domenica 13 settembre 2015

Noi genitori. Auguro un anno di serenità.

“Mamma, sei contenta che fra pochi giorni inizia la scuola?”
Siamo impegnati a comporre insieme un puzzle, e come capita spesso nella nostra famiglia, alcune domande arrivano inaspettate, inserendosi in momenti dove sei concentrata a fare tutt'altro, in discorsi che l'attimo prima avevano argomenti e contenuti completamente differenti. Le parole non arrivano, nella mia testa i pensieri sono molti e troppo confusi per poterli trasformare in una risposta semplice e soprattutto comprensibile. Devo trovare il modo per riordinarli. Il puzzle può attendere, lo riprenderemo più tardi.
Cerco due scatole, delle matite colorate, dei foglietti di carta. I miei figli mi osservano perplessi, ma incuriositi per il nuovo e improvvisato gioco. Una scatola la consegno proprio a loro, mentre l'altra la tengo per me: spiego che ognuno deve scrivere un pensiero o semplicemente una parola per esprimere cosa prova, quali emozioni sente nel ricominciare la scuola e metterlo nella propria scatola. Alla fine, la scatola dovrà essere chiusa. Fatto. La curiosità è tanta e, all'unanimità, scegliamo di aprire subito la scatola dei miei figli. Inizio a leggere: felicità, paura, fatica, concentrazione, amare, scuola, famiglia, stanchezza, gioia, scoperta, curiosità, attivo, compagni, maestra, coraggio, navigazione, gioco, spensieratezza, timidezza, aiuto, complicato, difficile, sola, impegno. Ora la mia scatola: “Ma mamma! qui c’è un solo foglietto!”. Lo aprono e leggono: serenità…Sento di poter dare una risposta alla loro domanda…iniziamo a dialogare.
Ora, però, desidero spostare il vostro sguardo.
Questo è l’augurio che rivolgo a tutti voi, a tutti noi genitori.
Che quest'anno scolastico sia per noi e per i nostri figli, un anno da vivere in serenità. Una serenità colma, più di ogni altra cosa, di speranza e di fiducia.
Una speranza e una fiducia capace di incoraggiare i nostri figli a percorrere questo loro nuovo viaggio, questa loro nuova esperienza scolastica, con lo scopo, prima di tutto, di scoprire e realizzare il loro progetto di vita, di scegliere in prima persona chi vogliono essere, chi vogliono diventare. Un viaggio dove la meta non è l’obiettivo, perché nel nostro “viaggiare a vela”, sappiamo che è il percorso che si compie che da un senso al viaggio stesso; per questo, convincerli che non bisogna avere alcuna fretta di giungere a destinazione, ma che invece, occorre godersi il paesaggio, esplorare, ascoltare, gustare, vedere, respirare, amare, osservare, rallentare, osare, rischiare, condividere, sapere che ovunque arriveranno, ne sarà valsa davvero la pena. 
Una fiducia nell'affiancare e accompagnare gli insegnanti nella loro opera, nella loro passione educativa, nelle loro scelte, perché solo insieme si riesce a guardare la scuola con occhi diversi…guardarla l’uno con gli occhi dell’altro e attraverso l’altro, per operare per un bene comune: quello dei bambini. Perché non esiste prospettiva senza due o più punti di vista. E dobbiamo farlo con convinzione, con slancio e senso di responsabilità e reciprocità, in un dialogo che diventa incontro, apertura, confronto e comunicazione. Comunicazione che diventa condivisione. Condivisione che diventa disponibilità, esperienza da offrire, nella consapevolezza e certezza che tutto ciò che sapremo porgere o ricevere, sarà motivo di arricchimento per tutti.
Questo viaggio, così percorso, è la scuola per i nostri bambini.
Una scuola che possa aiutarli a formare la propria personalità e la propria identità, a dare forma alle cose, a conoscere il mondo e gli sguardi degli altri, a muoversi nella vita, il luogo dove incontrare degli adulti, degli insegnanti, capaci di trasmettergli la gioia e la passione della scoperta e della conquista del sapere… e di quella di essere amati; insegnanti che inevitabilmente e generosamente lasceranno un'impronta indelebile nel loro cuore, perché si sentiranno da loro incontrati, accolti, ascoltati e guardati. 
Allora, anche a voi insegnanti, l’augurio di un genitore…
Di riconoscere che tutto quello che fate, offrite, trasmettete e insegnate, non avrà alcun valore se prima di tutto non incontrerete loro, i vostri bambini. Tesori preziosi da conoscere con umiltà, con attenzione e delicatezza, da rispettare, da seguire con dedizione e profondo rispetto, perché ciascuno dentro di sé racchiude una forza e una risorsa immensa. Così, non scoraggiate mai chi si sta impegnando per fare dei progressi: non importa quanto lentamente migliora o se ancora non migliora, quello che conta è che vuole impegnarsi con tutte le sue forze per migliorare, per dimostrare che anche lui può diventare, un domani, il bambino che in cuor suo desidera, per se stesso, per voi. E non fraintendete le sue reazioni, perché spesso è l'unico modo che ha a disposizione per manifestare qualcosa che non va...Cercate invece di guardarlo negli occhi, e di leggerlo nel cuore, per vivere in lui una continua sorpresa, anzi la buona e meravigliosa riuscita di una scommessa.
Ancora un piccolo augurio, per tornare a quella serenità fatta di speranza e fiducia…
Sappiate porvi difronte ai vostri bambini non come degli specchi, ma come delle finestre…

1 commento:

  1. Grazie dell'augurio, Isa. Per me ogni nuovo anno è un nuovo impegno, proprio nella volontà di quell'incontro in cui anche io credo prima di tutto.
    Eppure già so che sbaglierò ancora e che ancora mi ritroverò a rileggermi severa. Ciò in cui conto è di avervi a fianco perché ogni errore, proprio come insegniamo a noi nostri bambini, non sia che un'opportunità per diventare migliori.
    Allora, a tutti noi, l'augurio di essere capaci di saper essere educatori in crescita, insieme.
    Maestra Enrica

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