mercoledì 16 settembre 2015

Noi genitori. Primo giorno di scuola.

Eccomi arrivata!...sono sulla porta dell'aula di mio figlio e credetemi…mi sento la più fortunata.
Perché da quella posizione ho una vista spettacolare…un meraviglioso panorama.
Ho il privilegio di essere difronte ai bambini e di cogliere nei loro occhi la trepidazione e le emozioni che in quel momento stanno riempiendo i loro cuori. 
Ho il privilegio di cogliere la stessa emozione negli sguardi dei genitori.
Ho il privilegio di poter osservare e sentire, nei gesti e nelle calde parole di benvenuto che la maestra rivolge ai suoi bambini e a noi genitori, la sensibilità e il sentimento di chi crede fermamente che può educare solo chi sa che cosa significa amare…Che nonostante le fatiche quotidiane, la gioia più grande per lei rimane quella di insegnare e di accompagnare i suoi bambini al sapere, alla conoscenza con la convinzione e la certezza che sono li per essere prima di tutto felici.
Si, ho avuto il privilegio di potere esplorare l’aula in tutte le sue angolazioni, in tutta la sua bellezza…e sentire in ogni lavoro preparato proprio quell'amore. 
Un’aula preparata con attenzione, cura e dedizione, con il solo scopo di accogliere con semplicità, nella semplicità. Un’accoglienza che racchiude il grande desiderio di voler rinnovare la gioia di un incontro. Un’accoglienza che non è solo il primo giorno di scuola, ma che vuole esserlo ogni mattina, sempre la stessa, ma sempre nuova.
Così, vi confesso che ad un certo punto le parole della maestra sono diventate per me un sottofondo, perché mi sono “tuffata” in quell'aula; ho sollevato lo sguardo per guardare e leggere quello che c’era scritto nei fogli, nei cartoncini appesi sui muri fuori dalla porta d’ingresso, sui muri e sui fili che attraversavano l’aula. Stavo assistendo a una meravigliosa scoperta. Ma ecco che le parole della maestra ritornato chiare.
“Cosa vedete bambini? Guardate con calma, andate anche fuori dalla classe…” I bambini si muovono, iniziano ad osservare con la stessa attenzione che la maestra ha offerto loro nel preparare tutto. Ritornano tra i banchi.
Una bambina risponde: “Qui maestra c’è tutto quello che faremo, quello che quest’anno impareremo…”
Un altro bambino aggiunge: “Si, manca qualcosa…”
E’ vero. Quei fogli, quei cartoncini appesi nel filo e nei muri rappresentano i nuovi porti che dovranno conquistare e scoprire. Alcuni sono stabiliti, sono le mete, gli obiettivi che tracciano il percorso. Ma, si sa. Il viaggio spesso richiede dei cambiamenti, accorgimenti, perché nuove conquiste e nuove scoperte si presenteranno inaspettate. Questa è la bellezza del viaggio. Questo è quello che manca, e che oggi non può avere ancora un nome.
Quei fogli, racchiudono sicuramente il sapere, la conoscenza, ma ancor più racchiudono un progetto di felicità che solo assieme, nella condivisione, sarà possibile realizzare. Quei fogli racchiudono il desiderio di ciascun bambino di riuscire a vivere ogni istante, ogni conquista, come un momento prezioso, unico e irripetibile per realizzarlo.
Poi, a casa una nuova emozione. Ve la traduco attraverso delle parole che mi sono state offerte e che rivedendole, ora ve le offro per come sono rimaste nel cuore. Capiterà che il vento si alza e inizia a soffiare forte, non permettendo più di poter viaggiare lentamente. Il mare si agita, ma l’importante è che i bambini sanno che possono stare nella tempesta, senza perdere mai la gioia, la forza e il gusto di navigare.

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