralità data alla volontà di mantenere insieme la nostra piccola comunità e a quella - per noi certamente la più importante - di non sacrificare a questo momento la forma-scuola che, a fatica, abbiamo costruito.

Il video, della durata di poco meno di trenta minuti (sperando che non sia troppo noioso, ma lo si può sempre abbandonare...) è una vera e propria narrazione delle scelte, tradotte in azioni giorno dopo giorno, a partire da mercoledì sera, quando le porte della nostra scuola si sono chiuse e abbiamo iniziato a lavorare per spostarci a casa.

Per qualunque confronto e ulteriore curiosità ci sono. Se i tempi ora non saranno quelli che mi caratterizzano solitamente, non vogliatemene. Ora il mio impegno sarà orientato anche a rallentare quel tutto troppo, effetto dell'iperconnessione, che finisce per trovarci ad attraversare le cose con velocità.
Non può durare. Se così fosse, da ciò che accade, non avremmo imparato niente.