martedì 30 agosto 2016

Aggiornamento calendario

Vi informo che ho provveduto ad aggiornare il Calendario di classe, inserendo le festività a.s. 2016/17 e le prime iniziative programmate nel bimestre settembre/ottobre 2016.
Non appena noti, integrerò anche i due giorni di chiusura che devono essere individuati dal Consiglio di Istituto.

SIM-a/r, la rubrica!

Oggi sono felice di condividere con voi l'emozione della prima pubblicazione di SIM-AR, la rubrica di dialogo che sto curando su Scuola Italiana Moderna, Editrice La Scuola, che apre alla scuola viva, quella di cui mi sento completamente parte. Forse mi ripeterò, ma l'emozione è ancora più grande per essere riuscita a fare squadra con tre persone speciali, alle quali rinnovo il mio grazie: Giuseppe Scarpa, dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo di Santu Lussurgiu e Isabella Ongarelli e Simona Banci, due nostre mamme che ci stanno consentendo di portare nella rubrica uno sguardo prezioso, quello del genitore.
Il grazie più grande, so che gli altri non me ne vorranno, lo rivolgo al Direttore della rivista, Pier Cesare Rivoltella, per la sua non comune attenzione alla scuola e al lavoro di noi insegnanti, e per aver risposto ai miei tanti dubbi (quanto è difficile sentirsi all'altezza di certe proposte...) chiedendomi di essere semplicemente la maestra che sono.
Grazie fin d'ora a quanti leggeranno e a chi vorrà contribuire alla crescita della rubrica, dialogando con il Direttore e con noi. Mi sembra di poter affermare che il nuovo anno cominci bene... 

Buon lavoro a tutti!

lunedì 29 agosto 2016

La cultura del design come motore per la scuola futura

Segnalo che in data 8 settembre 2016, avrò il piacere di partecipare alla tavola rotonda "La cultura del design come motore della scuola futura", programmata a Modena all'interno della Conferenza EMEMITALIA 2016.

giovedì 25 agosto 2016

Dopo il terremoto

Oggi, sui social, Pier Cesare Rivoltella ha ricordato le parole di Gianni Rodari, parole delicate che parlano di vita anche quando tutto muore.
Mi piace portarle qui e condividerle con voi.

Tra le tende dopo il terremoto
i bambini giocano a palla avvelenata,
al mondo, ai quattro cantoni,
a guardie e ladri, la vita rimbalza
elastica, non vuole
altro che vivere.

Gianni Rodari

Essere squadra

Ieri, 24 agosto, ho trovato sul nostro blog un post di una mamma. Racconta, Simona, di un suo momento davanti al mare in cui è tornata al 24 giugno, data delle consegne, il nostro vero ultimo giorno di scuola, che si è aperto portando tra noi l'uscita della Gran Bretagna dall'Europa. Un pezzo bellissimo, che mi ha colpito molto.
Così sono qui che trattengo il pensiero su questa mamma che, davanti al mare, si è fermata sulla scuola e sulla mia scelta di parlare, quel giorno, con bambini e genitori proprio della Brexit, e sul mio invito a rinnovare l'impegno per una scuola-comunità in cui non si lascia a terra nessuno, e in cui si sceglie di contrastare quelle forze contrarie che fanno guardare ai più deboli come ostacolo e non come opportunità. Possibile solo quando si prova appartenenza, quando ci si sente parte di qualcosa di più grande.
Ma a colpirmi di più è che lei, con estrema naturalezza, proprio come succede a me, non abbia potuto evitare di trasformare i suoi pensieri in uno scritto, che ha poi trasmesso a un'altra mamma, Isa, che, nonostante fosse fuori in vacanza, lo ha subito consegnato al blog.
Poi penso che sono ancora loro, queste mamme, ad avere accolto la mia proposta di fare squadra per portare la scuola viva su SIM, la rivista didattica, e che anche durante l'estate hanno continuato ad offrire le loro riflessioni, i loro contributi, le loro preziose riletture, nonostante gli ostacoli dovuti all’assenza di strumenti adeguati e di rete.
Non lo so, sarò strana io, ma a me tutto questo mi commuove. Mi fa capire che con i genitori si può costruire davvero tanto e si può camminare insieme. Mi fa capire che anche quando tutti mi dicevano, e continuano a dirmi, che do loro troppo spazio, ho fatto la scelta giusta. Perché, la scelta non è concedere spazio, ma farsi spazio a vicenda, e questa è davvero un'altra cosa.
lo, per i genitori dei miei bambini ho il massimo rispetto e mi piace pensare che non ci sia uno solo di loro che non vorrebbe fare il massimo per il suo bambino. Capita solo che a volte non se ne sia capaci, proprio come succede a noi. Così, mai, neanche per un attimo, mi è capitato di giudicarli, ma ho sempre provato a capirli e a cercare il dialogo, proprio come loro hanno fatto con me, anche quando le mie scelte erano tali da disorientarli.
Questo, ne sono sempre più consapevole, ha accorciato le distanze, ma ha aumentato il riconoscimento vero, consentendoci di osservarci da vicino e di ascoltarci anche con il cuore, che a volte resta il solo capace di vera comprensione.
Perciò, oggi, mentre agosto vola via, mi piace riflettere su quanto si vada riducendo lo spazio della contrapposizione, e quanto tra noi, e intorno a noi, vada crescendo il ritrovarsi a ragionare sulle stesse cose per dare forza, insieme, all'altra possibile faccia della scuola.

mercoledì 24 agosto 2016

Noi genitori: Bentornata scuola!

Post di Simona Banci

Fine agosto. La mia breve estate volge al termine, stamattina la brezza che giunge dal mare, leggera e rinfrescante mi riporta alla memoria il ricordo della scuola che sta per ricominciare. 
La mia Anna va in quarta elementare!
Mi sto godendo sette giorni di agognato riposo, guardo il mare e mi lascio inebriare dal suo profumo di libertà, di infinito e, oramai serena, lontana da tutto e da tutti, ripenso, ricordo e finalmente apprezzo quell'ormai lontano 24 giugno, l’ultimo giorno della terza elementare di Anna.
Le immagini rotolano veloci lungo la via dei ricordi: la consegna delle pagelle, la chiamata per nome di ogni bambino, l’applauso, le filastrocche recitate…. un’emozione fortissima….. eppure non sono stati quelli i momenti che hanno fermato il tempo.
L’attimo che ho colto con curioso interesse è, invece, la piccola introduzione fatta dalla maestra Ena prima di cominciare l’attività di chiusura dell’anno scolastico.
Facciamo un piccolo passo indietro.
Il 24 giugno è stato il giorno in cui l’Europa si è svegliata con la notizia - riportata in prima pagina dai giornali e trasmessa a gran voce dai telegiornali - del risultato referendario che ha sancito l’uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea.
Avevo appena ascoltato la notizia al telegiornale mentre facevo colazione e già riflettevo sull'importanza, le motivazioni e le conseguenze di un gesto simile, rattristata dalla constatazione della totale sfiducia di un popolo nei confronti di quel progetto unitario e pacifista che è l’Europa e pensavo a come far percepire a mia figlia Anna la valenza di un analogo fatto storico.
Le parole sono importanti ma, alle volte, non sufficienti, avrei voluto che Anna ne comprendesse la dimensione, riportandola nel suo vissuto quotidiano ma, non trovando il contesto giusto, ho deciso di rinviare l’approccio con la bambina.
Con questi pensieri sono uscita di casa per accompagnare Anna a scuola.
Torniamo a quel venerdì, 24 giugno, quando l’insegnante Enrica Ena ci accoglie con queste parole:
Vi chiedo scusa ma non posso iniziare la giornata senza prima spendere due considerazioni e soffermarmi con voi, bambini e genitori, sulla BREXIT, un fatto di rilevanza storica, politica e sociale, che ci coinvolge tutti, questa classe in modo specifico.
Quando uno stato sceglie di uscire da un gruppo, da un’unione, vuol dire che qualcosa non ha funzionato nella condivisione dei valori e delle idee che quell’unione hanno contribuito a creare”.
Sento il vento che mi accarezza la pelle e mi riporta indietro quelle parole, calme, sincere, amare nel voler destare le nostre coscienze.
Non è mai facile intraprendere un cammino insieme ma è una scelta coraggiosa, importante, necessaria, ed a tal fine la consapevolezza della nostra diversità deve essere uno stimolo e non un limite, se si percepisce di essere parte di qualcosa di più grande.
Non dovremmo permettere alle incomprensioni e alle difficoltà, che pur ci sono e ci saranno sempre, di bloccare e rallentare la nostra avanzata.
Seguire i propri individualismi e, talvolta, imporli agli altri è più facile e gratificante, la nostalgia del passato a cui eravamo abituati più rassicurante, ma quel passato ormai remoto non ci rammenta le lotte di potere che, laddove hanno premiato il vincitore, hanno lasciato  agonizzanti tutti gli altri.
Perdere un compagno lungo il cammino è una dolorosa sconfitta per tutti.
L’Unione Europea è nata da un gruppo di sognatori e di politici di indiscusso spessore che hanno immaginato un continente pacificato, fatto di popoli che rigettano la guerra come soluzione estrema dei loro conflitti di interessi.
Anche noi tre anni fa abbiamo sognato una scuola fatta di bambini che imparano la cooperazione piuttosto che l’individualismo, una scuola che non promuove la competizione ma la collaborazione reciproca, dove le risorse degli uni sono messe a disposizione anche degli altri, una scuola accogliente verso le diverse etnie nel rispetto di valori comuni e condivisi, cosicché l’eccellenza del risultato scaturisce dall'unione e non dal conflitto.
Abbiamo iniziato questa avventura tutti insieme, colmi di entusiasmo, grondanti delle strategie formative privilegiate, carichi delle scelte educative condivise.
La Brexit ci insegna, purtroppo, che col tempo l’entusiasmo iniziale si può smarrire, le novità ci possono spaventare e la paura sopraffare,  ma non dobbiamo commettere l’errore di colpevolizzare chi si tira indietro, piuttosto cercare di capire dove abbiamo sbagliato, perché abbiamo smesso di coinvolgerlo, quando abbiamo sottovalutato l’importanza del confronto e della discussione.
L’unione è la soluzione non il problema.
E mentre guardo il moto perpetuo delle onde agitate che si infrangono sulla scogliera, rifletto sul lungo periodo che si apre per la Gran Bretagna, in attesa di una procedura di liquidazione che non si annuncia certo facile, nè veloce e indolore, e penso alla fortuna di una bambina che sta imparando a studiare la storia non osservando il passato con distacco ma interpretandolo nel suo divenire, perché la storia non solo la sta vivendo ma, nella sua classe, sta contribuendo a costruirla.

mercoledì 10 agosto 2016

Buonanotte, buonanotte telefonino

Condivido questo articolo che credo possa sollecitare un'interessante riflessione. Lo rivolgo a tutti gli educatori, in particolare ai genitori che stanno vivendo queste situazioni oggi, e a chi vuole ragionare in anticipo sul fatto che le nostre scelte educative, spesso guidate da una tranquillità immediata, ci stanno rendendo incapaci di costruire autonomia.
Questo articolo, da insegnante, mi ha riportato ai vissuti di alcuni viaggi di istruzione lunghi, quando la presenza dei telefonini stava rischiando di compromettere la serenità dei gruppi e il valore aggiunto delle esperienze, dato proprio da essere vissute in autonomia. Anche noi, allora, avevamo fatto le medesime scelte, migliorando di gran lunga le esperienze successive.

L'articolo è di Ornella Martini, ed è stato pubblicato nel mese di luglio 2016 sul blog LTA#Parliamone del Laboratorio di Tecnologie Audiovisive dell'Università degli studi Roma Tre.

All'articolo

https://ltaonline.wordpress.com/2016/07/11/buonanotte-buonanotte-telefonino/

mercoledì 3 agosto 2016

lunedì 1 agosto 2016

EdmodoCon 2016


Parte domani EdmodoCon 2016, l'evento globale proposto da Edmodo, che vede educatori di tutto il mondo collegarsi tra loro per condividere il modo in cui utilizzano l'ambiente e gli altri strumenti digitali a supporto di insegnamento e apprendimento.

Date: 2 e 3 agosto 2016
Orario: 7:00 am–4:15 pm PDT (alle ore 16 in Italia)

Pagina dedicata all'evento, dalla quale è possibile iscriversi:
https://www.edmodocon.com

Programma completo:
https://support.edmodo.com/hc/en-us/articles/219365937

La partecipazione è gratuita.