Si può fare la frazione di un numero ad appena un mese e mezzo dall’inizio della prima elementare?
Io credo di sì, specie se da subito abituiamo la classe a essere informata di ogni cosa, e se, come nel mio caso, si è dichiarato che per svolgere un’attività in orario extrascolastico devono essere presenti tutti i bambini o, nel caso di altri impedimenti (mai economici, quelli li preveniamo…), almeno i 2/3. È successo così che per spiegare ai bambini il perché questa sera non parteciperemo all’uscita serale che avevo proposto per Is animeddas, ho dovuto fermarmi sul fatto che le adesioni non erano sufficienti perché lontane dai 2/3 che avevo dichiarato essere necessarie. Diversamente, che attività di classe è?
Io credo di sì, specie se da subito abituiamo la classe a essere informata di ogni cosa, e se, come nel mio caso, si è dichiarato che per svolgere un’attività in orario extrascolastico devono essere presenti tutti i bambini o, nel caso di altri impedimenti (mai economici, quelli li preveniamo…), almeno i 2/3. È successo così che per spiegare ai bambini il perché questa sera non parteciperemo all’uscita serale che avevo proposto per Is animeddas, ho dovuto fermarmi sul fatto che le adesioni non erano sufficienti perché lontane dai 2/3 che avevo dichiarato essere necessarie. Diversamente, che attività di classe è?
Così, non senza chiedermi se stessi esagerando, ho deciso di provare: ho richiamato l'attenzione su quei 2/3, scrivendo la frazione alla lavagna e spiegando che significava due parti su tre dei bambini della classe; poi ho rappresentato il numero utilizzando una pallina per ogni bambino, favorendo un primo raggruppamento intuitivo. Ho quindi rinforzato, ribadendo che la partecipazione doveva essere di due parti su tre. Una delle bambine ha presto intuito che sarebbero stati necessari tre gruppi, perciò io ho invitato a organizzarli, aiutandoli anche con le ruote (la pasta che usiamo sempre anche per la compitazione). Incredibile, ma al mio ribadire “due gruppi su tre”, alcuni bambini hanno immediatamente contato insieme due gruppi e espresso il numero degli alunni che avrebbero dovuto essere presenti. A quel punto io ho rallentato e ripercorso utilizzando il ragionamento stesso dei bambini, ben sapendo che per ora solo un gruppo avrebbe compreso davvero.
Mi è sempre piaciuto chiamarle “anticipazioni funzionali” (anche poi mi è stato precisato che si definiscono “anticipazioni cognitive”). Quello che so è che non sono anticipazioni che porto io, ma sono quelle che arrivano da sole. Io non faccio che vederle e accoglierle con sguardo lungo, sapendo che quando sarà tempo di fermarsi su quel sapere (questa volta dovremo aspettare un bel pezzo…), non sarà mai un presentare ma un ripescare, richiamando alla memoria i tanti "incontri" in situazioni significative che avranno consentito ai bambini di comprenderne il senso.
Beh… oggi nessuna uscita di classe per Is animeddas, e mi dispiace, però aver tradotto questa delusione in opportunità non è male.
Mi è sempre piaciuto chiamarle “anticipazioni funzionali” (anche poi mi è stato precisato che si definiscono “anticipazioni cognitive”). Quello che so è che non sono anticipazioni che porto io, ma sono quelle che arrivano da sole. Io non faccio che vederle e accoglierle con sguardo lungo, sapendo che quando sarà tempo di fermarsi su quel sapere (questa volta dovremo aspettare un bel pezzo…), non sarà mai un presentare ma un ripescare, richiamando alla memoria i tanti "incontri" in situazioni significative che avranno consentito ai bambini di comprenderne il senso.
Beh… oggi nessuna uscita di classe per Is animeddas, e mi dispiace, però aver tradotto questa delusione in opportunità non è male.
E visto quanto i bambini avrebbero voluto partecipare, questi 2/3, in qualche modo, rimarranno impressi.
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per aver lasciato un tuo commento! La pubblicazione avverrà entro le 24 ore.
I contenuti offensivi o inadeguati saranno immediatamente rimossi.