- Maestra - mi dicono, scusandosi del disturbo - ma sei proprio la persona di cui abbiamo bisogno. Stiamo preparando un lavoro che infine dovrebbe portare a una riflessione collettiva su questo periodo. Vorremmo mettere insieme quattro interviste a delle persone importanti... - Mi spiegano che hanno già fatto l'introduzione e preparato le domande, non le stesse per tutti, come pensavo io, ma diverse per ognuno. E così mi chiedono la disponibilità per l'intervista e l'aiuto per contattare queste persone.
E, infine: - Naturalmente, se non è possibile, non preoccuparti, ma non potevamo rivolgerci ad altra persone se non alla nostra maestra. Se poi sarà possibile, troviamo un modo per la condivisione del lavoro fatto sino ad ora.
Le cerco subito per parlarne a voce, mando loro il link e mi raggiungono su Jitsi.
E, infine: - Naturalmente, se non è possibile, non preoccuparti, ma non potevamo rivolgerci ad altra persone se non alla nostra maestra. Se poi sarà possibile, troviamo un modo per la condivisione del lavoro fatto sino ad ora.
Le cerco subito per parlarne a voce, mando loro il link e mi raggiungono su Jitsi.
Tre cose mi hanno colpito:
- mi hanno messo tra le persone importanti e al primo posto;
- i nomi: perché fermarsi davanti a un'idea? Ho proprio insegnato loro che "a provare non si sbaglia mai";
- non è un lavoro scolastico.
- Ditemi un po' che tempi avete? Entro quando lo dovete presentare?
- I tempi li stabiliamo noi, maestra, non è un lavoro scolastico. Abbiamo deciso noi di farlo, ci è sembrata una cosa interessante.
- I tempi li stabiliamo noi, maestra, non è un lavoro scolastico. Abbiamo deciso noi di farlo, ci è sembrata una cosa interessante.
Ogni tanto mi dimentico che sono quelli che, in piena estate, alla fine della terza elementare, si erano insediati in Piazza Sella per proporre ai cittadini di Iglesias un'intervista sulle emozioni, tutta organizzata da loro. Tra le domande: - Come ti senti quando di mattina vedi il sole?
Al termine della conversazione, mi viene un'idea per la quarta persona da individuare, l'unica sulla quale non avevano ancora piena certezza. La comunico pensando che venisse accolta con molto stupore, invece l'entusiasmo cresce. Sono possibiliste.
Mentre le saluto, penso a quando condivideranno il mio suggerimento con i genitori e mi viene in mente in particolare una mamma. Immaginando la sua faccia, vengo assalita dal pudore - Mi raccomando - dico, rivolgendomi a sua figlia - dì a mamma di non spaventarsi per questa idea, eh?
- No, maestra - mi dice con il viso illuminato da un sorriso di chi ha già capito tutto - tranquilla, ormai c'è abituata!
Va beh... ancora tempo di valutazione autentica.
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