lunedì 28 agosto 2017

A proposito di vaccinazioni

Vi invito a leggere con attenzione la Circolare nr. 176 del 21 agosto 2017, pubblicata nel sito d'Istituto, con oggetto: "Adempimenti relativi agli obblighi vaccinali".

Alla Circolare
Allegato: dichiarazione

Prima di tutto: il calendario

Eccomi per informarvi che ho provveduto ad aggiornare il nostro calendario con le festività e sospensioni previste per il corrente anno scolastico. Il file scaricabile sarà messo a disposizione non appena saranno integrati i due giorni di sospensione a cura del Consiglio d'Istituto.
Non dimenticate che la ripresa delle lezioni è programmata per il 14 settembre, presumibilmente con l'orario 8.30-12.30. 

Si riprende!

Carissimi bambini e cari genitori, volevo informarvi che da oggi sono di nuovo in piena attività, pertanto da qui ai prossimi giorni sarò impegnata a predisporre materiali e strumenti utili all'avvio del nuovo anno scolastico, di cui vi darò puntuale informazione sul blog.
Una cosa però voglio condividerla subito con voi: non immaginate l'emozione che ho vissuto questa mattina all'alba, quando, per prima cosa, ho aperto la nuova cartella "scuola_2017_18_quinta". É incredibile pensare che siamo già arrivati al nostro ultimo anno insieme. Sappiate che non ho potuto fare a meno di sbirciare nei vecchi file, foto, video... Quanto è bello aver lasciato tracce che ci consentano di ripercorrere.
Vi dico fin d'ora che mi impegnerò perché questo possa essere un anno speciale, che ci consenta di chiudere insieme tutto ciò che abbiamo aperto, mantenendo gli impegni assunti sin dalla prima elementare e sempre con l'attenzione a darci tempi distesi per poter assaporare ogni passaggio, rafforzando tutto quello che abbiamo costruito, ma soprattutto rafforzando voi, perchè possiate affrontare il futuro scolastico in piena autonomia e in completa serenità.
Sapete... in quinta arrivano tantissime proposte da fuori e il rischio è sempre quello di trovarsi a governare un calendario fitto di impegni e tanti progetti che finiscono per far perdere il senso di questo importantissimo anno. Bene... vi dico già da adesso che sarà un anno in cui "scegliere" sarà importante più che mai, con l'impegno che deve essere il dentro ad accompagnarci verso fuori e non il contrario. Desidero con tutto il cuore che il nostro progetto-scuola parta da noi e che dia senso ai percorsi significativi che hanno caratterizzato questi nostri anni insieme.
Va bene... al solito mi sono lasciata andare alle chiacchiere. Ora vi lascio, ritornerò man mano per aggiornarvi su materiali e strumenti a disposizione, prima fra tutti la nostra nuova classe su Edmodo, così che possiate iniziare ad iscrivervi.
A presto!

sabato 26 agosto 2017

Un augurio da rinnovare

Mentre gli ultimi giorni di agosto volano via e ci proiettiamo verso il primo settembre, mi sono ritrovata tra le mani un augurio che avevo scritto ai nuovi colleghi due anni fa. È raro che riporti qui pensieri passati, ma mentre lo rileggevo pensavo che ancora oggi augurerei esattamente questo, dice proprio che cosa conta per chi come me crede che un'altra scuola sia possibile.

Ai colleghi che entreranno in ruolo in questo anno scolastico.

Vi auguro che la scuola sappia accogliere il vostro entusiasmo e che voi sappiate difenderlo. Che non consideriate questo momento un traguardo, ma un punto di partenza, con la consapevolezza che questa è una professione in cui i ferri del mestiere non sono mai pronti una volta per tutte. Vanno rivisti di continuo e, spesso, messi da parte per costruirne di nuovi su misura.
Vi auguro di sapervi spogliare dei modelli dei brutti insegnanti che avete incontrato, fermi in cattedra, incapaci di implicarsi e di vedere davvero, e che sappiate portare in classe i veri maestri, quelli che si sanno avvicinare, che sanno riconoscere, che sanno accompagnare. Quelli che hanno capito che a scuola si deve stare bene, tutti, insegnanti e studenti, perché solo dove si sta bene è possibile costruire qualcosa di buono. Quelli che sentono la responsabilità di trasmettere i saperi, ma che sanno che il vero obiettivo è aiutare a essere cittadini attivi, consapevoli e critici e che, per questo, partono sempre da chi hanno di fronte e non conoscono il bisogno di isolare la scuola dal mondo. Anzi, spalancano, pronti a incontrare e ad accogliere tutte le opportunità. 
Vi auguro di saper posare lo sguardo su ognuno e tutti, impegnandovi perchè i vostri alunni possano respirare accoglienza, inclusione, ricevere e praticare la cura. Che sappiate unire e non dividere, costruendo la collaborazione laddove troppo spesso si pratica la competizione.
Vi auguro di non lasciarvi mai travolgere dai ritmi incalzanti, che centrifugano tutto e fanno perdere di vista ciò che conta. Il viaggio, lo sapete bene, è importante quanto e più della meta. Dunque, non abbiate paura di perdere tempo, di utilizzare sempre tutto quello che è necessario. Il tempo per l’ascolto, per la riflessione, o anche solo per sedervi e aspettare perchè non tutti gli appuntamenti si possono stabilire in anticipo.
Il mio consiglio, se posso permettermi, è di diffidare di una scuola che vuole inseguire i modelli e i ritmi di una società che sta implodendo perché ha dimenticato che cosa nutre la sua sopravvivenza.
Vi auguro di non avere paura di sbagliare e di accogliere gli errori vostri e quelli dei vostri alunni come un’opportunità per conoscervi, mettere in discussione le vostre certezze, per migliorare.
Vi auguro di costruire un rapporto tiepido con i voti, capaci solo di dividere, attenti a misurare le performance ma ciechi davanti ai progressi individuali. E su questo, vi prego, non dimenticate mai che non ci sono misure uguali per storie diverse. 
Vi auguro di saper guardare alle famiglie come alleate, non come antagoniste, di non dimenticare mai di assumere anche il punto di vista dell’altro. Non c’è un genitore che non voglia il bene del proprio figlio. Se non lo fa è perché non ne è capace. 
Ascoltatele per conoscere meglio i vostri studenti e dite chi siete, condividete le vostre scelte e aprite a un dialogo continuo. L'alleanza è la più grande forza, quella con la quale potrete fare qualunque cosa.
Infine, un consiglio. Difendete la vostra professionalità da tutti, anche da voi stessi, quando la stanchezza rischierà di farvi fare la cosa sbagliata. E non abbiate paura di osare anche da soli. Non sempre abbiamo i giusti compagni di viaggio, a volte dobbiamo attenderli per tanto tempo, senza neanche la certezza che arriveranno.
E non pensate mai, neanche nelle giornate più difficili, che non valga la pena. Il nostro lavoro vale sempre la pena perché consegna un futuro migliore alle vite che incontriamo e alla nostra comunità. 
Vi saluto con le parole di Giuliana Martirani. Si tratta di un pezzo tratto dalla risposta a Lettera a una professoressa. Me le sono ritrovata in mano proprio oggi in un libricino che raccoglie Pensieri e parole di don Milani.

(…) L’educatore ha mani per toccare, è disposto a sporcarsi, a non restare affacciato al balcone, guardandosi lo spettacolo di liberazione che si sta svolgendo sulla piazza della vita. Si tuffa nella mischia pronto a ribaltare le sue “sicurezze”, a scommettere sui perdenti della vita e a gareggiare insieme a loro, neanche sapendo come andrà a finire, anzi sapendo che nella logica umana ciò è una follia, ma in quella della storia è invece un “irrompervi”. (…)

sabato 5 agosto 2017

Noi genitori: Scorciatoie

Una passeggiata lungo un sentiero di montagna.
Lo percorriamo con calma ciascuno con il proprio passo, regolare e cadenzato. 
Si sa, in montagna non esiste una gara contro il tempo perché non esiste un tempo di percorrenza uguale per tutti. Il cartello posto a inizio percorso segnala la durata del cammino ma quel tempo è solo un’indicazione, ognuno poi lo deve misurare e ricalcolare su se stesso, sulle proprie risorse, forze e capacità e capire così se è possibile farlo. E non esiste una gara verso gli altri, non esistono vincitori e vinti; esiste invece un camminare insieme dove chi è davanti non perde mai di vista chi è rimasto indietro, pronto a intervenire se ne avverte la difficoltà o il disorientamento. Pronto a rallentare fino a fermarsi, semplicemente per volerlo aspettare, per riprendere il fiato, per scambiarsi due parole, per ripartire di nuovo insieme. Perché in montagna la vera felicità non è conquistare la meta da soli ma con chi ha condiviso il cammino, per vivere nello stesso istante la meraviglia, lo stupore e l’incanto di un paesaggio che si presenta improvvisamente e inaspettatamente davanti agli occhi. Restare così un momento in silenzio a contemplare e, soprattutto, a ringraziare…
La salita del nostro sentiero è impegnativa ma la bellezza del paesaggio allenta ogni fatica. Anche la curiosità è presto nostra gradita compagna, il percorso che stiamo affrontando si chiama “Il sentiero incantato”…chissà dove ci porterà…E quei segni colorati e quei numeri disegnati sui sassi cosa vorranno dire? Spiego ai miei figli che servono proprio per segnare il sentiero che stiamo percorrendo e che dobbiamo seguire per arrivare alla meta; che sono importanti per non sbagliare, per non perdersi, per consentirci di ammirare e apprezzare i panorami, la bellezza della natura che ci circonda in ogni suo minimo particolare, per aiutarci a gestire meglio le nostre energie, per non ritrovarci a dover affrontare un tratto pericoloso e magari farci male.
I bambini sono attenti e presto si accorgono che il sentiero come segnato spesso, però, allunga il tragitto. Perché non andare da questa parte che facciamo prima? Perché bisogna fare tutte queste curve, salite e discese, se possiamo andare dritti? Ritorno sui motivi appena spiegati, sul perché un sentiero viene segnato, ma questa volta aggiungo che le scorciatoie non sempre sono la via più comoda, la via più conveniente, la via più breve. 
Come nella vita, dopotutto!
Sebastian comprende subito cosa voglio dire. Lui lo sa, siamo in montagna, ma per un attimo ritorna nel suo viaggio a vela, quello che gli ha insegnato la sua maestra, quello che vive a scuola insieme a lei e ai suoi compagni. Quello che gli ha insegnato ad amare la scuola, a volerla vivere con passione e completamente, senza paure e riserve.
Già, le scorciatoie...
Quelle che fanno dimenticare la motivazione, il senso che ci ha fatto incominciare il cammino, l'obiettivo che intendiamo raggiungere.
Quelle che scegliamo per evitare un passaggio, per evitare un incontro, un confronto. Quelle quindi che non consentono di metterci in ascolto dell’altro. Un ascolto che dovrebbe essere accoglienza; uscire per un attimo da noi stessi, sostare e sentire i suoi pensieri, le sue ragioni, le sue convinzioni. Un ascolto che è volersi aprire all'altro per dargli giustamente la possibilità di spiegarci il senso di una scelta, di un atteggiamento, con il solo scopo di volerci consegnare il suo pensiero. Un ascolto che possa dare spazio alle domande. Un ascolto che richiede coraggio e onestà, per saper vedere e riconoscere dove risiede la verità, senza giudicare o condannare. Un ascolto che diventa il luogo dove avere l'opportunità di sostenere e difendere le proprie idee, di confermarle, di motivarle, senza nascondersi, senza negarsi, senza aver paura delle conseguenze, senza piegarsi ai condizionamenti, senza sottrarsi alle responsabilità e ai doveri. Un ascolto che è dialogo: alzarsi e serenamente parlare, sedersi e umilmente ascoltare. Senza aver bisogno di altro.
Quelle che tolgono il gusto della scoperta, che cancellano lo stupore, che soffocano la passione. Quelle che non ci conducono alla radice delle cose.
Quelle che non ci fanno guardare alla vita con lo stesso sguardo dei bambini, uno sguardo trasparente, limpido, dove tutto è visibile senza distorsioni, nella verità e semplicità, senza essere contaminato di pregiudizi o convinzioni sbagliate.
Quelle che non ci fanno abbracciare il dolore e le fatiche quotidiane.
Quelle che io considero le più pericolose. Scorciatoie che ci impediscono di allontanarci da noi per saper riconoscere chi sono davvero i nostri figli e capire quali sono i loro reali bisogni. Scorciatoie che ci limitano nel nostro compito educativo, dove le nostre aspettative sovrastano i loro desideri, le loro scelte, le loro idee; dove abbiamo la presunzione di essere gli unici a saper mettere ordine al loro disordine; dove rischiamo di essere dei falliti se mai un giorno ci dovessimo trovare davanti un figlio che si è rassegnato alle nostre decisioni, negandogli quella giusta libertà di sentirsi parte viva di un mondo che ha bisogno di lui come persona, con la sua unicità e particolarità, qualsiasi essa sia.
Concludo con delle parole di Antonio Fatigati tratte dal libro “Ti ho chiamato figlio – Lettera a una donna che vorrebbe essere madre”. Parole che faccio mie, che traducono e completano bene la mia riflessione. Che vogliono essere parole di sincera gratitudine a te, Enrica, che nella tua scelta di essere prima di tutto maestra di vita per mio figlio, mi hai insegnato la lezione più alta, più grande, aiutandomi a essere quel genitore che porta dentro di sè un pensiero che oggi desidero offrire a tutti i genitori: sappiate che i nostri figli ancor prima di essere amati come figli, devo essere amati come persone, diverse da noi. Solo se riusciremo a farlo impareremo a guardarli e a sentirli in modo unico e autentico. Questo è vero amore.
…I figli non ci appartengono. Sono piuttosto uomini e donne di questo mondo, con i limiti e i pregi che questo mondo ha. Ameranno e verranno amati, proveranno gioie e dolori, esattamente come noi. Comprenderanno forse cose che non siamo stati in grado di comprendere o forse ignoreranno cose per la conoscenza delle quali abbiamo dedicato parte della nostra vita. Faranno cose che non avremmo mai fatto o faranno meglio le cose che a noi non sono riuscite. E forse, ancora, falliranno proprio nelle cose che invece a noi riuscivano benissimo. Il tutto in un legame profondo che travalica gli anni, entra nella storia, quella con la "s" minuscola, che non viene scritta sui libri ma consente il progredire della vita giorno per giorno, mese per mese, anno per anno. L’augurio che ti faccio, è che tu possa un giorno guardarlo negli occhi e dirgli: “Ti ho amato con tutta me stessa. Ma soprattutto mi è riuscito di chiamarti figlio…

giovedì 3 agosto 2017

Centosettantatré domande retoriche sulla scuola italiana

Consiglio di lettura: Christian Raimo, "Centosettantatré domande retoriche sulla scuola italiana", pubblicato in data 1 agosto sul blog di approfondimento culturale Minima & Moralia:
http://www.minimaetmoralia.it/wp/centosenntatre-domande-retoriche-sulla-scuola-italiana/

mercoledì 2 agosto 2017

EdmodoCon 2017: grazie!










É stata una grande emozione quella vissuta ieri nel vedere la Comunità di docenti italiani Edmodo rappresentata all'evento internazionale EdmodoCon 2017 da due nostre ambasciatrici straordinarie: Lucia Bartolotti e Alessandra Pallavicini.
Qualche anno fa, nessuno di noi avrebbe immaginato tutto questo. Abbiamo iniziato a collaborare in modo molto naturale, con il solo obiettivo di facilitare l'utilizzo dell'ambiente da parte dei colleghi che non conoscevano la lingua inglese, nella convinzione che Edmodo avrebbe offerto una marcia in più alle nostre classi. L'evoluzione è venuta da sè, come avviene quando si lavora guidati esclusivamente dalla passione, senza mai pensare di occupare spazi o di ricoprire ruoli, ma con il costante impegno di offrire risposte adeguate ai nuovi bisogni.
Oggi siamo una grande Comunità che viene portata come modello, Edmodo ha l'interfaccia in italiano ed esiste un supporto tecnico sempre in italiano, senza considerare i miglioramenti dell'ambiente che risponde in modo sempre più adeguato alle esigenze di insegnanti, studenti e genitori.
Voglio rivolgere un grazie speciale a Lucia per le parole generose riservate nel suo intervento alla Comunità e a ognuno di noi.
Sei riuscita a fare arrivare lo spirito che ci ha guidato e che ha fatto crescere il gruppo. É proprio vero: i risultati migliori non arrivano da grandi progetti, ma dall'alleanza di persone capaci di fare squadra e di mettersi in gioco completamente.
La mia esperienza sta volgendo al termine, ma non avrei potuto immaginare di concluderla in modo migliore.
Un abbraccio forte che possa raggiungere entrambe a San Francisco.

martedì 1 agosto 2017

EdmodoCon 2017: oggi!

Oggi è la giornata dedicata a EdmodoCon 2017 (dalle ore 7 a San Francisco, ore 16 in Italia), evento internazionale in cui gli educatori di tutto il mondo si collegano tra loro per condividere l'utilizzo dell'ambiente Edmodo e di altri strumenti digitali utili all’apprendimento.
Non dimenticate che quest’anno sono programmati gli interventi di due ambasciatrici italiane: Alessandra Pallavicini, ore 17.45, e Lucia Bartolotti, ore 23.15, ora italiana naturalmente. 
Collegatevi numerosi, l'iscrizione è ancora possibile.
Pagina dedicata all’evento: https://www.edmodocon.com/