sabato 19 settembre 2015

Veronica racconta

I bambini lo sanno, a noi tutti piace che portino in classe le loro esperienze, un oggetto che vogliono mostrare, un libro da condividere o, semplicemente, una loro scoperta o una loro curiosità...
Così è successo che l'altro giorno Veronica ci abbia voluto raccontare un incontro che ha fatto in spiaggia quest'estate. Lo ha fatto a voce, ma poi, dietro mio invito, lo ha scritto per poterlo custodire nella cartella che da quest'anno raccoglierà i testi dei bambini. Questo, per la sua particolarità, ho voluto condividerlo anche qui. 
Perciò, ringraziando Veronica, ecco il suo racconto:

Il 30 agosto 2015, mentre mi trovavo a Spiaggia di mezzo con i miei genitori e una mia amichetta, si è avvicinato un signore che a noi sembrava un ambulante di quelli che vendono oggetti. Invece era uno scrittore del Senegal e qua lo chiamano tutti "La penna del Senegal". 
Lui ha iniziato a parlarci e ci ha raccontato che vende i suoi libri di favole africane nelle spiagge e in giro per le città.
Io ho comprato uno dei suoi libri e lui mi ha scritto anche la dedica.
Lui si chiama Mamadou Bamba Toure e mi ha detto che al suo villaggio con cinque euro si può vivere per una settimana. Mi ha anche detto che il suo desiderio è quello di comprare un pulmino per portare i bambini del suo villaggio a scuola.
Per me questo incontro è stato un bellissimo momento. (Veronica)

Veronica ci ha mostrato il libro "Gainde ak bouki" (Favole africane) e la dedica che Mamadou ha scritto per lei. Io le ho promesso che questo libro entrerà a far parte delle letture di classe perché ci aiuterà a conoscere la cultura di provenienza di Mamadou e di tanti che, come lui, arrivano nel nostro paese.

Il libro di Mamadou si apre con un messaggio per il lettore che voglio riportare qui perché ha tanto il sapore di qualcosa che un tempo accadeva anche da noi e su cui ritornerò con i bambini.

Da noi al villaggio, la sera 
seduti davanti ad un grande fuoco o al chiaro di luna, 
i bambini si raccolgono intorno ad un adulto 
per assaporare il momento magico del racconto.
Il narratore inizia sempre dicendo: "Racconto"
e i bambini rispondono in coro: "Comincia!".
É ancora vivo in me il ricordo dei numerosi racconti
che mi sono stati narrati da un anziano del mio villaggio,
che oggi è scomparso.
Lo rammento con rimpianto perché, come si dice in Africa,
"Quando un vecchio muore
è come una biblioteca che scompare".
 

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