mercoledì 14 novembre 2018

Lavori in corso: la nostra carta d'identità numerica

Come ho già avuto modo di dire, non amo la presentazione dei numeri uno ad uno, come non amo che in prima elementare si circoscriva il lavoro ai numeri entro il 20. Quindi, se è vero che questi sono oggetto delle nostre routine giornaliere che prevedono il riconoscimento visivo del numero, la ricerca del numero complementare, le attività monta/smonta (propedeutiche all'addizione e alla sottrazione) e i giochi con le carte, mi piace che in classe entrino da subito tutti in numeri che i bambini incontrano nella realtà. 



Per questo, subito dopo l'iniziativa "Io leggo perché" abbiamo introdotto l'uso del quadro del cento, sul quale ormai stiamo lavorando stabilmente partendo da qualunque numero incontriamo (ricerca del numero, individuazione del precedente e del successivo, intuizione dei "numeri cugini") e, dalla scorsa settimana, la carta di identità numerica.
Su questa, per l'importanza che rivestirà nelle nostre attività di queste settimane, voglio soffermarmi con più attenzione.


Il lavoro sulla carta di identità è partito con l'analisi di questo documento, mostrandone uno originale: che cosa è una carta di identità? a che cosa serve? conoscete le informazioni che contiene? chi la rilascia?...
Siamo poi passati alla carta di identità preparata per i bambini, precisando l'importanza di compilarla gradualmente e tutti insieme per approfittare di questo lavoro per conoscere tante cose non solo di noi stessi, ma dell'intera classe. Una compilazione fatta a casa, infatti, sarebbe stata certamente più veloce ma non ci avrebbe consentito di fare le osservazioni e rilevazioni a noi utili.

La prima attività che ho proposto ai bambini è sta quella di disegnarsi e di inserire le loro prime informazioni: nome e cognome.


Siamo poi passati a inserire l'età e a completare i dati relativi alla nascita (sono nato a..., luogo, giorno, mese, anno).
Questo ci ha consentito di individuare le città in cui si è nati (Iglesias, Carbonia, Cagliari, Roma, Napoli, Polonia) per poi indagare insieme quali, tra queste, fossero in Sardegna, quali fuori dalla Sardegna, quali fuori dall'Italia.
Siamo poi passati a un'analisi più dettagliata delle date di nascita, forti di un gioco realizzato la settimana precedente che, partendo dal riconoscimento del cartellino del proprio compleanno, ci ha visto completare il cartellone dei compleanni dell'intera classe, inserendoli nel rispetto della successione dei mesi dell'anno.

A questo punto, i bambini sono stati invitati a trovare il modo di individuare quale fosse il bambino più "anziano" della classe e quale il più "giovane". Qui è stato necessario accogliere le diverse riflessioni, fino a quando è stato chiaro a tutti che il più piccolo andava rintracciato tra i bambini che avevano cinque anni (bambini nati più tardi: nel 2013) e il più grande tra quelli che hanno sei anni (bambini nati prima: nel 2012). A quel punto, lo stesso ragionamento è stato proposto con i mesi, ma per capire chi fosse nato prima e chi dopo è stato necessario farsi supportare dal tabellone dei compleanni.
Tra i bambini di cinque anni, quello nato più tardi è risultato essere Vinicio (marzo); tra i bambini di sei anni, quello nato prima è risultato essere Leos (marzo). È stato molto interessante rilevare che il bambino più grande e quello più piccolo sono nati lo stesso mese ma in due anni diversi.
Terminata questa parte del lavoro, abbiamo fermato quanto scoperto con una breve sintesi scritta che abbiamo illustrato.



L'attività è proceduta con la registrazione dell'indirizzo e del numero civico. I bambini che conoscevano queste informazioni erano pochi, così ci siamo aiutati con l'elenco degli indirizzi fornitoci dalla segreteria, cogliendo l'occasione per soffermare l'attenzione dei bambini sull'importanza di conoscere i propri dati personali.


Finita questa fase, ci siamo spostati sulla prima delle attività che ci consentirà un lavoro vero e proprio sui numeri: rilevazione e confronto fra le altezze.
Per fare questo, ho portato in classe un metro da muratore, che ho presentato ai bambini in modo molto essenziale, facendo riferimento alla sua lunghezza e alla suddivisione in 100 centimetri.
Subito dopo, ho consegnato ad ognuno una tabella con i nomi di tutti i compagni nella quale poter registrare le altezze di tutti i componenti della classe.


L'attività è proseguita misurando i bambini uno alla volta, facendo rilevare ad ognuno la propria altezza in centimetri sul metro e invitandoli a registrarla sia sul computer che sulla tabella. Man mano che procedevamo, proponevo anche il confronto fra le altezze registrate. 





Ho invitato quindi i bambini a osservare bene tutte le altezze per individuare quale fosse il compagno più alto e quale quello più basso. Nonostante ci muovessimo con i numeri sopra il 100, i bambini non hanno espresso alcuna difficoltà e hanno scoperto con immediatazza che il bambino più alto della classe è Leos e la bambina più bassa Emma.
 

Per concludere, ho invitato i bambini a cerchiare con l'arancione la propria altezza, con il verde quella di Leos e con il rosso quella di Emma, compilando contestualmente la legenda che avevamo già incontrato con i grafici sulla scuola dell'infanzia di provenienza e sull'uso del treno.
 

Terminato il lavoro, ho voluto rinforzare un po' preparando velocemente i cartellini con tutte le altezze e disponendoli su un tavolino. Così ho invitato tutti i bambini, isola per isola, a riconoscere la propria altezza per poi mettersi in ordine crescente (dal numero più basso al più alto, e quindi dal bambino più basso al più alto). In questo modo i bambini hanno potuto rilevare la corrispondenza tra numero che cresce e altezza che cresce.





Il lavoro si è chiuso con la sintesi scritta dell'esperienza e l'illustrazione.
L'attività proseguirà, con la stessa modalità, per la rilevazione del peso e del numero di scarpa. Partendo da qui, coglieremo l'occasione per rinforzare alcuni importanti concetti.


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