venerdì 20 dicembre 2019

Buon Natale tra i profumi che contano

Quest'anno, per gli auguri, non vogliatemene, ma porto qui una vecchia cartolina che ho preparato ormai tanti anni fa e che ho ritrovato in un mio vecchio hard-disk, proprio come accade quando si rimette mano in una scatola abbandonata in fondo all'armadio.

Dentro, gli scatti di un'esperienza bellissima della mia vita e il mio immancabile riferimento all'odore di cielo, eredità di quand'ero bambina, che riesco a sentire ancora oggi e che resta ciò che più di tutto mi piace augurare. Chi custodisce il proprio sé bambino sa bene che cosa racchiude.

A tutti voi, di cuore, buon Natale. Tra gli affetti e le cose che contano.

Mattinata di Natale: le foto

Vi segnalo che nell'archivio fotografico sono disponibili le foto della mattinata di oggi, interamente dedicata al Natale e arricchita da due visite inaspettate.

Alla cartella

giovedì 19 dicembre 2019

Ultime cose verso il Natale

Vi ricordo che per domani abbiamo organizzato un'intera mattinata dedicata a festeggiare il Natale con i bambini.

Queste le attività programmate: 
  • visione del film “A Christmas Carol”, adattamento cinematografico del racconto Canto di Natale di Charles Dickens, scritto e diretto da Robert Zemeckis e prodotto dalla ImageMovers Digital e dalla Walt Disney Pictures;
  • merenda natalizia;
  • grande tombolata di classe.

Pertanto, per domani, i bambini non dovranno portare né materiale didattico né merenda ma esclusivamente se stessi e tanta voglia di godere di buon tempo insieme ai compagni e alle maestre.

Colgo l'occasione per ricordare che le lezioni saranno sospese dal 22 dicembre al 6 gennaio.

Le attività riprenderanno regolarmente martedì 7 gennaio 2020.

Baratto solidale: scatti


Si è svolta questa mattina - in Piazza Municipio - l'esperienza del baratto solidale, interamente gestito dai bambini, che ha coinvolto ben sette classi della scuola primaria del nostro Istituto. Uno spazio pensato per avvicinare i bambini a pratiche solidali centrate sul riuso, nell’ottica di un’economia circolare.

Ognuno, proprio come condiviso, si è impegnato a portare dei beni (massimo tre, a scelta tra giochi, libri, capi d’abbigliamento, materiale scolastico…), che potessero essere utili ad altri bambini. In cambio, ha ricevuto dei buoni (fino a un massimo di due) con i quali poter scegliere altri beni tra quelli esposti nello spazio allestito per il baratto.

I buoni sono stati consegnati anche a chi, pur non avendo portato beni, ha offerto la propria disponibilità a svolgere un incarico per la scuola, per la classe o a supporto di una compagna o di un compagno.


I bambini hanno vissuto l'esperienza con grande responsabilità, rispettando pienamente le regole anticipatamente condivise e senza mai misurare il valore degli oggetti scambiati.
Hanno anche compreso bene il senso del "terzo bene" e del valore dei buoni-impegno.

È stata una prima esperienza, ci sono certamente dei correttivi da apportare, ma i bambini sono stati i veri protagonisti di ogni singola fase e hanno fatto loro un messaggio educativo molto importante: prima ancora di essere attenti nello smaltimento, bisogna avere cura delle cose e riutilizzarle il più possibile. Ciò che può non essere più utile a me, può esserlo a un altro.

Grazie a tutti coloro che hanno accolto questa proposta, comprendendo fino in fondo il valore dell'iniziativa.
Grazie al Ristorante "Villa di Chiesa" per averci gentilmente messo a disposizione i tavoli, supportandoci prima e dopo il baratto. E grazie a tutti i genitori che hanno generosamente offerto la loro disponibilità organizzativa senza mai sostituirsi ai propri figli.

A nuove esperienze, con la consapevolezza che la scuola, insieme al passato, ha il dovere di consegnare il futuro. Se manca a questo compito, ha perso.

domenica 15 dicembre 2019

Il regalo più bello

Caro babbo Natale, 
per quest’anno vorrei chiederti una cosa davvero speciale. 
Vorrei chiederti di portare molti meno regali ai nostri bambini. Io lo so che tu lo fai perché gli vuoi bene ma non sempre le cose fatte con il sentimento sono cose fatte bene. Devi sapere infatti che da quando hai iniziato ad aumentare il numero di regali, a lasciarli non solo nelle case dei genitori ma anche in quelle dei nonni e di chiunque conosca il bambino, i bambini passano più tempo a scartare regali che a giocarci. Vedi, il rischio è che se continui così i bambini perdano cose fondamentali come il desiderio, la sorpresa, l’attesa anche frustrata perché anche il dispiacere per la mancanza è una condizione essenziale per conservare l’interesse e la passione per la vita. Quando io ero bambino, qualche settimana prima di Natale, mamma mi chiamava e mi diceva: - Dai scrivi la tua lettera a Gesù bambino! (era lui allora a portare i regali).
Io, preso da un momento di euforia, cominciavo un lungo elenco di giochi fino a che non notavo la faccia perplessa di mia madre che alla mia domanda su cosa ci fosse che non andava mi diceva sempre: - Mi sa che Gesù bambino non può portarti tutte queste cose, quest’anno è povero ed ha tanti bambini a cui portare regali.
Allora io iniziavo a togliere giochi dalla mia lista fino a che mia mamma non mi diceva che quello che avevo lasciato, sempre uno solo, era quello che probabilmente, se ero stato buono, mi avrebbe portato. In quel modo io imparavo che non tutto si può avere, che ci sono altri bambini, che ci si deve assumere la responsabilità dei propri comportamenti e che Gesù bambino era come la nostra famiglia, povero.
Sarebbe bello caro babbo Natale se portassi un solo regalo ai bambini, il più desiderato da loro di quelli che ti puoi permettere. Forse se lasciassimo le case più vuote di oggetti potremmo riempirle maggiormente di relazioni, di attenzioni, di tempo per stare insieme, di cure reciproche, perché sai caro babbo è questo il dono che i bambini ricorderanno tra tanti anni da oggi e non tutti quelli trovati in pacchi ricchi di fiocchi e privi di senso.
(Lorenzo Braina, dicembre 2017)

sabato 14 dicembre 2019

Il magico incontro con i libri

Sicuri che ai bambini non piaccia leggere? Forse basta lasciare che possano scegliere...

I bambini ve l'avranno certamente detto: giovedì, in classe, sono arrivati i nostri libri dell'iniziativa "Io leggo perché" e l'emozione è stata grande, fin da quando hanno avvistato la scatola ancora chiusa in un angolo dell'aula, con un'etichetta che non lasciava dubbi.

Li abbiamo disposti su tre banchi, separati dalla nostra bibliotechina di classe, così che potessero gustare completamente l'incontro con i nuovi libri, sfogliarli e sceglierli. Tanti li ricordavano... erano stati loro a consigliarne l'acquisto e non vedevano proprio l'ora di trovarseli tra le mani.

E, come sempre accade in questi casi, è stata una corsa ai prestiti che ha visto intensificarsi il lavoro dei bibliotecari che, per la gioia di tutti, si è concluso ieri mattina.
Ma come contenere la voglia di portarsene subito a casa qualcuno?

Così, per Natale, con grande serenità, anche quest'anno, non darò nessuna consegna. Per loro, solo un invito: scegliete i libri che vi piacciono e leggete, leggete...
 

giovedì 12 dicembre 2019

Verso Natale


Con piacere, condivido alcuni scatti dei bambini che preparano l'albero di Natale e qualche addobbo per la nostra aula. Cose semplici, ma se ci aggiungete le musiche di Natale in sottofondo e l'emozione dei bambini quando attendono questa festa... beh... erano con noi tutti quei piccoli grandi ingredienti che fanno sentire che Natale è alle porte.

E per l'anno prossimo, preparatevi: organizzeremo un bel concorso rivolto ai bambini, alle famiglie e agli amici della classe. Obiettivo? Progettare l'albero più creativo che poi realizzeremo tutti insieme.
Ve lo dico con grande anticipo ma è un'idea nata proprio addobbando il nostro albero.


Ne approfitto per ricordare le attività che ci aspettano in questi giorni che precedono il Natale:

Partecipazione a “Il Miracolo di Natale 2019”
Per chi avesse il piacere di partecipare, gli alunni sono invitati a portare a scuola alimenti a lunga conservazione e prodotti per bambini. Questi saranno ritirati dagli addetti direttamente a scuola, in data venerdì 13 dicembre.
Si ricorda che l’iniziativa in città - alla quale si è comunque tutti invitati a partecipare - è programmata per l’intera giornata di mercoledì 18 dicembre, dalle ore 9:00 alle ore 21:00, presso Piazza Lamarmora e Corso Matteotti. Quanto raccolto sarà consegnato al Centro Diocesano di Iglesias, per essere successivamente donato alle famiglie che versano in stato di povertà.

Organizzazione del Baratto solidale (19 dicembre 2019)
Per partecipare all’iniziativa, per la quale avete già ricevuto l’invito e le prime informazioni, vi ricordiamo che i bambini dovranno portare massimo tre beni in buono stato (questi potranno essere portati direttamente il 19 dicembre), a scelta tra giochi, libri, vestiario, materiale per la scuola (va bene anche una sola cosa, quindi non preoccupatevi!). Il baratto sarà possibile con due modalità: utilizzando buoni (ricevuti alla consegna dei beni) o buoni-impegno (impegno a fare qualcosa per la scuola, per la classe, per una compagna, per un compagno...).
Il baratto è aperto alle famiglie dalle ore 11.30, quando prenderanno avvio anche i canti, coinvolgendo a rotazione le diverse classi, così da unirsi poi al canto finale che coinvolgerà tutti i bambini e tutti i genitori.
Per ogni classe si confida nella collaborazione di un genitore per la preparazione dei tavoli che saranno gentilmente messi a disposizione dal Ristorante “Villa di Chiesa” di Alessandro Chessa. Per chi esprimerà la propria disponibilità, che si chiede di notificare alla coordinatrice di classe in anticipo, l’appuntamento sarà in Piazza Municipio per le ore 10.00.

Altre attività programmate con i bambini:
  • preparazione di addobbi e piccoli manufatti natalizi, realizzati con materiale di riciclo;
  • apprendimento di canti a tema natalizio e sociale;
  • lettura del libro “Quando Babbo diventò Natale” di Andrea Valente.
  • visione del film “A Christmas Carol”, adattamento cinematografico del racconto Canto di Natale di Charles Dickens, scritto e diretto da Robert Zemeckis e prodotto dalla ImageMovers Digital e dalla Walt Disney Pictures.
  • tombolata e merenda di Natale (venerdì 20 dicembre).

martedì 10 dicembre 2019

Lettura e comprensioene sono un problema? Proviamo con le consegne "al buio"

Se lettura e comprensione, nel nostro Paese, sono un problema (questo ci dicono i dati), forse occorre che qualcuno, anche nel proprio piccolo, provi a dare qualche risposta.
Nel mio caso, con la mia seconda, ho fatto una scelta che si sta traducendo in attività sistematica: propongo numerose consegne "al buio", in cui offro ai bambini delle letture (articoli o post opportunamente selezionati, documenti informativi su attività programmate...) senza dire loro niente sul contenuto. Ne propongo la lettura in coppia (organizzate in modo eterogeneo per competenza, in questo caso nella lettura) e chiedo loro di leggere più volte fino ad essere in grado di raccontare il contenuto. 
Una volta che loro raccontano tutto ciò che hanno capito, procediamo alla rilettura e all'analisi delle parole/espressioni che non conoscono e che non sono riusciti a cogliere grazie all'inferenza linguistica, così da arrivare a una comprensione ancora più profonda. Solo dopo, do inizio alla proposta di lavoro che parte da quello scritto. 
In estrema sintesi, credo che un modo per lavorare sulla comprensione, molto semplice, da essere quasi banale, sia quello di proporre per iscritto tutto ciò che è possibile, senza proporci come mediatori sulla comprensione, cosa che, purtroppo, a scuola, facciamo troppo, vuoi perché ci si fida troppo poco, vuoi per la fretta, vuoi per la mania da "prestazione" immediatamente adeguata. 
Io ci sto provando e già ora sto registrando risposte interessanti. Quali saranno gli effetti, lo vedremo con il tempo. 
Chiaramente, insieme a tutto questo, continua ad avere un ruolo importante la lettura continua dei libri a cura dell'insegnante (come vero e proprio dono) e autonoma, con scelta libera dalla biblioteca di classe e tanto altro...


lunedì 9 dicembre 2019

Giornata del baratto solidale

Vi informiamo che per giovedì 19 dicembre 2019, abbiamo organizzato, in collaborazione con altre classi della Scuola primaria del nostro Istituto, un baratto solidale interamente gestito dai bambini, che si terrà in Piazza Municipio, dalle 10.30 alle 12.30.
Si tratta di uno spazio pensato per avvicinare gli alunni a pratiche solidali centrate sul riuso, che educhino ad evitare gli sprechi nell’ottica di un’economia circolare.
L'iniziativa sarà accompagnata da canti a tema natalizio e sociale e si concluderà con un momento finale che coinvolgerà anche le famiglie.

Siete tutti invitati a partecipare!

giovedì 5 dicembre 2019

Colloqui generali: 13 dicembre 2019

Vi informiamo che, così come previsto dalla Circolare nr. 68 del 04/12/2019 (vedi), in data 13 dicembre, dalle ore 15 alle ore 18, sono programmati i colloqui con le famiglie.
Pertanto, in data odierna, vi sarà trasmesso, tramite la rappresentante, il link alla comunicazione interna che contiene l'organizzazione per la classe (orario destinato ad ogni famiglia).
Tutte le informazioni relative ad eventuali richieste di variazione d'orario sono riportate nella stessa nota. 
Si ricorda che i colloqui sono un'importante occasione per accogliere vostre letture e informazioni utili a conoscere meglio i bambini, il loro sviluppo anche nell'extrascuola, eventuali elementi di forza o debolezze; per acquisire un altro importante punto di vista sul rapporto dei bambini con la scuola e per condividere con voi la griglia di sintesi delle osservazioni di questo primo bimestre in merito al rapporto con la scuola, alle competenze educative attese, alla crescita complessiva e agli apprendimenti.
Grazie per l'attenzione, e... non mancate!

martedì 3 dicembre 2019

Alabama 1955? No, Alessandria 2019

Il primo dicembre ricorreva l'anniversario del coraggioso "NO" di Rosa Parks che ha cambiato la storia; perciò, ieri - lunedì 2 dicembre - mi è sembrato importante tornare a quell'avvenimento, ma ho voluto farlo partendo dai fatti di oggi che vedono ripresentarsi - bene 64 anni dopo, in Italia - forme di discriminazione razziale veramente preoccupanti.

Non era un argomento nuovo per noi, ne avevamo già parlato lo scorso anno scolastico, in occasione della Giornata della Memoria, quando abbiamo portato ai Giardini Pubblici il canto de "L'altalena", per unirci idealmente in un grande coro con i bambini di Trento che avevano voluto dire il loro NO alle nuove forme di razzismo del quale erano stati vittime alcuni bambini al parco (al nostro video che ricostruisce l'iniziativa).

La proposta di ieri è partita con l'invito alla lettura di un post che, poco più di un mese fa, aveva colpito la mia attenzione, tanto da metterlo da parte pensando proprio a questa occasione. Si tratta dello scritto che una donna, Vittoria Oneto, ha depositato sui social il 6 novembre 2019, dopo aver assistito a un atto di razzismo in autobus, ad Alessandria.

Vittoria Oneto
6 novembre alle ore 18:21

Alabama 1955? No, Alessandria 2019.
Questa sera ho preso l'autobus per tornare a casa. Pochi posti a sedere. Io rimango in piedi. Salgono una mamma con due bambini. Lei si appoggia in uno spazio largo col passeggino e la bambina di circa 7 anni prova a sedersi in un posto vicino ad una signora di circa 60 anni che aveva appoggiato la sua borsa della spesa sul sedile. La signora guarda la bambina e le dice: NO NO TU QUI NON TI SIEDI! Io dico alla donna di spostare la borsa e di fare sedere la bambina ma lei insiste e mi dice in modo arrogante di farmi gli affari miei. Peccato, hai trovato la persona sbagliata. La madre della piccola non dice nulla e guarda a terra.
A quel punto alzo la voce sempre di più e le intimo in malo modo di fare sedere immediatamente la bambina e di vergognarsi con tutto il fiato che avevo in gola. La signora a quel punto la fa sedere ma continua a borbottare e a guardare schifata la bambina. Tutte le persone sull'autobus mi guardano in parte compiaciute, in parte no ma nessuno osa dire nulla.
Secondo voi di che colore aveva la pelle quella bambina?
Sì proprio così.
Ho pianto. Sono scesa dall'autobus e ho pianto. Per il nervoso, per la tristezza per il senso di sconfitta che ho provato e provo.
Come se questi giorni non fossero già dolorosi.
È questo quello che siamo? È questo quello che vogliamo essere?
Io non voglio crederci.
L'attività l'ho aperta "al buio", senza anticipare niente. Prima ho organizzato i bambini in coppie, poi ho consegnato il post ad ognuno di loro, invitandoli a leggerlo più volte, fino ad essere in grado di raccontarne il contenuto.
È partendo da questo fatto, sul quale si è aperta un'interessante discussione, che ho poi raccontato ai bambini la storia di Rosa Parks e ho letto loro il bellissimo libro di Fabrizio Silei "L'autobus di Rosa".
Loro hanno così potuto conoscere la storia della donna che l'1 dicembre 1955, con un atto di grande coraggio, e in modo assolutamente pacifico, rifiutò di cedere il suo posto a un bianco, subendo l'arresto. Fatto che ebbe come conseguenza il boicottaggio dei mezzi pubblici che durò più di un anno, fino a quando la Corte Suprema mise fine alla segregazione razziale.

Le nostra attività in sintesi:

  • lettura del post (in coppia);
  • sottolineatura delle parole non note;
  • narrazione di quanto compreso;
  • rilettura collettiva e ricerca dei significati di termini sconosciuti;
  • discussione: Cosa avrei fatto io al posto di Vittoria Oneto? come mi sarei sentita al posto della bambina? Che cosa penso di questo fatto? Mi è capitato di vivere situazioni simili?...
  • breve racconto della storia di Rosa Parks;
  • ricerca su Google Earth dei luoghi in cui si sono svolti i fatti: Alessandria, Alabama;
  • lettura del libro "L'autobus di Rosa" di Fabrizio Silei;
  • discussione: Perché il nonno di Ben non si sente a posto con se stesso? Che cosa vuol dire che "passa un autobus nella vita di tutti noi?"...
  • brainstorming finale.

Il lavoro, si è completato con la scrittura di una sintesi collettiva alla quale seguirà la lettura di un breve testo sulla storia di Rosa Parks e l'illustrazione di una scena del racconto "L'autobus di Rosa".

All'incontro sul libro "L'autobus di Rosa", avvenuto con Fabrizio Silei e una mia ex classe, nell'ormai lontano 2012 (dal minuto 2:30)

Uno spettacolo inaspettato

"Per una bambina, per un bambino ogni attimo è la costruzione di un pezzo della propria identità.
Il mondo è pieno di modelli e di stereotipi di efficienza e “bellezza” rispetto ai quali è facilissimo sentirsi a disagio. Basta portare gli occhiali, o metterci un po’ più degli altri a leggere una frase, o avere la pelle un po’ più scura o un po’ più chiara, o far fatica a scavalcare un gradino con la sedia a rotelle, o essere un po’ troppo sensibili, o un po’….
Chiusi nelle proprie emozioni è come se si sentisse un vuoto, un pezzo mancante.
Ma è proprio da quella mancanza che bisogna partire.
Questo tempo pare sfidarci a essere capaci di costruire noi stessi e la nostra identità, accettando le differenze e le unicità di cui ognuno è portatore."
Lo scorso mercoledì, era il 27 novembre  (non sono proprio riuscita a tornare sul blog prima), abbiamo partecipato allo spettacolo teatrale "I brutti anatroccoli" di e con Silvano Antonelli, liberamente ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen, che ha riempito di entusiasmo i bambini e che ha emozionato tanto anche noi insegnanti che li accompagnavamo. 
Uno spettacolo inaspettato, mi permetto di dirlo. Per quanto la bellezza sia sempre alle porte e il teatro ne sappia offrire tanta, era davvero impossibile immaginare che ad attenderci ci fosse qualcosa di tanto profondo e tanto bello, capace di toccare tutte le corde.
La proposta si rivolgeva ai bambini dai 3 ai 10 anni per parlare loro di diversità, ma avrebbe potuto tranquillamente essere pensata come opportunità di riflessione rivolta a tutti gli insegnanti che, di fatto, nonostante la nostra formazione, finiamo sempre per guardare ciò che manca e troppo poco ciò che c'è.

La storia, che vedeva i brutti anatroccoli - tutti diversi, tutti imperfetti - come degli alunni di una classe alle prese con il loro insegnante, è stata proposta in modo allegro e accattivante, ma il suo valore non è sfuggito alla sensibilità dei nostri piccoli alunni.
La conclusione, poi, è stata una vera esplosione di emozioni. Ha previsto un allegro canto, che i bambini hanno appreso con immediatezza, grazie alla sapiente guida del bravissimo interprete (Ma quell'attore era proprio bravissimo, vero maestra?), per poi cantarlo più volte in un grande coro. Parole in musica che hanno portato alla luce tutta l'emozione di chi aveva compreso perfettamente il senso della metafora del volo.

Il valore aggiunto - ed è ciò che poi ha fatto passare me dalle risate alle lacrime di commozione pura - è che quei brutti anatroccoli, protagonisti dello spettacolo, hanno portato tra noi storie vere, raccolte dallo stesso Silvano Antonelli. Storie difficili che non hanno tuttavia impedito ad ognuno di trovare il proprio volo.

Per ulteriori informazioni:

https://ctstilema.wordpress.com/2019/03/05/primo-articolo-del-blog/
(aprite questo link e andate a fondo, questo spettacolo incanterà anche voi!)

Come promesso ai bambini, condivido qui il testo del canto finale e il bellissimo video che riporta alla chiusura dello spettacolo.

Un grazie speciale a Silvano Antonelli, alla Compagnia Teatrale Stilema, a Gennarta Servizi.

Speriamo di avere presto occasione di condividere questa proposta con altri insegnanti, educatori e con voi genitori. Questo spettacolo è un'esperienza formativa importante, come lo sono le esperienze capaci di far riflettere passando per la testa e per il cuore.

Ancora grazie.


I brutti anatroccoli

Qua ho le zampe
Qua ho le ali
Qua c’è il becco
Qua gli occhiali
Qua ci sono le bretelle
per volare tra le stelle

Tira… tira… le bretelle… tira ancora… ancora un po’…

Volare è molto bello
attento a quel cartello!
Volare  non è male
attento al campanile!
Volare è molto strano
attento all’aeroplano!
Volare è eccezionale
attento all’ospedale!

Quei poveri anatroccoli
sono pieni di bernoccoli
ma se uno casa giù
si tira sempre su
E se va proprio storta
ci prova un’altra volta!

(Silvano Antonelli, 2015)