Mi sembra corretto dirlo qui, sul nostro blog: anche quest'anno non aderirò a Libriamoci - Giornate di lettura nelle scuole, promosse dal Miur dal 26 al 31 ottobre - nonostante non possa che riconoscere che intorno a questa iniziativa stiano nascendo belle e interessanti proposte.
Educativamente parlando avrebbe lo stesso sapore degli alunni che iniziano a salutare dopo che il dirigente li ha invitati con una circolare, o dell'ora settimanale dedicata alla buona educazione (una proposta lanciata di recente).
Ci sono pratiche, e la lettura è indubbiamente una di queste, che non possono essere circoscritte a una settimana. La lettura a voce alta da parte dell'insegnante, così come l'accesso alla biblioteca di classe e cittadina, devono essere parte delle pratiche ordinarie, aprendo le porte, ogniqualvolta è possibile, ad incontri con autori, anche virtuali, e a tutte le opportunità a cui ci chiama il nostro territorio, come, nel nostro caso, al meraviglioso Festival Tuttestorie.
Mi piacciono le classi dove si legge di continuo, in cui i libri si susseguono in modo naturale l'uno all'altro, dove i volumi non si smontano trattenendosi troppo a lungo, ma li si incontra il tempo necessario per appassionarsi e motivare nuovi incontri e nuovi voli.
Mi piace la scuola delle pratiche quotidiane, perchè sono quelle a creare modelli, buone abitudini e a far nascere passioni.
Perciò, perdonatemi, anche quest'anno non sarò presente a questa iniziativa di lettura, non tra il 26 e il 31 ottobre. Non sento il bisogno di modificare la rotta per inserire il titolo di un libro in un form che vuole memoria di ciò che leggeremo.
Però, contateci, la lettura ci troverà presenti tutto l'anno. Questo sì.
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