domenica 30 ottobre 2016

Scuola Italiana Moderna: novembre 2016

Vi informo che è stato pubblicato il numero di novembre di Scuola Italiana Moderna. Questo mese, la rubrica SIM a/r è dedicata a una riflessione sulla didattica che arriva da una normale mattinata scolastica: "La didattica è una cosa seria".
Chi volesse approfittare di questo spazio di dialogo tra lettore e rivista, potrà farlo scrivendo a: sim@lascuola.it 

La festa di Ognissanti in Sardegna


Sin dalla prima elementare ho cercato di recuperare con i bambini le nostre tradizioni legate alle Festa di Ognissanti, evitando di creare contrapposizioni con quella di Halloween, che conoscono da sempre e che mostrano di amare particolarmente. L'obiettivo è quello di aiutare le nuove generazioni a non rinunciare alla propria cultura di appartenenza, fondamentale per conoscere e accogliere le culture altre dalla propria.
Questa mattina, ormai in quarta, aiutati dal nostro blog, abbiamo ripercorso scoperte e attività svolte in questi anni e abbiamo proposto ai bambini - questa volta in modo autonomo - di dare spazio almeno a una delle usanze conosciute e di documentarla per la classe. Così i bambini, se lo vorranno, potranno scegliere tra diverse possibilità: preparare le arance lanterna per attendere le anime dei propri cari, apparecchiare la tavola per i morti, donare "su biddiu longu" a una famiglia bisognosa, uscire per le strade, questa volta al mattino, come vuole la tradizione, a chiedere "Su beni po' s'anima". Potranno anche contribuire a rinforzare la memoria delle nostre tradizioni raccontando a parenti o amici la storia di "Angelica e Is Animeddas" che ci ha donato Annalisa Cani in seconda elementare e che per noi ha rappresentato uno strumento straordinario per mettere in relazione la festa di Halloween con la nostra.

Per aiutare i bambini e le famiglie in questo percorso, ho predisposto un blendspace che raccoglie i post di questi anni e i diversi materiali utilizzati.
Per quanto mi riguarda, ho già scelto: il 31 notte preparerò "sa cena de is mortus" e illuminerò il cammino dei defunti con le arance lanterna...

In attesa di conoscere quali saranno le scelte dei bambini, auguro, da parte mia e di tutte le colleghe, una felice Festa di Ognissanti!

Alla raccolta su blenspace:

https://www.tes.com/lessons/I60DTRtzZ7j1lQ/la-festa-di-ognissanti-in-sardegna

sabato 29 ottobre 2016

Sospensione delle attività didattiche

Vi ricordo che in data 31 ottobre e 1 novembre le attività didattiche saranno sospese (si veda il calendario scolastico). Le lezioni riprenderanno regolarmente mercoledì 2 novembre.

Conferenza ludica Allenamente: le foto

Eccomi finalmente con le foto della Conferenza ludica Allenamente svolta il 19 ottobre. Tra gli scatti, anche alcuni momenti in cui abbiamo avuto il piacere di avere Carlo Carzan in classe con noi.

Alle foto

Le tappe della carovana dei pacifici

Sono felice di comunicarvi che nel sito della Rete di cooperazione educativa "C'è speranza se accade@" è presente una sezione interamente dedicata alle tappe dei pacifici, fra cui la nostra, organizzata il 25 aprile 2016 in collegamento con l'ANPI di Iglesias. Vi invitiamo a vedere il filmato (noi lo abbiamo condiviso ieri al rientro dal Buon Cammino), che mostra quanta strada hanno fatto i pacifici unendo idealmente tanti bambini e tanti adulti in un comune percorso di pace.
Ringraziamo ancora Luciana Bertinato e la rete per la bella opportunità offertaci e per aver condiviso con noi anche l'emozionante filmato dell'arrivo dei pacifici a Gaza.


Pellegrinaggio al Buon Cammino: le foto


Eccomi con le foto della bellissima mattinata di ieri.
Ne approfitto per ringraziare Don Carlo Cani e le Monache Clarisse per la splendida accoglienza e Isabella Ongarelli per aver gentilmente supportato l'organizzazione.
Il vento di pace continua a soffiare...

Alle foto

venerdì 28 ottobre 2016

Filastrocca della pace

Un pensiero semplice per aprire la giornata di oggi.

Filastrocca della pace

La pace è una bambina
Che non chiede cose matte
Solo alzarsi la mattina
Non col sangue, col latte.

Bruno Tognolini

giovedì 27 ottobre 2016

La cura e aiuto dell'altro


La didattica a bassa direttività, una volta conclusa la fase organizzativa, consegna all’insegnante un ruolo esterno che offre una posizione di osservazione straordinaria. Così succede che in certi momenti la nostra attenzione venga catturata da piccole cose davvero speciali. Proprio come ieri.

I bambini sono al lavoro, stanno finendo un’attività cooperativa: analisi e selezione delle didascalie prodotte dai diversi gruppi. Chi ha finito, ma è in attesa che terminino gli altri, riprende autonomamente il lavoro su Blowin’ in the wind, la canzone di Bob Dylan. Hanno scelto un verso e lo stanno illustrando.
Alessio è in difficoltà. Miriam se ne accorge, e io la vedo avvicinarsi a lui. Gli chiede quale sia il problema.
– Non so cosa disegnare! – le dice Alessio.
Miriam gli va a fianco, il corpo assume una posizione d’aiuto. Con delicatezza prende il testo della canzone e si mette a rileggerla con lui. Lui la ascolta attento. Quando termina, gli consiglia due parti e le leggono ancora insieme.
Quante strade deve percorrere un uomo prima che tu possa chiamarlo uomo?
E quanti orecchi deve avere un uomo prima di poter sentire gli altri che piangono?
Poi gli propone di prendere un foglio dall’album.
Miriam prende la matita in mano e inizia a tracciare in aria segni che percorrono trasversalmente il foglio. Mi cattura completamente, mi avvicino, intenerita da questa matita che propone ma non osa poggiarsi sulla carta, non vuole sostituirsi, vuole essere d’aiuto. 
Cerco l'attenzione di Maria Efisia: - Guarda che cosa sta succedendo!
Mi fingo distratta, ma accorcio le distanze, voglio catturare ogni particolare di questo momento. Miriam sta dicendo al compagno che può fare delle strade, mettere al centro un uomo che non sa dove andare; poi propone di fare un altro uomo in basso, con le orecchie grandi perché possa sentire i pianti.
Alessio la segue con la massima attenzione, all’improvviso ha lo sguardo della chiarezza, sembra vedere l’immagine, eppure sul foglio non c’è neanche un puntino. Così prende la matita e inizia a disegnare.
Miriam torna al suo posto, occupa la stessa isola, banco di fronte. Adesso Alessio si muove sicuro; in un attimo vedo le strade e un uomo al centro. Poi si ferma ancora. Miriam lo guarda, percepisce nuovi dubbi, gli si avvicina e gli dice: - Vieni, siediti vicino a me. Lui sposta la sedia e va ad occupare lo spazio nella posizione perpendicolare a quella di lei. Ognuno riprende il suo lavoro. Ogni tanto Miriam solleva lo sguardo per vedere se tutto procede. Alessio è partito, ora è tranquillo.
Mi volto verso Maria Efisia. Abbiamo tutte e due gli occhi lucidi. – Una meraviglia. Queste sono le cose che contano. Ce lo diciamo a voce alta.

Grazie bambini. Siete la conferma che è possibile costruire e sviluppare comportamenti di cura e aiuto dell'altro. Non importa chi fa che cosa, importa che succede e che qualcuno un giorno vi incontrerà sulla sua strada, e sarà un buon incontro.

Pellegrinaggio al Buon Cammino

 
Domani mattina parteciperemo al tradizionale pellegrinaggio al Buon Cammino, luogo di meditazione e di fede della nostra comunità, da anni diventato per noi anche un luogo simbolo nel quale incontrarsi per riflettere sul valore della pace e per impegnarci a costruire una società basata sulla fratellanza, sul dialogo e sulla condivisione del cibo.
L'appuntamento è a scuola per poi raggiungere le altre classi alle 9.00 nella piazza del Conte Ugolino, da dove si salirà al colle tutti insieme.
Una volta al Santuario, le classi incontreranno Don Carlo Cani, il Rettore, e intoneranno dei canti con le Monache Clarisse. Le attività proseguiranno all'esterno della chiesa condividendo i percorsi delle singole classi e una merenda comune, simbolicamente organizzata con pane e acqua.

Promemoria: elezione dei rappresentanti dei genitori

Vi ricordo che domani, venerdì 28 ottobre 2016, si terranno le elezioni dei rappresentanti dei genitori nei Consigli di interclasse. 
L'appuntamento è per le ore 16.30 con l'assemblea, per poi procedere con le votazioni dalle ore 17.30.
Vi aspettiamo!

mercoledì 26 ottobre 2016

Inno del coraggio

Guardate un po' qua cosa ho appena trovato...
Io sto già cantando... buona giornata!



INNO DEL CORAGGIO
Testo di Bruno Tognolini – Musica di Antonello Murgia

Con che coraggio la pioggia vien giù
Con che coraggio il sole sale su
Serve coraggio per fare gli eroi
Serve anche a loro per fare come noi
Con che coraggio un’aquila vola
E ogni mattina un bambino va a scuola
Forse siamo tutti eroi

Ecco perché so che anche io ce la farò
Con quello che vorrò
Per quello che potrò
Con tutto il coraggio che avrò e non avrò
E non ci riuscirò
E ci riproverò

Santi Personaggi in tutti i libri degli eroi
Che danno coraggio a tutti noi…

Una lezione di ignoranza

La settimana scorsa, durante l'EAS Day di Adro, ho avuto il piacere di assistere a “Una lezione di ignoranza”, atto unico tratto dai pezzi di Pennac, che ha messo insieme alcuni sui contributi particolarmente significativi. Nonostante li abbia già proposti sul blog in altri momenti (uno è da sempre nel nostro piè di pagina), mi piace riportarli qui tutti insieme e con la stessa sequenza con la quale ho avuto il piacere di ascoltarli che, per poter trattenere, ho custodito con cinque parole chiave: orchestra, cipolla, libreria, guardiano del tempio, passeur.
Alcuni pezzi sono tratti da Diario di scuola, altri dalla Lectio Magistralis che Pennac ha tenuto all’Università di Bologna nel 2013, quando gli è stata conferita la laurea ad honorem.
So che saranno una buona presenza e che solleciteranno nuove riflessioni.

ORCHESTRA
Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che prova la sua sinfonia. E sei hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing, bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all'insieme. Siccome il piacere dell'armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica.

CIPOLLA
I nostri studenti che "vanno male" (studenti ritenuti senza avvenire) non vengono mai soli a scuola. In classe entra una cipolla: svariati strati di magone, paura, preoccupazione, rancore, rabbia, desideri insoddisfatti, rinunce furibonde accumulati su un substrato di passato disonorevole, di presente minaccioso, di futuro precluso. Guardateli, ecco che arrivano, il corpo in divenire e la famiglia nello zaino. La lezione può cominciare solo dopo che hanno posato il fardello e pelato la cipolla. Difficile spiegarlo, ma spesso basta solo uno sguardo, una frase benevola, la parola di un adulto, fiduciosa, chiara ed equilibrata per dissolvere quei magoni, alleviare quegli animi, collocarli in un presente rigorosamente indicativo.
Naturalmente il beneficio sarà provvisorio, la cipolla si ricomporrà all'uscita e forse domani bisognerà ricominciare daccapo. Ma insegnare è proprio questo: ricominciare fino a scomparire come professori. Se non riusciamo a collocare i nostri studenti nell'indicativo presente della nostra lezione, se il nostro sapere e il piacere di servirsene non attecchiscono su quei ragazzini e quelle ragazzine, nel senso botanico, la loro esistenza vacillerà sopra vuoti infiniti. Certo, non saremo gli unici a scavare quei cunicoli a non riuscire a colmarli, ma quelle donne e quegli uomini avranno comunque passato uno o più anni della loro giovinezza seduti di fronte a noi. E non è poco un anno di scuola andato in malora: è l'eternità in un barattolo.

LIBRERIA
Vi propongo un esperimento: se all’inizio dell’anno scolastico vi mettete di fronte a una libreria (o in una biblioteca!) vedrete ragazzi che vi si presentano con la lista, come in farmacia, dei libri prescritti (da noi in Francia: una spruzzata di Baudelaire e dieci gocce di Balzac al giorno!), dietro alla quale riemergeranno con aria spaesata e stanca.
Spesso l’indifferenza da parte loro alla lettura è causata dall’insegnamento “medico-legale” della letteratura, mentre è importante formare il lettore. Dobbiamo stare attenti a non diventare guardiani del tempio, e impegnarci invece a essere passeur.

GUARDIANI DEL TEMPIO
I guardiani del tempio sono ovunque: ce ne sono tra i medici, i giuristi, e anche tra gli insegnanti. Si riconoscono da ciò che decretano e da ciò che deplorano. Decretano eccellenza e deplorano mediocrità, ma non sono capaci di trasmettere niente, si sottraggono a ogni responsabilità personale. Guardiano del tempio non è una funzione, è uno stato d’animo, un ruolo. È la lettura limitata alla conoscenza, che viene considerata proprietà privata.

PASSEUR
I passeur invece sono coloro che trasmettono la cultura agli altri. Sono i curiosi di tutto, quelli che leggono tutto, che non confiscano... Passeur sono i genitori che si augurano di trasformare i figli in lettori, gli insegnanti le cui lezioni ci spingono a correre in libreria, i traduttori che aprono le frontiere dei paesi alle letterature, i librai che insegnano ai clienti i criteri della classificazione dei libri per far sì che la loro libreria diventi l’universo prediletto dal cliente, i bibliotecari capaci di raccontare i romanzi sui loro scaffali, gli editori che non rispondono alle logiche del mercato, i lettori che si ritrovano con una libreria piena di testi brutti perché quelli belli li hanno prestati senza la pretesa di riaverli indietro.

martedì 25 ottobre 2016

Noi genitori: La filigrana

Vi voglio raccontare una storia.
E’ il giorno in cui una mamma con i suoi bambini sta andando a trovare una persona a loro molto cara. Abita al secondo piano di una piccola palazzina e mentre solitamente usano le scale, i bambini insistono per andare in ascensore. Per loro è sempre divertente. 
Non sono soli. Con loro sale una signora. Dopo un breve saluto, educatamente, la bambina le domanda a che piano deve andare. 
“Al terzo”. La risposta. 
La bambina rimane ferma davanti alla tastiera dei comandi. Il suo corpo trasmette tutta la tensione. La mamma lo sente, e lo vede. 
“Al terzo”. Ripete la signora.
La bambina cerca aiuto e la sorellina, delicatamente, senza dire nulla, con la mano le indica il numero tre. Lo sguardo ritorna alla tastiera dei comandi. Sembra che quel numero sia stato cancellato. Non lo vede. Non lo riconosce. Eppure…
La sorellina comprende, si avvicina, e preme il tasto. L’ascensore parte.
La signora, con meraviglia, incomincia a domandare ai bambini come si chiamano, quanti anni hanno, quale scuola frequentano, in che classe sono, se andare a scuola piace, chi sono le loro maestre. Anche lei è stata insegnante e sa benissimo che, ormai, alla loro età, devono conoscere bene i numeri e saperli usare, devono saper contare, fare le moltiplicazioni, le divisioni, risolvere i problemi, scrivere e leggere velocemente…E poi, oggi, con tutti gli stimoli e le possibilità che hanno i bambini, attraverso i giochi, con i libri, con la televisione, deve essere più semplice imparare. Rispetto a quando andava a scuola lei, con tutti questi strumenti, ora, è tutto più raggiungibile. E altro ancora…
La mamma ascolta quel fiume di parole, decide di non intervenire, non servirebbe. Guarda sua figlia, che intanto si è allontanata dalla tastiera dei comandi, ha chinato la testa, e sta giocando con le dita. Sta contando.
Solamente due, interminabili, piani.
 “Noi siamo arrivati, tu hai ancora un piano da fare”. Così la bambina, prima di scendere dall'ascensore, saluta la signora.
La mamma lo sa. Ora è il momento di rassicurare e spazzare via ogni fatica dal cuore. Ancora una volta deve spiegare ai suoi figli che non importa quello che le persone pensano di noi. Quello che vale è quello che pensiamo noi, di noi stessi. Spesso quelle degli altri rimangono opinioni, non verità. Perché la verità la possiamo conoscere solo noi, e qualunque essa sia, non ci deve spaventare o preoccupare: il solo fatto di saperla accogliere e abbracciare, ci permette di essere e di rimanere sempre quello che siamo. Senza timori o vergogna.
In tanti, soltanto guardandoci, possono crederci forti, felici, spensierati, determinati, sicuri, estroversi ma non sanno quanta fragilità è radicata in noi. Non conoscono la nostra storia. Non sanno quale peso diamo alla nostra vita. Capita anche che vedano soltanto quello che vogliono vedere, ciò che per loro sembriamo, ma pochi sentono davvero quello che siamo.
Non è facile stare davanti alle persone, essere presenti, possedere quella sensibilità che permette di comprendere, senza interpretare. Giudicare rimane sempre il passo più semplice, la strada più veloce, il percorso più breve, rimane la più grande barriera alla comunicazione e alla comprensione. Per stare davanti all’altro bisogna essere capaci di andare oltre, ogni sguardo, ogni parola, ogni gesto…ogni silenzio.
Quel giorno quella mamma non ha usato altre parole, ha semplicemente fatto suo un pensiero di Tonino Lasconi. Abbraccia i suoi figli e lo porge adattandolo a quanto accaduto, modificando piccoli passaggi, perché loro possano capire. 
Mi hanno spiegato a scuola cosa è la filigrana. E' una carta che, se tu la guardi distrattamente e in un posto poco illuminato, sembra bianca, opaca, inutile. Ma se tu la guardi controluce ti rivela stupende figure. La maestra ce l’ha dimostrato. Ha messo la carta bianca contro i vetri della finestra ed è comparsa un’immagine. Ho pensato che l'uomo è come una filigrana. Se lo guardi, distratto, vedi poco, quasi niente. Ma se tu lo guardi per bene, nella luce, scopri la bellezza che c’è in lui. L'uomo, ogni uomo, è una filigrana preziosa. Bisogna sapere guardare l’altro in controluce.

lunedì 24 ottobre 2016

Spettro di comportamenti di cyberbullyng


Segnalo a colleghi, dirigenti scolastici e famiglie che oggi parte "Spettro di comportamenti di cyberbullying", un'interessante opportunità formativa gratuita, proposta da DE.CI.DI. e erogata sul web (Mooc) in cinque lezioni. 
La proposta, da una parte, intende studiare i comportamenti di cyberstupidity agiti nell’ambito e attraverso i media digitali (in particolare nei social network) e, dall’altra, propone percorsi educativi con metodologie integrate.
DE.CI.DI. è gruppo di lavoro permanente su “educazione e cyberbullying” costituito dal CREMIT (Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media, all’Informazione e alla Tecnologia) dell’Università Cattolica di Milano, le cooperative sociali Pepita Onlus e Industria Scenica e l’associazione Contorno Viola.

Link alla pagina del corso (il bottone per l'iscrizione si trova sulla destra)

Commenti ai post

Mi preme comunicare che i commenti al blog che non riportano il nominativo di chi li esprime, non saranno più pubblicati. Il nostro è un blog scolastico di cui io personalmente, e chi collabora con me, ci assumiamo la completa responsabilità, la stessa che dobbiamo e vogliamo trasmettere ai nostri alunni. Per questo, non possiamo accogliere scambi di chi sceglie di nascondersi dietro uno schermo.
Lo so, lo sappiamo, non è facile mettere nome e cognome sotto le proprie convinzioni, ci si espone a giudizi continui, spesso difficili da gestire. Ma noi abbiamo un'idea di scuola e abbiamo deciso di esprimerla anche a costo di confronti faticosi. Nelle cose che contano ci si mette la faccia.
Pertanto, pur ribadendo la nostra apertura al dialogo, accoglieremo in questo nostro spazio solo chi vorrà esprimersi con la nostra stessa onestà e con l'impegno a proporre critiche costruttive.
Grazie a tutti per la collaborazione. É anche partendo da queste piccole cose che si costruisce una buona e sana cittadinanza digitale.

domenica 23 ottobre 2016

Noi genitori: Ritrovarsi

Quest’anno, il primo giorno di scuola, ad attendere i bambini e tutti noi, c’era una grande sorpresa: maestra Maria Efisia.
Lei, in prima elementare, è stata una presenza importante e riaverla oggi di nuovo con noi ha trasformato un pensiero, in una certezza: il tempo non è mai trascorso; maestra Maria Efisia non è mai andata via.
In queste settimane, mentre la scuola ha ripreso spazio nel quotidiano dei nostri bambini, e inevitabilmente nel nostro, abbiamo sentito che questo rientro poteva offrirci una preziosa opportunità: quella di sapere cosa osservano gli occhi di maestra Maria Efisia a distanza di due anni e che cosa, dell’esperienza vissuta, è riuscita a portare con sè nelle realtà che ha incontrato. 
Come avrà trovato i nostri figli, lasciati in prima elementare alle prese con le prime letture e con le prime operazioni? Che cosa avrà trovato in classe rispetto a ciò che ha lasciato? Quali elementi di continuità e quali novità? E ancora: che tracce avranno lasciato in lei le scelte vissute durante l’esperienza insieme (il viaggio lento, la centralità della cooperazione, l’assenza di voti, il rapporto costruito con i genitori…)? Avranno poi trovato spazio nelle altre realtà, dove ha lavorato?
Così, oggi, dopo aver tradotto le nostre curiosità in una vera e propria intervista da rivolgere a maestra Maria Efisia, siamo qui a condividere le sue risposte con tutti voi.
A lei, il nostro sincero grazie, per avere accolto immediatamente la nostra proposta.

7 ottobre 2016, io e Simona Banci incontriamo maestra Maria Efisia...

Come ho trovato i bambini.
Li ho trovati molto cresciuti, non in altezza ma nel loro aspetto interiore.
Li ho lasciati che sapevano scrivere e leggere. Ancora oggi, ho un’immagine bellissima di quel percorso. Un percorso lentissimo che, inizialmente, nel vedere lavorare con semplicità la collega Enrica, mi aveva destato molta sorpresa. Quelle pagine di stampato maiuscolo; mentre tutti facevano il corsivo e lo stampato minuscolo.
La guardavo e cercavo di capire quale lavoro stava impostando. Non ho mai vissuto momenti d’incertezza e di disorientamento. Solo tanta curiosità, anche se non nascondo che quel lavoro mi aveva messo in crisi.
Perché la mia idea di scuola è sempre stata quella di una scuola semplice che fino a quel momento pensavo non si potesse fare e trovare. Invece non era così: quella scuola, in verità, poteva davvero esistere. Io l’avevo incontrata.
Sapete, a volte penso di non aver capito nulla della scuola, quando penso ai tanti quaderni pieni di scritte e immagini, il disegnetto alla lavagna, i vari pezzetti incollati, la parolina in corsivo, la parolina in stampato.
Ma ho incominciato a capire, quando ho visto quello che maestra Enrica offriva ai suoi bambini: poche immagini, il tratto. Cose semplici, pulite, curate, attente per tutti, dove nessuno poteva sentirsi escluso, perché proprio quel tratto, ogni volta che andava rivisto, anche cancellato, incoraggiava il bambino a riprovarci perché poteva farcela. E così è stato.

giovedì 20 ottobre 2016

Noi genitori: The times they are a-changin’

Post di Simona Banci

Once upon a time you dressed so fine...how does it feel? To be without a home? Like a complete unknown? Like a rolling stone? (Like a rolling stone).
Ci sono eventi che ti investono, ti prendono in pieno, ti fanno cambiare la direzione di marcia e in pochi secondi ti ritrovi a guardare indietro, alla tua giovinezza, alle tue lotte e convinzioni, alla tua incapacità o poca voglia di mediazione, al tuo voler cambiare il mondo, alla tua convinzione di poterlo fare, alla tua ingenua arroganza di saperlo fare.
Ci sono canzoni le cui parole hanno accompagnato il tuo cammino, hanno cambiato la vita delle persone, parole scritte, recitate, cantate, comunque parole, parole di denuncia, di ribellione, di vita, parole dure, parole fragili, parole utili, parole che sanno emozionare, parole che sanno raccontare al pari della scrittura, del cinema e del teatro, parole che ti fanno ascoltare il mondo e la sua storia, parole che sanno esprimere emozioni ed imprimere valori.
Ci sono giorni che non vanno dimenticati: il 13 ottobre 2016 il Nobel per la Letteratura è stato assegnato a Bob Dylan per l’influenza che le sue canzoni e la sua lirica hanno avuto in tutto il mondo, elevando la musica a forma poetica contemporanea
Ci sono momenti in cui sogno una scuola che sappia riconoscere e trasmettere il valore contemporaneo, lirico, contenutistico e storico dei testi di alcune canzoni, quelle che hanno segnato un'epoca, così da  affiancare alla lettura dei libri anche l'ascolto di quelle canzoni, tanto da suscitare nei ragazzi una riflessione sui testi e sul momento storico nel quale quelle stesse canzoni sono state scritte.
Mama put my guns in the round I can’t shoot them anymore. That long black cloud in comin’ down I feel like I’m knockin’ on heaven’s door… (Knockin’ on heaven’s door).
Ieri sera mia figlia Anna mi ha regalato un'insperata emozione: “mamma oggi la maestra ci ha parlato di Bob Dylan, il cantante che ha vinto il premio Nobel 2016 per la letteratura, ci ha fatto ascoltare  “Blowin’ in the wind” e dopo ci ha fatto leggere la traduzione della canzone, ci ha anticipato che nei prossimi giorni faremo un lavoro di analisi sul testo!!
Yes, ‘n’ how many times can a man turn his head, pretending he just doesn’t see?...The answer is blowin’ in the wind…(Blowin’ in the wind).
Neanche io potevo sperare tanto.
In una quarta elementare!
Sì, anche questa è scuola.
Come mothers and fathers...Your old road is rapidly agin’. Please get out of the new one if you can’t lend your hand for the times they are a-changin’ (The times they are a-changin)

Simona Banci

Eas Day 2016

Vi ricordo che domani si terrà ad Adro la terza edizione dell'EAS Day 2016, alla quale avrò il piacere di offrire un mio contributo con due laboratori dal titolo "EAS per la didattica a bassa direttività".
Questa edizione si propone di far riflettere gli insegnanti di ogni ordine e grado scolastico e i dirigenti sul rapporto esistente tra progettazione per EAS (Episodi di Apprendimento Situato) e Curricolo.
Gli interventi dei relatori toccheranno sia la logica delle competenze che la revisione dei contenuti da introdurre nella didattica, consentendo di tornare su questioni rilevanti come l'apprendimento significativo, l'educazione lenta, il curricolo breve.
Durante la giornata saranno presentati i volumi della serie "A scuola con gli EAS", curata per Editrice La Scuola dal Prof. Pier Cesare Rivoltella e dedicata alla declinazione del metodo secondo le singole discipline, tra cui «Che cos’è un EAS? L’idea, il metodo, la didattica»

mercoledì 19 ottobre 2016

Attenzione! Un allenatore di cervelli si aggira nella nostra scuola...

Da ieri, un allenatore di cervelli si aggira nella nostra scuola (sì, lo so... lo avete già visto...), ma oggi, dopo essersi impegnato con le vostre maestre, è arrivato il vostro turno. Che dite... siete pronti bambini?
Devo confessarvi che non vedo l'ora di vedervi alle prese con le coinvolgenti proposte di Carlo Carzan, il ludomastro. Vedrete... sarà una mattina fuori dal comune ;-)
A fra poco!

sabato 15 ottobre 2016

Tempo perso

Ieri, la mattina in classe l'ho aperta confessando ai bambini che non sarei voluta andare a scuola. Loro, che mi conoscono bene, hanno capito che ci doveva essere qualcosa sotto, perciò è calato il silenzio, mi hanno puntato gli occhi dritti addosso e hanno aspettato per capire qualcosa di più.
Io ho precisato subito che non era per la stanchezza dovuta al nostro rientro notturno, né perché non avessi voglia di trascorrere una nuova giornata con loro. Il motivo per cui sarei voluta rimanere a casa era soltanto uno: avevo un forte e incontrollabile desiderio di scrivere. Un desiderio che mi veniva proprio da dentro: avrei voluto fermare ciò che è nato e si è sviluppato intorno all'esperienza del Festival Tuttestorie, a partire da maggio, il mese in cui ci siamo iscritti, fino alla giornata di giovedì.
Così, in alternativa, anziché proporre la nostra lettura di inizio mattinata, mi sono seduta tra i bambini e ho raccontato a voce ciò che avrei voluto fermare su carta, dandogli prima di tutto il titolo: "Tempo perso". Già... perché se avessi potuto scrivere, al mio racconto avrei voluto dare un ritmo, alternando queste due parole "tempo perso" ad ogni pezzetto vissuto.
Ma perché proprio "tempo perso"? Perché è a questo che pensavo più di tutto quando la voglia di scrivere si è impadronita di me. Pensavo a ciò che portava con sé quel tempo che per molti è sottratto alle attività che contano e che, invece, per la motivazione che muove e per ciò che apre, dà tanto, tanto di più. Peccato che sia invisibile agli occhi di molti... 

Tempo perso.
Siamo a giugno. Appena iscritti al Festival Tuttestorie, decidiamo di prendere il nostro treno per andare a comprare il libro tutti insieme. Quando ci troviamo con "Rime di rabbia" in mano, iniziamo a ridere e a stupirci. Che strano... - Maestra, guarda che cosa c'è dentro queste filastrocche! Nessuno di noi se le aspettava così... I contenuti, le parole e i ritmi accendono la nostra curiosità e il tempo di ritornare a Iglesias, le abbiamo già lette tutte.
Tempo perso.
Vi invito a cercare, tra le rabbie, la vostra rabbia, e vi propongo di recitarla a scuola. Ma questo non è sufficiente, dovete spiegare a tutti noi il perché della vostra scelta. Vi alzate in piedi, uno ad uno, con il libro in mano, leggete o ripetete a memoria la vostra filastrocca, spiegate la rabbia che vi ha portato a sceglierla. E all'improvviso succede qualcosa: Nicola si alza, non legge, non recita: canta.
Tempo perso.
É il giorno della consegna delle schede. Le filastrocche sono così, più le leggi più te ne innamori. Perciò vi invito a venire con il vostro libro per rileggerle in compagnia dei genitori. Recito anche io: propongo "Rima della rabbia giusta" e la dedico a tutti voi con l'invito ad impegnarvi per cambiare il mondo. E poi faccio una proposta che diventa un ponte per il nuovo anno: - Non vi do compiti, riposate, lasciate che i saperi si posino, ma scegliete un'emozione, scrivete una vostra filastrocca e illustratela. 
Tempo perso.
Settembre. Sono i primi giorni di scuola e le nostre attività riprendono proprio da lì. Ognuno di voi, con grande emozione, presenta la sua filastrocca. Ne assaporiamo i ritmi, rime baciate, alternate e incrociate; scopriamo altri legami tra le parole.
Tempo perso.
É il 4 ottobre, con il Festival abbiamo accolto anche la proposta di partecipare allo spettacolo teatrale "Romanzo d'infanzia". Come sempre, decidiamo di muoverci in treno, ma ci aspetta una nuova avventura: Trenitalia non vuole prenotarci i posti. Iniziano tanti scambi e finalmente il problema sembra risolto. Invece, il giorno della partenza, a Villamassargia, è caos. Voi vi ritrovate a viaggiare in piedi o seduti per terra. Ci riconosciamo indignati, inizia la nostra protesta. E ci stupiamo che nessuno, proprio nessuno, prenda posizione accanto a noi. Gli altri passeggeri mettono in dubbio la nostra prenotazione, nessuno si alza per lasciarvi i posti. Ascolto il vostro stupore: - Maestra ma tu non ci hai insegnato che....? Torniamo in classe e decidiamo che non si può lasciar perdere, cerchiamo la forma giusta per esprimere il nostro dissenso. Parliamo di opposizione pacifica. In classe entrano figure come Mahatma Gandhi, Rosa Parks, Martin Luther King... nomi che torneranno.
Tempo perso.
La nostra indignazione non toglie spazio al bellissimo spettacolo al quale abbiamo assistito, alla storia di Nina e Tommaso, figli invisibili agli occhi dei genitori.
Ci fermiamo su questi bambini, sui loro vissuti, sul loro dolore. Che cosa avremmo fatto noi se avessimo avuto un bambino invisibile?
Tempo perso.
É il 13 ottobre, inizia il Festival. Come sempre, abbiamo prenotato per il primo giorno. Per noi è il più emozionante, quello in cui tutto nasce e prende forma, e c'è lo spettacolo d'apertura. Non possiamo perderlo.
Ma prima di tutto siamo pronti ad esprimere la nostra indignazione verso Trenitalia. Abbiamo studiato la filastrocca a memoria, l'avete insegnata ai vostri genitori e la mattina, alle otto in punto, la recitiamo tutti insieme sui gradini della stazione di Iglesias. Difendiamo i nostri diritti, difendiamo i diritti dei cittadini di prendere il treno.
Tempo perso.
Siamo al Festival. Per il terzo anno ci troviamo in questo spazio meraviglioso a vivere tante emozioni tra l'odore dei libri, quei libri che nel frattempo sono diventati parte fondamentale delle vostre vite.
Vi vedo muovervi sicuri negli spazi dell'EXMA, felici di accogliere tutte le proposte, sempre pronti ad intervenire, a dire la vostra, addirittura fate a gara per farvi intervistare. Persino Saynabou accoglie l'intervista e spiega cosa è il coraggio, davanti a me che mi ritrovo a bocca aperta.
Tra tutte le iniziative a incantarmi di più è seguirvi durante la caccia al tesoro. Le prove sono tante, sono da leggere, comprendere, vi viene richiesto di mettere alla prova il vostro coraggio. Vi muovete in tre squadre. Nessuno è escluso, nessuno resta indietro. Davide non si distrae un secondo.
Tempo perso.
La nostra giornata volge al termine, ma ci aspetta ancora un'ultima proposta: l'inno del coraggio e lo spettacolo costruito sulle storie di Roald Dahl.
Mentre aspettate, vi scopro a sfidare il buio per iniziare a leggere i nuovi libri acquistati, non vedete l'ora di perdervi tra le nuove pagine.
Tempo perso.
Lo spettacolo sta finendo, sono seduta sui gradini in mezzo a voi, alla mia sinistra c'è Davide. A un certo punto lo sento abbandonarsi completamente sulla mia spalla. Le ultime scene scorrono e lui resta così, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Tempo perso.

Una giornata al Festival Tuttestorie: le foto

 
Eccomi per condividere gli scatti che documentano la nostra giornata al Festival Tuttestorie. Sono solo foto... ma con lo sguardo giusto potrete vedere tanto di più!

Alla cartella condivisa

Vogliamo prendere il treno: il video

Condivido il video che ci riprende durante la recitazione corale della filastrocca "Rima della rabbia giusta" di Bruno Tognolini sui gradini della stazione ferroviaria di Iglesias, con la quale abbiamo espresso la nostra opposizione pacifica alla politica di Trenitalia che ha eliminato la tariffa ridotta per i bambini e non sta garantendo la prenotazione dei posti per le scolaresche.

Ringraziamo Miriam Cappa per il puntuale sostegno e per averci trasmesso il video.

28 ottobre 2016: elezione dei rappresentanti dei genitori

Vi informo che in data 28 ottobre 2016 sono indette le elezioni dei rappresentanti dei genitori nei Consigli di interclasse per l’a.s. 2016/17. 

Tempi e modalità di svolgimento delle elezioni:
  • dalle 16.30 alle 17.30: assemblea dei genitori;
  • ore 17.30: costituzione del seggio elettorale e apertura delle votazioni;
  • ore 19.30: termine delle operazioni di voto; scrutinio delle schede e proclamazione degli eletti.
Durante l'assemblea, coglieremo l'occasione per condividere le osservazioni della fase iniziale dell'anno scolastico e gli aggiornamenti del Piano di lavoro a.s. 2016/17.

Non mancate!

Uno scatto da condividere

In attesa di pubblicare le immagini della bellissima giornata vissuta il 13 ottobre al Festival Tuttestorie, mi fa piacere portare qui questa bellissima foto che i bambini mi hanno inviato ieri pomeriggio, mentre erano riuniti per festeggiare il compleanno di Sebastian. Qualcuno è nascosto, ma io lo vedo lo stesso...
Per come la penso io, nulla è impossibile a un gruppo così! 

Grazie bambini!

venerdì 14 ottobre 2016

La nostra opposizione pacifica a Trenitalia

Mi fa piacere comunicare che la nostra avventura con Trenitalia si è conclusa positivamente. Ieri, giovedì 13 ottobre, al cambio a Villamassargia, abbiamo trovato ad attenderci un treno ben più capiente e i posti riservati ai nostri bambini. Ringraziamo chi ha compreso e sostenuto la nostra posizione, primi fra tutti i genitori, aiutandoci a insegnare alle nuove generazioni che davanti a ciò che è ingiusto, bisogna esprimere la propria opposizione pacifica, assumendosi la responsabilità di "non cambiare canale, ma di cambiare il mondo".
Continueremo ad impegnarci ad offrire modelli positivi. Continueremo a prendere il treno.

giovedì 13 ottobre 2016

Ci siamo... che il Festival abbia inizio!

Ci siamo... oggi inizia l'XI Festival Tuttestorie. Saremo presenti per l'intera giornata, tra laboratori, mostre ed eventi, fino allo spettacolo serale. Si parte fra poco, rigorosamente in treno, e con una grande emozione: il nostro primo laboratorio sarà proprio con lui, Bruno Tognolini, che incanta con i suoi versi adulti e bambini...


http://www.exmacagliari.com/2016/festival-tuttestorie-il-programma-della-prima-giornata/

martedì 11 ottobre 2016

É difficile fare le cose difficili

Per tanti motivi, per tutti, e per noi maestri come per gli altri, ci sono periodi che non sono facili. Ma è in questi momenti che incontriamo parole che ci ricordano chi siamo e chi vogliamo essere per i nostri bambini e per noi stessi. 
É proprio così... è difficile fare le cose difficili.

É difficile fare
le cose difficili:
parlare al sordo,
mostrare la rosa al cieco.
Bambini, imparate
a fare le cose difficili:
dare la mano al cieco,
cantare per il sordo,
liberare gli schiavi
che si credono liberi.

Gianni Rodari

Il coraggio visto dai bambini

E mentre il nostro appuntamento con il Festival Tuttestorie si avvicina (mancano solo due giorni), eccoci a condividere i pensieri "coraggiosi" dei nostri bambini. Che cosa è per loro il coraggio? In quali occasioni hanno dovuto essere coraggiosi? Buona lettura!

Made with Padlet

Vogliamo prendere il treno!

Il tredici ottobre, con la classe, prenderemo nuovamente il treno in partenza da Iglesias alle 8.19 (con cambio a Villamassargia) per trascorrere la giornata al Festival Tuttestorie. Quel giorno, alle 8 in punto, sui gradini della stazione, insieme ai genitori, esprimeremo tutta la nostra indignazione per la politica di Trenitalia, che ha visto l'eliminazione della tariffa ridotta per i bambini e che sta rendendo sempre più difficile il viaggio in treno delle scolaresche e di tutti gli studenti. Lo faremo con semplicità e coerenza con i modelli di cittadinanza attiva che vogliamo offrire ai bambini, perciò ci uniremo nella gradinata e reciteremo tutti insieme Rima della rabbia giusta di Bruno Tognolini.
Se qualcuno volesse unirsi a noi, con lo stesso spirito, sarà il benvenuto!

Rima della rabbia giusta

Tu dici che la rabbia che ha ragione
È rabbia giusta e si chiama indignazione
Guardi il telegiornale
Ti arrabbi contro tutta quella gente
Ma poi cambi canale e non fai niente
Io la mia rabbia giusta
Voglio tenerla in cuore
Io voglio coltivarla come un fiore
Vedere come cresce
Cosa ne esce
Cosa fiorisce quando arriva la stagione
Vedere se diventa indignazione
E se diventa, voglio tenerla tesa
Come un'offesa
Come una brace che resta accesa in fondo
E non cambia canale
Cambia il mondo.

Bruno Tognolini, Rime di rabbia, Salani Editore

domenica 9 ottobre 2016

Regalateci un vostro pensiero sul coraggio

In attesa di condividere con voi i pensieri sul coraggio che i bambini stanno esprimendo su Edmodo in preparazione dell'XI Festival Tuttestorie, ci piacerebbe raccogliere anche quelli dei genitori e degli adulti che visitano il nostro blog.
Che ne dite? Potete dirci che cosa significa per voi coraggio e ricordare con noi una volta in cui avete dovuto avere molto coraggio?
Per lasciare il vostro messaggio, è sufficiente fare doppio clic in un punto qualunque del muro.
Grazie!!!

Made with Padlet

Con che coraggio!


Ci siamo, bambini, ancora pochi giorni e il 13 ottobre parteciperemo al nostro terzo Festival Tuttestorie!
Quest'anno, ad aspettarci, abbiamo un'intera giornata dedicata al coraggio, ricca di appuntamenti entusiasmanti (finalmente avremo il nostro laboratorio con Bruno Tognolini!), senza considerare che ancora una volta saremo presenti fino alla fine... impossibile mancare allo spettacolo serale che festeggia l'avvio del Festival, siete d'accordo?
Allora... occhio ai nostri appuntamenti:

Ore 10.30: “Rime piccoline”, laboratorio con Bruno Tognolini (Torretta Tamtam)
Ore 12.00: esplorazione degli spazi aperti del Festival e visita alla libreria
Ore 15.00: partecipazione al laboratorio “Scalpitanti coraggiosi” (Terrazza BlaBar)
Ore 16.30: partecipazione ai laboratori stabili, visita della mostra di Roald Dahl
Ore 19.30: partecipazione allo spettacolo “Strambe storie. Narratori coraggiosi: Saki e Dahl” del Teatro dell’Orsa (Piazza Blablà), aperto dall’Inno del Coraggio di Bruno Tognolini e Antonello Murgia.

Al programma completo della nostra giornata (riportato nell'autorizzazione sottoscritta dai genitori)
Al  Quaderno-programma Tuttestorie 2016 (programma completo del Festival)

Attenzione! Come sempre, vi consiglio un abbigliamento comodo, zainetto piccolo con merenda e pranzo al sacco, salviette. Non dimenticate il libro "Rime di rabbia", questa è l'occasione per farvelo autografare!

Riparto da qui...

La maggior parte dei gabbiani non si danno la pena di apprendere, del volo, altro che le nozioni elementari: gli basta arrivare dalla costa a dov'è il cibo e poi tornare a casa. Per la maggior parte dei gabbiani, volare non conta, conta mangiare. A quel gabbiano lì, invece, non importava tanto procurarsi il cibo, quanto volare. Più d'ogni altra cosa al mondo, a Jonathan Livingston piaceva librarsi nel cielo.

Richard Bach, Il gabbiano Jonathan Levingston

sabato 8 ottobre 2016

Noi genitori: Bambino

Bambino,
se trovi l'aquilone della tua fantasia
legalo con l'intelligenza del cuore.
Vedrai sorgere giardini incantati
e tua madre diventerà una pianta
che ti coprirà con le sue foglie.
Fa delle tue mani due bianche colombe
che portino la pace ovunque
e l'ordine delle cose.
Ma prima di imparare a scrivere
guardati nell'acqua del sentimento.

(Alda Merini)

A proposito dei compiti per casa

A proposito dell'argomento sempre caldo dei compiti per casa, condivido un post di una collega del Liceo, Lorenza Boninu, pubblicato nel 2014, che ha ricondiviso sulla sua pagina fb questa mattina. La trovo una riflessione equilibrata e particolarmente interessante, ancora di più perché fatta da madre e insegnante. Ve ne propongo la lettura.

Basta compiti (e no alla conoscenza come penitenza)

mercoledì 5 ottobre 2016

Attivazione registro elettronico

https://family.sissiweb.it/Secret/REStart.aspx?Customer_ID=81002670925


Vi informo che dal 1 ottobre è nuovamente attivo il Registro elettronico. Pertanto, chi fosse sprovvisto di password d'accesso, potrà farne richiesta presso gli uffici di Segreteria.

Segnalazione Circolari per le famiglie

Vi segnalo che nell’ultima decade di settembre sono state pubblicate sul sito della scuola alcune importanti circolari rivolte alle famiglie:
 
Circolare nr. 17 del 23/09/2016 – Divulgazione del progetto di Sostegno per l’Inclusione Attiva.
La legge di stabilità per il 2016 prevede la definizione di un Piano Nazionale di contrasto alla povertà attraverso il progetto di Sostegno per l'Inclusione Attiva. Grazie a questo viene assegnato un sussidio economico alle famiglie in condizioni economiche disagiate, nelle quali siano presenti minorenni, figli disabili o una donna in stato di gravidanza (carta SIA).
Le famiglie potranno richiedere ulteriori chiarimenti presso il Comune di Iglesias (ufficio Servizi sociali) in via Argentaria, o visionare la modulistica sul sito della scuola.

Circolare nr. 18 del 24/09/2016 - Servizio accoglienza pre-post scuola 2016/2017.
Le famiglie sono invitate ad inoltrare alla scuola la richiesta di servizio di accoglienza denominato “Pre-post scuola” (in realtà la richiesta doveva essere espressa entro l'1 ottobre), utilizzando gli appositi moduli disponibili dai collaboratori scolastici.
Una volta verificato il numero delle adesioni, in mancanza di disponibilità da parte dei collaboratori scolastici, l’affidamento potrà essere attribuito ad una Cooperativa esterna che ha espresso la propria candidatura. In entrambi i casi, è previsto un contributo mensile a carico delle famiglie: fino a € 50,00/mese con affidamento esterno; fino a € 25,00/mese con affidamento interno.

Circolare nr. 24 del 27/09/2016 – Attivazione sportello d’ascolto.
In data 21 ottobre, sarà attivato lo sportello d'ascolto. Il progetto si propone di:
- creare fra insegnanti, genitori, esperti, istituzioni, enti locali e privati una rete di sostegno educativo e psicologico ai minori e ai giovani in difficoltà;
- costruire un rapporto di collaborazione costante tra le varie agenzie educative;
- promuovere/sviluppare modalità educative alternative, aperte e varie;
- costruire un tessuto relazionale più solido tra alunni, docenti, genitori e istituzioni tramite il supporto e la consulenza di esperti nell’ambito socio-psico-pedagogico.
Le attività saranno curate dalla Pedagogista, Dott.ssa Daniela Floris, e dalla Psicologa, Dott.ssa Valentina Garau, i cui recapiti telefonici sono i seguenti: 338.5249271 (dott.ssa Garau) 338.4643170 (dott.ssa Floris).
Le operatrici saranno disponibili nel nostro Istituto nei seguenti giorni:
21 ottobre, 11 novembre, 2 dicembre, 19 dicembre, sempre dalle 8:30 alle 13:30


Grazie per la vostra attenzione!

Cari signori dei trasporti, siamo indignati!

 
Ieri mi sarei voluta fermare sul blog per raccontarvi la bellezza e profondità di "Romanzo d'infanzia" lo spettacolo al quale abbiamo assistito al Teatro Massimo, ma purtroppo la nostra avventura in treno nella tratta Villamassargia-Cagliari ha preso il sopravvento su tutto. 
Credo che i bambini vi abbiano raccontato, io ho riferito subito alla rappresentante di classe e, di seguito, alla dirigente e all'Assessore ai trasporti.
Ciò che è avvenuto è un fatto gravissimo e merita una ricostruzione completa.
In data 19 settembre avevo avanzato formale richiesta, tramite la scuola, per l'utilizzo del treno per le nostre uscite a Cagliari del 4 e 13 ottobre. Trenitalia, con una mail a firma della Sig.ra Tumolillo, oltre ad informarci che dal 1 settembre 2016 non esiste più la tariffa agevolata per i ragazzi, ci ha comunicato l'impossibilità di riservare un vagone e ci ha informato che l'autorizzazione all'acquisto del biglietto era vincolata alla verifica della disponibilità dei posti. Con questa risposta, che mi è stata notificata dalla scuola, mi sono rivolta direttamente all'Assessorato regionale ai trasporti, dove ho segnalato, telefonicamente e per iscritto, la gravità della situazione, così che sono stata contattata direttamente dall'Assessore regionale che mi ha assicurato che la cosa si sarebbe risolta positivamente. A questo scambio, infatti, è seguita l'autorizzazione scritta al viaggio da parte di Trenitalia. Nostante questo, ieri, i bambini, dopo aver pagato un biglietto intero (il doppio rispetto all'anno scolastico precedente), hanno viaggiato in piedi, in un treno affollato e in una situazione di completa assenza di sicurezza.
I miei alunni e le loro famiglie, da tempo, conoscono la mia scelta di proporre le uscite sempre con i mezzi pubblici, non solo per una questione economica, comunque fondamentale, ma per la ferma convinzione che la scuola debba sempre proporre modelli educativi significativi, in questo caso volti a migliorare la coscienza collettiva sull'uso dei mezzi pubblici.
Per questo, desidero che sappiate, e spero di avervi ancora accanto, che la decisione è di non fermarci. Una politica capace di fare questo a dei bambini di nove anni, l'ho detto ieri e lo ripeto, dimostra di aver perso completamente di vista quali siano le cose che contano.
Pertanto, il tredici ottobre, alla stessa ora, prenderemo il nostro treno per raggiungere il Festival Tuttestorie.
Nel frattempo, riprenderemo in mano la filastrocca della rabbia giusta, che è la rabbia che ha ragione, quella che deve trovarci sempre pronti ad esprimere tutta la nostra indignazione.
É giusto che Trenitalia e l'Assessore Massimo Deiana sappiano che i nostri bambini non smetteranno di usare il treno e che ci impegneremo perché noi, ma anche tutti gli studenti, possano considerarlo il primo fra i mezzi di trasporto utile per spostarsi nel nostro Capoluogo, affrontando viaggi dignitosi.
La scuola 3.0 deve vedersi anche in queste cose, diversamente, diciamocelo, possiamo anche incantarci davanti a mega progetti, ma non saremo mai adulti credibili.

lunedì 3 ottobre 2016

Noi genitori: Grazie

Quando Simona mi ha trasmesso il suo pezzo con il racconto di Lalla, mi è bastata la prima lettura per capire che doveva essere inserito nel blog, nella rubrica dei genitori. 
Se il racconto nella sua tremenda verità è straordinariamente emozionante e coinvolgente, lo sono ancora di più le parole con cui è stato scritto, fatte di una delicata compostezza, capaci non solo di narrare, ma di accompagnare senza fretta dentro una realtà che non è per niente distante da noi. Dal nostro quotidiano. Dalla nostra vita. 
Eppure, nonostante la mia convinzione, ho voluto sostare un momento per riflettere, prima di pubblicarlo…
Può essere inserito nel blog? E perché? Come?
Questo è stato il mio primo pensiero. 
Un pensiero breve, perché il nostro blog parla di scuola. 
Una scuola che è fatta di bambini, anche di quei bambini. 
E sono tornata per un attimo a quelle storie differenti che, se rimangono nel silenzio, rischiano di non essere più differenti ma dimenticate. 
Davanti a quelle storie, la scuola quanto è disposta a fare, quanto è pronta nel saperle accogliere, quanto si sente di essere - come può, ma con tutta la sua volontà nel volersi e sapersi organizzare e preparare - una possibilità, uno spiraglio di luce, una speranza, per questi bambini? Quanto la scuola riconosce la responsabilità del suo ruolo di comunità educante? E quanto ha il coraggio di fermarsi a guardare questi meravigliosi bambini? Si, perché lo sono meravigliosi. Solo devono ancora scoprirlo. Perché nessuno glielo ha mai detto. 
Sul come…
Quando Simona mi ha trasmesso il suo pezzo, mi ha fatto una raccomandazione: nel caso fosse stato pubblicato, nulla doveva essere cambiato o tagliato. 
“Non c'è niente da aggiungere e niente da toccare”… queste sono state altre parole che mi sono state rivolte prima di pubblicare.
E’ vero, modificarlo sarebbe stato come modificare quelle storie.

domenica 2 ottobre 2016

Noi genitori: Meglio esserci lasciati che non esserci mai incontrati

Post di Simona Banci

Una persona a me carissima, la fata madrina che a 10 anni ha letteralmente cambiato la mia vita, mi ha mandato uno scritto, un pezzo di vita, un frammento della sua storia, che si intreccia con quella di una bambina….
Lo scritto è struggente e poiché parla di bambini, purtroppo poco fortunati, vorrei condividerlo con voi.
Lo dedico a tutte quelle persone che avranno la delicatezza di accoglierlo.

Simona Banci

Meglio esserci lasciati che non esserci mai incontrati

Da bambina ho fatto in tempo ad avere una infanzia felice. Per tutti i bambini dovrebbe essere così. Una cosa facile da fare. Un diritto dovuto. Questo penso mentre, per stradine strette, attraverso campi coltivati. Arrivo e busso ad una porta chiusa a chiave dall'interno. Così mi dice una voce “aspetta devono prendere la chiave”. Respiro profondamente. Salire quelle scale richiede coordinazione, calma, attenzione, ritmo e testa libera dai pensieri. Ed invece comincio ad innervosirmi. Sono in pieno sole. Nessuno apre. Sento dietro la porta voci concitate. Ancora cercano la chiave. Entro. Lei mi prende le mani e mi si appende al collo. Ho messo il profumo che le piace. Con passo lento la seguo. Le cerco la mano piccina. Le accarezzo i capelli di vento. Cucina soggiorno. E’ un boato. Ciaoooooooooo. Ho portato patatine e coca cola per la merenda. Tutti intorno al tavolo. Qui non esiste la proprietà. Tutto è di tutti. Si condividono stanze. Armadi. Giochi. Punizioni. Tutti sanno tutto di tutti. Il passato. Il presente. Il futuro prossimo, se mai ci sarà. L’ultima udienza. Il nuovo decreto. Cosa ha detto l’assistente sociale. Quando si potrà avere un nuovo colloquio con i familiari. Protetto. Esterno. Intorno al tavolo mangiano patatine. Lei no. 
Vuole andare. Subito. Scambio qualche parola con la guardiana educatrice. Il gruppo torna al suo assetto iniziale prima del mio arrivo.

4 ottobre: spettacolo teatrale "Romanzo d'infanzia"


Vi ricordo che martedì 4 ottobre parteciperemo allo spettacolo teatrale "Romanzo d'infanzia", a cura della compagnia Abbondanza/Bertoni, programmato al Teatro Massimo di Cagliari all'interno delle iniziative collegate all'XI Festival Tuttestorie.
L'appuntamento è alla stazione ferroviaria, alle ore 8.00. Vi aspettiamo puntuali!

Romanzo d'infanzia
www.abbondanzabertoni.it/1_47/Romanzodinfanzia.html
Spettacolo per un pubblico a partire dai 6 anni
Romanzo d’infanzia è uno spettacolo in cui il linguaggio del teatro-danza, normalmente riservato ad un pubblico non di giovanissimi, si propone in una formula più narrativa ed immediata in modo da renderlo fruibile anche dai bambini. L’infanzia è il diamante della nostra vita, è grezza e abbagliante. Si può scheggiarlo e offuscare la potenza della sua luce. E questo è male? Non so, ma fa male, molto male.
Se è vero che d’amore si può impazzire è ancor più vero che senza amore si diventa matti e infelici. E che disastro i bambini senza amore o con troppo amore.
Tra gli eterni deboli ci sono i bambini.
Crediamo che la diversità sia un diritto che va ribadito in ogni epoca e in ogni paese. Insomma è sempre tempo di trovarsi dalla parte di chi perde, di chi è più debole. Da questi presupposti deriva un metodo di lavoro che influenza e definisce soprattutto la drammaturgia e il lavoro con i danzatori-attori, considerati più importanti del personaggio, del testo e portatori di materiale umano prezioso e vivo.
Questo lavoro parla del disagio infantile all’interno dei rapporti primari-affettivi, della violenza fisica e psicologica che l’infanzia subisce a casa o nelle istituzioni, del delitto di non ascoltare i propri figli, di colpe senza colpevoli.
In scena due danzatori che si alternano tra essere genitori e figli e poi di nuovo padre e figlio e madre e figlia e poi fratelli, sì, soprattutto fratelli, e alternano il subire e il ribellarsi e fuggire e difendere e proteggersi e scappare e tornare e farsi rapire per sempre senza ritorni: insomma vivere.
Una dedica a tutti coloro che non possono fare a meno dell’amore.

Progetto "Giochi allenamente": conferenza ludica


Vi informiamo che in data 19 ottobre è programmata la conferenza ludica che aprirà il Progetto Giochi allenamente. Questo prevede una serie di attività di potenziamento del cervello, guidate dal libro “Allenamente - giochi, attività e trucchi per allenare il cervello” in linea con gli obiettivi del nostro PdM (Piano di miglioramento).
Informazioni sul libro: "Allenamente - giochi, attività e trucchi per allenare il cervello"
A metà strada tra un manuale e un laboratorio ludico, il libro si propone di sviluppare le capacità cognitive come la memoria, l’osservazione, la concentrazione, la logica ecc., stimolando la curiosità del giovane lettore e invitandolo a provare le attività e i giochi proposti.
Dopo una breve introduzione per spiegare come funziona il cervello e comprendere quanto siano importanti per il suo sviluppo una buona alimentazione e una sana attività fisica, i due allenatori propongono un percorso per comprendere al meglio come sfruttare le potenzialità della mente e allenare la logica, la memoria, l'attenzione e la curiosità. Ogni allenamento prevede giochi e attività di vario genere, si scoprirà come poterli usare quotidianamente a scuola, a casa e con gli amici, per divertirsi e allo stesso tempo rendere migliore il nostro cervello.

sabato 1 ottobre 2016

Riflettiamo su didattica e direttività

Oggi abbiamo svolto un'esperienza davvero interessante: abbiamo invitato i bambini a ragionare sulle diverse forme della didattica. Dopo una fase preparatoria, gestita completamente in classe, durante la quale abbiamo rilevato insieme gli elementi caratterizzanti la didattica tradizionale e quella innovativa, riconducendoli ai tre momenti essenziali dell'azione didattica, i bambini sono stati invitati ad analizzare alcune scene (una-due/gruppo) per individuare collettivamente: il tipo di didattica rappresentata, la fase di lavoro e gli elementi che la connotano. Infine, un gruppo alla volta, hanno condiviso le loro letture e abbiamo ragionato, fase per fase, sul ruolo dell'insegnante e dell'alunno nelle diverse scene, per fermare la nostra attenzione sui possibili effetti di alta e bassa direttività.
Come sempre, le riflessioni dei bambini sono state molto interessanti e, in molti casi, decisamente inaspettate. Dal momento che abbiamo avuto cura di intervistare e riprendere i bambini al lavoro, ci torneremo ancora.

Il compagno che mancava

Oggi, con l'arrivo di Marco, è stato subito chiaro, proprio come è successo con Seynabou e con Mattia: non è un bambino che si è aggiunto, ma il compagno che mancava.

Benvenuto tra noi, Marco! Adesso siamo una squadra al completo.

Scuola Italiana Moderna: ottobre 2016

Vi informo che è uscito il secondo numero di Scuola italiana moderna. Su SIM-a/r questo mese parliamo di programmazione.
Ricordate che questo è lo spazio di dialogo tra lettore e rivista, se volete dire la vostra, non dovrete far altro che scrivere a: sim@lascuola.it