domenica 27 maggio 2018

Monumenti aperti 2018: appuntamento il 3 giugno in Piazza Lamarmora!

Domenica 3 giugno vi aspettiamiamo per farvi conoscere Piazza Lamarmora, punto di confluenza di ben otto strade che conducono alle antiche porte cittadine, con la fontana di Su Maimoni e la spettacolare palazzina in stile Liberty. 
Se poi avrete il piacere di vedere rivivere la piazza, non dovrete fare altro che essere presenti ad uno dei due appuntamenti - ore 18 e ore 19 - durante i quali i bambini vi proporranno delle letture liberamente tratte da "I sudditi del dio rosso" della scrittrice iglesiente Grazia Serra Sanna (adattamento gentilmente curato per noi da Laura Aru).

Noi genitori: Esserci con tenerezza.

Quando incontrate una scuola possibile, vi prego, non abbiate paura di viverla. 
Se vi state chiedendo come poterla riconoscere, cosa è che la rende possibile, non preoccupatevi: è lei che riconoscerà voi, vi catturerà, e vi chiamerà per nome. Allora siate semplicemente pronti a rispondere, con una sola raccomandazione, però: fatelo sempre con...tenerezza. Si, avete capito bene. 
Con tenerezza. 
Quella forza delicata, gentile che ci fa prossimi al mondo, agli altri. Quella passione silenziosa che ci esorta a costruire insieme per un bene comune. Quello strumento necessario per comprendere e quando occorre intercettare in profondità, il senso e il valore delle cose. Quella volontà di ascoltare prima ancora di parlare, di conoscere prima ancora di giudicare, di osservare prima ancora di guardare, di sostare prima ancora di agire. Quel linguaggio fatto di gesti semplici, gratuiti. Quello sguardo che diventa incontro.
Ecco, sia questo il vostro sentimento verso la scuola possibile.
E allora, con questa tenerezza entrate a scuola, fatevi coinvolgere e coinvolgete. Partecipate e apritevi al dialogo e al confronto in una relazione diretta, sincera e continua. Offrite con generosità e rispetto. Cercate sempre di intuire il bisogno e di rispondere a quel bisogno con disponibilità vera, con la consapevolezza dei vostri talenti, dei vostri limiti e della vostra finitezza. Andate sempre oltre le apparenze che troppo spesso esauriscono la realtà. Non rinunciate a sognare, a volere impossibilmente il possibile. Non fermatevi mai davanti a un dubbio ma esprimetelo, perché esistono insegnanti capaci di accoglierlo e restituirvi certezza. Fidatevi e rinnovate questa fiducia tutte le volte che le aspettative impediscono di aprire prima il cuore. Cercate sempre di stupirvi e di meravigliarvi: la bellezza può essere guardata solo attraverso gli occhi dello stupore...Non date mai nulla per scontato, sappiate invece dire il vostro grazie. Ditelo come se fosse una carezza dell’anima. Una parola breve, ma infinitamente preziosa. 
Emozionatevi senza imbarazzo. Non nascondete le lacrime quando siete felici, e soprattutto non fatelo quando siete tristi. Mostratevi con sincerità. 
E sostenete un’idea con discrezione, con educata convinzione e sentite vostra l’idea dell’altro e insieme datele la forma per cui è stata pensata.  
In breve. Sentitevi parte.
Io l’ho fatto, ho risposto a quella chiamata. Sono entrata in classe tutta intera, con la mia timidezza, con la mia fortezza, con i miei talenti da porgere, tanti dei quali è stata la stessa scuola a farmeli scoprire. 
Mi sono tuffata nello splendido rumore dei bambini, ho giocato con loro, ho imparato con loro, ho lavorato con loro. Ho scelto che la scuola diventasse un pezzo indimenticabile della mia storia.
E questo accade quando incontri una maestra che sa accoglierti con quella stessa tenerezza, per ciò che semplicemente sei, che, come fa con i suoi bambini, dopo aver condiviso, dopo aver segnato insieme la strada da percorrere e individuato la meta da raggiungere, si sposta e lascia che sia tu a muoverti in serenità e in quella libertà necessaria per riuscire a dare. Completamente, incondizionatamente. 
Accade quando incontri una maestra che ti contagia con il suo entusiasmo, che si appassiona con te, che crede che solo insieme un sogno può diventare realtà...e una realtà trasformarsi in sogno…
E accade ancora quando una maestra non si trincera nel suo ruolo, non delimita il suo spazio, ma si apre, sapendo che l’altro, sia il bambino, il collega o il genitore, è risorsa preziosa, l'opportunità per avere una reale restituzione di sé.
E così io e quella maestra abbiamo camminato una a fianco all'altra, in uno scambio graduale e continuo e negli anni siamo diventate squadra. Ci siamo prestate gli occhi, ci siamo mosse per saperci ospitare, ci siamo avvicinate per guardarci meglio, ci siamo allontanate per avere entrambe una migliore prospettiva da restituire l'una all'altra, ci siamo ascoltate e consigliate con onestà. 
Abbiamo condiviso le scelte, le abbiamo riviste, le abbiamo riconfermate. Le abbiamo compiute. Spesso in solitudine, con coraggio, ma felici di sentirci sempre dentro a quelle scelte.
Abbiamo compreso che la scoperta non è rivelare il nuovo ma è far emergere quanto già esiste, ma che da solo, senza strumenti, non sa come sprigionarsi, rendersi visibile.
Sapete, in questo donarci, non so quanto davvero sono riuscita a offrire, sicuramente non quanto avrei desiderato. Ma so con certezza quanto sono riuscita a ricevere, in quella promessa che oggi posso dire con tanta gratitudine essere stata mantenuta. Ho ricevuto un figlio sempre più figlio ed io sono diventata ogni giorno una mamma…sempre più mamma proprio in quel figlio
Sapete, se la scuola ha saputo prendersi cura di Sebastian per presentarlo alla vita, formandolo, crescendolo, educandolo, mi ha insegnato che genitore essere, cosa conta davvero, quale ruolo oggi la scuola deve avere, davanti a un mondo dove la durezza sta prendendo il sopravvento sulla tenerezza.
E’ proprio vero...il cambiamento nasce da dentro...
Concludo e mi piace farlo ritornando per un momento al punto di partenza, quando aprendo questo blog ho trovato ad accogliermi le parole di Pennac. Parole che ho riletto tante volte in questi cinque anni. Fino a quando all'improvviso e magicamente mi sono ritrovata dentro quell'orchestra con il mio strumento tra le mani. Davanti a me il direttore d'orchestra, con lo sguardo attento rivolto a ogni musicista, con la sua bacchetta pronta a indicare gli attacchi e i tempi, alle volte semplici, altre più difficili ma sempre a misura di tutti e ciascuno. E in quella bacchetta, in quegli attacchi riconoscere quel movimento che precede l'istante in cui l'orchestra comincia a suonare
Quel movimento che si chiama, levare
Quello che tu, maestra Enrica hai sempre chiamato liberare
Dove nasce il sapere più grande e autentico.
Datemi un punto d'appoggio e solleverò il mondo.

Condivisione esperienze: tra sana alimentazione e mercato romano

Eccomi a condividere le foto di due belle esperienze vissute dagli alunni nei giorni scorsi.
La prima, un laboratorio sulla corretta alimentazione, svolto in classe il 17 maggio con la guida della Dott.ssa Sabrina Martis, incaricata dall'Azienda Arborea. Un incontro che ha promosso una lettura delle personali abitudini alimentari per poi promuovere una riflessione sui possibili correttivi.

La seconda riguarda invece la visita al Museo Villa Sulcis di Carbonia, avvenuta il 25 maggio, per svolgere il laboratorio "I Romani al mercato". Un'esperienza formativa ricca, non solo per le attività laboratoriali proposte (realizzazione dei sesterzi e di un piccolo mosaico), ma soprattutto perché i bambini sono stati coinvolti in un vero e proprio incontro tra epoche diverse. La conoscenza della cultura romana, infatti, è stata favorita da un puntuale confronto tra il nostro mondo e quello della Roma imperiale, sollecitato da Lavinia, la proprietaria di una bancarella del mercato romano.


Alle foto:

Rai3: appuntamento con Liliana Segre

"Conosco come si sta, come si è, come si cerca di farsi accettare là dove si spera di trovare la salvezza. E quindi come faccio io a non essere quella stessa...? Come faccio a non notare quell'indifferenza quando un barcone si rivolta e duecento persone muoiono nel mediterraneo? Persone di cui non si saprà mai il nome..."
Vi segnalo che questa sera Liliana Segre sarà presente alla trasmissione di Gad Lerner "La difesa della razza", che andrà in onda su Rai3 alle ore 20.30.

Il cambiamento nasce da dentro: grazie!

 
Lo dicevo da poco a proposito del documentare. Spesso le osservazioni, le riflessioni ci chiedono di essere fermate immediatamente, tanto da non consentirci di proseguire le nostre giornate se non ci sediamo con loro, attenti a ogni particolare, per poi poterci tornare. I vissuti, invece, specie se emotivamente forti, chiedono attesa prima di essere condivisi; forse, in questo caso, solo la distanza consente di apprezzarne l'immagine tutta intera.
Così, solo oggi, eccomi finalmente a condividere qualche scatto dell'incontro svolto all'Università di Cagliari martedì 22 maggio e a ringraziare le tante persone che hanno collaborato per renderlo possibile.
Un pomeriggio denso, in cui abbiamo condiviso un'idea di scuola che ha preso forma in un percorso quinquennale che in questi giorni sta arrivando al capolinea.
L'abbiamo rivolta a studenti, insegnanti, genitori. Ed è con i genitori, i bambini e gli studenti che l'abbiamo raccontata. Con chi ha camminato con noi, con chi puntualmente ci ha offerto lo sguardo per osservare ciò che da soli non avremmo potuto vedere e insieme ripensarlo.
Un cambiamento nato dal basso, il nostro, dentro le regole ma - mi permetto di dirlo - coraggioso perché ha voluto guardare ciò che della scuola non ci convinceva più per poi definire la forma del cambiamento e capire come farcela. Al centro sempre la capacità di scegliere, anche quando ha significato intraprendere strade faticose e solitarie.
Un grazie grande alla Facoltà di Studi Umanistici, Corso di Laurea in Scienze della formazione, per la spendida accoglienza e la puntuale organizzazione, nelle persone di: Rosanna Martorelli, Presidente della Facoltà di Studi Umanistici; Olivetta Schena, Coordinatore del CdS Scienze della Formazione Primaria; Giovanni Bonaiuti, docente di Didattica generale del CdS Scienze della Formazione Primaria; Francesco Paoli, Coordinatore commissione tirocinio del CdS Scienze della Formazione Primaria; Laura Pinna e Mara Durante, docenti tutor organizzatori del tirocinio del CdS Scienze della Formazione Primaria. E ancora grazie ad Ada Pinna, Ispettrice del nostro Ufficio Scolastico Regionale, per la disponibilità a offrire il suo contributo coordinando la discussione aperta mossa dalle parole chiave messe sul piatto. E un grazie speciale a tutti coloro che erano con me a raccontare le nostre scelte portando dentro il fare scuola di ogni giorno: Franca Fara, la nostra dirigente scolastica; Maria Efisia Piras, preziosa collega e compagna di viaggio sin dal principio; Simona Banci, Debora Cavalli e Isabella Ongarelli, tre "mamme mamme"; le bambine e i bambini della classe; Chiara Pusceddu e Cristiana Corradi, le studentesse del CdS Scienze della formazione primaria che quest’anno hanno svolto il tirocinio con noi (speriamo che siano in tante le future insegnanti come loro...).
Concludo con il grazie che desidero rivolgere ai tanti studenti che hanno partecipato e ai dirigenti e ai colleghi che ci hanno raggiunto anche da lontano per ritrovarci a riflettere su scelte e percorsi che iniziano a trovarci sempre meno soli.
Tante parole, breve la sintesi: momenti belli, preziosi, ossigeno. Motivazione per continuare.

venerdì 25 maggio 2018

Noi genitori: La nostra scuola è...un'aula aperta.

Simona, questa volta ci siamo davvero.
Cinque anni intensi, emozionanti, coinvolgenti sono giunti al termine. Cinque anni di scelte entusiasmanti, forti ma consapevoli davanti alle quali ci siamo raccontate, ci siamo ascoltate e i nostri sguardi tanto diversi hanno saputo sempre incontrarsi senza scorciatoie. Cinque anni dove personalmente sono cresciuta, dove insieme a mio figlio ho imparato tanto e ho deciso in quale scuola credere, quale scuola costruire, quale scuola sostenere. 
Una scuola in una maestra che ha permesso a mio figlio di essere imperfetto. Felicemente imperfetto, nella sua storia differente, nella sua unicità.
Che mai ha considerato l’imperfezione come ostacolo ma come splendida opportunità, una vera risorsa. E con dedizione e rispetto ha lavorato per modellarla, correggerla e rifinirla scavando con cura e pazienza dentro Sebastian come fosse un minatore di talenti. Che è stata in questo una provocatrice della realtà e senza mai illuderlo, con grande onestà gli ha insegnato che a scuola, come nella vita, quello che davvero conta non è vincere, ma è avere sempre il diritto di provare. Di cadere, di rialzarsi. Di sbagliare, di rimediare. Di fermarsi, di ricominciare. Di non arrendersi, mai.
È così che Sebastian ha imparato, con determinazione, freschezza e serenità, non allontanando mai il sapere dall’esperienza di sé, trovando sempre il senso e il valore in tutti gli apprendimenti che tu sai, Simona, sono stati conquistati davvero tutti. E direi anche di più. Perché l’insegnamento più alto, straordinario che ha ricevuto è il riuscire a spendere la sua conoscenza nei nuovi contesti che incontrerà, nella vita di tutti i giorni.
Ecco, guardando mio figlio, se mi chiedi cosa è la scuola, quale debba essere il suo ruolo, posso solo rispondere con queste parole: è altro rispetto a noi famiglia, è il luogo che ti restituisce un figlio tutto intero, a noi, perfettamente imperfetto. Il luogo dove la scoperta è il metodo, la conquista; il luogo che ti conduce altrove, di fronte al nuovo, all'inaudito, all'imprevisto e che sa sempre ritrovarti, accompagnarti e presentarti al mondo come un libero discepolo...

Cara Isa, troppe volte ci siamo chieste cosa fosse la scuola per noi genitori, ed io sono quella mamma che per capirlo ha prima dovuto scavare dentro se stessa e domandarsi: chi sono io e cosa sono stata per la scuola?
Sono quella mamma che quando ha iscritto Anna nella prima classe della scuola primaria sperava che la bambina potesse incontrare anche solo la metà della magia, della bellezza e del sapere che ella stessa aveva vissuto alla scuola elementare.
Sono la stessa mamma che adesso riflette sulla straordinarietà del percorso scolastico intrapreso dalla figlia, un cammino che inizialmente ha suscitato incertezze: ciò che non si conosce, prima di poter essere apprezzato, incute paura! Che ringrazia di aver avuto la pazienza di aspettare, la voglia di crederci, di fidarsi, di mettersi in gioco soprattutto, perché oggi scopre un traguardo insperato: una scuola che è stata preziosa opportunità per la bambina ma anche per se stessa che, in quanto adulta, si è trovata a osservare la scuola con occhi nuovi, a riflettere su come il mondo che ci circonda e i bambini attualmente impongano nuove strategie, attenzioni specifiche e mirate, a rivedere alcune sue convinzioni decisamente superate.
Sono quella mamma che per cinque lunghi anni si è sentita dire che la fortuna della figlia è stata di avere una maestra che non dava compiti, e che ora sorride ripensando a tutte le consegne aperte, mai obbligate ma scientemente facoltative, che erano ben più impegnative, in termini di tempo e di concetto, dei consueti esercizi matematici e grammaticali. Alla scelta consapevole di tagliare alcune parti del programma di storia per privilegiare la lettura di eventi storici come la prima guerra mondiale e il voto alle donne, la Shoah, la seconda guerra mondiale, la liberazione e l’Unità dell’Italia, la Brexit..., fornendo un panorama storico ben più ampio e completo. Alla rilevanza attribuita al significato di alcune feste nazionali che, ridotte a un mero giorno di ferie, dovrebbero esaltare l’interesse per l’educazione civica, materia saggiamente dimenticata in quanto foriera di comportamenti e punti di vista tanto coraggiosi quanto scomodi.  
Sono la stessa mamma che ha seguito con attenzione il lento insegnamento della lettura per il diletto che dà il semplice leggere. Che ha apprezzato il coraggio di aprire la porta dell’aula ai genitori tutti, ma soprattutto a uomini e donne, del nostro presente quanto del passato più remoto, per raccogliere - attraverso le parole dai medesimi pronunciate o da altri narrate - le loro storie: di vita, di libri, di scritti, di conoscenza, di eroica disobbedienza...
Ebbene, Isa, se mi chiedi cosa sia per me la scuola...sono la mamma che, in questo giorno, risoluta ti risponde che la scuola è quella che non fornisce un pensiero precostituito, quasi a voler essere sempre più dogmatica, ma stimola le emozioni, le capacità, la creatività dei bambini per organizzare un sapere che prenderà forma solo in un secondo momento. Un luogo dove tutti possono trovare il proprio spazio senza sentirsi esclusi o perdenti; dove si sperimenta il gruppo perché quando si lavora congiuntamente l’alchimia che scaturisce dall'insieme è sempre maggiore della somma dei singoli componenti. Che non insegna colmando la mente degli studenti di mille nozioni che nel tempo verranno inevitabilmente dimenticate, ma per solleticare la curiosità dei bambini in quanto – come mia figlia Anna ha compreso a fine percorso - la filosofia (che altro non è che l’amore verso la conoscenza) nasce dalla meraviglia!

domenica 20 maggio 2018

Promemoria: "Il cambiamento nasce da dentro"

Martedì 22 maggio 2018. Incontro rivolto a studenti, colleghi, famiglie.

Esiste un altro possibile modo di fare scuola?
E se provassimo a ripensarla partendo da dentro?
Quali strade è possibile percorrere per un cambiamento che si respiri nel quotidiano?

Noi ci abbiamo provato interrogandoci su ciò che non ci convinceva più e chiedendoci che cosa potessimo fare partendo dal basso.
Al centro una domanda: "A che cosa serve la scuola?".

Vi racconteremo il nostro percorso con un dialogo aperto che offrirà lo sguardo di insegnanti, genitori, bambini e tirocinanti, portandovi dentro il clima di classe e le pratiche del nostro quotidiano.

Tra Torino e Milano: foto in video

Oggi è la giornata giusta per ripercorrere il nostro viaggio in famiglia.
Buona domenica!

giovedì 17 maggio 2018

Il viaggio viaggio


Siamo al dopo del nostro viaggio. Eh sì, già al dopo...
Vorrei dire tante cose, ma esperienze come quella che abbiamo vissuto hanno bisogno di essere posate prima di essere raccontate. E invece sono ancora lì, in circolo, e le emozioni sono ancora troppo forti.
Racconteremo, lo faremo certamente, al momento giusto, con la forma che ci chiamerà.
Ciò che posso dirvi ora è solo la gioia di aver vissuto con i bambini un viaggio viaggio. Già... un viaggio con tutto quello che comporta, quando prendi in mano il tuo bagaglio, hai un programma, ma sei anche aperto all'inatteso, che è la vita stessa. Credo che nessun'altra forma sarebbe stata adatta a chiudere il nostro percorso.
E poi lo stupore di che cosa può fare la vita quando improvvisamente si fa morbida e consente a ogni cosa di incastrarsi perfettamente. È chiaro, mi sto riferendo agli incontri avvenuti a Milano durante il nostro ultimo giorno di viaggio. Il primo, con Daniela Palumbo, la scrittrice con la quale avevamo conosciuto Maria Montessori; il secondo, con Liliana Segre, oggi senatrice a vita, che a tredici anni fu deportata ad Auschwitz dal binario 21 e che è stata l'unica a fare ritorno. Tutto questo nell'area della stazione Centrale di Milano, tra la Feltrinelli e il binario 21, dove ha sede il Memoriale della Shoah.
L'incontro con due donne speciali, che la vita ha messo insieme nella scrittura di un libro per consegnare la storia di Liliana Segre alle nuove generazioni perché, come dice lei stessa "Coltivare la memoria è un vaccino contro l'indifferenza".
"Fino a quando la mia stella brillerà", questo è il titolo del libro, oggi è in mano ad ognuno di noi con l'invito a continuare ad impegnarci a non voltare mai la faccia davanti a un'ingiustizia e ad avere sempre il coraggio di prendere una posizione, anche quando dovesse essere necessario farlo in solitudine. L'invito a combattere l'indifferenza.
Chiudo qui, con queste poche parole e vi lascio a qualche scatto. Iniziate a percepire i nostri vissuti e, attraverso le foto, fatevi raccontare. Al momento giusto, ci torneremo ancora insieme...

mercoledì 16 maggio 2018

Attenzione, é fragile!

Al banco del check-in. Siamo in fila per la consegna dei bagagli da imbarcare. 
Uno dei miei bambini, il nostro filosofo, mentre stiamo verificando i documenti e consegniamo i bagagli, si posiziona sulla mia destra e si allunga verso l'addetto: - Mi scusi - cerca attenzione - posso chiederle una cortesia? - Io mi volto incuriosita e ascolto M. mentre chiede con grande serietà: - Sa, quei signori che mettono i bagagli in quella specie di ruota? Non sono mai delicati con le valigie, anzi le lanciano proprio. - Poi, mentre indica il suo bagaglio: - La vede quella? È la mia borsa ed è molto fragile. Per piacere può dirgli di fare attenzione? 
Colpita dalla richiesta e poco convinta della fragilità del bagaglio di M., mi avvicino e gli chiedo: - M. perché sei così preoccupato? Perché dici che la tua borsa é fragile? - M. mi guarda e con voce grave mi risponde: - Maestra, perché dentro ho la bacchetta magica di Harry Potter! 
A quel punto, completamente investita dalla tenerezza perché da M. mi aspettavo di tutto, meno che la bacchetta di Harry Potter, guardo l'operatore con complicità e gli chiedo di prestare attenzione alla motivazione che porta M. ad assicurarsi un trattamento speciale per il suo bagaglio. Osservo che la tenerezza investe anche lui, così lo rassicura ma gli spiega anche che a occuparsi dei bagagli sono tanti e sempre di corsa, così la cosa migliore è riaprire il bagaglio e assicurare ben bene la bacchetta tra gli indumenti. 
M. si mette all'opera e noi riprendiamo le operazioni. 
Crescono, sì crescono, ma la parte bambina resiste. Che bellezza.

sabato 12 maggio 2018

Si parte!

Bambini carissimi, eccoci... ci siamo! Il giorno tanto atteso è arrivato. Anni di preparazione per un viaggio nel quale abbiamo creduto tanto e finalmente eccolo qui!
Meno di due ore e ci ritroveremo tutti in aeroporto. Sono emozionata e davvero tanto felice. Sento che sarà per tutti noi un'esperienza davvero indimenticabile.
Beh... non posso mica trattenermi a chiacchierare qui... vado! E voi, svelti, e non dimenticate niente... A fra poco per una bellissima avventura!



venerdì 11 maggio 2018

EAS - Essere a Scuola - Maggio 2018

É disponibile il numero 9 di EaS - Essere a Scuola, la rivista scolastica rivolta a tutto il primo ciclo di istruzione, diretta da Pier Cesare Rivoltella.
Questo mese, la rubrica "Aula Aperta" prosegue le riflessioni sul tema della continuità avviate nel mese di aprile, spostandosi dal punto di vista della scuola per soffermarsi su quello di famiglie e bambini. 
Le voci, raccolte attraverso alcune interviste, sono quelle di due genitori che hanno condiviso con noi la storia differente di loro figlio e la preoccupazione forte che il passaggio alla scuola secondaria di primo grado, ormai prossimo, possa riproporre le enormi difficoltà dovute ad un incontro particolarmente complesso con la scuola. Si prosegue con emozioni, aspettative e preoccupazioni che vivono i bambini in questo tempo che li separa dal passaggio alla scuola secondaria di primo grado. Come vedremo, a preoccupare i nostri piccoli alunni non sono le nuove sfide, per le quali provano anche una naturale curiosità. A loro interessa potersi portare appresso quella forza che hanno costruito nel tempo, che è il clima che hanno respirato, i legami che li hanno fatti loro.
La rubrica si chiude con le riflessioni e le aspettative che una madre adottiva ha affidato al blog di classe subito dopo aver compilato la domanda di iscrizione di suo figlio alla scuola secondaria di primo grado.

Sono tutte voci che ci invitano all’attenzione per le vite che incontriamo, suggerendoci che è questa l’unica strada che può consentirci di intraprendere un viaggio senza perdere nessuno.

La rivista è disponibile online e in cartaceo per i soli abbonati:
http://www.morcelliana.net/3028-essere-a-scuola


domenica 6 maggio 2018

Viaggio di istruzione a Torino: incontro finale

Vi ricordo che in data martedì 8 maggio 2018, alle ore 18, è convocata l'assemblea con le famiglie al fine di fornire le ultime informazioni relative al viaggio di istruzione a Torino programmato per i giorni 12-15 maggio 2018.
Non mancate!

Convocazione Consiglio di interclasse

Vi informo che per martedì 8 maggio 2018, alle ore 16.30, è convocato il Consiglio di Interclasse con il seguente ordine del giorno:
  1. Andamento educativo e didattico.
  2. Progetto Aree a rischio “La Scuola siamo NOI”: report docenti interessati/valutazione efficacia interventi di supporto.
  3. Esami di stato (per le sole classi terze secondaria 1°grado): coordinamento per prove scritte - colloquio pluridisciplinare.
  4. Nuove adozioni libri di testo (per le classi interessate).
  5. Varie ed eventuali.
La seduta allargata (aperta ai rappresentanti dei genitori) è convocata per le ore 17.30.

A proposito della banca dei talenti

 

Mi è stato chiesto a che cosa faccio riferimento quando parlo della nostra banca dei talenti. Rispondo con un post, così da condividere con tutti i colleghi interessati.
Questa è una delle pratiche che nel nostro percorso si è rivelata essere tra le più importanti.
È nata nel novembre 2014, all'inizio della seconda elementare, con un post rivolto alle famiglie. Qui proponevo, attraverso un semplice form, l'indagine "Famiglia e dintorni: i vostri talenti". Lo scopo era quello di raccogliere informazioni sulla volontà di familiari, e altre persone vicine, a mettere il proprio talento a disposizione, così da essere coinvolti, se e quando necessario, nelle attività di classe (http://enricaena.blogspot.it/…/famiglia-e-dintorni-i-vostri…).
Questa pratica è stata molto utile, non solo per capire su quali risorse umane potessimo contare a seconda dei bisogni (nel tempo ne abbiamo portato in classe davvero tantissime, partendo dai genitori adottivi per spiegare il diritto alla famiglia, al papà esperto di basket, alla madre archeologa, alla nonna che aveva vissuto la guerra... sino ad arrivare ad amici venuti da lontano come Muhammad e Adrian) ma perché ci ha gradualmente abituato a spostare lo sguardo intorno e a fare un passo indietro ogni volta che riconoscevamo esserci chi avrebbe potuto arricchire i percorsi con più competenza di quanto avremmo potuto fare noi.
Ma "mappare le risorse", non significa far entrare tutto e tutti. Si parte comunque e sempre dai bisogni che nascono in classe, o che arrivano al mattino con quanto accade nel mondo, e si cerca una condivisione attenta di contenuti e gestione delle proposte.
Ciò che resta fondamentale, ancora una volta, è la disponibilità ad aprire l'aula e a riconoscere il valore di quei saperi fuori dai percorsi ordinari e difficilmente mutuabili da un libro di testo.
Le opportunità di cui ci siamo avvalsi anche quest'anno sono state tantissime. Una delle ultime, il 24 aprile, ci è stata offerta da un prezioso nonno filosofo, Nico Grillo, noto ex insegnante della nostra città, che abbiamo invitato in classe in risposta alla curiosità nata dall'incontro di Anna, una delle nostre bambine, con la filosofia, mentre studiava i greci. Questa è stata la volta di una bellissima lezione frontale (di quei momenti in cui comprendi con chiarezza che ci sono situazioni in cui la lezione frontale non può non sopravvivere) che ci ha accompagnato a comprendere il perché la filosofia (la capacità di meravigliarsi) sia nata proprio in Grecia e l'importanza che ha, nel rapporto che si costruisce con la conoscenza, la capacità di farsi domande e l'incontro con ciò che non si conosce.
Oggi, dopo un intero ciclo, so bene che senza queste opportunità non ci saremmo arricchiti allo stesso modo. Mi piace pensare che abbiamo fatto proprio come i Greci: ci siamo lasciati guidare dalla curiosità e ci siamo aperti all'incontro, sempre pronti a meravigliarci.

The answer is blowin' in the wind

Condivido con piacere alcuni momenti di canto in classe, all'interno del nostro percorso a sostegno della pace e della riconversione dell'industria bellica.
Ad accompagnarci la chitarra dell'amico uruguaiano Adrian Fernandez
Cose belle rese possibili da una banca dei talenti capace di spaziare oltre le famiglie... 

How many times must the cannonballs fly
before they're forever banned?

Grazie di cuore, Adrian!


Noi contro ogni forma di violenza

Visto il maltempo, ieri abbiamo deciso di non fidarci troppo del nostro ottimismo e abbiamo anticipato al mattino la proposta pensata per la sera all'interno dell'iniziativa Sardegna Isola di Pace.
Certo, da laboratorio serale all'aperto e rivolto a tutti, si è tradotta in un'attività negli anditi della nostra scuola e tra noi e noi, ma ciò che conta è aver potuto esprimere il nostro NO a ogni forma di violenza e il nostro sostegno alla riconversione dell'industria bellica.
Al centro il testo Blowin' in the wind di Bob Dylan, dal quale abbiamo isolato tre domande, e il pensiero di Gandhi e Einstein che erano già stati tra le ventitré storie di eroica disobbedienza presentate dai bambini alla Fiera del Libro di Iglesias.
Mal tempo, buon tempo.

How many times must the cannonballs fly
before they're forever banned?

Quante volte i proiettili dovranno fischiare
prima di venir banditi per sempre?

How many years can some people exist
before they're allowed to be free?

Quanti anni devono vivere alcune persone
prima che venga accordata loro la Libertà?

How many ears must one man have
before he can hear people cry?

Quante orecchie deve avere un uomo
prima di poter sentire la disperazione della gente?

 




















Alle foto della mattinata

venerdì 4 maggio 2018

Sardegna Isola della Pace, 5 - 6 MAGGIO 2018

Condivido l'invito ricevuto da Arnaldo Scarpa a nome del Comitato di Riconversione RWM.

Vi informo che in data 5 e 6 maggio prossimi, ad Iglesias, si svolgerà l'iniziativa "Sardegna - Isola della Pace" volta a testimoniare che costruire la pace è possibile anche a partire da uno dei territori maggiormente contaminati dall'escalation bellica che, da anni, coinvolge il mondo e l'Italia. La Sardegna, con la "sua" fabbrica di bombe per aereo, sita tra i comuni di Iglesias e Domusnovas e, ancor di più, con le "sue" servitù militari, in cui numerose potenze mondiali svolgono regolarmente i loro giochi di guerra lasciando solo malattie mortali e distruzione dell'ambiente, si candida, con questa manifestazione, a diventare sempre di più, un "luogo di costruzione di rapporti internazionali di pace e solidarietà" come recita l'o.d.g. votato all'unanimità dal Consiglio Comunale di Iglesias il 19 luglio 2017, in cui si esprime la vocazione alla pace della città mineraria.
Con il Comitato Riconversione RWM e gli altri soggetti che stanno aderendo, vogliamo rifiutare l'appellativo di "isola delle bombe", attribuitoci dal primo canale della televisione pubblica tedesca ma anche costruire alternative di sviluppo sostenibile e costruire ponti di solidarietà con lo Yemen e con gli altri paesi oppressi dalla violenza militare in tutto il mondo.
Saranno due giornate di incontri, dibattiti, riflessioni, contributi artistici, proposte concrete e gesti simbolici per dire tutti insieme che vogliamo impegnarci a cambiare la nostra isola ed il mondo intero, partendo da noi stessi e dai nostri territori.
Parteciperanno giornalisti ed esperti di provenienza internazionale, artisti, esponenti politici e religiosi, associazioni e comitati regionali e nazionali, cittadini yemeniti e siriani, ragazzi, giovani e adulti da tutta la Sardegna e dalla penisola.

Con la volontà di accogliere l'invito per esprimere ancora una volta il nostro sostegno ai percorsi improntati alla pace, si propone la partecipazione per sabato 5 maggio, dalle ore 18 alle ore 20 in piazza Sella, all'iniziativa "Costruire la pace". La partecipazione al Run4Unity (domenica 6 maggio, dalle 10.30 alle 16.00) sarà gestito liberamente dalle famiglie.

Prove INVALSI 2018

Si ricorda che nel calendario scolastico è inserita la programmazione delle Prove INVALSI 2018.
Le prossime prove sono programmate nelle seguenti date:

- mercoledì 9 maggio 2018: prova di italiano
- venerdì 11 maggio 2018: prova di matematica


giovedì 3 maggio 2018

Pronti? É il momento di salire sull'albero!

Ieri, in classe, ci siamo dedicati a una prova Invalsi di italiano. Lo stesso faremo sabato, quando ne proporremo una di matematica.
L'obiettivo, uno solo. Conoscere la tipologia di prova, ragionarci insieme, poterla affrontare con serenità.
Non riuscirei davvero a impostare il mio lavoro sulle prove per assicurarmi un buon risultato. Non riuscirei e non ne avrei il tempo. Così come non riuscirei a cercare alleanze per sottrarmi, non lo troverei professionale e neanche utile. Che cosa può preoccuparmi se faccio tutto quanto nelle mie possibilità?
Ciò che conta, almeno per me, è dare alle prove il peso che meritano, né più né meno, senza mai dimenticare che lavoro nella scuola dell'obbligo, alla scuola primaria, con bambini tutti diversi.
Così ho fatto ciò che è più coerente con il mio modo di lavorare. L'ho proposta prima in coppia, perché i bambini potessero ragionarci insieme, confrontarsi e supportarsi nelle diverse interpretazioni e, perché no?, nella scelta di strategie; poi l'ho proposta in gruppo, per un confronto più aperto. Gli alunni con disturbo specifico di apprendimento sono stati affiancati da compagni che si sono occupati di leggere per loro (una cosa meravigliosa, credetemi...). Per il resto, mi basta. Quello che penso l'ho già detto quando i miei bambini erano in seconda elementare e con una rubrica pubblicata su Scuola Italiana Moderna in questo periodo proprio lo scorso anno.
Quindi, è certamente chiaro, non vivo questo momento con preoccupazione; con serietà, questo sì. Per la coerenza che voglio che mi venga riconosciuta dai miei bambini, dalle famiglie.
Però, non posso non dirlo, c'è una cosa che continua a spiazzarmi, ed è l'impatto con i bambini in difficoltà. Il punto è che dopo che tutto il nostro impegno è improntato nel far capire che non chiederemmo mai a un pesce di salire su un albero (abbiamo anche condiviso la magnifica lettura di Lynda Mullaly Hunt edita da Uovonero), all'improvviso, nei prossimi giorni, in classe, entrerà qualcuno che, senza conoscere i bambini, misurerà le distanze tra i banchi, fornirà loro un fascicolo, leggerà istruzioni, metterà un orario alla lavagna e, strumenti compensativi o meno, dirà ai bambini: - Pronti? È il momento di salire sull'albero!
Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido. (Albert Einstein)