domenica 9 ottobre 2016

Riparto da qui...

La maggior parte dei gabbiani non si danno la pena di apprendere, del volo, altro che le nozioni elementari: gli basta arrivare dalla costa a dov'è il cibo e poi tornare a casa. Per la maggior parte dei gabbiani, volare non conta, conta mangiare. A quel gabbiano lì, invece, non importava tanto procurarsi il cibo, quanto volare. Più d'ogni altra cosa al mondo, a Jonathan Livingston piaceva librarsi nel cielo.

Richard Bach, Il gabbiano Jonathan Levingston

3 commenti:

  1. Una bella fiaba, ma in fin dei conti il gabbiano si specializza solo nel volo, non crea una famiglia, non realizza nulla di più che eccellere in una disciplina tralasciando pure il fatto che se non si fosse dato un gran daffare per mangiare non sarebbe mai riuscito a decollare, figuriamoci a volare per cui la ritengo un esercizio poetico che, come altri, non riempie la pancia.
    Saluti
    P.

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  2. Insegnare a camminare, richiede pazienza.
    Insegnare a volare, richiede pazienza...ma soprattutto coraggio.
    E questo, Enrica, è il più bel insegnamento che puoi dare ai tuoi bambini. E lo porteranno con sé tutta la vita.
    Poi, sapranno guardare le cose dall'alto, dove tutto occorre vedere per saper apprezzare e...accettare.
    "Spezzate i vostri limiti, fate saltare le barriere, muovete la vostra volontà, pretendete la libertà come diritto, siate quello che volete essere. Scoprite quello che amereste fare e fate il possibile per raggiungerlo." Felice entusiasmante volo a tutti voi bambini e anche a tutti noi adulti...

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  3. Grazie di cuore, Isa. Questo è un bellissimo augurio.
    Ti abbraccio.
    Enrica

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