giovedì 27 novembre 2014

Pubblicazione documenti

Vi comunico che su Edmodo è disponibile una cartella con tutti i documenti di classe relativi al piano di lavoro annuale.

Visual thinking: pensare per immagini

 www.didatticarte.it/Blog/?p=382

É un articolo del maggio 2013, ma offre davvero una bella riflessione a una scuola ancora stretta intorno a pochi codici che non valorizzano tutte le intelligenze.

Visual thinking: pensare per immagini

Ne approfitto per riproporre il video di Gardner che ho pubblicato in un post del 31 ottobre 2013.
Si tratta di un'intervista, tradotta in italiano da iLABFormazione, nella quale egli spiega in cosa consistano le intelligenze multiple e l'impatto che queste possono avere sull'istruzione.

mercoledì 26 novembre 2014

Piccoli incontri con la diversità




«Mara ha le orecchie a sventola!».
«Mamma, tu credi che io abbia le orecchie a sventola?».
«No, figlia mia. Hai le orecchie come farfalle».
«Ma come sono le orecchie come farfalle?».
«Sono orecchie che svolazzano sopra la testa e le cose brutte le colorano di festa»



Sono queste le parole con le quali si apre il libro "Orecchie di farfalla", scritto da Luisa Aguilar e illustrato da André Neves, che oggi ci ha proposto Clara al nostro rientro in biblioteca.
Un libro che, da una parte, aiuta a riflettere su quanto sia sbagliato "prendere in giro" qualcuno per alcune particolarità...orecchie a sventola, capello ribelle, essere alti o bassi, magri o grassocci... 
Dall'altra, ci fa conoscere una mamma e una bambina che convertono in positivo quello che gli altri considerano motivo di beffa.

"Riconoscere e addirittura rivendicare la nostra diversità, accettandoci come siamo, ci rende più sicuri e rafforza la nostra persona".

A chi le dice di avere le scarpe consumate, Mara risponde che sono scarpe che hanno tanto viaggiato.
A chi le dice di avere le calze bucate, Mara risponde di avere un dito curioso.

 





























Dopo la lettura, sempre con la guida di Clara, abbiamo costruito l'albero dell'amore, i cui frutti sono dei meravigliosi cuori.

Grazie Clara per la cura e l'amore che metti nel tuo lavoro. Ci hai offerto delle ore piacevoli e ricche di spunti! Al prossimo incontro...















Considero valore

Si può pensare che stia forzando un po'... è pur sempre un blog scolastico.
Ma ormai mi conoscete. A me piace portare con me le cose belle che incontro, offrirle ad altri occhi. Guardare insieme. Insieme emozionarsi.
E poi... quale spazio più della scuola è adatto a parlare dei piccoli grandi valori?

lunedì 24 novembre 2014

Noi genitori: C'era una volta "Il sabato del linguaggio"

DICEMBRE 2012

Una mamma è alla ricerca.....deve scegliere la scuola dove la figlia trascorrerà gli anni della sua fanciullezza.
Una locandina pubblicizza.....“Il sabato del Linguaggio”; l’Istituto Comprensivo “Pietro Allori” propone un’attività rivolta ai bambini di 5 anni, in età di iscrizione alla scuola primaria.
La mamma curiosa iscrive la bambina e partecipa all’iniziativa.
Ma, invece di trovare la risposta che pensava di cercare, ha cambiato prospettiva e si è posta nuove domande, stimolata dalla particolare proposta formativa e dalla interessante strategia di insegnamento, illustrate da una docente determinata e competente.
Laddove tutte le istituzioni, oggi, puntano su risultati immediati, su numeri e percentuali di successo, e la scuola rincorre il mito della velocità, dell’accelerazione e della competizione (quasi a rincorrere, anch’essa, un mondo che non aspetta...), la scuola primaria “Pietro Allori”, nelle parole della docente, proponeva una strategia didattica di rallentamento, lo sviluppo di un ambiente sereno dove favorire la cooperazione tra i bambini e perseguire gli obiettivi rispettando i ritmi di crescita di ciascuno.
Annullando, in questo modo, la competizione tra i bambini, veniva scelto un cammino educativo incentrato sui diversi tempi di risposta degli alunni.
L’iniziativa, che in prima analisi sembrava rivolta ai bambini, in effetti puntava al dialogo con i genitori, in quanto una scelta educativa di questo tenore implica una profonda convinzione, accettazione e condivisione del metodo anche da parte della famiglia.
La mamma si interroga..... sarò io, per prima, in grado di saper attendere i risultati?

........

GIUGNO 2014

La mamma ha scommesso su se stessa e su quella scuola..... ha accettato il confronto con una maestra che, rompendo gli schemi, ha avuto il coraggio di superare la frenesia della corsa per arrivare primi, sostenendo un metodo basato sul rispetto reciproco e sulla valorizzazione di ogni singolo bambino.
Senza, peraltro, tralasciare la tecnologia a sua disposizione, ma facendone un uso consapevole e innovativo: accanto alle letture sommesse, alla cura del gesto grafico, all’attenzione alla realtà e ai temi sociali, ad un approccio delicato e mirato alla storia, la maestra propone, infatti, l’uso della LIM, la classe capovolta, il progetto e-Twinning, e chissà quanto altro dovrà ancora venire.....

........

NOVEMBRE 2014

Oggi la mamma è consapevole: nella scuola primaria è necessario bandire la fretta e i bambini devono avere la possibilità di crescere nel rispetto dei loro ritmi, modi e tempi di apprendimento.
É vero, viviamo il cosiddetto tempo senza attesa, vogliamo tutto e subito, in tempo reale, e questo clima di accelerazione storica del mondo contemporaneo, caratterizzato da ritmi sempre più frenetici e vorticosi ha coinvolto anche la scuola, che spesso costringe i bambini ad una spasmodica corsa verso il raggiungimento di obiettivi sempre più incalzanti.
Ma noi genitori possiamo ancora scegliere! E puntare su una scuola di qualità, che non giudica il lavoro svolto dai bambini sulla base del quantitativo di carta scritta e prodotta.
Una scuola educativa e non solo nozionistica e istruttiva.....
D'altronde, in dieci anni di vita scout col gioco e con l’avventura ho imparato la fiducia, il rispetto per gli altri, la collaborazione, la competenza, la complicità, la semplicità, l’umiltà, il senso profondo di Dio.....
..... e quando tornavo a casa dopo un campo scout, non avevo molto da mostrare a mia mamma, ma portavo sulle spalle uno zaino ricco di scoperte!!!!

Grazie a tutte le maestre che credono e si battono per una scuola di qualità.


Alcune riflessioni sono liberamente tratte da La pedagogia della lumaca,
di Gianfranco Zavalloni
Simona Banci

domenica 23 novembre 2014

Nuove attività: matematica e italiano

Vi informo che su Edmodo sono disponibili le nuove attività con l'uso di specifici software didattici: addizioni e sottrazioni in mare, suoni simili gn-ni, consonanti doppie.
Le attività dovranno essere svolte entro il 29 novembre.
Buon lavoro!

Avvio attività programmate

Vi comunico che in data mercoledì 26 novembre riprenderanno le attività presso la Biblioteca comunale con alcuni percorsi di animazione alla lettura e la gestione del prestito.
In data giovedì 27 novembre, inoltre, sarà avviato il progetto "Ciclismo nelle scuole", dietro la guida dell'esperto esterno, Sig. Luigi Mascia, promosso con l'obiettivo di diffondere la conoscenza e l'uso della bicicletta.
Tutte le attività rientrano tra quelle programmate e presentate alle famiglie in data 4 novembre 2014.

Ne approfitto per ricordare che il progetto e-Twinning è stato regolarmente avviato e che martedì 25 novembre è programmata la registrazione video per la prima fase "Me and my school" (Presentation).
Per qualunque chiarimento... siamo a disposizione!
Grazie per la vostra attenzione.

Noi genitori: "Cuori educati alle emozioni e alla sensibilità"

Oggi, Maestra Enrica, ci ha nuovamente aperto le porte della sua classe.
Io e Massimiliano, genitori di Sebastian, siamo stati invitati per dare il nostro contributo sul tema del diritto alla famiglia. Un diritto che i bambini hanno personalmente evidenziato e considerato più importante, in occasione del percorso che in questi giorni hanno affrontato sui diritti dell’infanzia.
Quando siamo entrati in classe, eravamo particolarmente tesi, emozionati e un pochino preoccupati…probabilmente queste sensazioni non si avvertivano, ma credetemi: c’erano tutte.
Abbiamo portato con noi un racconto, una favola, che racchiude tutta la nostra esperienza di famiglia: l’esperienza adottiva. Un racconto molto semplice, ma che esprime tutte le emozioni che ci hanno accompagnato nel diventare genitori in un meraviglioso incontro con i nostri figli.
Emozioni e sensazioni raccontate ed espresse senza tralasciare nulla…ma proprio nulla.
Ci siamo seduti davanti ai bambini e non appena Massimiliano ha iniziato a leggere la favola, ho alzato lo sguardo: la tensione è svanita, lasciando spazio a tanta commozione.
Ora vi spiego cosa è accaduto.
Ho visto davanti a me dei cuori educati all’apertura, capaci di incontrarsi con se stessi e con la realtà che li circonda.
Ho visto dei cuori educati alle emozioni e alla sensibilità.
Ho visto dei cuori e degli occhi pronti per partire…verso nuovi mondi da scoprire.
Ho visto dei bambini capaci di sorprendermi per la loro immediatezza e personalmente mi sono sentita travolta dalla semplicità spiazzante della loro tenerezza e sono rimasta senza parole davanti alla loro sete di scoperta delle verità della vita.
Ecco, davanti a tutto questo splendore, la mia preoccupazione ed ansia che i bambini non fossero pronti a vivere questa nuova esperienza, perché l’argomento adozione non è semplice, non avevano assolutamente ragione di esserci.
Con grande commozione, posso dire a tutti voi genitori che i nostri figli, oggi, sono stati i veri maestri.
Sento di dover esprimere un pensiero: se sono arrivati a questa consapevolezza è perché hanno il privilegio di avere un insegnante che sa trasmettere con delicatezza e professionalità i temi della vita con il giusto approccio, il giusto linguaggio, i giusti tempi, ovvero utilizzando gli strumenti più adatti alle loro capacità ed emotività. E lo strumento più importante è che sa attendere e riconoscere il momento in cui i nostri bambini sono davvero pronti per imparare, per sapere, per esplorare e per scoprire…senza lasciare indietro niente e nessuno.
Ancora una volta sono entrata in classe per dare, ma sono uscita con aver ricevuto il centuplo.
Grazie.

Isa

sabato 22 novembre 2014

Festa pedagogica: immagini

Con Laura Pinna, Presidente dell'Anpe, mentre ci invita ad una lettura iniziale
Vi segnalo la pubblicazione delle immagini sulla Festa pedagogica alla quale abbiamo partecipato giovedì 20 novembre, in occasione della Giornata Mondiale per i Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza.
Era una bellissima giornata di sole, ma non l'ideale per fare delle buone foto, perciò la qualità è peggiore del solito... :-)
Come sempre ciò che conta è che le immagini possano guidare i bambini a ripercorrere le esperienze e a raccontare... 
 
Io e maestra Francesca, ne approfittiamo per ringraziaare tutti coloro che hanno collaborato all'organizzazione. Vedere uno spazio come Monteponi animarsi per una giornata dedicata ai bambini è stato meraviglioso. Speriamo in nuove occasioni!

Vedi tutte le foto

Con maestra Francesca nell'aula-museo della ex Scuola elementare di Monteponi
Con maestra Enrica mentre scopriamo le "orecchie d'asino"

venerdì 21 novembre 2014

Genitori in classe: il diritto alla famiglia

Vi informo che domani, alle ore 12, a conclusione del nostro primo percorso sui diritti dell'infanzia, accoglieremo in classe i genitori di Sebastian per parlare del diritto alla famiglia, all'amore e alla protezione, quello che i bambini hanno ritenuto essere il più importante.
L'incontro si aprirà con la lettura di una breve storia, per poi spostarsi sull'esperienza vissuta in prima persona.
Ringraziamo Isa e Massimiliano per la preziosa disponibilità.

mercoledì 19 novembre 2014

Noi genitori: "Il narratore"

…perché sperare non è sognare, ma la capacità di trasformare un sogno in realtà…  

C'era una volta un narratore. Viveva povero, ma senza preoccupazioni, felice di niente, con la testa sempre piena di sogni. Ma il mondo intorno gli pareva grigio, brutale, arido di cuore, malato d'anima. E ne soffriva.
Un mattino, mentre attraversava una piazza assolata, gli venne un'idea. "E se raccontassi loro delle storie? Potrei raccontare il sapore della bontà e dell'amore, li porterei sicuramente alla felicità". Salì su una panchina e cominciò a raccontare ad alta voce. Anziani, donne, bambini, si fermarono un attimo ad ascoltarlo, poi si voltarono e proseguirono per la loro strada.
Il narratore, ben sapendo che non si può cambiare il mondo in un giorno, non si scoraggiò. Il giorno dopo tornò nel medesimo luogo e di nuovo lanciò al vento le più commoventi parole del suo cuore. Nuovamente della gente si fermò, ma meno del giorno prima. Qualcuno rise di lui. Qualche altro lo trattò da pazzo. Ma lui continuò imperterrito a narrare.
Ostinato, tornò ogni giorno sulla piazza per parlare alla gente, offrire i suoi racconti d'amore e di meraviglie. Ma i curiosi si fecero rari, e ben presto si ritrovò a parlare solo alle nubi e alle ombre frettolose dei passanti che lo sfioravano appena. Ma non rinunciò.
Scoprì che non sapeva e non desiderava far altro che raccontare le sue storie, anche se non interessavano a nessuno. Cominciò a narrarle ad occhi chiusi, per il solo piacere di sentirle, senza preoccuparsi di essere ascoltato. La gente lo lasciò solo dietro le palpebre chiuse.
Passarono cosi degli anni. Una sera d'inverno, mentre raccontava una storia prodigiosa nel crepuscolo indifferente, sentì che qualcuno lo tirava per la manica. Aprì gli occhi e vide un ragazzo. Il ragazzo gli fece una smorfia beffarda:
"Non vedi che nessuno ti ascolta, non ti ha mai ascoltato e non ti ascolterà mai? Perché diavolo vuoi perdere così il tuo tempo?".
"Amo i miei simili" rispose il narratore. "Per questo mi è venuta voglia di renderli felici". Il ragazzo ghignò: "Povero pazzo, lo sono diventati?".
"No" rispose il narratore, scuotendo la testa.
"Perché ti ostini allora?" domandò il ragazzo preso da una improvvisa compassione.
"Continuo a raccontare. E racconterò fino alla morte. Un tempo era per cambiare il mondo". Tacque, poi il suo sguardo si illuminò.
E disse ancora: "Oggi racconto perché il mondo non cambi me". (Bruno Ferrero)

Isa

La scatola dei talenti

Due parole per ringraziare i familiari che hanno gentilmente messo a disposizione della classe i loro talenti. Li abbiamo raccolti e messi dentro una scatola immaginaria alla quale ricorrere ogni volta che la nostra strada incontrerà quel bisogno.
Abbiamo già visto che qualcuno ci sarà utile già quest'anno, altri chi lo sà. Ma una cosa è certa, questo è un nostro piccolo grande tesoro che ci aiuterà a collaborare per offrire qualcosa di più ai nostri bambini.
A tutti voi... GRAZIE!
Se dovessero nascere nuove disponibilità, ricordate che il questionario resta aperto e che è raggiungibile al seguente link: http://goo.gl/forms/0vNR0SjWVt
Se avete bisogno della parola-chiave potete recuperarla su Edmodo o farne richiesta.

martedì 18 novembre 2014

La quarta candela


Mi scuserete se questa volta pubblico qualche riga che non sarà comprensibile a tutti.
È solo per la volontà di lasciare traccia del nostro grazie a Sebastian, uno dei nostri bambini che nonostante i suoi otto anni, oggi ha deciso di farci entrare nella sua storia.

Consentici di essere per te la quarta candela. Forse non ti potrà brillare sempre accanto, ma desideriamo che sia capace di aggiungere luce, calore e forza al tuo incontro con il mondo. 

Grazie Sole, Sorpresa, STELLA.

I diritti dei bambini


Il 20 novembre del 1989 ha visto la luce la Convenzione sui diritti dell'infanzia, il primo trattato interamente dedicato ai bambini e agli adolescenti, il testo sui diritti umani più ratificato della storia.
Oggi ne abbiamo parlato in modo semplice, partendo da loro: "Cosa è un diritto per te?"
Dopo aver registrato diverse risposte, questa è quella che ha messo d’accordo tutti: qualcosa che dobbiamo avere e che è importante per la nostra vita.
Con l'aiuto di un brainstorming, abbiamo cercato di capire quali fossero per loro i diritti più importanti: "Quali sono i diritti più importanti per te? Di che cosa senti maggiormente bisogno per sentirti bene?"


Subito dopo abbiamo riflettuto su quali, tra i diritti/bisogni emersi, sono essenziali per la sopravvivenza e quali, invece, pur non compromettendo la vita, sono necessari per vivere bene.
Poi, soffermandoci su ognuno, abbiamo indagato questi diritti, facendoci una domanda: "Sono soddisfatti per tutti e dappertutto?".
Infine ognuno è stato invitato a sceglierne tre e riportarli su un biglietto. Qualcuno si è accontentato di scriverne due, diversi però avrebbero voluto inserirne almeno uno in più. Difficile scegliere a cosa rinunciare...

Per concludere, abbiamo letto i biglietti e raccolto i diritti prescelti in una tabella, dando origine a un grafico fatto di parole. A quel punto abbiamo riflettuto: "Ci sono diritti che possono essere raggruppati?".
Così abbiamo contato e sommato per poi prendere atto di quei diritti per noi più importanti: diritto alla famiglia, all'amore e alla protezione; diritto al gioco e ad avere amici; diritto ad andare a scuola.


La nostra giornata è finita con una lettura. Ancora una volta ci siamo affidati alle parole di Bruno Tognolini che riassumono il senso del nostro percorso:


Filastrocca del bambino futuro

Sono un bambino, sono il tuo dono
Prima non c'ero e adesso ci sono
Sono il domani, dalle tue mani
Devi difendermi con le tue mani
Sono il futuro, sono arrivato
  E sono qui perché tu mi hai chiamato
Come sarà l'orizzonte che tracci
Dipende da come mi abbracci.

Bruno Tognolini, Rime Raminghe, Salani 2013

Di seguito riporto "I diritti dei bambini in parole semplici" del Comitato Italiano per l'Unicef Onlus, una pubblicazione di facile lettura che può rappresentare un grande aiuto per parlare dei diritti dei bambini in famiglia e a scuola.

I diritti dei bambini in parole semplici

Giovedì 20 novembre: festa pedagogica

Vi informo che giovedì 20 novembre parteciperemo alla "Festa pedagogica" organizzata in città in occasione della Giornata Mondiale per i Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza 2014.
In particolare abbiamo aderito alle seguenti proposte:
  • laboratorio narrativo “Leggo cre–attivamente";
  • laboratorio sensoriale “La tombola degli odori e delle forme".
L'evento è organizzato dall'ANPE, Associazione Nazionale dei Pedagogisti italiani, dal Comune di Iglesias e da SCU.DI.MI., Scuole di miniera Onlus.

Alla locandina dell'iniziativa

sabato 15 novembre 2014

Nuove attività: italiano

Vi ricordo che su Edmodo sono disponibili le nuove attività con l'uso di specifici software didattici: lavoro sulle sillabe e rinforzo del digramma gn.
Le attività dovranno essere svolte entro il 20 novembre.
Buon lavoro!

giovedì 13 novembre 2014

Tu figlio di chi sei?

"Linguaggi che si intrecciano e creano legami.
Il mondo dell'arte incontra la famiglia e la racconta attraverso parole, suoni e immagini.
Un processo creativo in cui la famiglia è un soggetto vivo, generativo di emozioni, ricordi, speranza."

Delicatezza pura che ci tende la mano. Non ho resistito al desiderio di portarla qui.

Le parole sono della bellissima Filastrocca dei figli del mondo di Bruno Tognolini.
  

Filastrocca dei figli del mondo (Bruno Tognolini)
 
Tu figlio di chi sei? Son figlio di due stelle 
Nel cielo ce n'è tante ma le mie son le più belle 

Tu figlio di chi sei? Del sole e della luna 
Non splendono mai insieme: cala l'altro e sorge una 

Tu figlio di chi sei? Son figlio del villaggio 
Dieci madri, venti padri, cento cuori di coraggio 

Tu figlio di chi sei? Di un grande albero solo 
Ma così alto e forte che da lui io spicco il volo 

Tu figlio di chi sei? Di un amore, di un viale 
Di un bue e di un asinello, di un dio, di un ospedale 
Il nostro nome è uomini, siamo figli e figliastri 
Di altri figli degli uomini, della terra e degli astri.

mercoledì 12 novembre 2014

Piccole rivoluzioni

NICOLA NAVE ALESSANDRO AQUILA
MARTA MAMMA MARIA ELENA MARE
SAMUELE SERPENTE DENNIS DRAGO
ALESSIO AEREO CHIARA CHITARRA
MIRIAM MIELE LUCILLA LUNA
ERICA EDERA MATTEO MOTO
ELISA ERBA DANIELE DELFINO
ALESSIA ARCOBALENO DAVIDE DONNOLA
ANNA ANCORA VERONICA VIOLA
FABIO FOCA SEBASTIAN SORPRESA
  
Voi pensate di averlo riconosciuto, ne sono sicura. E in qualche modo avete ragione.
Ma non è solo l'appello fonologico che i bambini hanno deciso di portare anche in seconda elementare.
É diventato qualcosa di più. É la loro prima piccola rivoluzione.

É andata così. Prima mattinata, buongiorno collettivo e via con l'appello.
Ma all'improvviso qualcosa cambia. I bambini si alzano e rispondono con una parola diversa da quella che avevano sempre associato al loro nome.
Molti iniziano a sorridere, qualcuno mi guarda con la coda dell'occhio per scorgere la mia reazione. 
Il gioco potrà continuare o bisognerà tornare alla "tradizione"?
Io ci sto per cascare. Per un attimo dico che va bene solo per Chiara perchè il suo nomignolo, in effetti, non è il massimo per lei. Aggiungo anche che se si è deciso di tenere l'appello fonologico, mi sembra giusto che resti così com'è.
Poi mi fermo e rido di me. MA CHE COSA STO DICENDO??? É un segno meraviglioso. I bambini hanno deciso di modificare qualcosa e lo hanno fatto. 
Li faccio continuare, mentre sono di nuovo al loro sguardo complice che "sfida l'ordine costituito". 
E penso a voi genitori. Vi avrei voluto lì a vederli alzarsi ad affermare il loro desiderio di cambiamento.
E dire che stavo per passare dritta...

martedì 11 novembre 2014

Perchè questa pericolosa corsa alle etichette?

Condivido questo video perchè invita a una riflessione di cui c'è tanto bisogno.
La domanda è: "Perchè questa pericolosa corsa alle etichette?"
Attribuirle è un attimo, ma quanto tempo e quanto dolore sono necessari per liberarsene?

Il punto di Peter H. Reynolds


Non so come sia stato, ma oggi mi è tornato in mente un breve racconto che ho incontrato anni fa e che mi aveva subito catturato. L'ho cercato dappertutto, e poi finalmente eccolo spuntare tra i file con i quali amavo aprire i corsi di formazione.
Chissà se ci leggerete ciò che ho visto io. Lo sappiamo tutti che "buona parte del paesaggio sta nello sguardo".
Per me dice una cosa importante: solo accogliendo insegniamo ad accogliere.
Prendetelo come un regalo di fine giornata e, se volete, come un promemoria per quelle che verranno.

Il punto

La lezione di disegno è terminata, ma Vashti resta incollata alla sedia.
Il foglio sul banco è più pulito che mai!
La sua insegnante osserva il foglio bianco.
Ah, un orso polare in una tempesta di neve” dice.
Molto divertente!” esclama Vashti.
É che proprio non so disegnare!”.
L’insegnante sorride.
Fai un punto, un semplice punto e poi guarda dove ti conduce”.
Vashti afferra un pennarello e lo scaglia sul foglio.
Ecco!
La maestra prende la pagina e la esamina con attenzione.
Uhmmmmm…
Poi porge il foglio a Vashti e dice pacatamente:
Adesso firmalo”.
La bambina resta pensierosa per un istante.
Bè, forse non so disegnare, ma almeno so fare la mia firma”.
La settimana successiva, quando Vashti entra nell’aula di disegno, resta sorpresa nel vedere un certo quadro appeso dietro la cattedra.
É il piccolo punto che aveva disegnato lei: il SUO PUNTO! Inserito in una splendida cornice dorata!
Uhm!” medita Vashti “Posso senz’altro disegnare un punto più bello di questo!
Apre quindi la sua scatola di acquerelli nuova e si mette al lavoro.
La bambina dipinge a lungo.
Un punto giallo, uno verde, uno rosso e uno blu.
Il blu si mischia al rosso, e così Vashti scopre come disegnare un punto viola.
Continua a fare prove, disegnando tanti piccoli punti di vari colori.
Se so fare dei punti piccoli, significa che posso farne anche di grandi”.
Con un pennello più grosso distribuisce i colori su un foglio grande, in modo da disegnare dei punti più grossi.
Riesce persino a creare un punto dipingendoci intorno.
Alcune settimane più tardi, alla mostra di disegno a scuola, i quadri di Vashti hanno un grande successo.
A un tratto la piccola nota un bambino che la osserva.
Sei davvero una grande artista”, le dice. “Anch’io vorrei saper disegnare”.
Scommetto che ne sei capace”, risponde Vashti.
“Io? No, io no. Non so neanche tirare una riga dritta con il righello”.
Vashti sorride e porge al bambino un foglio di carta.
“Fammi vedere”.
E mentre lui traccia la riga, la matita gli trema in mano.
Vashti da un’occhiata a quel ghirigoro.
Poi dice…
“Adesso… firmalo”.

Dedicato al Signor Matison, il mio insegnante di matematica di scuola media che mi ha incoraggiato a “lasciare la mia impronta”  (Peter H. Reynolds)

La flipped classroom? Percorso di sola andata!

Nei giorni scorsi è capitato più volte che qualcuno mi chiedesse notizie della flipped classroom, di un percorso "rumoroso" che si è fatto silenzioso. Così ho pensato che forse avevo dato per scontato qualcosa che scontato non era. 
É il momento di rubare qualche attimo per dare una breve risposta. 
Ci sono percorsi che io definisco "di sola andata". La flipped classroom è uno di quelli.
Quando si fanno esperienze che hanno un impatto forte sulla motivazione e sulla didattica, queste non possono andare a far parte di quelle pratiche che entrano nella scuola e spariscono con la stessa velocità con la quale sono arrivate. Devono avere la forza di tradursi in pratiche quotidiane. Che poi è il senso stesso dello sperimentare.
Ipotizzo che qualcosa possa determinare un cambiamento a vantaggio dell'apprendimento. Definisco l'idea e gli obiettivi, circoscrivo contenuti, azioni, spazi, tempi, mezzi e strumenti in modo da poter controllare e verificare le ricadute. Se queste sono positive, non posso passare oltre, le accolgo perchè entrino a pieno titolo nel mio fare scuola.
Questo non significa solo flipped classroom. Un insegnante non usa una sola strategia, come non usa un solo strumento o un solo linguaggio. 
Io dico sempre che l'insegnante, come il mago, deve possedere un suo cilindro. Un cilindro ricco di opportunità, tutte attentamente selezionate. A lui la capacità di tirare fuori quella giusta al momento giusto.
Dalla flipped classroom abbiamo una preziosa eredità: il trasferimento intenzionale di alcune attività fuori dalla classe, l'utilizzo costante dell'ambiente di apprendimento, l'incremento dell'apprendimento sociale a scuola. 
Una didattica a bassa direttività, così mi piace definirla.

Ai materiali del Progetto "Classe in giù, testa in su!" - a.s. 2013/14

mercoledì 5 novembre 2014

I Giufà, i tappi e noi...

Chi l'avrebbe mai detto che li avrei visti giocare così? É bastato leggere del gioco dei tappi su La banda dei Giufà e gli occhi di Civetta (di Carlo Carzan e Lucia Scuderi) che subito è nata la voglia di provare. 
Qualche tappo, un po' di piste di gesso sul pavimento, e finalmente il tempo del gioco ha cambiato forma...
É proprio vero che i "giochi poveri" sono quelli che catturano di più. Meno male che ogni tanto si fa spazio un prezioso promemoria.


Ai genitori

Cari genitori, vi volevo ringraziare per la fiducia che anche quest'anno avete voluto darmi.
Rappresentare la classe significherà per me, portare avanti le vostre istanze, con l'obiettivo di impostare un dialogo costruttivo nell'interesse di tutti. Per farlo al meglio avrò bisogno come sempre della vostra collaborazione e dei vostri suggerimenti preziosi e di questo ne sono veramente lieta.
Vi ringrazio infinitamente.
La Vostra Rappresentante di classe
Debora Cavalli

Famiglia e dintorni: i vostri talenti

Come promesso, eccomi con l'indagine "Famiglia e dintorni: i vostri talenti".
L'indagine nasce con l'obiettivo di raccogliere informazioni sui talenti dei familiari degli alunni (ed eventualmente di altre persone vicine alla famiglia) in modo da realizzare una sorta di "banca dei talenti" da coinvolgere, quando necessario, nelle attività scolastiche.
Esprimere un talento rappresenta solo la disponibilità all'impegno. Eventuali collaborazioni saranno preventivamente concordate.
Grazie per la vostra collaborazione!

ATTENZIONE! per compilare il modulo è necessaria la parola-chiave che è stata resa nota su Edmodo (vedi)

Al modulo

Indagine sui compiti per casa

Vi informo che su Edmodo potete visualizzare quanto emerso dalla piccola indagine sui compiti per casa.
Grazie a tutti per la vostra preziosa collaborazione!

Entra (link diretto all'indagine)

Esercitiamoci: addizioni in colonna

Vi ricordo che su Edmodo è disponibile il programmino per esercitarvi con le addizioni in colonna. Per chi non fosse riuscito a scaricarlo o a farlo funzionare, ho appena messo a disposizione un nuovo link a una risorsa presente sul web. 
Buon lavoro!

Entra

Un anno di scuola 2014/15: slide

Di seguito sono proposte le slide che hanno accompagnato l'incontro svolto con le famiglie, in data 4 novembre 2014, allo scopo di condividere scelte educative, metodologiche e percorsi che caratterizzeranno l'anno scolastico 2014/15.

Visite guidate e viaggi di istruzione a.s. 2014/15

Vi informo che sul blog - STRUMENTI - è disponibile la programmazione delle visite guidate e viaggi di istruzione a.s. 2014/15, presentata durante l'incontro di ieri, martedì 4 novembre 2014.

martedì 4 novembre 2014

Video tutorial

Vi informo che da ieri sono disponibili due semplici video tutorial. Il primo è relativo alla frase e il secondo all'addizione in colonna.
Si tratta di video senza alcuna pretesa; il loro unico scopo è quello di ripercorrere alcuni apprendimenti, consentendo agli alunni di tornarci ogni qualvolta ne dovessero sentire la necessita.
Se qualcosa non fosse chiaro... sono qui! Buon lavoro!




eTwinning "You and me with ICT"


Vi informo che dalla settimana scorsa, precisamente dal 27 ottobre, siamo ufficialmente entrati a far parte del mondo eTwinning con un progetto internazionale dal titolo “You and me with ICT”.

Questi i nostri partner

- Carla Santos Ferreira, EB1 com Jardim de Infância de Santa Rita, Portogallo;
- Laura Ciarmatori, Istituto Comprensivo Ancona Nord, Italia
- Apostolia Beka, 4O Νηπιαγωγειο Ν. Ιωνιασ-Βολοσ/4th Kindergarden of N.Ionia-Volos, Grecia
- Paul Middleton, St Brigid's, Regno Unito

Ma che cosa è eTwinning? 

eTwinning è la comunità delle scuole europee. Offre una piattaforma alle scuole con lo scopo di comunicare, condividere idee, scambiare buone pratiche, collaborare, sviluppare progetti: www.etwinning.net 
Il programma eTwinning promuove la collaborazione scolastica in Europa attraverso l’uso delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC), fornendo supporto, strumenti e servizi per facilitare le scuole nell’istituzione di partenariati a breve e lungo termine in qualunque area didattica.
eTwinning è stato lanciato nel 2005 come principale azione del Programma di eLearning della Commissione Europea; nel 2014 è stato integrato con successo nel Erasmus+, il programma europeo per Istruzione, formazione, gioventù e sport. L’Unità Europea eTwinning è gestita da European Schoolnet, un consorzio internazionale di 30 Ministeri della Pubblica Istruzione europei, che sviluppa l’apprendimento per le scuole, gli insegnanti e gli studenti in tutta Europa. eTwinning è supportato, a livello nazionale, da 36 Unità Nazionali eTwinning.

Che dire... sembra che stia incominciando un'altra bella esperienza. Tutti pronti a salire a bordo?

Il nostro grazie a Laura Ciarmatori, dell'Istituto Comprensivo Ancona Nord, per il suo graditissimo invito.

lunedì 3 novembre 2014

Il valore dell'attesa insieme

Da maestra Francesca, sulla caccia al tesoro che questa mattina ha portato a un dono di... meravigliosi libri!

Finalmente!” Sicuramente è questo quello che hanno pensato e detto i bambini, ma è certamente servito “aspettare” che tutti fossero presenti per far vivere loro ancora di più il valore di un’esperienza insieme.
Questo perché ai bambini abbiamo voluto insegnare, con un gioco semplice, il valore dell’amicizia, della collaborazione, dell’importanza di saper aspettare gli altri per il raggiungimento di un obiettivo comune.
Per loro era una sorpresa. Attraverso la scoperta di vari indizi dislocati nella classe e altrove, dovevano trovare il “tesoro”. Una volta trovato, potevano provare, stavolta divisi per gruppi, ad indovinare cosa contenessero le scatole, attraverso delle parole chiave che guidavano alla scoperta del contenuto del tesoro, per poi portarlo in classe e custodirlo con cura tutti insieme.
Un’idea condivisa e decisa insieme a maestra Enrica, perché anche dietro un gioco si possono trasmettere valori educativi, grandi e importanti come:
- aspettarsi per crescere insieme;
- il valore del dono in una comunità;
- il rispetto delle regole;
- la condivisione di esperienze in amicizia.
Ma soprattutto il valore di un grande “TESORO”, che è un libro, vecchio o nuovo, che ci dona le parole, le immagini che ci fanno pensare, ragionare, immaginare... volare in altri luoghi con personaggi veri o fantastici.
In fondo il libro, anche nell’era digitale, sarà sempre magico per i più grandi e per i piccoli, così ho voluto contribuire con questo gioco a rinforzare nei bambini questa convinzione. 
Perché quando li vedo con i libri in mano, con gli occhi sgranati, mi ricordo di due bambini a cui, un po’ di tempo fa, ho fatto dono con grande amore di tanti libri, di tante letture che con gioia hanno saputo ascoltare e poi rileggere con curiosità e interesse.
Quei bambini sono i miei adorati figli che, ancora oggi, studenti universitari, ricordano con emozione e nostalgia quei momenti insieme, nell’intimità della nostra famiglia, nel silenzio, nell’ascolto e nella lettura di quelle storie, perché hanno fatto volare la loro immaginazione, arricchito il loro linguaggio di nuove parole e immagini.
E ora quei libri, che per me sono un tesoro di ricordi indelebili e affetto infinito, ho voluto offrirli oggi anche ai nostri bambini, perchè possano custodirli, scoprirli e amarli.
Sicuramente è questo che abbiamo voluto insegnare ai nostri bambini, e che Enrica sa da sempre ben fare.
Sono quegli insegnamenti trasversali, a cui noi “maestre” che condividiamo un percorso comune, teniamo tanto perché permettono ai bambini di crescere come “persone”, dove i valori universali, come l’amicizia, la fraternità e la condivisione, diventano la quotidianità del loro vivere insieme a scuola e in famiglia.
E allora diventa semplice condividere tutti i giorni insieme, questi valori cristiani e non, che aiutano i nostri bambini nella loro crescita armoniosa.
Voglio concludere, con una filastrocca tratta dal libro “Rima –Rimami” di Bruno Tognolini, ricevuto in dono da Enrica, a Cagliari, al festival TUTTESTORIE, nonchè autografato sul luogo dall’autore, che custodisco, come potete immaginare, come “un tesoro prezioso”. 

Maestra Francesca
Filastrocca delle Opere

Pietra su pietra, passo per passo
E il mucchio alto diventa basso
La strada lunga diventa lieve
Riga per riga, continua dritto
E il foglio bianco diventa scritto
Il libro nuovo diventa letto
Ciò che è da dire diventa detto
Per ogni opera c’è il suo cammino
Non è lontano, non è vicino
Ma c’è un segreto che va capito
Passo per passo, finchè è finito. 

Bruno Tognolini
 
















ATTENZIONE! Clicca qui per vedere altre foto sulla caccia al tesoro