venerdì 18 settembre 2015

Ed è arrivato il punto interrogativo

Ieri, proprio come previsto, abbiamo ripreso in mano i nostri fogli colorati per svolgere le piccole attività delle diverse discipline e scegliere, tra tutti quelli analizzati, i contenuti per noi più interessanti (massimo tre). Subito dopo li abbiamo appesi alla lavagna e i coordinatori di gruppo li hanno illustrati alla classe motivando le loro scelte.
Fra tutte le materie, a prevalere è stata la storia. Certamente, come ha detto subito Lucilla è semplicemente “Perché ci sono tante cose che non conosciamo ancora ma che ci incuriosiscono molto”. La scelta comunque è stata varia e non è andata, come molti potrebbero immaginare, su quelle discipline che i bambini trovano più leggere e divertenti (è rimasta da parte addirittura l’educazione fisica!). È stato evidente che le preferenze sono state dettate proprio dal desiderio di scoperta.
Oggi il momento di concludere questo percorso. Abbiamo classificato per disciplina, fermandoci ancora una volta a precisare la trasversalità dei contenuti e riposto le schede nelle buste appese nella stecca in fondo all’aula, una per ogni materia. Subito dopo, siamo tornati anche sui fogli bianchi, che erano ancora appesi nei fili sopra di noi, e abbiamo classificato anche questi distinguendo letture e attività.
Ed è stato proprio nel momento in cui tutto era classificato e riposto in ordine che faccio comparire un bel punto interrogativo che vado ad appuntare proprio lì, tra le discipline, le letture, le attività.
Faccio subito la domanda: - Perché sto aggiungendo questo grande punto interrogativo?
Partono le risposte, le più diverse, all’inizio tutte legate al fatto che ci sono tante domande che dobbiamo farci, tante cose che dobbiamo scoprire. Tutto giusto. Ma aspetto ancora.
Ed ecco che la risposta arriva: - Vuol dire che non possiamo sapere in anticipo tutto quello che faremo!
La raccolgo e apro: - Proprio così. Noi abbiamo qui davanti il nostro programma di lavoro: gli argomenti che dobbiamo conoscere, le letture che pensiamo di fare in classe, i laboratori e le uscite che vorremmo fare in questo nuovo anno scolastico. Ma non è detto che sarà così.
Prima di tutto, non è detto che faremo tutto perché potrebbe rendersi necessario fare delle scelte, poi perché questo percorso dovrà tener conto di ciò che avverrà, perché noi viviamo dentro un mondo e perché qui ci siete voi. E allora, in classe, non è possibile tenere la porta chiusa a ciò che accade nel mondo o a ciò che portate voi. Pensate… oggi avrei potuto tenere la porta chiusa all’articolo che ha portato Sebastian su Tristan da Cunha, o l’altro giorno a Veronica quando ci ha raccontato la storia del suo amico scrittore senegalese?
Partono i ricordi di tutte le cose che abbiamo fatto entrare. I bambini non dimenticano e subito colgono completamente il senso del discorso.
- Bene, bambini. Questo punto interrogativo è ciò che non possiamo conoscere in anticipo. Ciò che incontreremo durante il viaggio  e che sentiremo il bisogno di trasformare in opportunità per il nostro percorso.
Certo, non tutto potrà entrare, dovremo diventare esperti nel fare scelte. Sarà più un modificare e un accogliere ciò che potrà rendere più ricco il nostro viaggio, senza perdere di vista la nostra meta.
E sarà sempre un viaggiare in sicurezza, questo mi preme ricordarlo, perché qui l’equipaggio conta più di tutto.
Bene... si volta pagina. É arrivato il momento di salpare...
Buon lavoro a tutti noi!

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per aver lasciato un tuo commento! La pubblicazione avverrà entro le 24 ore.
I contenuti offensivi o inadeguati saranno immediatamente rimossi.