Oggi, in classe, grazie a Skype, abbiamo avuto un incontro speciale che fa da ponte tra il nostro percorso sulla Memoria e la Fiera del Libro di Iglesias, durante la quale i bambini consegneranno alla città le storie di quattro Campioni nella vita. È l'incontro con Gioia Bartali, nipote di Gino, che ci ha testimoniato la storia di suo nonno, nel 2013 riconosciuto Giusto tra le Nazioni.
Gino Bartali, dopo il settembre del 1943, quando l'Italia era ormai occupata dai nazisti, sfruttò la sua fama di ciclista per continuare ad allenarsi nel percorso Assisi-Firenze e trasportare, nascosti nel telaio della sua bicicletta, fotografie e quanto necessario per preparare documenti falsi utili a salvare la vita di numerosi ebrei.
Una storia che ci dice tanto sull'importanza di scegliere chi si vuole essere, anche quando significa mettere a rischio la propria vita.
L'impegno di Gino Bartali fu svolto in assoluto silenzio, senza che ne fossero informati neanche sua moglie Adriana e suo figlio Andrea, il papà di Gioia.
"Il bene si fa, ma non si dice - diceva Gino - E certe medaglie si appendono all'anima, non alla giacca".
La sua storia, infatti, è stata resa nota da suo figlio Andrea solo quando, nel 2000, Gino Bartali morì.
Gino Bartali, dopo il settembre del 1943, quando l'Italia era ormai occupata dai nazisti, sfruttò la sua fama di ciclista per continuare ad allenarsi nel percorso Assisi-Firenze e trasportare, nascosti nel telaio della sua bicicletta, fotografie e quanto necessario per preparare documenti falsi utili a salvare la vita di numerosi ebrei.
Una storia che ci dice tanto sull'importanza di scegliere chi si vuole essere, anche quando significa mettere a rischio la propria vita.
L'impegno di Gino Bartali fu svolto in assoluto silenzio, senza che ne fossero informati neanche sua moglie Adriana e suo figlio Andrea, il papà di Gioia.
"Il bene si fa, ma non si dice - diceva Gino - E certe medaglie si appendono all'anima, non alla giacca".
La sua storia, infatti, è stata resa nota da suo figlio Andrea solo quando, nel 2000, Gino Bartali morì.
Grazie di cuore a Gioia Bartali per averci testimoniato con grande generosità l'impegno di suo nonno, rispondendo alle numerose curiosità dei bambini e portando tra noi, oltre ai fatti, la sua grande umanità. Quella che siamo impegnate a costruire con i nostri percorsi e che desideriamo consegnare ai bambini perché ne facciano bussola nelle loro vite.
La prima settimana di marzo, completeremo il nostro incontro con quest'uomo molto speciale, iniziato con il libro "Abbiamo toccato le stelle" di Riccardo Gazzaniga, piantando un leccio in suo onore, con la speranza che la nostra città possa accoglierlo come il primo di tanti alberi da dedicare ai Giusti di ieri e di oggi.
La prima settimana di marzo, completeremo il nostro incontro con quest'uomo molto speciale, iniziato con il libro "Abbiamo toccato le stelle" di Riccardo Gazzaniga, piantando un leccio in suo onore, con la speranza che la nostra città possa accoglierlo come il primo di tanti alberi da dedicare ai Giusti di ieri e di oggi.
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