Lo so, sono un'entusiasta. Ma come è possibile non vedere la bellezza che può nascere anche in momenti come questo?
Questa sera, una mamma ha fatto un video e me lo ha mandato, chiedendomi di vederlo, di verificare se andava bene. Lo ha realizzato per aiutare gli altri genitori in alcune impostazioni fondamentali nell'account di Edmodo, perché siano corretti gli orari di notifiche, messaggi, consegne.
Era una delle prime cose che avevo fatto, ma ha visto che era necessario tornarci.
Il suo video era perfetto. Preciso. Pur essendo fatto semplicemente con il cellulare.
Ma, soprattutto, era da genitore a genitore.
Ecco. Io sono così. Davanti a queste cose mi emoziono. No, non per il video, ma per quello che significa.
Siamo sulla buona strada. E io così, oggi, dopo due settimane di intenso lavoro, mentre sento che iniziamo tutti a rilassarci, a sentirci più al sicuro, ho sentito il bisogno di fermarmi e di ringraziare.
Ringraziare i bambini, i genitori, la nostra mamma che coordina il supporto e si raccorda di continuo con me. Perché ci stiamo muovendo tutti insieme. Perché ognuno sta dimostrando il desiderio di esserci e sta esprimendo il proprio massimo, che è davvero l'unica cosa che desideravamo. Proprio come accade in classe, con i bambini. Non quello che non si può dare. Non quello che non si riesce a fare. Non tempi che non sono i loro. Quello che si può, che poi finisce per essere sempre moltissimo.
Io non lo so se andrà tutto bene. Io so che noi, anche ora, ce la stiamo mettendo tutta. E credo che sia il messaggio più bello che potessimo offrire ai nostri bambini. Nostri, sì. Perché ora li sentiamo proprio così. Di tutti noi.
Era una delle prime cose che avevo fatto, ma ha visto che era necessario tornarci.
Il suo video era perfetto. Preciso. Pur essendo fatto semplicemente con il cellulare.
Ma, soprattutto, era da genitore a genitore.
Ecco. Io sono così. Davanti a queste cose mi emoziono. No, non per il video, ma per quello che significa.
Siamo sulla buona strada. E io così, oggi, dopo due settimane di intenso lavoro, mentre sento che iniziamo tutti a rilassarci, a sentirci più al sicuro, ho sentito il bisogno di fermarmi e di ringraziare.
Ringraziare i bambini, i genitori, la nostra mamma che coordina il supporto e si raccorda di continuo con me. Perché ci stiamo muovendo tutti insieme. Perché ognuno sta dimostrando il desiderio di esserci e sta esprimendo il proprio massimo, che è davvero l'unica cosa che desideravamo. Proprio come accade in classe, con i bambini. Non quello che non si può dare. Non quello che non si riesce a fare. Non tempi che non sono i loro. Quello che si può, che poi finisce per essere sempre moltissimo.
Io non lo so se andrà tutto bene. Io so che noi, anche ora, ce la stiamo mettendo tutta. E credo che sia il messaggio più bello che potessimo offrire ai nostri bambini. Nostri, sì. Perché ora li sentiamo proprio così. Di tutti noi.
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