Oggi nei quaderni dei bambini avete trovato il proseguimento del lavoro sulla carta di identità: rilevazione delle altezze, confronti e osservazioni. Probabilmente, vi sarà venuto spontaneo interrogarvi sull'opportunità dell'utilizzo di numeri grandi con bambini appena entrati in prima elementare.
Si tratta di una scelta metodologica che prevede l'utilizzo, da subito, di tutti i numeri che fanno parte della realtà del bambino (a prescindere dall'ordine di grandezza), attraverso una percezione globale che favorisce delle riflessioni intuitive.
Il riferimento è allo studio del Gruppo di Ricerca e Sperimentazione in Didattica della Matematica e di Divulgazione della Matematica (Dipartimento di Matematica dell’Università di Bologna) e, in particolare, al lavoro eseguito in merito a: «Ricerche sul funzionamento del sistema: allievo-insegnante-sapere: motivazioni della mancata devoluzione», inserito nel Programma di Ricerca Nazionale: «Difficoltà in matematica: strumenti per osservare, interpretare, intervenire» (2003).
Fare questa scelta, significa tenere conto del fatto che i bambini che si accingono a frequentare la scuola primaria sanno davvero molte cose sui numeri, acquisizioni frutto della frequenza della scuola dell’infanzia, ma anche di scoperte personali dettate dalla libertà aritmetica nella quale si sono venuti a trovare. Significa quindi, evitare di penalizzarli, obbligandoli a banalità che tarperebbero le ali alla fantasia e li obbligherebbero a costruirsi immagini di scuola e di aritmetica negative.
L’azione didattica procede quindi basandosi proprio sulle competenze già acquisite, movendo da approcci più complessi e significativi nella costruzione del numero che hanno dimostrato indubbi vantaggi.
Si opera quindi in “situazione a-didattica”, situazione in cui il bambino accetta la “devoluzione” e “si implica”, non costruisce reale sapere, dato che si tratta di saperi già posseduti, ma li amplia e li rafforza.
In tale contesto il docente ha il compito di raccogliere i saperi personali di ogni alunno e di renderli risorsa per tutti.
L’approccio prevede, pertanto, un lavoro che utilizza le conoscenze dei bambini, propone immediatamente situazioni problematiche e mette in campo da subito tutte le conoscenze numeriche che il bambino ha avuto modo di incontrare nella sua esperienza facendo in modo che la scuola sia contesto di sfide intellettuali, “di problemi e non di esercizi”.
Va precisato che tutto questo non è in conflitto con il metodo analogico, di cui vi ho parlato nella riunione iniziale. La lettura intuitiva delle quantità, finalizzata alla costruzione dell’immagine mentale
delle stesse, è proposta ai bambini tutti i giorni con la LIM ad inizio mattinata, e farà conquistare loro la capacità di "smontare e rimontare" i numeri in modo naturale (calcolo mentale).
Per gli interessati: Le competenze dei bambini di prima elementare
Per gli interessati: Le competenze dei bambini di prima elementare
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per aver lasciato un tuo commento! La pubblicazione avverrà entro le 24 ore.
I contenuti offensivi o inadeguati saranno immediatamente rimossi.