mercoledì 28 febbraio 2018

Sogni che si realizzano: noi al binario 21

Grazie alla grande disponibilità dell'Associazione Figli della Shoah, che è venuta incontro ai nostri bisogni, questa mattina abbiamo avuto conferma che a maggio, al rientro dal nostro viaggio di istruzione a Torino, saremo accolti al binario 21, sede del Memoriale della Shoah di Milano. Questo era il luogo dove - tra il 1943 e il 1945 - migliaia di ebrei e tanti altri deportati furono caricati su vagoni merci e trasportati al sovrastante piano dei binari per essere agganciati ai convogli diretti ad Auschwitz- Birkenau e altri campi di sterminio e di concentramento, o ai campi italiani di raccolta come quelli di Fossoli e Bolzano. 
Sarà importante per noi chiudere i nostri cinque anni proprio al binario 21, quel binario che, come ci ha insegnato Liliana Segre, non era il luogo dal quale si partiva, ma quello dal quale non si faceva ritorno
Sono convinta che per i bambini si tradurrà nell'impegno di continuare a mettere al centro delle loro vite i valori dell'inclusione e la salvaguardia dei diritti umani.

http://www.memorialeshoah.it

lunedì 26 febbraio 2018

EAS - Essere a scuola - Febbraio 2018

Vi informo che è disponibile il numero 6 di EaS - Essere a Scuola, rivista scolastica rivolta a tutto il primo ciclo di istruzione, diretta da Pier Cesare Rivoltella.
Questo mese, la rubrica "Aula Aperta", in cui trovano puntualmente spazio anche quelle presenze nel territorio la cui contaminazione con la scuola è fondamentale, è interamente dedicata al rapporto tra scuola e Amministrazione Comunale, due istituzioni il cui impegno a fare sistema può fare davvero la differenza nel leggere puntualmente bisogni, valorizzare idee, professionalità e risorse a vantaggio di un’adeguata formazione delle nuove generazioni.
Ad aprire è un interessante dialogo tra Alessandra Patti, dirigente scolastica, e Andrea Pisu, Assessore alla Pubblica Istruzione, che ci faranno conoscere l’esperienza virtuosa del Comune di Sestu. La riflessione prosegue con Elio Sundas, Sindaco di Santadi, il quale, riconoscendo una grande importanza alla collaborazione continua, ne mette a fuoco le difficoltà, prima fra tutte quella che caratterizza il suo e tanti territori: l’assenza di una dirigenza e personale stabile.
A completare, infine, è un box nel box che dà voce ai Servizi Sociali del Comune di Iglesias. Qui gli operatori presentano l’importante ruolo di questo servizio, al quale si ricorre ancora con timore e che vuole rappresentare, invece, un’importante risorsa perché ai bambini siano sempre garantiti figure e contesto che facciano salvo il loro bisogno di cura.

La rivista è disponibile online e in cartaceo per i soli abbonati:
http://www.morcelliana.net/3028-essere-a-scuola

EAS - Essere a scuola - Febbraio 2018

Vi informo che è disponibile il numero di febbraio di EaS - Essere a Scuola.
In questo numero, la rubrica "Aula Aperta", in cui trovano puntualmente spazio le presenze nel territorio la cui contaminazione con la scuola è fondamentale, è interamente dedicata al rapporto tra scuola e Amministrazione Comunale, due istituzioni il cui impegno a fare sistema può fare davvero la differenza nel leggere puntualmente bisogni, valorizzare idee, professionalità e risorse a vantaggio di un’adeguata formazione delle nuove generazioni.
Ad aprire è un interessante dialogo tra Alessandra Patti, dirigente scolastica, e Andrea Pisu, Assessore alla Pubblica Istruzione, che ci faranno conoscere un’esperienza di collaborazione virtuosa: quella del Comune di Sestu. La riflessione prosegue con Elio Sundas, Sindaco di Santadi, il quale, riconoscendo una grande importanza alla collaborazione continua, ne mette a fuoco le difficoltà, prima fra tutte, quella che caratterizza il suo e tanti territori: l’assenza di una dirigenza e personale stabile. A completare, infine, è un box nel box che dà voce ai Servizi Sociali del Comune di Iglesias. Qui gli operatori ci presentano l’importante ruolo di questo servizio, al quale si ricorre ancora con timore e che vuole rappresentare, invece, un’importante risorsa perché ai bambini siano sempre garantiti figure e contesto che facciano salvo il loro bisogno di cura.

La rivista è disponibile online e in cartaceo per i soli abbonati:
http://www.morcelliana.net/3028-essere-a-scuola


Indicazioni nazionali di infanzia e primo ciclo

Condivido la pubblicazione del documento del gruppo di lavoro sulle Indicazioni Nazionali per Infanzia e primo ciclo. Nel documento: educazione alla sostenibilità, Costituzione, digitale, pensiero computazionale, lingue.

Garantire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti le competenze chiave per affrontare i cambiamenti e le sfide del loro presente, per proiettarsi al meglio nel futuro, per diventare cittadine e cittadini attivi e consapevoli, capaci di condividere valori comuni e di confrontarsi positivamente con l’altro. È l’obiettivo che si prefigge il documento “Indicazioni nazionali e nuovi scenari”, presentato al MIUR e frutto del lavoro del Comitato scientifico per le Indicazioni nazionali della scuola dell’Infanzia e del primo ciclo di istruzione, coordinato dal professor Italo Fiorin.
Il documento propone alle scuole una rilettura delle Indicazioni nazionali emanate nel 2012 ed entrate in vigore dall’anno scolastico 2013/2014 (sono il punto di riferimento per la progettazione del curricolo da parte delle istituzioni scolastiche) attraverso la lente delle competenze di cittadinanza, di cui si propone il rilancio e il rafforzamento. Dalle lingue (quella madre e quelle straniere), al digitale, all’educazione alla sostenibilità, ai temi della Costituzione. Passando in maniera trasversale per le arti, la geografia, la storia, il pensiero matematico e computazionale. Questo anche in ragione delle novità che saranno introdotte nell’Esame finale del I ciclo in cui già da quest’anno si terrà maggiore conto, nel colloquio orale, delle competenze connesse alle attività svolte nell’ambito di Cittadinanza e Costituzione.
“Ci stiamo ritrovando, oggi, a riflettere sulle competenze e sulle conoscenze che ciascuno deve possedere per vivere, muoversi in modo attivo nella società, costruire una cultura della democrazia. Per partecipare con protagonismo alla vita del proprio Paese e del mondo –
ha dichiarato la Ministra Valeria Fedeli -. Stiamo ragionando sulla questione in termini innovativi: guardiamo alle competenze quali processi dinamici, in evoluzione. Espressioni di valori, atteggiamenti, attitudini e conoscenze. Credo sia un punto di vista necessario e innovativo: una competenza non è acquisita una volta nella vita. Va aggiornata e approfondita, rinnovata ed esercitata all’interno delle comunità in cui viviamo. In questo processo di acquisizione di competenze, di costruzione di forme di cittadinanza attiva la filiera educativa riveste un ruolo di primo piano. La scuola è il luogo in cui le giovani e i giovani vengono educati al rispetto dei diritti degli altri, all’apertura nei confronti della diversità personale e culturale, al senso civico, all’equità, al senso di giustizia, alla conoscenza di sé e all’attitudine al dialogo e al confronto. Parlare di competenze di cittadinanza vuol dire anche rinnovata attenzione all’educazione linguistica, artistica, storica, geografica, al pensiero computazionale. Vuol dire offrire strumenti per affrontare il mondo globale”, ha concluso la Ministra.
Il documento presentato oggi non è una integrazione né una riscrittura delle Indicazioni nazionali. Non si tratta, si legge nel testo illustrato al MIUR, “di ‘aggiungere’ nuovi insegnamenti, ma di ricalibrare quelli esistenti”, rileggendo le Indicazioni del 2012, alla luce dei nuovi spunti offerti che guideranno le scuole nella predisposizione della loro offerta formativa, della loro progettazione. Il tema della cittadinanza viene affrontato come il “vero sfondo integratore e punto di riferimento di tutte le discipline che concorrono a definire il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione in una prospettiva verticale. Cittadinanza che riguarda tutte le grandi aree del sapere, sia per il contributo che possono offrire i singoli ambiti disciplinari, sia, e ancora di più, per le molteplici connessioni che le discipline hanno tra di loro”. Con riferimento, in particolare all’educazione al rispetto e alla cittadinanza consapevole, ad una più sicura padronanza delle competenze di base (comprese le competenze linguistiche e quelle digitali), all’incontro con saperi e discipline che rispondono all’esigenza di uno sviluppo orientato alla sostenibilità in tutte le sue dimensioni, con l’acquisizione dei contenuti dell’Agenda 2030.
Questi temi sono già presenti nel testo programmatico del 2012, che mantiene intatto il suo valore culturale, pedagogico e giuridico, ma richiedono ulteriori attenzioni e approfondimenti che vengono affidati alla ricerca e all’elaborazione curricolare delle scuole e degli insegnanti. Si tratta di dare, si legge nel testo presentato oggi, una ancor più concreta risposta all’istanza, già presente nelle Indicazioni nazionali, quando affermano che è “decisiva una nuova alleanza fra scienze, storia, discipline umanistiche, arti e tecnologia, in grado di delineare la prospettiva di un nuovo umanesimo.
Il documento sarà ora consegnato alle scuole, sarà messo alla ‘prova sul campo’, sarà oggetto di consultazione e confronto con le istituzioni scolastiche e la comunità scientifica nazionale per un eventuale intervento di regolazione sulle Indicazioni nazionali. La Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione del MIUR assicurerà misure di accompagnamento avvalendosi della collaborazione del Comitato scientifico nazionale per Indicazioni. Saranno organizzati seminari nazionali su tre ambiti tematici: Cittadinanza e Costituzione, Cittadinanza digitale, Cittadinanza e sostenibilità. Saranno poi raccolte le esperienze più significative per costituire un archivio dinamico delle innovazioni metodologiche e didattiche, come base utile per alimentare la ricerca sul curricolo, la formazione in servizio e l’evoluzione delle Indicazioni.

Giornata di sensibilizzazione contro il bullismo e il cyberbullismo

Vi ricordo che nell’ambito delle attività di sensibilizzazione finalizzate a rendere Internet un luogo più sicuro per i più giovani promuovendone un uso positivo e consapevole e prevenendo i rischi relativi al bullismo e al cyberbullismo, questa sera - lunedì 26 febbraio 2018 - presso la sala riunioni di via Roma, è programmato un incontro rivolto alle famiglie per presentare l'iniziativa organizzata per venerdì 9 marzo e accogliere eventuali proposte operative.
Si coglie l'occasione per ricordare che venerdì 9 marzo 2018 - presso il Centro culturale di via Cattaneo (Sala del cinema) sono previste le seguenti attività:

- mattina, dalle 10:30 alle 13:00: attività finalizzata all’informazione, sensibilizzazione e approfondimento dei temi della sicurezza in rete e del bullismo e cyberbullismo.
Destinatari: studenti e insegnanti della scuola secondaria di primo grado;

- pomeriggio, dalle 16:00 alle 18:30: intervento della polizia postale con un incontro aperto al pubblico e proiezione del cortometraggio “Io bullo.Cronaca di vita e cyberbullismo”. 
Destinatari: famiglie, docenti, operatori e professionisti del settore educativo; figure istituzionali del Comune di Iglesias.

Le iniziative sono organizzate dal docente Christian Castangia, referente d'Istituto per la prevenzione del bullismo e cyberbullismo e regista del cortometraggio "Io bullo".

mercoledì 21 febbraio 2018

"La scuola al centro", il nostro giornale nel giornale

 
Venerdì 16 febbraio abbiamo avviato il Progetto "Reporter per un giorno", in collaborazione con la redazione del Sulcis Iglesiente Oggi. Il tutto si è aperto con il lavoro propedeutico in classe guidato da Anna e Alessia (vedi) ed è proseguito con la visita alla redazione del giornale.
Qui, una volta accolti dal direttore, abbiamo conosciuto le diverse figure professionali che lavorano alla realizzazione del settimanale, che ha il formato del quotidiano, per poi conoscere strumenti e spazi di lavoro. 
Le attività sono proseguite con una vera e propria riunione di redazione con la quale abbiamo progettato il nostro impaginato grafico: quattro pagine che costituiranno un inserto del giornale che uscirà il 22 aprile 2018.
Dopo aver proposto il titolo della nostra testata "La scuola al centro", abbiamo progettato i contenuti delle diverse pagine che realizzeremo in classe: 
- prima pagina: presentazione della classe e dell'iniziativa "Io sono un no" che sarà sviluppata in terza pagina;
- seconda pagina: storie di inclusione vissute come classe;
- terza pagina: iniziativa "Io sono un no", con intervista a Daniele Aristarco, autore del libro "Io dico no. Storie di eroica disobbedienza" e alcune anticipazioni sui disobbedienti, le cui storie saranno presentate durante l'iniziativa che sarà parte integrante della Fiera del libro di Iglesias;
- quarta pagina: recensioni. Anche qui al centro il tema dell'inclusione e quello dei legami.
I lavori sono proseguiti in classe con la formazione di quattro gruppi (uno per pagina) valorizzando competenze e interessi, per poi procedere all'attribuzione degli argomenti a all'elaborazione di una prima scaletta per la stesura degli articoli.
I lavori proseguiranno nei prossimi giorni, ma non vi racconteremo altro. Dovrete attendere il 22 aprile, giornata in cui il nostro impaginato sarà in mano ad ognuno di voi.

martedì 20 febbraio 2018

Rally matematico transalpino 2018: prima prova


Vi ricordo che domani - 21 febbraio 2018 - è programmata la prima prova del Rally Matematico Transalpino.
Ancora una volta sarà importante mettere in campo tutte le competenze matematiche, il pensiero divergente e la capacità di essere squadra.
Ai bambini... in bocca al lupo!!!

sabato 17 febbraio 2018

Presentazione documento di valutazione

Vi informiamo che in data martedì 20 febbraio 2018 - dalle 17:00 alle 18:00 - sarà presentato alle famiglie il documento di valutazione relativo al 1° quadrimestre.
Non mancate!

Il giornale ve lo presentiamo noi!


Succede che leggendo gli interessi personali maturati dai bambini e le competenze acquisite nel tempo, siano loro stessi a presentare degli argomenti alla classe (vedi post precedente).
Così, giovedì 15 febbraio, dopo esserci fatti cedere anche l'ora di inglese da maestra Marcella, la mattinata è stata interamente gestita da Anna e Alessia che hanno presentato alla classe il quotidiano in vista dell'avvio del Progetto "Reporter per un giorno".

Il percorso è stato organizzato nei minimi particolari attraverso la stesura di un progetto strutturato di cui hanno definito: obiettivi, contenuti, attività, mezzi e strumenti. 
L’attività è stata strutturata in più fasi che hanno visto l'alternarsi di momenti informativi e attività laboratoriali, proposte in forma collaborativa.

Questi i contenuti affrontati: figure professionali che compongono la redazione di un giornale; tipologie di giornale (quotidiano, settimanale, quindicinale, mensile); struttura della prima pagina del quotidiano (testata, apertura, articolo di fondo, articolo di spalla, civetta, contornato); contenuti del giornale (cronaca, editoriale, rubrica, reportage, inchiesta, intervista, recensione); importanza del colpo d'occhio (taglio alto, medio e basso); caratteristiche del titolo (sintetico ed efficace; caldo o  freddo); occhiello, catenaccio e sommario; la testatina; l'articolo, la materia prima del giornale; come si scrive un articolo: metodo A B C (accuratezza, brevità, chiarezza) e metodo della piramide rovesciata (attacco, elementi principali della notizia - regola delle 5 W, corpo dell'articolo, conclusione); glossario.


Le proposte laboratoriali hanno visto la divisione della classe in quattro gruppi che, una volta individuato un caporedattore, hanno svolto le seguenti attività: individuazione delle caratteristiche della prima pagina del quotidiano; dato un articolo, individuazione del tipo di titolo e delle varie parti che lo compongono (occhiello, catenaccio, sommario...); classificazione di un articolo e individuazione della sua struttura; individuazione di un tema sul quale sviluppare un articolo di giornale (temi individuati: gli alieni; Fabrizio De Andrè; la nostra didattica; il bullismo); scrittura di un articolo completo di occhiello e catenaccio.


Per lo svolgimento delle attività è stato consegnato un giornale ad ogni gruppo. Si trattava di quotidiani usciti nella medesima data ma appartenenti a testate diverse.

La proposta è stata sviluppata in modo completo e ha coinvolto tantissimo tutti i bambini. Resta da completare la lettura e l'analisi degli articoli realizzati (il tempo non basta mai...).

Un grazie speciale da tutti noi ad Alessia Nuvoli e Anna Pilloni per la bellissima opportunità che ci hanno offerto e per la qualità della loro proposta, sia per quanto riguarda i contenuti che l'organizzazione. Cose davvero belle.
Di cuore, a entrambe... COMPLIMENTI!!!

giovedì 15 febbraio 2018

Progetto "Reporter per un giorno": avvio

Vi ricordo che domani - venerdì 16 febbraio 2018 - è previsto l'avvio del Progetto "Reporter per un giorno" per il quale è referente d'Istituto l'ins. Maria Francesca Caddeo.
Si tratta di una proposta didattica del "Sulcis Iglesiente Oggi", settimanale della diocesi di Iglesias, che si articola in quattro momenti:
- preparazione alla visita in redazione e alle attività laboratoriali, con il supporto del Quaderno didattico fornito dalla redazione (nel nostro caso, la preparazione è stata interamente gestita, con momenti informativi e attività laboratoriali, da due nostre alunne: Alessia Nuvoli e Anna Pilloni);
- visita presso la tipografia CTE di Iglesias: illustrazione delle fasi di stampa del settimanale;
- visita presso la sede del Sulcis Iglesiente Oggi, curata dal direttore e/o da personale incaricato: introduzione alle attività laboratoriali;
- attività in classe: elaborazione degli articoli per la realizzazione di un giornalino di classe.

Il percorso didattico ha l'obiettivo di far conoscere la proposta offerta dal settimanale e gli aspetti generali che caratterizzano la struttura dei giornali. Attraverso la visita presso la sede del Sulcis Iglesiente Oggi sarà possibile identificare i ruoli delle persone che intervengono in tutte le fasi della realizzazione e distribuzione della testata giornalistica: direttore, redattore, collaboratore, fotografo, grafico, archivista, tipografo, editore, commerciale e corriere, alcuni dei quali presenteranno le loro esperienze personali. Sarà possibile assistere ad alcune fasi di realizzazione del settimanale ed individuare gli elementi testuali e grafici, oggetto di studio del percorso didattico iniziato a scuola, che costituiscono la struttura del giornale e insieme concorrono alla sua realizzazione. Il percorso didattico sarà arricchito dalla visita presso la tipografia in cui viene stampato il settimanale, dando la possibilità agli alunni di vedere in modo pratico come si svolgono le varie fasi di stampa. Al termine del percorso didattico gli studenti acquisiranno le conoscenze di base per poter operare materialmente alla stesura di articoli e realizzare un giornalino di classe.

Al Progetto completo

N.B. Si precisa che le uscite previste dal Progetto sono tutte programmate all'interno dell'orario scolastico e non comportano modifiche alla normale organizzazione.

venerdì 9 febbraio 2018

EAS - Essere a scuola - Gennaio 2018

Per chi fosse interessato alle riflessioni sull'anticipo scolastico, informo che nel numero 5 di EaS - Essere a scuola - abbiamo dedicato a questo tema l'intera rubrica "Aula Aperta".
Preparatevi a più incontri. Troverete Barbara Mura, insegnante di scuola primaria, che fa suo il disagio dei bambini costretti in tempi e spazi che non sono per loro, in una scuola che ancora, in prima elementare, appare poco attenta alla delicatezza del passaggio e all'incontro con bisogni e tempi diversi. Poi vi aspetta Federica Peddis, maestra della scuola dell'infanzia, pronta a sedersi con ogni tipologia di genitore, con il desiderio di aiutare ognuno a guardare un po' più in là. Infine, incontrerete una mamma, Simona Banci. Lei è l’unica ad essere voce fuori dal coro. Si mostra possibilista perché pensa che la risposta sia in ogni bambino e negli incontri con insegnanti attenti, e la vita, nel suo caso, sembra averle dato ragione. 
Credo che gli spunti per riflettere siano davvero tanti, ma mi preme dire con chiarezza che se state brancolando nel buio proprio di fronte ad "Anticipo sì, anticipo no", la rubrica non vi offrirà risposte ma solo tante nuove domande. Ciò che abbiamo voluto fare è semplicemente insinuare nuovi dubbi, invitando a sostare su questa scelta, spostandosi dalla parzialità del proprio sguardo per accoglierne altri.

La rivista è disponibile online e in cartaceo per i soli abbonati:

giovedì 8 febbraio 2018

Interruzione delle attività didattiche

Così come previsto dal calendario scolastico, vi ricordo che nei giorni lunedì 12 e martedì 13 febbraio 2018 le lezioni saranno sospese.
Le attività riprenderanno regolarmente mercoledì 14 febbraio.
Grazie per l'attenzione!

Spostarsi, fidarsi, rilanciare...

Quanto possa essere bello il nostro mestiere se si è capaci di spostarsi, di fidarsi, lo si capisce in mattine come questa. Mattine che, è importante dirlo, non sono rare, anzi, non fanno che crescere col tempo.

Torno un attimo indietro.
Il 16 febbraio inizieremo il percorso “Reporter per un giorno” in collaborazione con una redazione locale, il “Sulcis Iglesiente Oggi”. L’impegno è che i bambini arrivino all’appuntamento conoscendo l’organizzazione del quotidiano e le figure che collaborano alla sua realizzazione.
L’anno scorso, due alunne (Anna e Alessia) hanno già portato questi contenuti in classe quando, all’interno dell’iniziativa “Io sono un libro” si sono occupate di “Mio papà scrive la guerra” di Luigi Garlando; perciò, come al solito, penso a spostarmi e a valorizzare loro.
Così, una quindicina di giorni fa, ho chiamato Anna e Alessia e ho chiesto loro se fossero interessate a organizzare una presentazione del giornale per la classe (struttura e figure professionali). Hanno accolto con l'entusiasmo che ormai conosco bene, perciò ho consegnato loro i materiali forniti dalla redazione con la quale collaboreremo e le ho lasciate libere di organizzarsi.
Nei giorni che sono seguiti, ci sono stati tra noi solo pochi scambi, quelli necessari ad assicurarmi che il lavoro stesse procedendo. Per il resto mi sono fidata completamente; ormai so di che cosa sono capaci e mi piace non condizionare la loro capacità di ideare, la loro creatività.

Eccoci a oggi.
Questa mattina, mentre aspettavo l’arrivo dei bambini in aula, ero sul tablet che verificavo gli impegni sul calendario condiviso e sincronizzavo i nuovi appuntamenti, quando mi sono resa conto che i tempi per l’avvio del progetto iniziano a stringere: al nostro appuntamento con la redazione manca poco più di una settimana. Così, quando Anna e Alessia sono arrivate, le ho fermate per sapere se fossero pronte a fissare il giorno della presentazione e ho proposto loro il prossimo giovedì mattina. 
Ciò che è seguito alla mia domanda mi ha letteralmente bloccato.
Anna mi dice subito che la mia proposta non va bene. - Abbiamo bisogno dell’intera mattinata. - precisa - Non dobbiamo solo presentare, maestra, ci serve il tempo necessario per far fare anche delle attività che aiutino a capire bene. Divideremo i compagni in gruppi e daremo ad ognuno un giornale; loro dovranno così trovare tutte le parti che lo compongono: articolo di fondo, articolo di spalla, articolo di apertura, le civette… Poi dovranno anche scrivere un piccolo articolo, seguendo le nostre indicazioni. 
Come faccio in questi casi, abbandono tutto e sosto. Così, mentre gli altri compagni continuano ad arrivare, li lascio a chiacchierare fra loro e invito Anna e Alessia a fermarsi con me. La mia curiosità è partita. Glielo dico: - Voglio capire bene. Spiegatemi tutto. 
Dopo averle ascoltate ripercorrere la proposta, con tanti particolari, aggiungono che al termine del lavoro, proprio come faccio io, ogni gruppo dovrà fare la restituzione alla classe e riportare l’autovalutazione del gruppo tramite un caporedattore che dovrà essere nominato all'inizio dell'attività. 
Mentre spiegano, colgo la creatività della loro idea e l’attenzione ai dettagli; perciò dico a voce alta e motivata almeno quanto loro: - Bene... solleviamo il tiro! Dato che avete le idee così chiare, vi propongo di stenderle in un semplice progetto. - Mi ascoltano con attenzione e visibilmente illuminate. Anche loro mi conoscono bene e amano accogliere le nuove provocazioni. Io apro il cassetto della stampante, tiro fuori un foglio A4 e inizio a spiegare cosa intendo, mentre appunto le voci che le aiuteranno ad organizzare il progetto.
- Stabilite un titolo, gli obiettivi del vostro lavoro, indicate i contenuti e le attività - fase per fase. Infine inserite i tempi di ognuna, i mezzi e gli strumenti.
Sono tutti termini che conoscono bene. Sono abituate a sentire chiamare le cose con il loro nome. Mi fermo comunque per assicurarmi che abbiano compreso bene che cosa riportare per ogni singola voce e che dovranno farlo in modo essenziale; poi consegno loro il foglio-guida.
- Pensate di farcela? - Anna e Alessia mi guardano tranquillissime - Certo, maestra – rispondono - stasera dovevamo già vederci per altro e prepareremo anche questo. 
- Riuscite a mandarmelo a stretto giro perché io possa capire come organizzare i tempi in classe?
- Certo, maestra, te lo mandiamo questa sera su Edmodo!

Ecco. Il nostro scambio si chiude qui. Le bambine si uniscono agli altri e la mattina ha inizio. Ma io con il pensiero non posso fare a meno di trattenermi ancora un po’, di pensare a quanto sia importante dare fiducia ai nostri bambini, fidarsi della loro intelligenza, della loro creatività e della loro voglia di fare. Mi fermo a pensare a che straordinario motore sia la motivazione. 
E intanto ci spostiamo ad aprire ancora. I bambini hanno iniziato a preparare i podcast per “Io sono un NO”, potremmo fare noi, ma non lo facciamo. Abbiamo già avviato con i primi bambini, spiegato come lavorare e illustrato il funzionamento del microfono e dei cavi. Così ci limitiamo ad organizzare il supporto perché da ogni coppia si stacchi un tutor per la successiva. Ancora una volta la palla è davvero in mano loro. 
Noi ci siamo, devono saperlo. Ma il nostro obiettivo ormai è chiaro: vogliamo essere sempre meno necessari.

mercoledì 7 febbraio 2018

Giornata della memoria: il video realizzato dai bambini

Con grande piacere condivido il video per la Giornata della memoria realizzato da Marco Mallica, Anna PilloniVeronica Porcheddu e Seynabou Niang da un'idea di Marco - e presentato in classe il 27 gennaio 2018.
Il video racconta la Shoah attraverso una selezione di materiali e alcune interviste: un gruppo di studenti del Liceo e delle scuole medie; Viviana Vinci, bibliotecaria della nostra città; il dott. Michele Asaro, appassionato di storia; la Prof.ssa Susanna Pizzati, figlia del partigiano Luciano; Monsignor Carlo Cani.
Ringraziamo ancora una volta i bambini per l'impegno con il quale hanno realizzato il loro progetto, assumendo con grande serietà il dovere della memoria; gli adulti che si sono resi disponibili a supportarli (Simona Banci e Isabella Ongarelli) e tutti coloro che hanno offerto la disponibilità ad essere intervistati.
A tutti... buona visione!

Segnaliamo che alcuni intervistati hanno preferito non essere ripresi, pertanto potrete ascoltare esclusivamente le loro voci.

Il nostro NO a bullismo e cyberbullismo

Iglesias, 7 febbraio 2018
Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo

"Se coltivi l'empatia non sarai mai bullo"





martedì 6 febbraio 2018

È arrivata la nostra ultima festa di Carnevale...


Qualche giorno fa mi hanno fatto notare che, quest'anno, quando parlo di noi, o condivido un'esperienza, metto sempre in evidenza che è l'ultima volta che la facciamo insieme. Hanno ragione, ed è più forte di me. Non riesco proprio a non pensare a come il tempo stia scivolando veloce e stia chiudendo i nostri anni insieme. E me ne sono resa conto anche adesso mentre mi accingevo a scrivervi il post per ricordarvi (non credo che ce ne fosse bisogno...) della festa di Carnevale programmata per questa mattina. 
Le parole che, scivolando per le dita, si sono posate sulla tastiera, sono queste...
Vi rendete conto bambini? È arrivata anche la nostra ultima festa di Carnevale insieme. Non riesco a non pensare a come vi abbiamo visto crescere anche attraverso le vostre mascherine. Perciò è deciso... questa sarà una mattinata speciale perché, nella sua semplicità, sarà una festa che custodirà al suo interno tutte quelle passate.
- Ma come sarà possibile? - vi starete chiedendo voi. - Aspettate e vedrete! ;-)

Siamo qui ad aspettarvi! Mi raccomando... non dimenticate di portare con voi tutta la voglia di divertirvi di cui siete in possesso. A fra poco!

sabato 3 febbraio 2018

Noi genitori: Un genitore qualunque

Ci vuole ancora tempo.
È un pensiero che ricorre in me dalla fine della quarta elementare di mio figlio e, a dire il vero, per come guardo alla vita, mi ha aiutato e mi aiuta per abitare il presente in pienezza, senza fretta, per assaporare ogni suo passaggio, per esserci completamente.
Oggi, non lo posso più dire perché quel tempo è arrivato: fra pochi mesi Sebastian terminerà il suo percorso alle elementari e farà il suo ingresso nel mondo della scuola media.
Lo devo iscrivere.
Non so quanto sia possibile che un genitore si possa emozionare tanto davanti a una domanda di iscrizione, eppure a me è sempre accaduto.
È accaduto quando ho iscritto Sebastian alla scuola dell’infanzia in un momento dove stavamo imparando a conoscerci, a fidarci, ad appartenerci, e dove lui stava riprendendo in mano la propria vita, per riconquistarla e per ricomporla a piccoli passi.
È accaduto ancora alla scuola primaria, quando ho deciso di fidarmi, prima di tutto, di mio figlio. Di ciò che in quegli anni era riuscito a diventare, con perseveranza, coraggio e serenità. E posso dire di aver fatto la scelta giusta, la sola che avrei potuto fare, perché spesso le ansie e le preoccupazioni divorano ogni speranza, quella che invece fin dal primo giorno entrando in classe ho riconosciuto e trovato nella maestra di Sebastian, sentendo fortemente che lo avrebbe aiutato a scrivere un pezzo straordinario della sua storia, non sapendo allora, che lei ne sarebbe diventata meravigliosa parte.
E sta riaccadendo ora. 
Chiamo Sebastian, la sua maestra gli ha insegnato che ci sono percorsi che per comprenderli vanno condivisi; ci sediamo, sfogliamo e leggiamo assieme la domanda e quasi fosse un bisogno di entrambi ci ritroviamo a rivivere gli anni della scuola elementare.
Non vi racconto cosa abbiamo provato, perché non ci riesco, perché tutto troppo per racchiuderlo in parole che rischierebbero di svestirlo della sua autenticità e bellezza.
Provo a descrivere invece, cosa è accaduto dopo aver cliccato il “salva e invia”.
Mi sono ritrovata improvvisamente davanti alla pagina della domanda dove sono elencati i progetti e le attività offerte dalla scuola non trovando quello che in fondo ritengo il più importante, forse il solo che avrei indicato e scelto. Un progetto dal nome “Abbiate fiducia, liberate ogni timore, avremo cura dei vostri figli”.
Io, quel progetto l’ho già vissuto e ogni giorno mi ha riportato a quell'incontro, dove oggi posso davvero confermare la scelta che insieme alla maestra di mio figlio abbiamo sempre condiviso e che ci ha sempre sostenuto anche davanti alla stanchezza...Quella di essere adulti che per insegnare ai nostri bambini a volare, attingiamo al sapere più grande: al miracolo dell’amore che ci sposta oltre i nostri limiti e le nostre paure, che si mostra ogni giorno nella forza che rende possibile per loro ciò che per noi stessi non lo sarebbe mai. E come quel gatto del porto, quando i nostri bambini impareranno a volare, rimarremo fermi a guardarli andare incontro al loro destino, orgogliosi e fieri di essere riusciti a donargli quella libertà di essere loro stessi...
Così, in questo sentire, ho iscritto Sebastian.
E come me, lo avranno fatto tanti genitori per i propri figli. Con i loro pensieri.
Lo so, sono un genitore qualunque dentro a una storia particolare, ma vorrei regalare a tutti noi genitori un augurio.
Quello di aver scelto una scuola che non sia mai il meglio o la scuola perfetta per i nostri figli, ma una scuola sincera, che sappia entrare dentro le loro vite, che abbia a cuore ciò che sono. Una scuola generosa e consapevole del ruolo che ha, soprattutto oggi davanti a realtà sempre più difficili.
Una scuola che non ci faccia cadere nell'inganno che sono i voti, i quaderni a dire quanto valgono i nostri figli, ma che ci aiuti a comprendere che il loro valore lo possiamo riconoscere nel modo in cui decideranno di affrontare la loro vita. Nel modo in cui sapranno portare la storia, la geografia, la matematica, la letteratura e tutto quanto avranno imparato nel mondo, per renderlo migliore, per lasciare un segno, per vivere con onestà la relazione con gli altri nella vita di tutti i giorni. 
Una scuola con le sue regole, che sappia educare i nostri figli con fermezza, ma nell'ascolto, nel dialogo e nel rispetto e una scuola con le sue non regole che libera senza mai lasciare nessuno da solo…che ha il coraggio di scuotere convinzioni e di aprire interrogativi, sapendo aspettare con pazienza quando le loro domande avranno bisogno di una risposta.
Una scuola che non faccia felici noi genitori, se questo significa togliere ai nostri figli la loro felicità.
Una scuola che offra sempre la possibilità di ricominciare e che ci insegni a guardare oltre i nostri figli, a sentirli capaci, a sostenerli e incoraggiarli, a stimarli. A dare loro fiducia e soprattutto a dimostrargli la nostra. 
Non credo davvero che dalla scuola dipenderà il successo che avranno dalla vita, ma dipenderà sicuramente la loro serenità…e per questo auguro a tutti di aver scelto una scuola che possa aiutarci a rendere i nostri figli liberi prima di tutto da noi stessi.
Lo so, molti penseranno che queste sono solo parole, magari inutili.
Ma io quella scuola l’ho già incontrata. E so cosa è stata per mio figlio.
Per questo e per tutto quanto voglio dire, qui e ora, il mio grazie a te, maestra Enrica.
Ancora qualche mese e Sebastian proseguirà il suo viaggio, ma quel libro che insieme avete scritto e che racchiude il suo pezzo di storia, non è ancora giunto alla fine.
Perché Sebastian mai potrà dimenticare ciò che è stato, gli servirà per dare vita a ciò che sarà. 
Perché la cosa più preziosa che gli hai insegnato è che camminare non è altro che l’arte di saper guardare l'orizzonte, sempre, a testa alta, comprendere dove si vuole andare e partire, senza lasciarsi sfuggire la bellezza di quel andare; che camminare è anche la forza di sopportare la stanchezza del cammino stesso sapendo che alle volte è inevitabile per poter raggiungere una grande conquista.
Questo è il pezzo di storia di mio figlio Sebastian. Questa è la storia che vorrei potesse proseguire…
Questa è l’eredità che in questi cinque anni gli è stata donata. Questo è il bagaglio che vorrei potesse portare sempre con sé nella sua nuova avventura...
Ali per volare alto nella vita, per diventare ciò che desidera essere, diventare. Solide radici, segno di un’appartenenza che mai potrà separare…
È proprio vero, continuare vuol dire saper guardare avanti, tenendo stretto, custodendo in noi, ciò che è stato…
 “Sai mamma, io vorrei solo una cosa. Quello che per me è importante, la sola cosa di cui ho bisogno, è poter attraversare la strada e sapere di trovare sempre maestra Enrica ogni volta che avrò bisogno di lei. Anche solo una sua parola. E io so che ci sarà. Il resto, lo saprò affrontare”.

Pomeriggio al cinema


Ieri pomeriggio ci siamo dati appuntamento al cinema. Ci aspettava il film "Wonder", proposto dal nostro "Consiglio dei buoni cittadini". Lo avevamo già visto in tanti, ma guardarlo insieme è stata davvero un'altra cosa. 
Ci siamo portati via uno sguardo piú attento per ragionare di inclusione e bullismo, oltre agli effetti del buon tempo che ci siamo regalati. Cose che fanno bene.

"Se dovete scegliere tra essere giusti
ed essere gentili, siate gentili"

giovedì 1 febbraio 2018

E oggi... solo verbi!

L'abbiamo chiamata "la ruota dei verbi", un'attività con la quale questa mattina i bambini hanno autonomamente verificato e rinforzato la propria conoscenza dei verbi (si può verificare senza continuare a costruire?). Di giro in giro la conquista dei tappi (già tappi...) cresceva a vista d'occhio, con grande gioia dei bambini. E per finire... ancora verbi, questa volta in aula e in digitale. Cose semplici, ma efficaci.
Condividiamo qualche momento con voi...